Matera, Val d’Itria e non solo: alla scoperta di Puglia e Basilicata

10 giorni per scoprire le bellezze di una città incredibile come Matera, i paesi bianchi della Valle d'Itria, il litotorale di Ostuni, castel Del Monte e la mitica Polignano a Mare.
Scritto da: LEOBEA
matera, val d'itria e non solo: alla scoperta di puglia e basilicata
Partenza il: 03/08/2020
Ritorno il: 11/08/2020
Viaggiatori: 4
Spesa: 1000 €
Avendo a disposizione 9 giorni, abbiamo optato per la soluzione più veloce e pratica (anche se più onerosa) dell’aereo con noleggio auto: volo Bergamo-Bari € 100 a testa ed € 650 il noleggio di una Jeep Renegate full insurance.

3/4 agosto 2020

Atterrati a Bari ritiriamo l’auto e ci dirigiamo verso la nostra prima meta, Matera, che raggiungiamo dopo poco più di un’ora e dove resteremo per tre notti. Matera è una cittadina unica semplicemente splendida, una bomboniera, un posto senza tempo dove ti sembra veramente di stare all’interno di un presepe. Per viverla intensamente il mio consiglio è quello di starci almeno due giorni trascorrendo una notte all’interno del suo centro storico ospitati in uno dei tanti bed&breakfast o hotel con camere scavate nella roccia con visita mozzafiato sulla città. Approfittando di una particolare offerta pubblicizzata in pieno lock down a maggio, abbiamo prenotato una stanza quadrupla presso la Locanda di San Martino, un hotel ubicato in pieno centro storico in zona “Sasso Barisano” e che è dotato di meravigliose camere scavate nei sassi oltre che di una “Thermae Romanae” con una bellissima piscina sotterranea (importo giornaliero € 20 a persona, bambini/ragazzi gratis fino a 17 ani). Ottime le colazioni pur con tutte le restrizioni imposte dalla pandemia da Covid 19 che hanno visto la soppressione delle luculliane colazioni a buffet. A causa della sua conformazione costituita da un dedalo di viuzze collegate tra loro da un’infinità di scalette in un percorso caratterizzato da continui sali scendi, Matera non è il luogo ideale per chi ha problemi di deambulazione; va da sé che qui anche l’automobile non serve. Una volta giunti a destinazione o si lascia l’auto nei garage convenzionati con la struttura ricettiva (nel nostro caso garage Damasco, costo giornaliero € 15) oppure si cerca un posto a ridosso della città facendo molta attenzione a non sconfinare nella zona a traffico limitato (ZTL). Il mio consiglio è di incominciare a prendere confidenza con questa cittadina attraverso una visita guidata tenuta da persone preparate e competenti, non tanto per avere un’idea dei luoghi da visitare (quello lo potrete fare con calma da soli), ma per capire a fondo la storia di questa realtà e di come da vergogna d’Italia (così definita nel 1968) si sia potuta trasformare anche grazie alla lentezza delle proverbiale burocrazia italiana (cosa più unica che rara) nella splendida città che lo scorso anno l’ha vista insignita del prestigioso titolo di “Capitale Europea della Cultura”. C’è ancora molto da fare, ma la strada giusta sembra essere stata intrapresa. I tour guidati sono prenotabili in piazza Vittorio Veneto (“info Matera”, costo € 20 a persona, minori di 18 anni € 3 e durata 2/ 3 ore). Dopo questo necessario “bagno di cultura”, possiamo immergerci nella visita dei due principali quartieri (Sasso Barisano e Sasso Cavenoso) che compongono la Matera storica percorrendo a zonzo in lungo e in largo i vicoli lastricati di scale acquistando così in poco tempo confidenza con il luogo. Il modo migliore per vivere Matera è proprio quello di perdersi tra i suoi vicoli ammirando con calma le sue vie e gli scorci sul paesaggio che si aprono dalle fenditure e dai balconi naturali in cui continuerete ad incappare. Qui di seguito sono ad indicare alcuni punti imperdibili: – Piazza Vittorio Veneto dove si trova tra l’altro il porticato “Luigi Guerricchio” al di la del quale c’è un balcone sospeso tra i sassi che regala una vista mozzafiato su piazza del Duomo; – Piazza del Duomo (Sasso Barisano); – Piazza S. Pietro e Madonna dell’ Idris (Sasso Cavenoso); – Sant’Agostino (Sasso Barisano); da qui percorrete via Madonna della Virtù, la strada panoramica esterna che vi conduce a piazza San Pietro. Le migliori fotografie di Matera le potrete scattare la mattina presto all’alba quando con il sole alle spalle la città viene illuminata e prende vita. Questa visuale è particolarmente suggestiva dal Belvedere di “Murge Timone” che può essere raggiunto o in auto, uscendo lungo via Nazionale statale 7 verso Laterza (15 minuti) o meglio a piedi percorrendo il sentiero che parte nelle vicinanze del parcheggio in via Madonna delle Virtù poco distante da piazza San Pietro. Si tratta di un percorso su sentiero sterrato dapprima in discesa sino al raggiungimento di un ponte in stile tibetano che sovrasta il torrente Gravina di Matera, oltrepassato il quale bisognerà affrontare un bel tratto in salita (tempo di percorrenza a/r 2 ore). Non perdetevi assolutamente questo spettacolo!

5 agosto 2020

Dopo due giorni tra i Sassi decidiamo di salutare la città lucana la sera passando invece il resto della giornata a Castel Del Monte e a Gravina di Puglia. Distante 75 km da Matera, Castel del Monte, raffigurato sulla moneta da un centesimo di euro, è uno straordinario capolavoro architettonico voluto dall’imperatore del Sacro Romano Impero Federico II e caratterizzato dalla sagoma inconfondibile delle otto torri ottagonali disposte intorno al corpo centrale con un bellissimo e maestoso portale d’ingresso. La visita interna alle mura può essere effettuata solo se prenotata in anticipo via web al sito “casteldelmonte@novaapulia.it”. Non avendo ottemperato a questa procedura ci siamo dovuti accontentare di visitare il castello dall’esterno (fantastico). Qui abbiamo trovato una signora che dietro compenso volontario ci ha erudito sulla storia della fortezza e sull’alone di mistero e magia che la permea. Nel pomeriggio dopo una toccata e fuga ad Altamura, giusto per vedere il bel centro storico e assaggiare il famoso pane, ci siamo diretti verso Gravina di Puglia dove purtroppo siamo stati sorpresi nel bel mezzo della visita da un violento acquazzone durato un paio d’ore che non ha contribuito a migliorare ai nostri occhi l’immagine della cittadina risultata alla fine abbastanza incolore. La sera ritornati tra i Sassi di Matera, dopo aver dato un ultimo sguardo notturno su Sasso Barisano (molto bella la visuale che si ha nei pressi di San Pietro Barisano), ci accomodiamo al ristorante “la Pignata” per degustare l’ultima cena. A proposito della ristorazione, posso dire che a Matera in generale si mangia molto bene a prezzi non esagerati con particolare menzione al prezzo del vino dove i rincari sulle bottiglie sono veramente esigui rispetto a quelli praticati in cantina (stesso cliché riscontrato anche in Puglia; da altre parti il prezzo della bottiglia viene raddoppiato!!).

6 agosto 2020

Lasciamo la Basilicata direzione Locorotondo meta scelta per visitare nei prossimi 5 giorni la Valle d’Itria e Polignano a Mare. Qui ci stabiliamo nel Bed & Breakfast “Pignaré”, una struttura molto bella e curata caratterizzata da alcuni trulli recentemente ristrutturati immersi in un’oasi di pace con una bella piscina che nei momenti più caldi della giornata ristabiliva la giusta frescura rigenerandoci. Proprietari molto cortesi e disponibili; peccato che a causa delle restrizioni imposte dal Covid 19 non si siano potute sperimentare le doti culinarie della sig.ra Liana (buon motivo per ritornarci) Nel pomeriggio ci dirigiamo verso Alberobello la capitale dei trulli. Effettivamente il colpo d’occhio sul borgo composto da una miriade di trulli è molto bello anche se la trasformazione di una parte di questi in negozi di souvenir (rione Monti) e le frotte di turisti che riempiono i vicoli, ne minano l’atmosfera. Molto meglio allora passeggiare tra i 400 trulli abitati del rione Aia Piccola dove si può cogliere un’atmosfera più vera e meno artefatta. La sera andiamo a cenare a Locorotondo presso il ristorante Bina dove mangiamo benissimo con particolare menzione anche ai dolci, unico posto in questo viaggio che ha saputo soddisfare le esigenze di mia figlia (tiramisù rivisitato con l’aggiunta di ricotta al posto del mascarpone). I giorni successivi abbiamo deciso di gestirceli trascorrendo la mattina in spiaggia, il primo pomeriggio ad oziare nel B&B (visto il gran caldo ci voleva) e dalle 16,00 in poi in giro per la Valle d’Itria. Le spiagge che occupano il litorale di Ostuni sono belle caratterizzate da spiaggia fine e acqua pulita anche se francamente non reggono il paragone con quelle Sarde o, per stare in regione, con quelle di alcune zone del Salento.

7 agosto 2020

Di buon ora partiamo per lido Morelli (30 minuti d’auto) caratterizzato da quasi 2 km di spiaggia fine, acqua cristallina, fondale sabbioso e non profondo. Sino alle ore 10,30 siamo stati molto bene, poi un’orda di unni ha invaso ogni spazio libero consigliandoci di sgombrare le tende. Dopo la pennichella pomeridiana partenza per Cisternino, borgo pittoresco noto sia per l’esplosione di case bianche che caratterizzano il centro storico che per le “bombette”, deliziosi involtini di carne di maiale ripieni di caciocavallo che si possono degustare in una delle bracerie/macellerie del centro. Arrivati a Cisternino lasciate l’auto nei pressi di via Dante Alighieri, zona a pochi passi dal centro storico dove alta è la probabilità di trovare un parcheggio non a pagamento. Da qui si raggiunge corso Umberto I e successivamente via Manzoni, via San Quirico e infine piazza Vittorio Emanuele, un bellissimo spiazzo rettangolare incastonato tra i vicoli bianchi al cui interno troneggia la Torre dell’Orologio. A cena abbiamo prenotato da “Le Chicche di Zia Rosa” ristorantino piccolo con un rapporto qualità/prezzo interessante. Ottime le bombette di Mimmo, il proprietario di casa, che oltre che prendere le ordinazioni ama intrattenersi spesso con gli avventori per fare due chiacchiere. Altro locale noto (ma non sperimentato) è la braceria di “Zio Pietro” (la fila per accedere ad un tavolo era lunghissima!!). A proposito di ristoranti, sia in Valle d’Itria che a Matera è vivamente consigliato di prenotare con largo anticipo (anche il giorno prima) onde evitare di perdere parecchio tempo nella ricerca di un posto dove rifocillarsi.

8 agosto 2020

Oggi raggiungiamo la spiaggia di “Cala di Quarto di Monte” poco distante dal porticciolo di Villanova. Una volta parcheggiata l’auto bisogna camminare per 300/400 metri non fermarsi alla prima caletta in cui ci si imbatte ma proseguendo fino ad arrivare alle seconda insenatura completamente circondata da macchia mediterranea. Questa bella caletta non è particolarmente conosciuta e pertanto anche poco frequentata; mare pulito, sabbia fine e poca gente, non male!!!. Dopo la quotidiana pausa pomeridiana partiamo per Ostuni. Una prima immagine da cartolina di Ostuni vista da lontano è quella che si incontra sulla strada principale una volta cominciata la discesa che porta ai piedi della cittadina. In cima a questa strada si può accostare l’auto in una stradina laterale e scendere sulla strada principale per scattare qualche bella fotografia. Per parcheggiare in sicurezza evitando di entrare inconsapevolmente nella zona ZTL, abbiamo scelto di lasciare l’auto presso il parcheggio di Foro Boario (tariffa giornaliera € 5). Non addentratevi subito all’interno ma percorrete la strada in leggera salita che costeggia l’abitato per godere dei bellissimi scorci sia sul paesaggio circostante sia sui caratteristici edifici candidi che hanno contribuito a darle il nome di città Bianca. Anche ad Ostuni, così come accade per tutti i paesi arroccati in Valle d’Itria, il miglior modo per scoprirla è quello di lasciarsi andare e perdersi lentamente tra le sue viuzze. Percorrendo così il centro storico non potete non imbattervi nella cattedrale di Santa Maria Assunta (con la sua facciata dove a troneggiare è il rosone centrale che è il secondo più grande d’Europa) e nella piazza della Libertà, il centro della movida di Ostuni costellato da parecchi locali e dove svetta il famoso Obelisco di Sant’ Oronzo. Altra vista molto bella della cittadina è quella che si può ammirare dal civico 161/163 di corso Vittorio Emanuele che si trova a dieci minuti a piedi fuori dal centro storico subito dopo aver superato il commissariato di polizia. A cena abbiamo prenotato presso il ristorante “Sapere & Sapori” dove a mala pena siamo riusciti a finire le 10 portate di antipasti; buona qualità così come il prezzo (€ 20 a testa compreso una bottiglia di Negroamaro)

9 agosto 2020

La mattina di buon ora (sono le 8,00), ci dirigiamo verso la spiaggia di “Torre Guaceto”. Trovandosi all’interno di una riserva non è possibile arrivarci direttamente in auto, autovettura che deve essere parcheggiata all’ingresso della riserva stessa dove ad aspettarvi c’è un piccolo trenino che dopo poco più di un km vi lascia nei pressi della spiaggia (costo totale € 5 ). Si tratta di una zona un po’ selvaggia ma proprio per questo la più interessante di tutte quelle viste su questo litorale (anche qui sabbia fine, mare limpido e acque un po’ increspate). Restiamo nel nostro B&B un po’ più del solito perché oggi “giochiamo in casa” avendo come destinazione Locorotondo. Anche Locorotondo fa parte dei cosiddetti paesi bianchi e presenta molte analogie con Ostuni essendo però molto più piccolo. Il borgo, noto anche per le tipiche abitazioni dal tetto spiovente dette “Cummerse” domina dall’alto il panorama della Valle d’Itria. Sotto via Nardelli si estende un curato vigneto a gradoni dove dopo le 18,30 è possibile entrare e degustare i vini di questa cantina (Sirose) seduti all’interno di uno dei tanti salotti realizzati con balle di fieno sparsi all’interno del vigneto; proprio una bella esperienza aspettando il sole che tramonta. Cena in uno dei ristorantini che da via Nardelli si affacciano sul vigneto.

10 agosto 2020

Oggi usciamo dalla Valle d’Itria e dedichiamo l’intera giornata a Polignano a Mare dividendola in due, incontrando il suo mare la mattina e visitando il paese a partire da metà pomeriggio (dopo essere nel frattempo sempre rientrati alla base a Locorotondo). Sono solo le 8,30 e la piccola lingua di sabbia/ghiaia nella caletta di Lama Monachile è già gremita all’inverosimile nonostante il sole non vi abbia ancora fatto capolino (arriverà solo dopo più di un’ora). Decidiamo allora di ripiegare su Cala Incina una nota spiaggia che si trova tra Polignano a Mare e Monopoli. Purtroppo una volta arrivati abbiamo trovato un luogo non solo già affollatissimo ma anche molto sporco; rifiuti ovunque e puzza di urina…Peccato perché il posto è molto suggestivo e meriterebbe ben altro!! La soluzione migliore sarebbe stata invece quella di rimanere a Polignano cercando un accomodamento sulla superficie piana di roccia che fa da terrazza a ridosso della scogliera che si trova proprio di fronte al borgo e che si raggiunge scendendo la scalinata all’apice della quale si trova una bellissima statua in bronzo di Domenico Modugno che sia per come è fatta sia per come è posizionata, solo guardandola si sentono echeggiare i versi della canzone “Nel blu dipinto di blu”. Una volta steso a terra il proprio telo mare, si può decidere di scendere in acqua dolcemente dagli scogli,oppure , per i più temerari tuffarsi da uno dei tanti trampolini naturali che si trovano a diverse altezze. Il mare sottostante incanalato nel piccolo golfo si presenta come un’immensa splendida piscina naturale dall’acqua limpida e trasparente dal colore che va dal verde smeraldo al turchese, il che, vista la canicola esterna ti invoglia veramente a lasciarti andare e a tuffarti. Le immagini più belle di Polignano le si possono scattare proprio da questa scogliera verso il tramonto. Ed è così che nel pomeriggio dopo aver rivisto meno frettolosamente Cala Monachile sia dall’alto dei 15 metri del ponte Borbonico che la sovrasta sia scesi direttamente sulla spiaggia per ammirare le due pareti di roccia a picco sul mare, siamo ritornati sulla scogliera a ridosso del lungomare Modugno per scattare un po’ di fotografie ad un paesaggio pazzesco con l’azzurro intenso del mare e del cielo che fanno da sfondo al bianco delle case del borgo che si affacciano sul mare. Non ci resta poi che visitare il centro storico a cui si accede passando sotto l’arco detto “Arco della Porta”. Una volta all’interno scopriamo un dedalo di stradine contornate da case bianche ben tenute con balconi fioriti, cortili, balconate che di tanto in tanto si affacciano a picco sul mare, e poi l’odore del cibo ed il crepitio della gente nei vicoli che avvicinandosi l’ora della cena diventano sempre più affollati. A proposito di cena, qui abbiamo prenotato presso il ristorante “Antiche Mura” dove in un ambiente molto raffinato abbiamo degustato dell’ottimo pesce ad un prezzo più che ragionevole (un antipasto della casa che si adattava anche per 4 persone, quattro primi, dolci, acqua, bottiglia di Aglianico e caffè per un totale di € 30 a testa)

11 agosto 2020

Ultimo giorno del nostro viaggio. Dovendo prendere l’aereo a Bari alle 19,00, avevamo ancora un bel pezzo di giornata da sfruttare che alla fine decidiamo di trascorre in gran parte ancora a Polignano. Dopo aver salutato il nostro bel B&B e suoi cortesi titolari e aver dato uno sguardo veloce alla cittadina di Martina Franca (tra i paesi della Valle d’Itria visitati è quello che francamente ci ha meno impressionato), come detto siamo ritornati a Polignano a Mare per passare con calma le ultime ore in terra di Puglia perché Polignano a suo modo racchiude in sé tutto quello che è la Puglia.

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MATERA

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CASTEL DEL MONTE

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LOCOROTONDO

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POLIGNANO A MARE

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ALBEROBELLO

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B&B PIGNARE' LOCOROTONDO



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