Peregrinando nell’Oltrepò

Valeria Sala presenta un progetto di turismo responsabile promosso dall’Associazione Progeo! Quando si pensa all'Oltrepò normalmente si pensa al vino - bianco, rosso, fermo o frizzante - ma raramente si pensa al territorio da cui questo proviene. Un territorio poco conosciuto: 110.000 ettari di terre, colline, vigneti...
Scritto da: Redazione TPC
peregrinando nell'oltrepò
Valeria Sala presenta un progetto di turismo responsabile promosso dall’Associazione Progeo! Quando si pensa all’Oltrepò normalmente si pensa al vino – bianco, rosso, fermo o frizzante – ma raramente si pensa al territorio da cui questo proviene. Un territorio poco conosciuto: 110.000 ettari di terre, colline, vigneti e boschi che si estendono dalle rive meridionali del Po sino all’Appennino Ligure. 78 comuni ricchi di arte, storia e cultura. Un territorio potenzialmente attrattivo per i turisti di ogni età, ma interessato solo da una forma di turismo “mordi e fuggi” che poco giova al suo sviluppo: dalla città alla campagna, i sabati e le domeniche, i cittadini si spostano in auto per visitare alcuni borghi ormai famosi, fermarsi a pranzo nelle varie osterie e rientrare in serata. Tra le colline, in settimana, restano in pochi e il territorio ne risente: i borghi invecchiano, crescono le costruzioni selvagge, c’è poca attenzione per gli edifici antichi, i sentieri e le mulattiere si perdono tra i rovi. Che fare? Dopo anni di lavoro in queste terre, alcuni privati che operano nel campo della conservazione dei beni culturali hanno iniziato a pensare al futuro delle opere d’arte e degli edifici vincolati del territorio, e deciso di investire nel turismo responsabile.

È nato così il progetto Peregrinando, promosso dall’associazione Progeo, che prevede la creazione di un percorso tra i borghi dell’Oltrepò e l’attivazione di una rete di punti di sosta ed alloggio nelle case canoniche di alcuni paesi. L’idea è quella di permettere ai turisti di “peregrinare” per l’Oltrepò, di camminare seguendo i sentieri e le antiche mulattiere e di riscoprire così il piacere di guardare la Pianura Padana dalle colline di Zenevredo, di ammirare gli affreschi dell’Eremo di Sant’Alberto di Butrio, dove hanno soggiornato il Barbarossa e Dante Alighieri, e di fermarsi a riposare tra le colline, dopo una cena e un buon vino, senza fretta. Le case canoniche, costruzioni sette-ottocentesce spesso di grande valore artistico, sono state scelte come punti di sosta per scongiurarne l’abbandono, dovuto al progressivo spopolamento del territorio. Ristrutturate e riqualificate come Bed and Breakfast, le canoniche permetteranno ai turisti di fermarsi nei piccoli paesi dell’Oltrepò, fornendo un’opportunità di sviluppo alle comunità locali. L’attivazione del percorso, grazie all’interazione con le strutture già presenti – agriturismi, enoteche, ristoranti – e alla collaborazione delle associazioni e gli enti locali, potrebbe imprimere una forte svolta al territorio, portando risorse, lavoro, occasioni di aggregazione, eventi culturali e una maggiore attenzione nei confronti del paesaggio e delle opere d’arte che vi si trovano.

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