Kos: mare, vento e ottima cucina

Una settimana di vacanza in un'isola greca è sempre piacevole
Scritto da: Lurens55
kos: mare, vento e ottima cucina
Partenza il: 12/07/2018
Ritorno il: 19/07/2018
Viaggiatori: 4

Una settimana in un’isola greca è sempre piacevole. Se poi si riesce a fare senza svenarsi ancora meglio

Periodo: 12-19 luglio 2018

 

Partecipanti: io, Franca, Chiara e Gaia

 

PROLOGO

Non avendo organizzato nulla come vacanze estive lungo raggio si naviga a vista. Le isole greche sono una meta facilmente raggiungibile. Il primo maggio lo dedichiamo ad una ampia ed attenta analisi dei voli a costo ragionevole verso le isole greche. Escludiamo a priori i voli con orari scomodi che comportano levatacce ad ore antelucane o rientri di notte. Dalla scrematura rimane l’isola di Kos nell’Egeo raggiungibile da Malpensa con Easy Jet. Quattro PAX A/R circa 750€. Notoriamente l’Egeo ha una temperatura simile al Mare Artico e così cerchiamo un hotel con una bella piscina. La scelta ricade sul Sunset Hotel di Tigaki sulla costa nord dell’isola che ha un buon rapporto qualità prezzo su booking e tripadvisor. Una camera da 4 con colazione buffet circa 750€ per la settimana. Per poter girare comodamente l’isola senza vincoli di orari ci serve un’auto. Sul sito di rentalcars.it dove da anni noleggio le auto ci sono un paio di offerte convenienti da parte di due società che non ho mai sentito. Sul web ne parlano piuttosto male. Quelle più note invece hanno prezzi molto alti. Ravanando su vari siti trovo un piccolo noleggiatore (Autoway) vicino all’aeroporto. Gli scrivo per un preventivo. Mi tiene una utilitaria sulla parola senza nemmeno chiedermi la carta di credito. L’unica cosa che mi chiede è di dargli ancora una conferma un paio di giorni prima dell’arrivo. L’11 luglio le valigie sono pronte e quindi non rimane che partire.

 

Giovedì 12 luglio

Alle 8.45 si chiude casa e si parte. Cielo plumbeo. Sull’autostrada Torino Milano c’è poco traffico e solo un cantiere piccolo. Alle 11 siamo al T2 di MXP dove c’è poca gente. Mentre stiamo raggiungendo il gate una ragazza che fa pubblicità ad una carta di credito ci viene incontro. Io già sto per partire con un classico “non ci interessa, grazie” quando si lancia verso Gaia. È una sua fan che vuole fare una foto insieme. Alle 12 imbarcano. Sul video riportano a Kos bel sole e vento da NO a 22m/s. Tradotto in km/h fa circa 80. Spero si sbaglino. Ci muoviamo dall’area di parcheggio con 15′ di ritardo. Sull’aereo sono seduto vicino a due sui 55-60 che forse è la prima volta che salgono su un aereo. Lei quando annunciano la partenza si fa il segno della croce. Poi molla il telefono a lui, che è seduto al finestrino, e gli fa filmare da quando l’aereo comincia a muoversi fino al decollo. Durante la discesa verso l’aeroporto di Kos si balla parecchio per via di un vento piuttosto forte. La signora di fianco a me molla il telefono al suo partner, si copre gli occhi con le mani e comincia a mormorare qualcosa sottovoce. Immagino siano preghiere o qualcosa del genere. Non so se sia per le preghiere o per la perizia del comandante, ma arriviamo a terra senza problemi. All’uscita troviamo Yannis della Autoways che ci accompagna all’ufficio appena fuori dall’aeroporto per firmare il contratto. Io ho prenotato una Panda. Allo stesso prezzo mi dà una Opel Corsa molto recente decisamente più confortevole. Con assicurazione Kasko totale senza franchigia (specchietti laterali inclusi) 297 €. Circa 43€ al giorno. L’anno scorso a Mykonos per un catorcio di Quad che stava insieme per miracolo ne avevamo spesi 35. Ci hanno anche dato un bel po’ di indicazioni turistiche. Sono stati tutti molto gentili. La politica sulla benzina è tante tacche al prelievo tante tacche alla restituzione (evitare di fare il pieno, ma mettere poca benzina alla volta per non lasciare in omaggio molti litri). Ci raccomanda di fare molta attenzione alle rotatorie perché in Grecia chi si immette ha la precedenza su chi c’è già dentro. Al contrario del resto dell’Europa.

Partiamo e nel giro di 20 minuti siamo al Sunset Hotel. La camera quadrupla ha due ambienti separati con due letti ciascuno, un bagno un po’ scarso, un piccolo cucinino con tazze, bollitore e caffettiera americana. Caffè, te, ecc. si possono acquistare al supermarket di fronte. C’è una piscina abbastanza grande con l’acqua a temperatura molto gradevole, però abbastanza piena di fiori secchi di buganvillee portati dal vento che qui non manca (per fortuna se no le temperature sarebbero insopportabili). Ce ne stiamo un po’ a mollo poi andiamo a cena da Ampeli. Una bella taverna greca a pochi chilometri dall’hotel dove abbiamo mangiato molto bene sotto un pergolato di uva.

 

Venerdì 13 luglio

La colazione è da soddisfazione medio-bassa. C’è un po’ di tutto ma a parte il superlativo yogurt greco e le angurie il resto è così così. Mentre siamo al tavolo arriva una fan di Gaia che le chiede di fare una foto insieme. Anche qui. Con l’auto facciamo un giro esplorativo del litorale e poi ci fermiamo alla spiaggia vicina al centro di Tigaki. Ci sono vari noleggiatori di lettini e ombrelloni. Costano tutti 4€ a persona al giorno. Dove ci siamo fermati noi il noleggiatore è un anziano inglese che 20 anni fa stufo del maltempo che c’è nel Regno Unito si è trasferito a Kos e ha preso la licenza per noleggiare lettini da spiaggia. La spiaggia ha una bella sabbia bianca. Purtroppo però a riva e per i primi metri in acqua c’è una caterva di alghe. Qui, anche se è mare Egeo, non è freddo come in altre isole (a Mykonos si gelava), così persino io faccio un lungo bagno. Verso mezzogiorno il Meltemi, il fresco vento da nord, comincia ad aumentare di intensità e forse quello che c’era scritto a Malpensa ieri non era sbagliato. A metà pomeriggio c’è un vento che porta via, così ce ne andiamo alla piscina dell’hotel che è riparata dal vento. Per cena siamo andati da 7dayz Mama Kitchen. Una taverna vicina al nostro hotel che ha buone recensioni su tripadvisor. Il loro menù è prevalentemente basato su piattini (meze) che si condividono un assaggio ciascuno. Chiaramente bisogna prenderne un discreto numero per levarsi la fame. Date le dimensioni delle porzioni dei piattini non è economico. Anche le bevande sono un po’ più costose che nella taverna di ieri sera. Però questa è nella via centrale di Tigaki. In ogni caso quello che abbiamo preso era tutto buono. Solo il polpo non mi ha soddisfatto perché era condito con troppo aceto.

 

Sabato 14 luglio

Oggi si va a Kefalos, sulla punta sud-occidentale dell’isola. Ci fermiamo alla spiaggia di Ag. Stefanos. La spiaggia è di ghiaietta mista a sabbia. Due lettini e ombrellone costano 6€. Qui il vento soffia allegro dalla terra verso il mare, così non ci sono onde. Non ci sono nemmeno le alghe. L’acqua è limpida. Uno pensa di aver trovato la perfezione, ma appena messi i piedi a mollo si accorge che non è proprio così: l’acqua è gelata. Qui l’Egeo è quello tipico, bello freddo. Più che un bagno è stato un ammollo in acqua fredda.

Nei pressi della spiaggia di Ag. Stefanos c’è un piccolo sito con i ruderi di una antica basilica e di fronte a poche centinaia di metri c’è un isolotto con sopra una chiesa ortodossa. Per raggiungerlo o si è dei nuotatori provetti e non si patisce l’acqua fredda o si noleggia un pedalò tenendo conto però che al ritorno c’è un vento contrario piuttosto forte e bisogna pedalare con una certa veemenza. A metà pomeriggio siamo ampiamente soddisfatti della quantità di sole e vento e torniamo in hotel per spalmarci qualche chilo di crema doposole. Poi siamo andati a cena da O Monachas, una taverna molto ruspante con prezzi bassissimi sulla strada principale di Tigaki dove abbiamo mangiato un po’ di cosette tipiche greche tra cui una pita gyros buonissima (2.50€).

 

Domenica 15 luglio

Oggi proviamo una diversa gestione della giornata visto che il mare è un po’ freddino e in spiaggia c’è sempre molto vento. Ce ne stiamo in piscina dove ci sono lettini e ombrelloni e la temperatura dell’acqua è accettabile. In effetti non è una cattiva idea. La piscina non è molto affollata e si può nuotare tranquillamente. Verso le 14 il sole picchia forte e ci rintaniamo in camera. Verso le 16 prendiamo l’auto per andare a visitare Kos, il capoluogo dell’isola. Facciamo una prima sosta all’Asklepion, un tempio di guarigione dedicato al dio della medicina Asclepio (ingresso 8€). Andando verso la biglietteria vediamo che è piuttosto diroccato e inoltre fa un caldo torrido (sembra che il vento sia solo sul mare) e vediamo da fuori che c’è da scarpinare parecchio in salita così rinunciamo e proseguiamo per Kos. Tanto di siti archeologici greci ne abbiamo visti molti. All’ingresso della città c’è un comodo parcheggio gratuito vicino ad un piccolo anfiteatro romano ampiamente ricostruito durante l’occupazione italiana dell’isola agli inizi del ‘900. Ci sono alcune aree archeologiche che vediamo attraverso la recinzione in quanto sono chiuse perché è domenica. Ma da quello che si vede non sono imperdibili. La Grecia ha siti archeologici di bellezza e valore incredibili. Questi non sono nemmeno lontanamente confrontabili. Giriamo un po’ per il piccolo centro passando davanti al platano di Ippocrate, ridotto molto male. Se è vero che Ippocrate sotto le fronde teneva le lezioni ai suoi allievi questa pianta ha circa 2400 anni (sarà vero?). Il castello vicino al porto è chiuso. Un cartello affisso sul portone dice che il motivo è il terremoto che c’è stato il 21 luglio 2017 che ha reso pericolanti alcune parti. Girando per la città si vedono alcuni vecchi edifici seriamente danneggiati. Anche qui a Kos Gaia è stata fermata da una ragazza che voleva fare una foto con lei. Lasciamo Kos e andiamo a Zia. Un paesello a 300 m. di altitudine da cui si vede un bel tramonto. Visto che manca ancora un bel po’ al calar del sole andiamo a cenare al ristorante Olimpia 2 che ha una bella terrazza esposta a ovest. Il servizio è lento da morire, ma dovendo aspettare il tramonto va anche bene. Invece di veloce c’è un funambolico cameriere che porta grossi pesanti vassoi con una sola mano salendo di corsa una ripida scala due gradini alla volta. Una cena ottima nonché un po’ esagerata. Ci siamo fatti tentare dalla succulenta cucina greca e siamo usciti un po’ appesantiti.

 

Lunedì 16 luglio

Una delle attrazioni dell’isola è un sito termale (Empros Thermi) pochi km a sud di Kos Town. Si arriva con l’auto fino ad un parcheggio e da lì si scende a piedi lungo una strada sterrata di poche centinaia di metri. Volendo con un po’ di attenzione si può anche scendere con l’auto, ma al fondo della strada c’è un parcheggio molto piccolo. C’è parecchia gente, ma un posticino a mollo si trova. L’acqua calda che arriva da una fenditura della montagna si mescola con la fredda acqua dell’Egeo in una ampia pozza. Vicino a riva è caldissima. Qualcuno stava lì a bagno, per me invece la temperatura non era sopportabile. Invece vicino al bordo di rocce verso il mare la temperatura è più ragionevole. Dopo un lungo ammollo solforoso ce ne torniamo alla piscina dell’hotel. Pomeriggio in piscina. Per cena torniamo da Ampeli. Pienamente soddisfatti anche questa sera.

 

Martedì 17 luglio

Oggi a Tigaki c’è pochissimo vento. Appena un po’ di brezza. Ho letto che a Mastichari c’è una bella spiaggia di sabbia bianca con mare bellissimo se non c’è vento. Proviamo.

Arrivati a destinazione c’è anche lì pochissimo vento. Come in tutte le spiagge c’è una ampia scelta di lettini e ombrelloni in affitto. Il bar Saloon li fa usare gratis se prendi una qualunque consumazione (anche solo una bibita) nell’arco della giornata. Prendiamo posto vicino al mare. Tastiamo l’acqua e la temperatura è accettabile. Ci sono anche pochissime alghe. Finalmente riesco a fare il bagno senza congelare. Rimaniamo lì tutta la giornata. Vicino a noi c’è un anziano signore sotto l’ombrellone che invece di leggere o ravanare sul cellulare come fa la totalità dell’umanità, suona una chitarra elettrica (non amplificata). Originale passatempo da spiaggia. Per cena torniamo da O Monachas, perché una succulenta pita gyros migliora la vita.

 

Mercoledì 18 luglio

Anche stamattina calma di vento. Perciò decidiamo di tornare a Mastichari viste le buone condizioni atmosferiche. Parcheggio l’auto. Non c’è vento, vediamo che il mare è calmo e pregustiamo una goduriosa giornata balneare. Andiamo al bar Saloon come ieri per prenderci i lettini fronte mare e… grande delusione! Devono essere cambiate le correnti marine e nella notte si sono depositate sulla riva tonnellate di quelle orribili alghe scure a tagliatella e anche in acqua ce n’è una caterva. Entrare in acqua è piuttosto fastidioso. Spostandosi al largo l’acqua è più pulita ma non limpida come ieri. Peccato. La giornata balneare non è stata un granché. Visto che fare il bagno non è così attraente faccio una passeggiata lungo una stradina che passa lungo il mare e arrivo ai ruderi di una chiesa paleocristiana. La passeggiata è bella, ma la chiesa è completamente diroccata e quel poco che c’è è pieno di erbacce e piccoli arbusti. Di tutto il pavimento è rimasto giusto un pezzetto di mosaico di 30×30 cm. A metà pomeriggio si torna in hotel e si nuota in piscina. Essendoci poco vento oggi in piscina non ci sono nemmeno i fiori secchi delle bouganvillee. Per cena torniamo da Olimpia 2 a Zia, ma questa volta avendo prenotato per tempo abbiamo un tavolo sul terrazzo con vista sul tramonto.

Dopo cena giretto tra i banchetti di souvenir e poi in camera per cominciare a dare una sistemata ai bagagli.

 

Giovedì 19 luglio

Giorno di partenza. Il giorno più brutto di ogni vacanza.

La camera si può tenere fino a mezzogiorno, così dopo colazione stiamo ancora un po’ in piscina. A mezzogiorno consegniamo la chiave e ci mettiamo all’ombra a leggere. Poi la voglia di pita gyros è tale che facciamo una camminata di 800 m sotto un sole a picco e 32° per raggiungere O Monachas, a cui abbiamo conferito il prestigioso bollino #masera.

È ora di partire. Si consegna l’auto ad Autoway. Ci accompagnano all’aeroporto, ci salutiamo e inizia l’attesa. Il volo che arriva da MXP è in ritardo di circa mezz’ora. Cominciano le operazioni di imbarco prima ancora che l’aereo atterri, nel senso che ci controllano le carte di imbarco e ci fanno uscire su una passerella esterna (per fortuna all’ombra e ventilata). Arriva l’aereo e parcheggia a circa 50 m dalla passerella. Arriva il bus, si sale sul bus che parte, fa 50 metri e si ferma. Andare a piedi sarebbe stato molto più comodo. Alle 17:25 decolla.

 

Riepilogo spese per 4 adulti

Voli 750€

Hotel 750€

Auto 300€

Pasti 350€

Varie (benzina, lettini in spiaggia, consumazioni al bar, ecc.): 50€

Park MXP, Autostrada, Carburante 100 €

Totale 2300 €

Note:

Kos non è un’isola da fighetti come Mykonos e quindi meno costosa. Le spiagge sono più grandi e anche meno affollate.

È molto ventosa anche Kos. Su 8 giorni 6 sono stati di vento molto forte

L’acqua del mare è fredda. Sulla costa nord è un po’ meglio, ma non è certo calda

La benzina costa 1,80€ al litro. Peggio che da noi



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche