Emozioni a naso in su, a Trapani il primo Festival Internazionale degli Aquiloni

Dal 23 al 31 maggio sulla spiaggia di San Vito lo Capo (Trapani) si tiene il primo Festival Internazionale degli Aquiloni, uno spettacolo fra cielo, terra e mare ribattezzato significativamente “Emozioni a naso in su”. Da dove viene la tradizione degli aquiloni La tradizione degli aquiloni è millenaria e viene...
Silvia, 16 Apr 2009
emozioni a naso in su, a trapani il primo festival  internazionale degli aquiloni
Dal 23 al 31 maggio sulla spiaggia di San Vito lo Capo (Trapani) si tiene il primo Festival Internazionale degli Aquiloni, uno spettacolo fra cielo, terra e mare ribattezzato significativamente “Emozioni a naso in su”.

Da dove viene la tradizione degli aquiloni

La tradizione degli aquiloni è millenaria e viene dall’Estremo Oriente, in Europa ne abbiamo avuto notizia per la prima volta dai racconti di Marco Polo nel Milione. In passato, prima di avere uno scopo puramente ludico, gli aquiloni avevano forti valenze rituali, prestandosi talvolta anche a usi strategico militari (ad esempio la comunicazione tra generali in trincea). In Cina l’uso degli aquiloni è legato al fang huiqi, una pratica rituale per scacciare la sfortuna: prima di far volare l’aquilone il proprietario vi scrive sopra tutte le preoccupazioni e le sofferenze che lo affliggono, poi taglia la corda e lo lascia scomparire nel cielo augurandosi che porti via con sé anche gli affanni. Se l’aquilone ricade nel cortile di un’altra famiglia, la sfortuna ricadrà su questa e il proprietario è tenuto a farle visita per sdebitarsi con doni e scuse.

Se nessuno bussa alla porta per reclamare il proprio aquilone, meglio bruciarlo per sicurezza… Anche in Corea gli aquiloni “mandano via la sfortuna e ottengono fortuna”, come indica la frase songaek yŏngbok, ripetuta facendoli volare nel giorno del capodanno lunare. A volte oltre a questo augurio generico si esprimono anche desideri specifici personali. In Thailandia esistono un aquilone-femmina, Papako, e un aquilone-maschio, Chula, diversi nelle forme e nei simbolismi. Papako è leggero, a forma di diamante, con una lunga coda e può essere guidato da una sola persona; Chula è una stella a cinque punte, molto imponente, che può richiedere fino a venti persone per effettuare le manovre una volta in cielo. Al Phramane Ground di Bangkok, chiamato Sanam Luang cioè “campo dei re”, il fine settimana le famiglie portano i bambini a giocare e insegnano loro a far volare gli aquiloni. Ma oltre a essere il prato dove i bambini tailandesi fanno pratica, è il luogo deputato al duello, dove Pakpao e Chula si disputano la palma del successo in tornei agguerriti e competitivi. La lotta agli aquiloni è un affare serio anche in Afghanistan, come racconta Kaled Housseni nel suo bel romanzo “Il cacciatore di aquiloni”. Gli aquiloni tradizionali più famosi del Giappone, invece, sono i Koinobori, enormi e coloratissime carpe di carta o di stoffa fatte volare al vento nel giorno della Festa dei Bambini, il 5 maggio. Ogni famiglia che vanti uno o più figli maschi, per l’occasione, segnala con orgoglio la propria ricchezza issando sul tetto con corde o aste di bambù tante carpe quanti sono i bambini in casa. Al figlio maggiore corrisponde la carpa più grande e via a scalare. La carpa è considerata un pesce molto virtuoso, perché risalendo torrenti e cascate dimostra grande decisione e coraggio; rappresenta perciò un augurio di maturazione e conquista del successo sociale.

23/31 Maggio: il Festival di San Vito lo Capo

La tradizione orientale dell’aquilone è stata “esportata” con successo in occidente, valorizzata soprattutto nei suoi aspetti sportivi e agonistici: non solo “opere d’arte volanti” da costruire, decorare e ammirare, ma anche performance acrobatiche e competizioni spettacolari ad altissimo livello tecnico. Nell’appuntamento di Trapani a fine maggio, si raduneranno famosi aquilonisti di 24 diverse nazionalità, che si esibiranno con aquiloni di tutte le forme, dimensioni e colori, dai più semplici ai più particolari. Tra questi anche il canadese ultra settantenne Ray Bethell, conosciutissimo nell’ambiente per la sua vitalità e vincitore di numerosi premi nel Multiple Kite Flying (cioè l’abilità nel manovrare più aquiloni acrobatici contemporaneamente). In cartellone diverse sezioni e specialità aquilonistiche, che vanno dal volo libero ai combattimenti degli aquiloni giapponesi “rokkaku”, alle esibizioni di aquiloni acrobatici. Il programma del Festival prevede anche altre iniziative collaterali, come la “Fiera del Vento”: stand e laboratori didattici che tramandano l’antica arte e i segreti di costruzione degli aquiloni, tenuti direttamente dai grandi campioni mondiali del settore. Dicono in proposito gli organizzatori – “Tra…Pani E…Venti”® S.R.L. E il Comune di San Vito lo Capo, con la consulenza di “Artevento” e dell’Associazione culturale “Sensi Creativi”- : “La manifestazione incarna e diffonde gli ideali di unione e pace tra popoli e culture. Insieme agli aquiloni, infatti, viene metaforicamente lanciato un messaggio, un progetto, una campagna, un’iniziativa. Il festival si lega in tal senso anche al concept del film Il cacciatore di aquiloni, dove gli aquiloni, quasi uno sport nazionale in Afghanistan, diventano una metafora di libertà, simbolo di speranza e di gioia, costretti a non volare più a causa di un regime totalitario. In questo gioco più antico del mondo, queste creature del cielo, inventate dall’uomo, possono librarsi nel cielo di Trapani, giustamente definita “Città del Vento” e offrire uno spettacolo unico ed emozionante, cercando di catturare i corridoi dei venti.” (…) Per partecipare consulta il sito ufficiale della manifestazione Festivalaquiloni.It e scarica il programma!



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