Israele, oltre ogni pregiudizio

Viaggio (on the road) breve ma intenso, in un paese controverso e per questo molto interessante
Scritto da: PhedeFedex
israele, oltre ogni pregiudizio
Partenza il: 12/08/2015
Ritorno il: 17/08/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Finalmente si parte! Ci lasciamo alle spalle giudizi e sentenze sputate gratuitamente da parenti e da amici una volta saputa la nostra destinazione di quest’anno: Israele e Cisgiordania, e vi elenco subito delle nozioni utili.

PAURE INFONDATE:

Situazioni di pericolo: nessuna, in nessuna parte del paese

Posti di blocco/ Checkpoint: i turisti nemmeno li fermano!

Posti da evitare: nessuno

Strade percorribili e non: con la targa palestinese si viaggia per tutta Israele + STRADA 1 + STRADA 90 (Cisgiordania)

Shabbat: si è vero, nei paesi è tutto chiuso, ma basta fare qualche Km verso i maggiori centri turistici e, più in generale, organizzare l’itinerario in modo da trovarsi ad esempio nel Mar Morto quel giorno, dove tutto è aperto.

GIORNO 1: Belgrado- Ben Gurion-Gerusalemme

Il volo Air Serbia, ottima compagnia, con (piacevole) scalo a Belgrado, ci costa circa 170€ a testa, arriviamo a Ben Gurion verso 12, sbrighiamo velocemente il controllo passaporti accolti da un bel sorriso alla vista della nostra provenienza toscana. Corriamo, con i bagagli, al banco Hertz per ritirare la macchina, prenotata ad un costo non proprio ragionevole su Rentalcar.com, decidiamo di noleggiare anche un I-pad, scelta azzeccatissima, che ci permette di girare Israele in lungo ed in largo senza mai perdersi e stando sempre connessi grazie ad hotspot per 100dollari/5gg.

Usciamo da Ben Gurion con la nostra Yaris targata Israele verso le 14, alle 15 siamo già a Gerusalemme, HOTEL SHAMAI SUITES JERUSALEM (booking:96€/notte), con la macchina parcheggiata accanto all’hotel e non è poco vista la difficoltà nel trovare parcheggio a Gerusalemme, chiaramente non è gratis, 40€ / giorno, ma si, iniziamo a spendeli questi Shekel! L’hotel lo consiglio vista la posizione (15 minuti a piedi dal muro del pianto), la disponibilità del proprietario (non così frequente da queste parti), ma soprattutto per la panineria sotto all’hotel che ha vinto tantissimi premi, vedrete appesi tutti gli articoli di giornale di cui sono protagonisti. Se vi piace sperimentare ed amate i saporti forti fate fare a loro, impossibile che non vi accontentino.

Gerusalemme è una città grande e varia ma tutto sembra familiare, dai mercati alle chiese, tanta è la tranquillità che trasmette. Informatevi sui tour gratuiti che partono più volte al giorno da Jaffa Gate! E se avete poco tempo, come noi, ottimizzatelo concentrandovi sulla città vecchia, passeggiando attraverso il tempo e le religioni. Preparatevi alla vista dei personaggio più “particolari”, vestiti nei modi più “improbabili”, ma che vi dicono molto del loro orientamento politico/religioso proprio con il loro abbigliamento. Abbiamo visitato senza sosta i quattro quartieri (cristiano, armeno, ebraico, musulmano) ed il mercato, per finre su Jaffa street, più moderna, dal respiro occidentale.

GIORNO 2: Monte degli Ulivi – Mar Morto

Siamo presto in piedi, per raggiungere in 10 minuti di macchina il Monte degli Ulivi che ci regala una vista spettacolare della città, vediamo sotto di noi tombe a perdita d’occhio, un cartello che indica le tombe dei profeti e tutta Gerusalemme, immensa.

Non vogliamo dilungarci troppo, siamo infatti curiosi di percorrere tutta la strada che, in Cisgiordania, costeggia il Mar morto e soprattutto, vogliamo capire in cosa consistono controlli, check-point, divisioni varie. Percorriamo da Gerusalemme la strada 1 che ci porta all’inizio del mare, nessuna dogana, solo un posto di blocco, al quale si deve rallentare cosìcche la polizia possa avere tutto sotto controllo, ma appena vedono che siamo turisti ci fanno cenno di andare. Tutto molto tranquillo, non come avevamo letto in tutte le guide, i blog, non fatevi problemi, potete transitare liberamente. La strada 1 diventa presto 90 e si inizia ad intravedere il blu del mare, viaggiamo così tutto il tempo con il lago a sinistra ed il deserto a destra, in certi tratti il paesaggio è surreale. A Neve Zohar ci aspetta il nostro alloggio DALYA ZIMMER (booking 160€/3notti), grande quanto basta, semplice, pulito e soprattutto tranquillo.

Si sente subito la differenza tra il clima fresco di Gerusalemme e quello caldissimo del Mar Morto, decidiamo allora di raggiungere una spiaggia libera verso Ein Bokek dove finalmente viviamo l’esperienza del galleggiamento sul mare, fantastico! Ci cospargiamo di fanghi comprati a poco più di un € nelle botteghe di souvenir di Ein Bokek, infatti i fanghi non vengono più distribuiti gratuitamente in spiaggia come succedeva anni fa.

Sale il caldo, nell’aria, nell’acqua, nella sabbia, dappertutto! Per fotuna troviamo un pò di sollievo nelle docce d’acqua fresca, e mentre il termomentro non scende sotto i 39° conosciamo altri italiani e tutti insieme andiamo dopo il tramonto ad esplorare la zona.

Troviamo un ristorante dove dovete assolutamente andare se siete in zona.

TAJ MAHAL, è una tenda beduina, dove si mangia scalzi nei divani bassi, il venerdì c’è anche lo spettacolo di danza del ventre, si può solo bere qualcosa, fumare narguilè e cenare, noi abbiamo fatto tutte e tre le cose, i camerieri sono gentilissimi, il cibo di ottima qualità, menù tradizionale, pita bread, carne alla griglia, spiedini, verdure, leggermente caro, ma qua dove sono i posti economici?

Rientriamo, come sempre, tardissimo, dopo aver fatto il bagno in mare anche se è severamente vietato.

GIORNO 3: Masada – Ein Gedi – Arad, Tel Arad – Ein Bokek

Ci alziamo prestissimo alla volta di Masada, raggiunta tramite la funicolare poichè il famoso sentiero del serpente viene chiuso nei giorni più torridi. La fortezza è imponente e regala panorami mozzafiato sul deserto e sul mare, per visitarla calcolate al massimo un paio d’ore se, come noi, salite e scendete con la funicolare. Non mancate di leggere la storia avvincente di questo luogo proprio mentre camminate al suo interno.

Riprendiamo la macchina per passare le ore più calde della giornata nella Riserva Naturale di Ein Gedi dove possiamo scegliere tra due percorsi, iniziamo il più breve che dura un paio d’ore. Già dopo pochi minuti di cammino ci imbattiamo nella prima cascata naturaledove ci fermiamo a fare il bagno. La riserva è abbastanza affollata ma se si ha la pazienza di aspettare il momento giusto si riesce a fare il bagno anche da soli per poi ripartire e fermarsi alle cascate successive, così per 4/5 volte fino ad arrivare alla più bella dove ahimè non si può fare il bagno per pericolo che cadano le rocce, ma la sola vista lascia senza fiato e affievolisce in qualche modo il caldo eccessivo delle giornate d’agosto.

Tornando al parcheggio ci fermiamo al chiosco all’entrata dove riempiamo tutte le bottiglie di acqua potabile fresca distribuita gratuitamente dalle fontanelle e decidiamo di fare un giro verso Arad e Tel Arad ma ormai è Shabbat e facciamo giusto in tempo a comprare qualcosa al supermercato prima che il mondo si fermi e le strade si facciano deserte mostrandoci uno scenario desolato che ci convince a tornare indietro verso Ein Bokek e fare un’altro bagno rilassante nel mare che ci tiene a galla prima di preparare la cena nella nostra stanza e provare il brivido della pasta cotta nel bollitore (a mali estremi estremi rimedi!)

GIORNO 4: Eilat

La zona del Mar Morto l’abbiamo esplorata in lungo e in largo e, avendo la comodità della macchina, decidiamo di toccare la punta estrema di questo fantastico paese: Eilat.

Per la 90 si viaggia bene ed in un paio d’ore durante le quali attraversiamo tutto il deserto arriviamo in questo paese turistico, ricco di grandi e lussuosi alberghi, negozi, gente, macchine e perfino un’aeroporto. Attraversiamo tutta la costa toccando la frontiera egiziana e quella giordana, ci fermiamo in un paio di spiagge libere e, sorpresa, l’acqua del Mar Rosso è fresca, ci rigenera, a bagno si sta benissimo e, grazie alla brezza costante non si avvertono i 44° segnati dal termomentro.

Nonostante il mare sia molto mosso è pieno di pesci colorati che entrano ed escono dalla barriera corallina. Ci gustiamo i panini arabi preparati la mattina nel residence, carichi di affettati affumicati coprati al supermercato (ottimi), salse varie ed hummus, giusto per essere sicuri di non perdere neanche 1 etto!

In spiaggia si sta bene all’ombra dei grandi ombrelloni piantati nelle spiagge pubbliche, ma a bagno si sta ancora meglio, la temperatura dell’acqua è perfetta, ne fredda, ne calda, la vista dei pesci è piacevole e il mare è pulitissimo.

A malincuore, verso le 18 veniamo via in cerca di qualche negozio e troviamo un enorme centro commerciale con tanto di pista di pattinaggio sul ghiaccio, facciamo un giro e ritiriamo dall’ATM che qui è davvero conveniente.

Ci godiamo lo spettacolo del tramonto sul deserto tornando a casa.

GIORNO 5: Neve Zohar – Natanya – Tel Aviv

Sveglia ore 6,30 per fare le valigie, check out e un ultimo bagno nel Mar Morto, alle 7,30 siamo a galla di nuovo e adesso capiamo perchè qui le spiagge aprano alle 7 del mattino, si sta bene, c’è poca gente, il sole è più clemente così come la temperatura dell’acqua un pò più fresca, ma per noi è breve la sosta, viriamo verso Tel Aviv, più precisamente Nentanya, ancora più a nord dove, abbiamo letto, ci sono spiagge bianche ed acqua cristallina ed in effetti, dopo un paio d’ore di auto, lo scenario che ci si presenta è proprio questo. Kilometri di spiaggia libera, acque cristalline, temperatura del mare favolosa, proprio come ad Eilat e venticello fresco, si sta da Dio.

A metà pomeriggio si fa forte l’esigenza di trovare un hotel per la notte, così troviamo il Sun Aviv Hotel, ricordatevi questo nome così da non finirci nemmeno per sbaglio, ve lo sconsiglio vivamente! L’unica cosa bella che ha è la posizione che ci permette di passeggiare in centrola sera. Un centro, quello di Tel Aviv, fatto di contrasti, zone eleganti che si alternano ad altre squallide dove rimane comunque una costante, quella del fiume ininterrotto di persone che affollano strade e locali. Il richiamo più forte per noi è quello del lungomare, animato di notte più che di giorno, lo percorriamo tutto in direzione Jiaffa, la città vecchia di Tel Aviv, che da sola vale in viaggio, saliamo nella collinetta per affacciarsi su Tel Aviv ed avere improvvisamente chiaro il perchè dell’appellativo la “Miami del Medioriente”. Grattacieli, hotel, locali illuminano tutto il lungomare, è uno spettacolo bellissimo.

Tra il fascino dei viali acciottolati e gli edifici arabeggianti di Jaffa troviamo un buon ristorantino dove cenare prima di riprendere la via del nostro inquietante albergo, dormire circa 3 ore ed essere a Ben Gurion all’alba.

Per fortuna abbiamo giocato d’anticipo, partire non è stata una passeggiata come arrivare, prima di imbarcare le valigie ci hanno controllato i passaporti e fatto una miriade di domande assurde del tipo da quanto tempo io e il mio fidanzato stiamo insieme, dove e quando ci siamo conosciuti, se viviamo insieme e dove, come passiamo le nostre giornate, cosa amiamo fare, insomma, tutte domande personali e a mio avviso assolutamente fuori luogo. Sono passati poi a domande già più logiche, come se fosse il nostro primo viaggio in Israele, come mai abbiamo deciso di andare proprio lì, cosa abbiamo visto e se qualcuno ci avesse fatto dei regali.

Ripondiamo con calma, perdiamo un bel pò di tempo ma alla fine ci lasciano andare e riusciamo a prendere in tempo il volo.



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