Safari e soggiorno mare/ottobre 2009

È il nostro primo viaggio fuori dall'Europa e, per andare sul sicuro, dopo una carrellata in internet abbiamo deciso, Africa, con Francorosso. Volevamo legare la mia voglia di avventura con l'attività prediletta da mio marito e cioè mare, sole e non far niente...e così Kenya!!! Safari di 2 giorni e soggiorno mare di 5 giorni. Nei giorni...
Scritto da: bricia
safari e soggiorno mare/ottobre 2009
Partenza il: 09/10/2009
Ritorno il: 17/10/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
È il nostro primo viaggio fuori dall’Europa e, per andare sul sicuro, dopo una carrellata in internet abbiamo deciso, Africa, con Francorosso.

Volevamo legare la mia voglia di avventura con l’attività prediletta da mio marito e cioè mare, sole e non far niente…E così Kenya!!! Safari di 2 giorni e soggiorno mare di 5 giorni.

Nei giorni precedenti al viaggio ho preso informazioni sul territorio, sul vestiario, se è bene fare l’antimalarica o meno, mio marito l’ha fatta, ha preso il Malarone, io invece no, mi sono organizzata con varie bombolette di autan e vestiti di colore chiaro.

Siamo partiti il 9 ottobre 2009 in una bella giornata autunnale da Milano Malpensa, pioveva ma non faceva freddo.

Alle 20,20 il volo Neos è partito in orario, cosa molto positiva, alle 21,30 abbiamo fatto scalo a Roma, verso le 24,00 la cena, era molto gustosa.

Alle 06 del mattino una palla di sole inondava l’aereo, il nostro primo sole africano, era strano, diverso dal nostro, sembrava di toccarlo, ne sono rimasta affascinata…Ho guardato dal finestrino, non si vedeva molto ma attraverso le nuvole che sembravano panna montata ho visto un piccolo particolare di terra d’Africa, il mio cuore ha fatto un balzo…Sono in Africa…Non ci posso ancora credere.

L’atterraggio all’areoporto di Mombasa è stato dolce, le formalità doganali lunghe ed estenuanti e per noi che non conosciamo una parola di inglese abbiamo compilato quei fogli senza sapere se andavano bene o no.

Finalmente usciti abbiamo trovato i rappresentanti della compagnia Francorosso che hanno preso in consegna il bagaglio per il soggiorno mare e ci hanno indicato il pulmino per iniziare il safari…Ci siamo incamminati e sorpresa,,,,,,non era un pulmino ma una jeep con 6 posti!!!! e in più la nostra guida Mohammad parlava un perfetto italiano.

Sulla jeep c’èrano altre 2 coppie, ci siamo presentati e poi via…L’avventura ha inizio.

La periferia di Mombasa è molto squallida, baracche fatiscenti si susseguono, io con la telecamera in mano riprendo tutto, rimango sconvolta dalla povertà, dalla gente, da cataste di pneumatici che in seguito sappiamo che servono per fare le infradito.

Lasciate le ultime case veniamo inghiottiti da una lunga strada asfaltata piena di camion, sappiamo da Mohammad che l’unica ferrovia non riesce a trasportare molte merci e quindi il trasporto maggiore avviene tramite strada.

Dopo una buona mezz’ora di viaggio un poliziotto davanti a noi ci fa segno di andare piano, c’è stato un incidente, a destra, sul ciglio della strada, un camion e sulla sinistra un pulmino della stessa compagnia della nostra guida, il pulmino aveva la parte davanti completamente distrutta, Mohammad domanda al poliziotto dove era stato portato l’autista e partiamo, poco dopo Mohammad si ferma davanti ad un edificio bianco, scende dalla jeep ed entra, subito veniamo attorniati da tanti bambini, scalzi e malvestiti, i loro occhi sono dolcissimi, subito apro lo zaino e dal finestrino gli porgo le matite che avevo portato con me, per prenderle mi graffiano le mani e si arrampicano sulla jeep, subito un anziano li scaccia e si piazza con un bastone davanti alla jeep,senza dire una parola i suoi occhi ci scrutano attenti, nella jeep nessuno parla, la tensione si taglia col coltello.

Finalmente dopo 10 minuti che sembravano interminabili Mohammad torna, ci informa che l’autista del pulmino non è grave e che verrà portato in ospedale.

Ripartiamo, la strada è lunghissima e noi siamo tutti molto stanchi, a un certo punto svoltiamo e ci fermiamo davanti ad una specie di baracca dove, all’interno, è pieno di souvenirs, facciamo un giro, andiamo nei bagni pubblici, pulitissimi e profumati e ripartiamo senza comprare niente, c’è tempo per quello. Entriamo subito in uno dei più grandi parchi del Kenya, lo Tsavo Est, La terra è di un rosso sanguigno, la vegetazione è secca e molto rada, Mohammad ci spiega che sono 3 anni che non piove e la Savana sembra il deserto, molti animali sono morti per la siccità.

Subito vediamo i primi elefanti, ci alziamo in piedi, il tettuccio è aperto, fotocamere che scattano innumerevoli foto, io che riprendo con la mano tremante, è un emozione immensa vedere un enorme elefante nel suo ambiente naturale, rimango senza fiato, e poi giraffe col loro lunghissimo collo, maestose ed eleganti, zebre in branco.

Alle 14,30 raggiungiamo il lodge situato sempre all’interno del parco (la grandezza del parco Tsavo è pari a 2 volte la Lombardia), mangiamo cibo africano, molto speziato ma gustoso, ci assegnano le camere, bellissime, arredate secondo l’usanza locale, con letti in legno e zanzariere.

Una doccia veloce e alle 16,00 ripartiamo per altre foto, altri animali e altre emozioni.

Poco dopo le 18,00, prima che faccia buio rientriamo al Lodge, ceniamo, ci organizziamo con Mohammed per il mattino dopo e stramazziamo sul letto stanchi ma felici.

Sveglia alle 06,00, colazione e via sulla jeep, poco dopo ci fermiamo, Mohammed aveva visto qualcosa, una visione incredibile ci aspetta…Un gruppo di impala da una parte e, dall’altra…Un ghepardo…Steso al sole annusa l’aria, si rotola poi continua ad annusare…Noi, in silenzio, lo scrutiamo attenti ad ogni minimo movimento, sappiamo che qualcosa sarebbe accaduto e aspettiamo pazienti…Di scatto il ghepardo si alza, con passo felino si avvicina lentamente e attraversa la strada proprio dietro alla nostra jeep, lentamente si mette sotto vento e poi con uno scatto si lancia verso gli impala…Lo perdiamo attraverso la vegetazione ma sappiamo che la caccia si è conclusa…Sono triste per quel povero impala ma questa è la legge di natura, con un sospiro mi siedo e il viaggio continua…Poco dopo la ragazza dietro di me avvista il leone, Mohammad si ferma di colpo e fa marcia indietro…Imponente, elegante, sicuro di essere il re si sofferma e ci guarda con aria di superiorità, quegli occhi mi attraggono e per un lungo interminabile momento vengo rapita, poi si volta e lentamente entra all’interno della boscaglia…Subito dopo vediamo la leonessa, lei non si volta, non si sofferma, cammina con un incedere elegante.

Proseguiamo il viaggio, poi Mohammad si ferma e ci indica un punto sul ciglio della strada, un mamba nero è fermo su un ramo, Mohammad ci spiega che è chiamato “sette passi” perché il suo veleno è molto letale.

Ci avviamo verso l’ingresso dell’altro parco, lo Tsavo Ovest, qui la vegetazione è molto più rigogliosa e non è facile avvistare gli animali, la mattinata è quasi conclusa e ci avviamo al secondo Lodge, pranziamo, ci vengono assegnate le camere un pò più bruttine del primo Lodge, Mohammad ci spiega che questo lodge è stato il primo ad essere costruito ed è per questo che non è molto accogliente.

Alle 16,00 ripartiamo, lo Tsavo Ovest è molto diverso dallo Tsavo Est, la vegetazione molto fitta non permette l’avvistamento di molti animali, attraversiamo un ponte dove sotto scorre il fiume Tsavo, apprendiamo da Mohammed che in quel luogo è stato realizzato il film “spiriti nelle tenebre”.

Al tramonto raggiungiamo il Lodge, Mohammad ci dice di farci una doccia veloce e di scendere nella veranda del bar con le macchine fotografiche, non dice altro…Sarà una sorpresa.

Alle 19,00 scendiamo trafelati, davanti alla veranda c’e una specie di palafitta, veniamo informati che hanno attaccato un pezzo di carne ad una corda di questa palafitta e subito arriva…Il leopardo!!!!…Si arrampica e inizia a mangiare…Milioni di scatti dalle fotocamere, io riprendo tutto dal primo all’ultimo morso, si sente il romore delle ossa che vanno in frantumi sotto quelle fauci possenti…Leo ogni tanto si volta, ci guarda e ricomincia a mangiare, dopo aver finito scende, si sofferma ad addentare l’ultimo pezzo che era caduto e si dilegua nella notte.

Altri flash attirano la mia attenzione, sotto la veranda una famiglia di istrici pasteggia e fa la siesta, un laghetto vicino attira impala e elefanti ad abbeverarsi.

Invitiamo Mohammad al nostro tavolo, i suoi racconti ci affascinano, ci ritiriamo presto nelle nostre camere, al mattino ci aspetta un’altra alzataccia.

Questi 2 giorni sono stati un susseguirsi di emozioni una più bella dell’altra.

Il mattino arriva presto, dopo colazione ci incontriamo con Mohammad, il quale ci deve portare alla nostra ultima meta, la bianca spiaggia di Diani e, all’interno della sua mitica jeep, ci fa una proposta, abbiamo 2 possibilità di tragitto, o passare per la strada asfaltata e prendere il traghetto oppure fare una specie di “scorciatoia” un pò più impervia ma più breve, decidiamo tutti per la scorciatoia.

Inizia una nuova avventura, dapprima ci fermiamo da una tribù Masai, la loro danza ci affascina, le loro capanne fatte di sterco e fango sono piccolissime, accendiamo il fuoco insieme a loro, compriamo i loro oggettinie poi via verso la scorciatoia… La vera Africa si staglia sotto i nostri occhi, capanne di fango con tetti di paglia, donne vestite con colori sgargianti camminano a piedi nudi per interminabili chilometri, bambini che escono da scuola con le loro divise tutte uguali, uomini con le greggi secche e macilente, miriadi e miriadi di persone che ci salutano…Ora so cos’è il “mal d’Africa”…Sto portando tutto nel cuore, gli occhi dei bambini, la terra rosso vermiglio, le capanne, il sole caldo e il cielo che sembra di toccarlo.

Arriviamo a Diani, la nostra ultima meta…Il Resort è bellissimo, la piscina da l’impressione di essere tutt’uno con l’oceano, andiamo subito in camera, ci infiliamo i costumi e andiamo incontro all’oceano, in quel momento c’era bassa marea ma camminiamo fino ad incontrare l’acqua, era calda anche se un pò torva per la presenza delle alghe.

Per 5 giorni ci siamo goduti il sole caldo della terra d’Africa.

Ben presto arriva il giorno della partenza, il sabato 17 ottobre ci alziamo alle 04,00, facciamo colazione e poi il pulman ci porta all’areoporto di Mombasa, l’orario di partenza è previsto per le 09,00 ma alle 08,30 l’aereo si alza in volo, addio Africa…Un giorno tornerò.

Alle 15,30 facciamo scalo a Roma e alle 17,30 arriviamo a Milano Malpensa, faceva freddo, un gran freddo nel cuore.

Viaggio Francorosso Mini safari Tsavo Dal 09/10/2009 al 17/10/2009 9 giorni 7 notti Partenza ore 20,20 da Milano Malpensa con scalo a Roma Arrivo 07,30 a Mombasa (ora locale) Compagnia aerea Neos Pernottamenti: Tsavo Est Voi Wildlife Lodge Tsavo Ovest Ngulia Safari Lodge Diani Seaclub kole kole prezzo 3500 euro a coppia



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