Mambrui agosto 2003

Anche se il massimo di una vacanza in Kenya è ammirarne la fauna, ricchissima e varia, il paese offre molto di più di un safari all’alba. La fascia costiera è particolarmente affascinante, con i forti e le moschee che testimoniano di quando era formata da una serie di città-stato musulmano in lotta tra loro. Il 30 luglio 2003 con la linea...
Scritto da: Loretta Biondi
mambrui agosto 2003
Partenza il: 30/07/2003
Ritorno il: 14/08/2004
Viaggiatori: in coppia
Anche se il massimo di una vacanza in Kenya è ammirarne la fauna, ricchissima e varia, il paese offre molto di più di un safari all’alba.

La fascia costiera è particolarmente affascinante, con i forti e le moschee che testimoniano di quando era formata da una serie di città-stato musulmano in lotta tra loro.

Il 30 luglio 2003 con la linea Volare (da Malpensa nove ore di viaggio con 1 ora di fuso orario da aggiungere) siamo atterrati all’aeroporto di Mombasa. Città di forti contrasti è la 2° città del Kenya dopo Nairobi e il porto più importante non solo del paese ma di tutta l’Africa orientale.

Sbrigati i controlli doganali, con un pulman del tour operator a cui ci siamo affidati (la Triskel) siamo risaliti lungo la costa fino a Mambrui, circa 10km da Malindi. Il viaggio in pulman è stato massacrante in quanto è durato 2 ore e mezzo ma nello stesso tempo affascinante. Riuscivamo finalmente a respirare l’atmosfera descritta nei numerosi libri che avevamo letto prima della nostra partenza. Benché stanchissimi dalle numerose ore di viaggio eravamo nel contempo estasiati dai colori della natura che ci si presentava.

L’hotel che abbiamo scelto per trascorrere le nostre due settimane di sospirate vacanze era il Karibuny Jua o Villas (che in pratica è lo stesso villaggio). E’ un complesso che vede nel suo interno un hotel e singole villette abitate per lo più da residenti italiani, 2 ristoranti, 1 pizzeria, 1 mini market (che si è rivelato molto utile per cambiare gli euro e dollari in scellini africani).

Il complesso è tutto in stile africano ed è gestito da italiani, per cui non si sono verificati problemi di lingua e il cibo che ci è stato servito era ottimo.

Karibuny in suaheli (lingua keniota) significa benvenuto e Jua= sole.

La nostra camera era fornita di zanzariera (utilissima!!) e da aria condizionata (non l’abbiamo mai usata, in agosto di notte è sempre ventilato e fresco). Di zanzare ve ne erano molte. A differenza di Andrea, io avevo iniziato (sotto parere del mio medico) ad assumere come prevenzione antimalaria il Lariam una settimana prima di partire ma poi, giunta sul posto, ho deciso di sospenderlo. Mi sono fidata di quello che alcuni italiani residenti mi hanno raccontato sulla malaria. Secondo la loro esperienza è molto difficile prendersela in 15 giorni di permanenza e le controindicazioni del Lariam sono spaventose. Ci hanno invece consigliato di acquistare (5 dollari) in una farmacia di Malindi un farmaco della Roche che va assunto solo in caso dovesse sopraggiungere la malattia e che ovviamente, non si trova in Italia. Il Karibuny ha anche 2 piscine e si affaccia sull’Oceano Indiano.

La spiaggia è stupenda: dorata e sconfinata ma attenzione perché in questo periodo il mare è impraticabile. L’acqua è rossa a causa del Sabaky (il fiume che attraversa parte del Kenya e sfocia a qualche km dall’hotel) che trascina in mare la terra rossa della savana sporcandolo. Per fare il bagno o le immersioni infatti ci dovevamo spostare a Malindi o meglio ancora a Watamu dove esiste una baia stupenda vicino al Blu Bay in cui l’acqua è cristallina e la sabbia bianchissima. Volendo se lo si chiede, a pranzo i ragazzi della spiaggia ti organizzano, nel giro di mezz’ora, una grigliata con aragosta e kingfish sulla spiaggia per una decina di dollari a persona. Da provare!! Ma immagino vi domanderete chi sono i ragazzi della spiaggia (beach boys). Ebbene su ogni spiaggia che vi troverete a visitare, si trovano ad aspettarvi persone locali, per lo più ragazzini. Davanti al nostro hotel per esempio, vi erano stabili ragazzi kenioti con cui poi abbiamo fatto amicizia perché molto simpatici e cordiali, che si sono prestati ad organizzarci ogni tipo di escursione a prezzi sicuramente inferiori rispetto a quelli che ci proponevano gli organizzatori dell’hotel. Se vi capita di andare al Karibuny potete chiedere del ragazzo che ci ha fatto da guida turistica. E’ generalmente sulla spiaggia e ci è stato molto utile nell’organizzazione delle nostre escursioni. Se invece volete acquistare collanine, parei, artigianato locale potete tranquillamente affidarvi alle donne della spiaggia o al mitico keniota che si fa chiamare così perché è più facile ricordarsi di lui). Ha un “negozio” proprio prima di accedere al Karibuni e lo noterete certamente perché è una capanna con una scritta molto artigianale. E’ un vero “commerciante”, è in grado di procurare qualsiasi oggetto, poi fa il suo prezzo che all’inizio è sempre altissimo e vi chiede di fare il vostro che come immaginerete è sempre bassissimo. Dopo un “tira e molla” tipico della vendita dei paesi africani, si giunge ad un accordo che comunque ci è sempre favorevole. Noterete anche moltissimi bambini che si propongono per accompagnarvi nelle vostre passeggiate sulla spiaggia. Oltre a farci compagnia, da loro abbiamo appreso i loro modi di vivere il quotidiano. Se volete potete lasciare loro cose utili come penne o pennarelli, magliette che magari non usate più, quaderni per la scuola, dizionari ITA/ING per imparare meglio le lingue dei turisti (a scuola studiano l’inglese) e libri di grammatica italiana, evitate di sommergerli di caramelle perché procurano loro danni ai denti difficilmente curabili per le loro disponibilità economiche. Potete chiedere di due simpatici ragazzi che ci hanno accompagnato per 500 shellini a vedere i fenicotteri rosa e gli ippopotami al fiume Sabbaki. E’ una sorta di presafari perché vi faranno prendere il tipico matato (mezzo pubblico molto spartano) e vi faranno camminare in mezzo a sterpaglie e a piccoli villaggi sul fiume, ma alla fine la vista di questi animali compenserà tutte le fatiche (è una camminata lunga ma molto bella, consigliata solo se non si hanno problemi di alcuna sorta). Il safari in savana di due giorni è assolutamente consigliabile, a noi è costato per 1 giorno e mezzo 170 dollari con i ragazzi della spiaggia. Siamo stati allo Tsavo Est e alloggiato al campo tendato Ondololo gestito da veri masai (popolazione dedita alla pastorizia che ha mantenuto salda le loro tradizioni e modi di vita). Il campo è suggestivo perché si trova in mezzo alla savana, ma la tenda in cui abbiamo dormito non era delle migliori (va bene per una notte) suggerirei invece, per chi decidesse di rimanere in savana più giorni, il Lodge Voi. Visto da fuori sembra bellissimo, è arroccato su una collinetta che si affaccia su una pozza di acqua frequentata da molti animali.

La savana è affascinante e non ci sono parole per descrivere l’emozione della vista degli innumerevoli animali allo stato selvaggio, nel loro ambiente naturale. E’ un ricordo che rimane dentro al cuore, forse perché ci si sente veramente parte della natura e se ne riscopre l’immensa bellezza. Ricordate di portare con voi il binocolo, cappello per il giorno e felpa per la sera e… buon safari! La nostra permanenza è durata purtroppo solo due settimane, infatti tante sono le cose da fare e da visitare in Kenya. C’è la falconeria a Malindi; la città delle scimmie a Gedi; il safari blu con sardegna 2 con annessa grande mangiata di aragoste; Malindi di notte con le sue discoteche e birrerie; le cucine del diavolo, molto suggestivo; i villaggi masai con le capanne di sterco e tutto quello che vi proporranno. Per chi ama fare le immersioni, consigliamo per questo periodo muta da 5mm perché in agosto il mare è freddino, e di preferire la zona di Malindi o Watamu se si vuole essere più comodi. Noi ci siamo affidati per l’organizzazione al diving dell’hotel. Il mare offre moltissima flora e fauna ed è consigliabile. Il Kenya è meraviglioso, è il paese dei mille colori e profumi, la gente sorridente e cordiale. Ci ritorneremo sicuramente anche se non più da soli, ma in compagnia del figlio che questa vacanza ci ha voluto regalare. Jambo e macuna matata a tutti.

Loretta e Andrea da Ferrara



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