Istria mon amour

Terra magica, borghi pittoreschi, tra insenature nascoste con ciottoli bianchi, baie grandi e piccole, scogli rocciosi e profumati bruciati dal sole
Scritto da: 2perplesso
istria mon amour
Partenza il: 28/05/2016
Ritorno il: 05/06/2016
Viaggiatori: 6
Spesa: 500 €
Negli anni l’ho girata in lungo e in largo con auto, moto e camper, eppure ogni volta scopro qualcosa di nuovo che mi entusiasma… spettacolare Istria.

Tra fine maggio e giugno 2016 siamo partiti da Pordenone con Bruno e Graziella: dobbiamo festeggiare il loro ritrovato camper, perché dopo 5 mesi finalmente, cambiato il motore, sono finalmente in strada…che gioia! L’ho baciato.

Abbiamo bisogno di relax, il tempo è buono e iniziamo la stagione al nostro solito campeggio Istra, tra Parenzo e Orsera, nel piccolo borgo di Funtana. Non fa molto caldo ma Graziella è come Messner, neppure i tedeschi e austriaci, gli unici presenti, fanno il bagno, ma Graziella si. Io non oso neppure spogliarmi.

E’ sabato e rimaniamo in zona sino a martedì mattina, dopo un bel tramonto, una bella mangiata di pesce da Barba Cizo, qualche giro in moto in cerca di ciliegie, ma è stata una ricerca vana, e la visita, vicino a Orsera, di una delle attrazioni turistico-culturali mondiali: il parco delle sculture di Dušan Džamonja. Su oltre dieci ettari di prato lambito dalle acque del mare sono ubicati l’atelier, i laboratori ed il parco delle sculture dell’artista. Le sculture di Dušan Džamonja, con la loro insolita struttura e la loro originalità, fatte di chiodi e catene, e con le loro forme universali e l’esoticità orientale, hanno colpito l’attenzione della critica d’arte mondiale alla Biennale di Venezia degli anni sessanta. Le sue opere sono esposte al Museo d’arte moderna di New York, alla Tate Gallery di Londra, ai musei d’arte moderna di Parigi, Sao Paolo, Antwerpen e di numerose altre città del mondo e della Croazia.

Il martedì propongo di spostarci a Premantura. Gli amici conoscono la penisola, per esserci stati più volte, ma non si sono mai fermati al Campeggio Stupice che si trova a 12 chilometri a sud di Pola (direzione Premantura) ed è situato all’interno di una fitta pineta, sulla punta di Capo Kamenjak, il punto più meridionale della penisola istriana e un parco naturale protetto. E’ stupendo per le sue spiagge di scogli, falesie e la natura incontaminata.

Campeggio vastissimo in cui molte piazzole, soprattutto quelle sul mare, sono in pendenza, ma noi ci siamo posizionati sulla penisola collinosa, senza alberi, ma essendo molto ventilato siamo stati benissimo. Il campeggio dispone di scivolo per gommoni, mini golf, animazione, campi da basket, pallavolo, ristoranti e market e si possono affittare biciclette e windsurf.

Subito, nel pomeriggio, a piedi lungo la costa del Parco Kamejac. L’acqua del mare è limpida lungo tutta la costa e si godono spiaggette solitarie, dove – se sei Messner – puoi fare il bagno..

In giugno si riesce a godere al massimo questo ambiente e i rumori della natura. In quasi tutte le spiagge la pineta arriva al mare, e quindi, quando sarà caldo, si potrà trovare facilmente refrigerio all’ombra dei pini marittimi. In alcune spiagge ci sono anche dei baretti, in quasi tutte ci sono strutture in muratura per fare barbecue.

Mercoledì 1 giugno 2016

Io e Silvano prendiamo la Vespa e Graziella e Bruno noleggiano due biciclette. Tutti i mezzi motorizzati pagano un’entrata, non molto, ma ne vale sicuramente la pena. Noi 20 kune con la vespa.

La penisola di Kamenjak si trova nel punto più a sud dell’Istria e dal 1996 è zona protetta. Una strada sterrata dalla quale si diramano numerosi sentieri secondari attraversa tutta la penisola, da Premantura fino al mare. La penisola è lunga 3400 metri e larga tra i 500 e i 1600 metri e presenta una costa molto frastagliata con numerose pittoresche baie e colline e valli che corrono parallele sulla terraferma. Nel mare antistante si trovano undici isole disabitate, tra cui l’isola di Fenoliga sulla quale sono state ritrovate impronte di dinosauro. Nell’estremo sud del Parco ci sono diverse grotte tra cui la maggiore è rappresentato dal Grande e Piccolo Kolumbarica che prende il proprio nome dai piccioni che una volta vi nidificavano. Il territorio del parco è una delle zone floristiche più interessanti e, in un’area relativamente piccola, ospita più di cinquecentocinquanta specie vegetali – tra cui trentacinque piante protette (soprattutto orchidee).

Il parco Kamenjak è famoso sicuramente per le sue pittoresche baie: ce ne sono più di trenta collegate da sentieri sterrati e indicate da cartelli che ne definiscono le caratteristiche principali. Tra esse la baia Pinizule di ghiaia e ciottoli con lastre di pietra dove prendere il sole – c’è un ristorante e nelle vicinanze si trovano il sentiero dei dinosauri, e una pista ciclabile-pedonale. L’ingresso al parco è consentito dalle 7 alle 21 di ciascun giorno, ed entro le 22 tutte le auto devono essere fuori dall’area del parco. Periodicamente durante l’anno vengono organizzate eco-giornate di pulizia del parco ad opera di volontari.

Interessante il Faro di Porer: costruito nel diciannovesimo secolo è un esempio di architettura austro-ungarica.

Naturalmente non potete mancare di visitare il bar Safari, posizionato proprio sulla punta del parco, quasi nascosto dalla vegetazione. Costruito con materiali naturali, tavoli fatti con ceppi, capanne di canne, ed in generale un ambiente rustico e genuino.

Ci siamo fermati troppo poco a Premantura per riuscire a scoprire interamente questo angolo di natura, ma dobbiamo raggiungere Pola, dove stanno arrivando Licia, Francesco e Maria.

Giovedì 2 giugno 2016

A Pola il nostro campeggio è quello di Stoja, situato su una penisola dello stesso nome, a tre chilometri dal centro di Pola. La zona costiera è costituita da spiagge di roccia e di ciottoli. E’ un campeggio molto organizzato, alberato, con wifi, anche se un po’ caro, ma la natura che ci circonda e la vicinanza della città, raggiungibile con il bus, me lo fa scegliere ogni volta che sono in zona.

Non c’è molta gente, per cui abbiamo facilmente trovato 3 piazzole lungo il mare, sotto gli alberi. Non fa molto caldo, anzi il tempo è un po’ incerto, ma Graziella/Messner ha fatto il bagno lo stesso. Poi, per fortuna, il tempo migliora e il sole ci permette di godere appieno di questa estate che tarda ad arrivare.

Maria, che ha partecipato con uno straordinario ‘arazzo naturale’ all’Humus Park a Pordenone, si diverte ora a raccogliere e intrecciare le erbe del posto e ne fa una specie di manica a vento, che appende ad un albero.

E la sera al solito Ristorante da Walter per godere del tramonto e dell’ottimo pesce.

Non è male ora la temperatura.

Venerdì 3 giugno 2016

Oggi tutti al mercato di Pola, uno dei più belli d’Europa, sotto gli ippocastani con frutta e verdura e al mercato coperto carne e pesce. Finalmente le ciliegie!

Oggi pasta con dondoli, code di scampi e calamari… da leccarsi le dita. Io faccio il lavoro sporco di pulizia del pesce, Graziella ci mette il tocco dell’artista culinario.

A Pola esistono, in una vasta area, moltissime ex caserme abbandonate e vandalizzate ormai da decenni, ma che per me hanno fascino. Non so il tetto, ma le pareti di pietra d’Istria sono ancora intatte, stupende.

Nel pomeriggio, con la Vespa, abbiamo raggiunto le ex Scuole C.r.e.m., grandi edifici ora utilizzati come centro sociale e le pareti dei corridoi hanno murales di grande carattere. Mi piacciono da pazzi. Le Scuole dei Corpi Reali Equipaggi Marittimi (C.R.E.M.) erano istituti di formazione per il personale della Regia Marina. Essi avevano il compito non soltanto di sviluppare e perfezionare la preparazione tecnica e professionale delle varie categorie di “specialisti” quali i motoristi, i radiotelegrafisti, i meccanici, i cannonieri etc. ma anche quello di infondere ai marinai i valori ideali, etici e militari che caratterizzavano la Regia Marina.

Sabato 4 giugno 2016

Questa notte è piovuto e stamattina si vedevano le nuvole piene di pioggia sul mare. Siamo stati fortunati questa settimana: è piovuto solo di notte e nella prima mattina, mentre da noi hanno avuto una settimana di pioggia.

Purtroppo Graziella e Bruno devono anticipare il rientro e rientrano stamattina.

Noi, già alle 10, con pieno sole, siamo partiti con la Vespa per fare la spesa in centro a Pola, dove ci hanno raggiunto gli amici con il bus. Rientrando in campeggio con la Vespa, abbiamo fatto una piccola deviazione a Stoja dove abbiamo scoperto un’altra fortezza, perché a Pola, un tempo il maggiore porto della Monarchia austroungarica e nel suo circondario, da oltre un secolo sono conservate 26 imponenti fortezze e 8 postazioni d’artiglieria, una sessantina di batterie, trincee, tunnel, sotterranei e tante altre curiosità. L’anello esterno delle fortezze di Pola ha la superficie di 40 mila ettari e secondo la leggenda tutte le fortezze erano collegate per mezzo di una rete di gallerie sotterranee. Particolarmente interessante è la storia secondo cui la Fortezza di Maria Luisa a Musil è collegata tramite un tunnel sottomarino con la Fortezza di Brioni. Le fortezze avevano il compito di difendere la città dagli attacchi sferrati dal mare ed erano costruite in modo da poter resistere ad ogni assalto. Proprio per questo erano per lo più circolari o a forma di anello in modo da respingere le granate. Tutte sono costruite su ottime posizioni,per lo più sui belvederi dai quali anche oggi si gode un panorama di rara bellezza.

Il bello nel pomeriggio: un giro in moto casuale e proprio casualmente siamo arrivati a nord est di Pola, a Valtura, dove c’era l’indicazione di un sito archeologico: Nesazio (in latino Nesactium, Vizače in dialetto istriano locale). Era un antico centro fortificato dell’Istria nell’epoca antecedente alla colonizzazione romana. Gli scavi archeologici, iniziati da Pietro Kandler sul finire del XIX secolo, durante l’impero Austro-ungarico, hanno rivelato tracce di un grosso castelliere pre-romano, con annessa necropoli, appartenente alla fiera popolazione degli Histri. È appurato che Nesazio continuò a fiorire nel periodo Paleocristiano e Bizantino, come testimoniano le rovine di ben due basiliche paleocristiane, riuscendo a resistere e ad opporsi alle prime invasioni in Istria nel V secolo, fu invece duramente colpita dalle successive incursioni dei sec. VII-VIII che la rasero al suolo. Nei secoli successivi venne completamente abbandonata e cessò per sempre d’esistere come centro abitato. Oggi è un noto sito archeologico tra i più interessanti dell’Istria.

Peccato che non venga segnalato, ma per fortuna lo abbiamo scoperto e visitato.

Dobbiamo terminare la nostra settimana in Istria ritornando in centro a cena al Ristorante Barbara. Magnifica Pola all’ora blu.

Domenica 5 giugno 2016

Si torna a casa. Bella settimana in compagnia.

Alla prossima…

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Porticciolo Funtana

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Parco sculture Orsera

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CAMPING ISTRA A FUNTANA

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Sito archeologico Stupize

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Camping Stupice Premantura

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Premantura



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