Lago di Garda e Trento

A metà di giovedì mattina, 1 novembre, eravamo già a Salò, l'hotel si trova sulla strada panoramica a un paio di km dal centro. Parcheggio interno, carino, pulito e ben arredato anche se in modo semplice, il sito internet è www.panoramica.org per chi volesse curiosare. Siamo scesi a piedi a Salò percorrendo una stradina che porta...
Scritto da: minerva
lago di garda e trento
Partenza il: 01/11/2007
Ritorno il: 04/11/2007
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 500 €
A metà di giovedì mattina, 1 novembre, eravamo già a Salò, l’hotel si trova sulla strada panoramica a un paio di km dal centro.

Parcheggio interno, carino, pulito e ben arredato anche se in modo semplice, il sito internet è www.Panoramica.Org per chi volesse curiosare.

Siamo scesi a piedi a Salò percorrendo una stradina che porta direttamente all’inizio del lungolago.

Per tutto il resto della mattinata abbiamo passeggiato nel centro e a pranzo abbiamo trovato posto al ristorante della Canottieri, praticamente sulle rive del lago, e abbiamo mangiato all’aperto con addosso solo il maglione.

Il posto è senza alcuna pretesa ma si mangia bene e si spende poco (infatti è molto frequentato dai locali).

Siamo poi risaliti all’hotel per ridiscendere con l’auto perché, con la strada senza lampioni, non è fattibile il rientro a piedi col buio.

Ci siamo seduti per un caffé al centro della piazza principale, Piazza della Vittoria, dove abbiamo preso un po’ di sole e si stava divinamente.

Impossibile guardarsi intorno senza pensare che proprio qui è stata fondata nel settembre del 1943 la “Repubblica Sociale Italiana” meglio nota come “Repubblica di Salò” che vede Mussolini prota-gonista di un rientro in Italia dopo essere stato prima imprigionato sul Gran Sasso e poi liberato dalle SS tedesche.

La fine del nuovo stato fascista si ebbe nell’aprile del 1945 con la morte del Duce.

Dopo aver tirato tardi con qualche commento sugli eventi della Seconda Guerra Mondiale, per la cena siamo rientrati in hotel in quanto il nostro pacchetto prevedeva la mezza pensione e con nostro piacere abbiamo trovato un menù con possibilità di scelta fra tre primi (uno di pesce, uno di carne e una minestra), tre secondi (uno di pesce, e due di carne) e dolce o frutta.

Tutto quanto era ben cucinato.

Unica nota negativa è il dopocena sul lungolago… Il nulla! Siamo scesi a Gardone Riviera dove neppure abbiamo trovato il centro… Ci siamo allora spostati su Maderno dove tutti i bar sul lungolago erano chiusi per poi rientrare a Salò convinti, dopo aver visto la quantità di gente del pomeriggio, di trovare un po’ di vita… Tre bar aperti… Ma tre davvero non per modo di dire! E ovviamente nessuno per strada.

D’accordo che siamo a novembre ma in un luogo di villeggiatura ci aspettavamo qualcosa di più.

La mattina del venerdì 2, colazione di buon ora e anche abbondante: buffet di marmellate, torta, brioche, biscotti, yogurt, succhi di frutta, the, caffé, cappuccino, latte, cioccolata e vista la zona naturalmente anche il salato.

Percorrendo la Gardesana, che permette di ammirare la sponda sinistra del lago sino a Riva, abbiamo raggiunto Trento.

Lasciata l’auto nel parcheggio Duomo, che con nostra grande sorpresa abbiamo scoperto costare solo 30 centesimi l’ora (come confronto abbiamo preso il parcheggio a pagamento di Pavia, la nostra città, che chiede 1 euro ogni ora) e ci siamo diretti a piedi (10 minuti) verso il centro della città.

Siamo arrivati in piazza Duomo: al centro della piazza, salotto delimitato dalle mura dei suoi edifici monumentali, si trova la Fontana del Nettuno e dai suoi gradoni si ha una stupenda vista d´insieme della Cattedrale di San Vigilio e di Palazzo Pretorio.

Ci siamo accomodati al tavolino di un bar con l’intento di consumare un caffé godendoci il caldo sole trentino ma dopo oltre 30 minuti di attesa, nonostante ci fossero non più di 10 tavoli occupati, nessuno ha preso la nostra ordinazione, e così, abituati alle nostre zone dove personale e gestori so-no generalmente scattanti (paese che vai usanza che trovi…), ci siamo alzati e abbiamo bevuto il nostro desiderato caffé nel bar di fronte.

Da qui percorrendo le vie del centro storico si arriva la Castello del Buonconsiglio.

Il complesso merita una visita per ammirare i diversi stili architettonici che testimoniano una co-struzione avvenuta in periodi successivi.

Per cinquecento anni è stato sede del Governo dei Principi e della Diocesi.

La parte più antica, detta “Castelvecchio”, risale ai primi anni del ´200.

All´interno della Torre dell´Aquila è conservata la pittura cavalleresca medievale “Il ciclo dei mesi” dove ai giochi, ai balli, ai divertimenti di dame e cavalieri fanno riscontro i principali lavori dei con-tadini.

Nel XVI secolo il cardinale Bernardo Clesio, al culmine della sua carriera ecclesiastica, fece costruire il Magno Palazzo.

Castelvecchio e Magno Palazzo furono unificati nella seconda metà del XVII secolo perciò si accede direttamene dall’uno all’altro.

Sono aperte al pubblico le prigioni, nelle cui celle furono rinchiusi gli irredentisti trentini Fabio Filzi, Damiano Chiesa e Cesare Battisti prima dell’esecuzione avvenuta nella “Fossa dei Martiri” (il fossato ad est del castello).

Fa parte del complesso il museo artistico-archeologico che non abbiamo visitato in quanto chiuso per la pausa pranzo.

Da qui ripercorrendo il dedalo di viuzze del centro, e dopo esserci fermati in un ristorante per il pranzo, siamo ritornati alla piazza del Duomo e siamo entrati nella Cattedrale per una rapida visita.

Il Duomo di Trento è dedicato a S. Vigilio ed ha origini antichissime, si pensa sin dal 400, anno in cui questo santo venne martirizzato e poi sepolto in una prima chiesa sorta proprio su questo luogo.

Sulla piazza principale si affaccia la fiancata settentrionale dove si trova la “Porta del Vescovo”, utilizzata durante il Concilio di Trento dai cortei di vescovi provenienti dal Castello del Buonconsiglio per accedere al Duomo.

Nell’interno si trova il crocifisso davanti al quale, il 4 dicembre 1563, al termine del Concilio, furono promulgati i decreti della Controriforma e l’altare maggiore custodisce la reliquie di S. Vigilio.

La nostra breve giornata a Trento si è conclusa con una passeggiata per il centro e il recupero della nostra auto.

Nella serata, dopo la cena in hotel, abbiamo ritentato con il lungolago di Salò ma, nonostante fosse venerdì sera, abbiamo trovato i soliti tre bar aperti e nulla più.

Per sabato 3 il nostro programma prevedeva la visita al Vittoriale di Gardone Riviera.

Un comodo parcheggio permette di lasciare l’auto a pochi passi dall’ingresso.

Il “Vittoriale degli Italiani” è la Cittadella monumentale pensata e voluta da Gabriele d’Annunzio tra il 1921 e il 1938, anno della morte.

Il biglietto completo permette di visitare il parco, la casa di d’Annunzio e il Museo della Guerra.

Indispensabile e obbligata la guida per la visita della casa e del museo, mentre è libera la visita del Mausoleo, del MAS e della nave Puglia.

La casa, detta Prioria, è stata la dimora di Gabriele d’Annunzio.

L’interno è il sancta sanctorum del Vittoriale, arredata dal poeta stesso, conserva i cimeli che ricordano i momenti eroici della sua vita, testimonianza di un personaggio particolare e della sua epoca.

Il Museo della Guerra raccoglie documenti e oggetti che permettono di ripercorrere una buona parte dei momenti significativi della vita di d’Annunzio e della storia d’Italia.

Nell’Auditorium vi è una sua mostra fotografica e l’aereo SVA10 del volo su Vienna del 1918.

Percorrendo il parco tra limonaie e fontane si arriva prima alla nave Puglia, al MAS e poi al colle più alto, il Mausoleo, in cui sono sepolti d’Annunzio e 10 legionari fiumani e dove la vista è tra le più belle del lago.

La nave Puglia è stata donata dalla Marina Militare all’inizio degli anni ‘20 a d’Annunzio e nel sot-tocastello è stato allestito il Museo di Bordo che raccoglie i modelli di alcune navi da guerra.

Il MAS (Motoscafo Anti Sommergibile) è l’imbarcazione a bordo del quale d’Annunzio partecipò alla Beffa di Buccali nel 1918.

Passeggiare per i giardini è rilassante e si possono alternare momenti di relax sotto il sole in t-shirt con momenti più freschi all’ombra degli innumerevoli alberi del parco.

Sono ormai le 13.00 quando finiamo il nostro tour e decidiamo di dirigerci a Sirmione per un pranzo veloce.

Trovare un parcheggio di primo pomeriggio in questa famosa località è quasi impossibile e una volta trovato a 20 minuti di cammino veloce dal centro (e non con tanta facilità) il costo non è certo dei più economici bensì 1,80 euro l’ora ma si sa che questi sono il prezzi della zona.

Un panino, direi sopra la media, acquistato in un chiosco e mangiato sulle rive del lago seguito da un buon gelato è stato il nostro pasto delle 14.30! Sirmione sorge su un promontorio che si inoltra sul lago.

Da visitare sono il Castello e la sua Torre dalla cui cima si gode il panorama della città e del lago e le Grotte di Catullo, zona archeologica dove si trovano i resti della villa di famiglia di Catullo, riportati alla luce dopo un lungo periodo di scavi.

Terminata la visita della città seguendo il percorso panoramico attraverso il parco, ci siamo concessi un caffé seduti ai tavolini della piazza rivolti al sole, vicino a stranieri che alle 15.30 si gustavano pasta e frittura di pesce!!! Recuperata l’auto in ritardo sull’orario di scadenza del ticket, ma fortunatamente senza contravvenzione, siamo rientrati all’hotel non senza trovare un discreto traffico nella zona di Desenzano.

Per la cena ci attendeva il menù gastronomico, che faceva parte del pacchetto turistico acquistato, e ci sono stati serviti tris di antipasti, due primi, una grigliata di carne con contorni, dolce, caffé e vino rosso in bottiglia del luogo.

La scelta era tra menù di pesce e di carne, noi abbiamo scelto la carne visto che il pesce previsto, cioè la trota salmonata, ci era già stata servita nella nostra prima cena.

Anche in quest’occasione nulla da ridire, tutto buono e abbondante.

Per il dopocena questa volta abbiamo scelto Desenzano, memori delle esperienze passate, e abbiamo visto giusto.

Un sabato sera sulle rive del lago con tanta gente a passeggio tra lungolago e zona pedonale e numerosi locali aperti.

Domenica 4 ci siamo alzati con tutto comodo, colazione abbondante, abbiamo saldato l’hotel e cari-cate le valigie in auto abbiamo optato per Salò e il suo lungolago visto che uno di noi era arrivato il venerdì sera e ancora non aveva visto la cittadina di giorno.

Lasciate le auto in un comodo parcheggio gratuito vicino al centro ci siamo diretti verso il lago e anche in questa occasione grazie al clima assai favorevole abbiamo potuto passeggiare e sedere ai tavolini del bar per il canonico caffé in t-shirt.

Per il pranzo ci siamo subito diretti al ristorante dove eravamo stati il primo giorno e quasi abbiamo rischiato di non trovare posto in quanto la maggior parte dei tavoli erano prenotati, comprensibile perché come già detto prima il rapporto qualità/prezzo è buono.

Nel pomeriggio un ultimo gelato e il raffreddarsi dell’aria è stato il segnale del rientro.

Tranne domenica sono stati giorni intensi, più vedi e più vorresti vedere, la puntata a Trento è stata gradevole per me che non ero mai stata in Trentino (non sono amante della montagna), il Vittoriale ci ha insegnato qualche particolare in più sulla Prima Guerra Mondiale e sulla storia della nostra nazione, Salò ci ha catapultati tra Partigiani e Fascisti e tutte le città sul lago ci hanno permesso qualche momento di relax lontano dal clima umido e dalla nebbia della Pianura Padana pur essendo ad un paio d’ore di auto da casa.

Nel complesso sono tutti luoghi che meritano di essere visti almeno una volta e ci permettiamo di consigliare come stagione anche l’autunno, dove i prezzi sono moderati e si può trovare ancora un clima mite.



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