Manuale di Sopravvivenza per vacanze nei Trulli

Ciao a tutti, turisti per caso! Mi chiamo Silvia e sono qui per dispensare qualche utile consiglio sulla Puglia, e in particolare sui trulli. Dunque, tutto è cominciato quando la mia famiglia s' è messa in testa di passare le vacanze di Pasqua in un tipico e "pittoresco" trullo pugliese. Abbiamo prenotato via Internet, per una cifra più che...
Scritto da: molibdeno
manuale di sopravvivenza  per vacanze nei trulli
Partenza il: 24/03/2005
Ritorno il: 28/03/2005
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
Ciao a tutti, turisti per caso! Mi chiamo Silvia e sono qui per dispensare qualche utile consiglio sulla Puglia, e in particolare sui trulli. Dunque, tutto è cominciato quando la mia famiglia s’ è messa in testa di passare le vacanze di Pasqua in un tipico e “pittoresco” trullo pugliese. Abbiamo prenotato via Internet, per una cifra più che adatta alle condizioni del nostro alloggio e siamo partiti, impavidi cuori di leone.

1giorno: ci svegliamo moolto presto per raggiungere l’ aeroporto per Bari. Avessimo saputo cosa ci aspettava! Saremmo rimasti volentieri a letto! Comunque, in tarda mattinata raggiungiamo Bari, noleggiamo una macchina e partiamo alla ricerca del trullo. Già, come se fosse facile. Il trullo è situato in una contrada di campagna, detta “Contrada Lamatroccola” e è necessario un autentico giro dell’ oca (giustamente!) prima di riuscire a trovarlo. Ma alla fine lo becchiamo, e l’ impressione è ottima. Si trova a soli 3 km da Ostuni, un paesetto molto grazioso che vi consiglio di visitare. Ai nostri amici non va meglio: anche loro impiegheranno un bel po’ a trovare l’ alloggio. Ad ogni modo, nel pomeriggio ci riposiamo un po’, dando un’ occhiata al nostro “grazioso” trullo. In effetti, è molto carino: tutto bianco, le camere situate nelle nicchie e tanti piccoli pinnacoli sul tetto, che può essere esplorato grazie ad un sistema di scalette con tanto di terrazzino. Poi usciamo e giriamo un po’ per Ostuni, che si rivela un paese bellissimo. Tipico stile pugliese: tutto bianco, pieno di viuzze striminzite e scale a destra e a manca. Alla fine del giro, meraviglia: ci troviamo su di uno splendido belvedere che dà sulla campagna. Circondato dai fiori e dall’ azzurro del cielo. La sera siamo stati a mangiare in un ristorantino tipico di Ostuni, la “Spessite”. Perchè si chiamasse così non lo so, il cibo non era affatto “spesso”, anzi, le porzioni erano un pò scarse, ma buonissime. Poi ho capito che la spessite è una salsina tipica di qui. A parer mio, la cucina pugliese è tra le migliori. Arrivati al trullo, c’ è il primo problema: l’ umidità. Il nostro trullo infatti ha un sistema di riscaldamento composto da due polverose stufe di ghisa risalenti alla prima guerra punica e l’ umidità è tale che stiam lì mezz’ ora prima di riuscire ad accenderle. Il perchè è molto semplice: poichè fuori è umido, la legna è umida; poichè dentro è umido, la legna è umida. Puzziamo di fumo, così come i cuscini, che abbiamo accuratamente messo a stendere. Giudizio del giorno: no comment che è meglio! 2 giorno: Giro della valle dell’ Istria.Siamo stati ad Alberobello, grazioso paesino di coraggiosi abitatori di trulli. Lo consiglio, perchè è molto bello, un gioiellino per chiunque ami la Puglia e dintorni. Siamo stati a vedere il trullo sovrano, l’ unico a due piani, e devo dire che era molto caratteristico. All’ interno, tanti esempi della vita contadina e stanze molto più accoglienti di quelle del nostro. Poi siamo andati a Locorotondo, paese che vi consiglio di visitare, per l’ aspetto tipicamente pugliese: se volete la Puglia delle tradizioni, è li che dovete andare. Abbiamo proseguito il viaggio fino a Martinafranca e Ceglie, dove si nota lo stile barocco, davvero ben espresso nei tipici paesi tra i più visitati. In serata siamo andati a mangiare all’ “Osteria del tempo perso” a Ostuni. E il ristorante dove, potrei dire, abbiamo mangiato meglio in tutto il viaggio. Ci hanno persino fatto assaggiare il liquore al basilico! Usciti, ci congeliamo e compaiono i primi sintomi del mio raffreddore. Inutile dire che il riscaldamento del trullo è scarso. Ma in bagno papà fa una curiosa scoperta: una grossa, grassa lumaca s’ è rifugiata nel bagno. Essendo però beccata dal nostro servizio crucco (veniamo dal Trentino Alto- Adige) viene avviata al rogo e, senza tanti complimenti, finisce nella stufa. Mi sa che si è sparsa la voce, perchè poi il transito di insetti nel trullo è notevolmente diminuito.

3giorno: viaggiamo lungo la costa del Salento. Ci fermiamo a visitare Lecce e la sua cattedrale barocca, uno dei posti più belli del viaggio, secondo me. Lo stile è inconfondibile, ricco di decori meravigliosi che val davvero la pena vedere. Ci fermiamo a mangiare a Otranto, in un ottimo ristorantino sul mare. La città è infatti un’ esempio di cittadine pescherecce. Anche qui predomina lo stile barocco, che sembra destinato a essere il principale di tutta la Puglia. Notiamo che tutte le città qui, grandi o piccole, hanno una cosa in comune: nel centro storico si nota moltissimo l’ influenza della Magna grecia, secondo la quale le case sono puntualmente bianche. Il labirinto di viuzze è tale che rischiamo di perderci, ma sopravviviamo. Nel pomeriggio ci rechiamo a Gallipoli, che, abbiamo scoperto, vuol dire “bella città”. Certo che i greci avevano ragione! Noi comunque visitiamo il borgo medievale, dalle tipiche mura di pietra. Si nota lo stile medievale, molto diverso da quello del resto della città. Poi scendiamo fino a S. Maria di Leuca, a vedere Ionio e Adriatico incontrarsi tra onde “in frantumi”. C’ è molto vento, ma questo non ci impedisce di fermarci a mangiare un gelato e bere un caffè. Solo che… I prezzi sono così bassi che noi, vista l’ influenza un po’ parsimoniosa della valle da cui veniamo, corriamo a chiedere al commesso se è sicuro di aver fatto bene i calcoli! Il tizio ci guarda strano e ci risponde, stupito: “Certo, perchè?”. Niente, lasciamo perdere. La sera torniamo al trullo. Noi non abbiamo complicazioni (non più del solito, intendo) ma per i nostri amici è la tragedia: uno di loro è sotto la doccia e si rompe il sistema di riscaldamento, non solo dell’ acqua, ma di tutto il loro trullo! Al che la moglie: “Caro, sei pronto?” E splash! Giù con pentole d’ acqua calda, una dietro l’ altra. Quindi alla fine ci riteniamo fortunati ad avere le stufe, non come i nostri amici che sono rimasti senza il riscaldamento e quindi stop, gelo totale. Prima di andare a dormire scatta la caccia agli insetti, per accertarci che non siano nel letto. Buonanotte! Giudizio del giorno: belli i luoghi visitati, un po’ meno la sfortuna! 4 giorno: programma del giorno: grotte di castellana e zoo safari di Fasano. Le grotte. Partiamo molto presto per visitarle, sotto la pioggia, al freddo e al gelo. Sono bellissime, e l’ effetto della luce che filtra tra le rocce più sottili è strabiliante. Sembra di essere in un altro mondo, tanto l’ ambiente di qui è diverso da quello a cui siamo abituati. Ora che ci penso, oltre che belle erano anche buone: spesso qualcuno raccontava di aver visto delle cibarie. Per esempio, il papà della mia amica disse d’ aver visto ona roccia tale e quale alla sfoglia delle lasagne, qualcun’ altro dello speck o delle carote. Io, che non avevo visto nulla di tutto ciò, le cercai, senza successo. Suppongo che si fossero già mangiati tutto! Il resto del giro prosegue tra esclamazioni di stupore davanti ai bellissimi giochi di luce e starnuti da parte nostra. Chi se l’ aspettava, che in Puglia a fine marzo dovesse fare un freddo da novembre a Bolzano?!!?! Dopo aver mangiato un pezzo di focaccia come pranzo andiamo allo Zoo. Lo Zoo. Siamo entrati e ci siamo immersi nel verde, a bordo della nostra macchinuccia senza infamia e senza lode. Che dire? Bé, è bellissimo visitare uno zoo così, con gli animali a stretto contatto con noi. Diverse specie di caprioli e compagnia hanno infilato il muso in macchina, contenti di trovare un po’ di calore. Un orso nero si godeva una pennichella stravaccato su un albero, ignaro della nostra presenza. Le tigri e i leoni sono rimasti buone buone a badare ai cuccioli (tenerissimi) e poi siamo andati nel trenino delle scimmie. Ci hanno raccomandato di non sporgerci, e… Via! Branchi di babbuini urlanti si lanciano addosso a noi, attaccandosi al treno, inseguendoci come pazzi. Rimaniamo stupiti da tutto il caos che sanno provocare queste scimmie: non le facevamo così casiniste! concludiamo il giro coi pinguini e gli orsi polari, che se ne stanno pigri in celle appositamente raffreddate. Peccato, avrei voulto vedere anche qualche renna… Ma non c’ è niente da fare, non ci sono. Poco più tardi è ora di andare all’ aeroporto, la vacanza è finita. Torniamo tutti a casa malati: io ho il raffreddore, mamma la bronchite e papà la congiuntivite. Graziosi souvenirs.

Che dire, quindi? Beh, la Puglia è bellissima, merita un bel viaggio. Consigli? Sì, se andate in un trullo, assicuratevi che in quella stagione qualcuno ci sia già stato (oltre agli insetti, naturalmente!), perchè altrimenti avreste la sgradevole sorpresa di un alloggio umido e quanto mai scomodo. Noi, comunque, abbiamo deciso: la prossima volta pernottiamo in un trullo a 5 stelle. Un momento: la prossima volta? Non ci sarà una prossima volta, non come questa, vero? Ciao ciao, buon viaggio



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