Sicilia: il mare di San Vito Lo Capo e cultura

Siamo partiti martedì 10-07 sfatando il detto "de venere e de marte non se se sposa e non se parte". Ci siamo imbarcati dall'aeroporto Valerio Catullo di Verona dopo aver prenotato su internet il volo della Windjet (fate attenzione alla tratta, perché forse conviene arrivare su Catania e partire da Palermo…. Pensateci bene prima di sceglierlo...
Scritto da: paolarizzo
sicilia: il mare di san vito lo capo e cultura
Partenza il: 10/07/2007
Ritorno il: 20/07/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Siamo partiti martedì 10-07 sfatando il detto “de venere e de marte non se se sposa e non se parte”. Ci siamo imbarcati dall’aeroporto Valerio Catullo di Verona dopo aver prenotato su internet il volo della Windjet (fate attenzione alla tratta, perché forse conviene arrivare su Catania e partire da Palermo… Pensateci bene prima di sceglierlo perché poi fare delle variazioni chiamando il call center è molto costoso..Per due chiamate 15€!!!) Il volo e l’aereo sono stati abbastanza buoni: siamo atterrati all’aeroporto di Catania (bellissima struttura) in ritardo di ca. 20 minuti.

Per le prime tre notti abbiamo pernottato presso l’azienda agrituristica S.Maria Xilona a Sinagra (Me), piccolo paese che dista 180km da Catania, sulla costa nord della Sicilia. La struttura è completamente nuova con piscina e si trova in collina (400m sul livello del mare) per cui si sta al fresco e si dorme molto bene, senza bisogno dell’aria condizionata. Unico neo sono i 17km di distanza dal mare, anche se il prezzo è interessante (70€/notte con prima colazione). Il 1° giorno siamo partiti alla volta di Taormina attraversando il vasto Parco dei Nebrodi, ricco di vegetazione (noccioleti, aranceti, fichi, mandorleti…), sostando al Rifugio Mareneve per qualche foto all’Etna, d’obbligo, ma non di più (tanto vento, quattro sassi neri sparsi qua e là e niente più..). Se si vuole rendere la gita all’Etna più interessante, si possono fare delle escursioni ai vari crateri inattivi (al modico prezzo di 50€/persona!!) raggiungendo quote più elevate: 2900m contro i 1900 del Rifugio Mareneve. Da tener ben presente che la cima è a quota 3300metri quindi non si vede granchè. Per queste escursioni è meglio avere un abbigliamento adeguato (tipo pedule o scarpe da ginnastica, felpa, kw, pantalone lungo e cappellino).

Taormina è caratteristica per le sue viette e per il Teatro antico (6€/pers.)… se vi è possibile e siete fortunati a trovare posto, non potete non assistere ad uno spettacolo serale (noi abbiam visto Zucchero ed è stato stupendo!!) e programmate la visita alla città nelle ore meno calde. Assolutamente da provare il gelato al pistacchio e alla mandorla in uno dei tanti chioschetti che trovate nelle vie. Se vi avanza tempo un bagno alla spiaggia LeTojanni e una cena al ristorante “Da Nino” situati sempre nel lungo mare dei Giardini-Naxos, sono rispettivamente refrigeranti e rifocillanti. Per quanto riguarda la strada da percorrere per raggiungere Catania da Capo d’Orlando non vi sappiamo dire se è meglio l’autostrada (più scorrevole, ma più lunga e attraversata da guidatori a dir poco “impavidi”), o la più breve strada montana (molto bella x i paesaggi e meno frequentata, ma priva di stazioni di servizio in caso di necessità). Il nostro viaggio è proseguito alla volta di Palermo… Lungo il tragitto abbiamo visitato Capo d’Orlando, meta turistica tranquilla adatta a famiglie con il mare colorato con sfumature verdi e la sabbia ghiaiosa bianca… Siamo riusciti a fare una breve sosta anche a Cefalù, meta sia turistica per il suo mare e per le spiagge sabbiose anche se più affollate che meta culturale per il suo centro storico e la sua cattedrale bizantina. Visita molto interessante è stata quella a Monreale con la cattedrale, i chiostri benedettini e il belvedere. In serata siamo arrivati finalmente a San Vito Locapo, la Jesolo siciliana, se non fosse per quel mare esotico che vanta (una vera piscina di mare naturale con acqua bianca e che non supera il metro di profondità per decine e decine di metri dalla riva!), molto nota ai Siciliani tanto da faticare in luglio a trovar posto con il nostro telo mare! Noi abbiamo alloggiato per quattro notti alle ‘Nereidi’ (lo si può trovare anche su internet con una semplice ricerca su google), un tranquillo relais con piscina un pò fuori dal centro. Abbiamo provato: – il ristorante a menù fisso “Il Corallo”, dove si mangia discretamente e troppo…Un pò caro (40ca./cad.) – “Al Ritrovo”, situato a Castelluzzo, elegante e meno affollato, da provare la tagliata di tonno (specialità) – “Al Timone”, ristorantino semplice e per famiglie, dove si mangiano delle ottime busiate allo spada! In giornata si possono visitare il borgo medievale di Erice dove vi propongono un percorso tra le dieci antiche chiese (dovete assolutamente provare le pasticcerie del borgo e mangiare almeno un paio di ‘genovesi’ caldi: sono la fine del mondo!!!) ed il sito archeologico di Segesta dove potete ammirare i resti del bellissimo Teatro antico ed il maestoso Tempio.

Sempre in giornata programmate un gita alla Riserva dello Zingaro, una riserva naturale a pagamento (3€ cadauno) dove è possibile seguire un percorso tra varie callette, tutte ghiaiose, di ca 2h immersi nella natura tipica della macchia mediterranea. La Riserva è priva di servizi, per cui munitevi di ombrellone, cibo e tanta acqua. Vale la pena andarci anche se c’è tanta gente, evitando invece la visita alla Tonnara di Scopello, che ci ha profondamente delusi, in quanto sono rimaste solo le mura della vecchia struttura, ma non è possibile effettuare alcuna visita e/o (come speravamo) una bella scorpacciata di tonno alla brace! Il nostro viaggio è proseguito verso il sud della Sicilia, visitando Marsala, Selinunte e Agrigento. A Marsala si trovano le cantine per la produzione dell’omonimo vino famoso (molto rinomata tra tutte ‘Donna Fugata’). La visita alle cantine però è possibile solo in determinati orari ed eventualmente su prenotazione. Noi purtroppo siamo andati a vuoto…Deludente è stata l’impressione della città in generale, in quanto molto sporca. A Selinunte si trova il sito archeologico, dove si possono visitare i templi e l’acropoli anche con delle comodissime golfcar. A nostro parere, salvo che non vogliate fare indigestione di ‘colonne doriche’, è meglio limitare la visita ai Templi di Segesta e di Agrigento, famosa per la Valle dei Templi, visitabile d’estate anche di notte (molto suggestiva!). Per quanto riguarda il pernottamento non aspettatevi grandi cose: la zona infatti è meno turistica e le strutture che abbiamo trovato sono alquanto datate. Visto che quest’ultime sono anche costosette, per la cena abbiamo optato per il Mac Donald, che, a nostra sorpresa era superaffollato. Da lì siamo tornati a Capo D’Orlando sulla via verso casa.

Non ci resta che augurarvi ‘buon viaggio’!Ciao ragazzi!Marco&Paola



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