Ciclopista dell’Adige: da Brennero a Ferrara

Domenica . 22 agosto 2004 tappa di avvicinamento Dopo mesi di preparazione e di rinvii, finalmente il giorno tanto sognato è arrivato: ai blocchi di partenza !! Inforco la bici, un caffè alla “dolce vita” ed imbocco il lungomare destinazione BOLOGNA, da dove prenderò il treno che mi porterà al vero punto iniziale del viaggio: il...
Scritto da: hyppocampus
ciclopista dell'adige: da brennero a ferrara
Partenza il: 22/08/2004
Ritorno il: 25/08/2004
Viaggiatori: da solo
Spesa: 500 €
Domenica . 22 agosto 2004 tappa di avvicinamento Dopo mesi di preparazione e di rinvii, finalmente il giorno tanto sognato è arrivato: ai blocchi di partenza !! Inforco la bici, un caffè alla “dolce vita” ed imbocco il lungomare destinazione BOLOGNA, da dove prenderò il treno che mi porterà al vero punto iniziale del viaggio: il BRENNERO .

La giornata è calda ma non afosa, il traffico è pressoché inesistente e la pedalata è sull’ allegro vivace: ho caricato sulla bici 2 borse laterali ed 1 borsello grande anteriore: solo lo stretto necessario ma sono ugualmente 10 kg di carico.

RAVENNA, BAGNACAVALLO . LUGO, MASSA L., MEDICINA, ed infine BOLOGNA . Queste sono le località incontrate lungo la via S. Vitale, bella, ed oggi tranquilla strada che mi fa tornare con la mente quando, oltre 40 anni fa, (non c’ era ancora l’ autostrada !) si andava a BOLOGNA ad assistere agli incontri di Boxe del mitico CAVICCHI: che serate da sballo !!! Boxe e poi “ fagioli, tonno, e cipolla” alla ( allora ) famosa birreria “ Le LAME “ !! Arrivo a BOLOGNA troppo presto (18.30) e allora faccio un giretto per il centro: piazza Maggiore e il Nettuno e le 2 Torri: che cambiamento negli ultimi anni ! Una volta BOLOGNA era famosa per la sua pulizia, il suo ordine e la sua vita allegra: oggi è un enorme immondezzaio, un insieme di auto e di cantieri di lavori in corso, una babilonia di linguaggi e di volti ( ma dominano i russi e i nuovi ricchi arricchiti dalla locale mafia ). Può darsi che la colpa di questa trasformazione non sia tutta del ex sindaco Guazzaloca ma penso proprio che il povero Dozza si rivolterà nella tomba .

LOGISTICA: MARINA di RAVENNA — BOLOGNA 90 Km.

Lunedì 24 agosto 2005 1° TAPPA IN TRENO !! Partito alle 23.00 da BOLOGNA .

Una allegra comitiva di Boy- scouts carica le bici sul treno assieme alla mia: Vanno a PASSAU e da li il classico Tour del Danubio . Trovo posto in un vagone vicino ad un toscano e si sa, loro, se iniziano a parlare non la finiscono più ! Abbiamo parlato di viaggi in bici: ( lui andava a Bolzano e di li faceva un giro di 3 giorni a piedi e MTB fuori pista ) e così io che speravo di farmi un sonnellino non ho chiuso occhio fino alle 3.45, quando il treno è arrivato a alla stazione di BRENNERO e sono sceso .

E lì, con un freddo boia, ho fatto le 6.00, camminando in su e giù per scaldarmi un po’ . Appena aperto il bar della stazione mi ci sono catapultato dentro: un super caffè e due brioches mi hanno veramente tirato su ! L’ aria è molto frizzante: rimpiango di non aver preso su il giubbotto a maniche lunghe, ma mi bardo di tutto punto ( con il disponibile) ed inforco la bici: giù in discesa è ancora più freddo ma in un attimo sono a VIPITENO, dove mi fermo per qualche ripresa con la videocamera: il sole sta salendo in cielo e si sta già molto meglio ! Imbocco una bella pista ciclabile che mi porta quasi fino a BRESSANONE ( quasi, perché nell’ ultimo tratto, non ben segnalato, sbaglio strada finendo in un sentiero senza sbocco, e devo caricarmi la bici in spalla per attraversare i campi e rimettermi sulla retta via) .

BRESSANONE è incasinato come non mai: ieri deve esserci stata una gran festa e stamane stanno demolendo tutti gli stands in legno per rimettere ordine: ma qualche bancarella è rimasta così trovo il regalo da portare a casa per mia figlia Federica ( una treccia fatta di spicchi di aglio e peperoncino rosso piccante ) .

Riprendo a scendere in direzione di BOLZANO, purtroppo sulla statale del Brennero, fortunatamente non c’ è molto traffico e si va CHIUSA ; PONTE GARDENA ; PRATO ISARCO e sono a BOLZANO ! Il centro di BOLZANO è molto bello: antico e moderno vi coabitano in modo molto armonioso. E’ una cittadina che dà subito l’ impressione di essere stata concepita a misura d’ uomo: grande piazza quadrata con ai lati le tende dei bar e ristoranti, viuzze molto carine e negozi di ogni tipo merceologico, ma tutti ben tenuti con sobria eleganza . Un mercatino di frutta e verdura ordinatissimo, con bancarelle che fanno a gara per mostrare la merce in vendita nel modo più coreografico possibile: e ci riescono davvero molto bene .

O.K. È ora di partire: è quasi mezzogiorno, mangerò un paio di snack lungo la strada . Mi faccio indicare da un vigile l’ inizio della ciclabile, e vado . La pista è veramente fatta alla perfezione: fondo stradale asfaltato ottimamente, pulizia ineccepibile, piazzole di servizio ogni 3, 4 km ( con fontanella, panchine, tavolini per pic nic ) ottimamente inseriti nell’ ambiente circostante : Costeggia il fiume ISARCO per tutto il suo percorso della provincia di BOLZANO, tutto in un contesto molto ben riuscito .

C ‘ è un via vai notevole, ma mai eccessivo: single o coppie di ciclisti, ma mai carovane di pecoroni come mi è capitato di vedere troppo frequentemente sulla DANAUWEG . Unico neo ( secondo la mia personalissima opinione ): diventa un po’ noiosa percorrendola in solitaria .

Seguo l’ ISARCO pedalando tranquillamente e mi imbatto in un locale di ristoro per ciclisti, molto affollato da coloratissime magliette: ottima occasione per rompere un po’ la monotonia: una birra e poi via ; ma decido di uscire dalla ciclabile ed imbocco la statale del Brennero: mancano una ventina di km a TRENTO: ci sarà più traffico di auto, ma certamente un po’ più di vita ! Comincio ad essere stanco: sono 40 ore che non dormo, ed oggi ho già percorso 150 km .

Alle porte di LAVIS trovo un alberghetto e ne approfitto subito : inutile entra a TRENTO ed impazzire alla ricerca di un posto per dormire . Ho fortuna: sebbene l’ albergo sia chiuso per turno di riposo la vecchia padrona si intenerisce e mi da ugualmente una camera, ed anche la cena ! OK, per stanotte sono a posto .

La camera è senza servizi e molto alla buona: speriamo che sia così anche il prezzo !! Mi spoglio e mi lascio cadere sul letto: mi addormento di sasso: due ore di filata, ne avevo proprio bisogno Scendo a cena, telefonate di rito a casa, e alle 9 sono già a letto : certamente dormirò: speriamo non mi prendano i crampi notturni , ho sudato molto oggi e non ho proprio pensato di prendere i sali .

A domani !!!!! Logistica: 1° TAPPA: BRENNERO confine di Stato, BRESSANONE, BOLZANO, LAVIS di TRENTO, Km . 152 —— 7 ore 30 min.

Martedì 24 agosto 2005 2° TAPPA Mi alzo alle 7.00 abbastanza riposato: mi ci voleva proprio una bella dormita !! Colazione un po’ scarsa ; pago il conto: camera cena, colazione, tutto per 39 euro: Hotel Moser – Lavis di Trento .

Sarà stato un alberghetto, ma me la sono cavato con poco !! Un occhio alla bici prima di partire e siamo nei casini come immaginavo: il portapacchi non ha retto ; provo a rimontarlo, fatico un po’ e sembra sia tornato a posto ( non ci spero troppo però ) Imbocco la trafficata via del Brennero, direzione TRENTO .

Immaginavo TRENTO un po’ come BOLZANO, ma c’è una bella differenza . A BZ si nota bene la cultura tedesca, ordine e di più, a TN invece caos e città lasciata molto andare . Il famoso castello del “ BUON CONSIGLIO “ versa in condizioni pietose e tutta la città gli fa eco . Per consolarmi trovo un grazioso forno e faccio provvista di pizzette e grissini, mi basteranno per tutta la giornata ! La signora molto gentile mi indica la via per la ciclabile ; lei poveretta ce la mette tutta, ma il casino di TRENTO rende le cose più complicate . Comunque con un po’ di fortuna arrivo all’ imbocco della pista, proprio sull’ argine dell’ ADIGE : mi segue una coppietta di austriaci, anche loro smarriti per TRENTO . La pista è molto bella, questo sì, ordinata e pulita .

Subito al primo impatto noto la differenza tra quella dell’ ISARCO .

La bolzanina è più noiosa e fare tanti silometri nella noia non è molto piacevole ( o ero io che avevo tanto sonno da addormentarmi pedalando ) . Fatto stà che il tratto trentino mi avvince subito: più verde ai lati, più bello il fiume ,più vario il via – vai di ciclisti .

Va bene, andiamo ! Il tempo si mantiene sul bello, ma meno caldo di ieri . Il punto che mi intriga di più nella tappa odierna, a parte la soddisfazione di arrivare in vista del lago di Garda, è senza dubbio il BICIGRILL di NOMI . E’ stata senz’ altro una idea intelligente e fantasiosa allo stesso tempo .

E ci arrivo finalmente: certo il nome che scimmiotta i famosi Autogrill è un pochino sopravalutato: il posto è piuttosto piccolo Ma assai carino e confortevole: un bar rotondo al centro e diversi tavoli sparsi nel prato circostante: c’è anche un bel numero di ciclisti: i soliti tedeschi ( li trovi ovunque in bici !), ma anche molti italiani, giovani ed un po’ meno .

Mi faccio un piccolo panino ed un ombretta di bianco, qualche ripresa video, riprendo la strada verso TORBOLE e il BENACO .

A ROVERETO svolto sulla destra e imbocco la pista che mi porterà direttamente al Lago . In breve arrivo a MORI, ma il bello inizia adesso: intanto comincia a spiovvigginare, ma tengo duro e non estraggo neppure la mantellina: si vedrà chi la vince !, e poi Cominciano gli strappetti in salita ( e che strappetti !!) .

Da MORI a NAGO, 8 km., devo mettere il piede a terra per 2 volte, ma sono cose che possono capitare ! Ed ecco NAGO e subito dopo aver superato l’ ultimo strappetto appare la spettacolare visione del Lago di Garda e di Torbole: il lago azzurro è puntellato di vele bianche ed un bel venticello sospinge a tutta forza le vele di barche e surf . Da quassù la panoramica è davvero fantastica: e per di più ha smesso di piovere ed è tornato il sole . Mi butto in discesa e raggiungo TORBOLE .

Parcheggio il “destriero” e faccio quattro passi per il centro e sul lungo lago: è una località veramente carina .

Basta con i solfeggi e avanti: prossimo stop a MALCESINE e La funivia rotante per il M. BALDO .

Raggiungo MALCESINE dopo 14 km, all’inizio del paese trovo il cartello che indica la funivia ed imbocco la strada di gran carriera: ma la vita si fa dura: tutti strappetti molto duri e mi viene la sudarella: chiedo ad uno del posto se per caso non esiste una strada più facile ma quasi mi prende in giro :” solo 2 km ancora, e poi, infondo, non è mica tanto dura “ dice lui ! Scopro poi, al ritorno, che se avessi proseguito per Malcesine, sul lungo lago, sarebbe stato uno zuccherino . Se ripesco il tizio per la stada, gli corro adosso con la bici ! Fatto stà che arrivo al piazzale di partenza della funivia, parcheggio la bici e prima sorpresa: andata e ritorno 14 euro ! Va bè, ci vado lo stesso: il tempo non è perfetto, c’è una maledetta foschia e certamente dal cocuzzolo del M. BALDO non si vedrà un gran chè . C’ è una moltitudine di MTB pronte per essere caricate sulla funivia: comodi i Bikers: si fanno portare su e poi giù a rottadicollo per la discesa ! Anche se penso che non sarà tanto facile ugualmente .

Il tragitto dura circa 15 minuti, con un cambio vettura a metà strada, e come pensavo in cima, foschia, che però dopo un po’ si dirada . Mi faccio rapinare ulteriormente al bar: una fettina di crostata (micro!) ed una bottiglietta d’ acqua = 6 euro!! E la barista ha avuto anche il coraggio di chiedermi se la crostata era buona: mi è rimasta anora sul gozzo !! Comunque il viaggetto valeva veramente la pena di essere fatto ! Rientro a MALCESINE e riprendo a pedalare: il portapacchi della bici, purtoppo ha ceduto . Le fascette metalliche che lo tenevano fissato al carro posteriore sono scivolate giù e adesso la punta di un braccio striscia sul pacco pignoni facendo un rumore notevole .

Oltrepasso TORRI al BENACO e GARDA, ma poi ,a BARDOLINO , rinuncio e mi fermo per cercare di trovare una soluzione: proseguire così può diventare rischioso .

Sposto la sacca destra sopra la sinistra alleggerendo così il braccio che striscia sui denti dei pignoni e provo a ripartire: il rumore cessa ma certamente la borsa non è in posizione ottimale: stà abbastanza ferma ma non garantisce una tenuta sicura . Provo a ripartire ma bisognerà stare molto attenti a buche e dossi vari, perché c’è il rischio che in un sobbalzo possa sganciarsi . Ma LAZISE è vicina ed era già preventivata la fine tappa e ci arrivo tranquillamente .

Trovo un albergo appena fuori centro storico, sulla via che porta a VERONA: alla reception mi squadrano un po’: l’ hotel è un po’ chic ed io non è che sia in condizioni di bella presenza: ma la camera salta fuori anche se al prezzo di 70 euro !! Presa al volo: con i problemi che ho con la bici non è il caso di andare ancora in giro . Comunque la camera è bella . Subito una bella doccia ed una riposatina, poi verso le 20 esco a fare due passi sul lungolago .

LAZISE è molto bella ed affollata: la lingua ufficiale sembra essere il tedesco ! Passeggio per la grande piazza, sbircio i menù dei tanti ristoranti che ci sono, ma veramente non mi sento affamato, cosi mi prendo un bel cono gelato e me lo gusto seduto su di una panchina godendomi il tramonto del sole dietro la sponda occidentale del lago .

La giornata è passata piacevolmente, non sono molto affaticato, ma sono preoccupato per la tappa di domani: terrà il portapacchi ? Devo perlomeno arrivare a VERONA: se ci arrivo senza problemi si prosegue, altrimenti carico tutto sul treno e torno a Bologna .

Logistica: 2° TAPPA: LAVIS di TRENTO, TRENTO, BRUNICO, TORBOLE, LAZISE. Km . 112 ——— 6 ore Mercoledì 25 agosto 2005 3° TAPPA Pago l’albergo ,colazione alle 8 perché prima non si può poi mi rimetterò in strada: speriamo in bene !! Colazione spettacolosa: un buffet ricchissimo e presentato in modo particolarmente curato e coreografico: mi abbuffo come un porcellino: lo so che dovrei mangiare meno ma non sono un santo, cado molto facilmente in tentazione ! Spero di non blocarmi poi in bici . Parto alle 8.30 . La pedalata é, naturalmente, pesante: certamente la digestione è ancora in là da venire e la strada è un continuo saliscendi che certo non è il massimo per i miei gusti e per le mie condizioni non certo ottimali .

Ma si va avanti fino alle porte di VERONA .

Come temevo, gran traffico in città . Avrei voluto fare qualche ri presa video in centro, ma ci rinuncio: è già difficile trovare la strada per uscire di città . Tribolando un po’ riesco ad imboccare la Transpolesana, e via di lì .

Il viaggio procede scorrevole, i tempi di marcia sono quelli previsti e nessun problema con portapacchi e borse, ma fa molto caldo . Finalmente OSTIGLIA ed il grande fiume PO . Al di là, attraversato il ponte di ferro, c’ è REVERE, un posto che mi risveglia ricordi di tanti anna fa, 30 e più: la conclusione di un bel viaggio con mia moglie, da poco sposati: cena alla “ Taverna degli Artisti “ con menù di 13 portate ognuna accompagnata da un vino diverso, e poi al cinema al teatro Ducale, ed infine ancora più che alticci, in albergo, in una camera con un letto tanto alto che serviva una sedia per arrivare alle coltri: ed il cigolio che faceva !!! Bei tempi: ora il cinema non c’ è più, il ristorante è chiuso per restauri, l’ albergo è stato demolito: capita sempre così: quando hai rimasto bei ricordi di un luogo, il ritornarci dopo tanto tempo ti lascia sempre l’ amaro in bocca: è il posto che è cambiato o siamo noi che invecchiati non abbiamo più il gusto per apprezzare ciò che un tempo ci aveva fatto gioire ?? Lascio REVERE con un po’ di rimpianto e seguo l’ argine del PO tranquillamente fino a STELLATA . Qui inizia la “ Ciclopista di DESTRA PO “ Colgo così l’ occasione di completarla dato che mi mancava ancora questo tratto fino a PONTELAGOSCURO per poter gridare “ l’ ho fatta tutta “ .

Il percorso è senza dubbio molto suggestivo, ma a lungo andare anche un po’ noioso: però quassù sull’ argine tira una fresca brezza che ti rinfranca, mentre sotto, al riparo della muraglia di terra, non vedi muovere una foglia ed un’ afa terribile ti toglie il respiro . Rientro sulla statale in località BONDENO, per variare un poco il panorama . La bici regge ancora bene anche se il manto stradale è molto sconnesso e temo che qualche sobbalzo mi faccia uscire le borse dal gancio del portapacchi . Ma va tutto bene: entro in FERRARA su di una pista ciclabile tutta rossa: a mò di tappeto: Ferrara, città della bicicletta, accoglie così i ciclisti !!! Sono arrivato alla fine . La stazione ferroviaria è lì ed il treno mi sta aspettando: carico la bici ed il treno parte per RAVENNA . Sono le 16.30: il viaggio è finito: sono molto soddis fatto di me: ce l’ ho fatta !!! CONCLUIONI E COMMENTI: viaggio bellissimo, paesaggi stupendi, posti di ristoro più che buoni, difficoltà: BASSA . Logistica: 3° TAPPA: LAZISE, VERONA, OSTIGLIA, FERRARA Km . 140 ——— 7 ore TOTALE VIAGGIO Km. 494 Ore 24.30



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