Alla ricerca delle nostre radici

Un viaggio nei luoghi simbolo della tradizione cristiana, in una terra che è considerata santa da cristiani, ebrei e musulmani...un percorso ricco di spiritualità, fascino e cultura.
Scritto da: giudit
alla ricerca delle nostre radici
Partenza il: 12/08/2009
Ritorno il: 19/08/2009
Viaggiatori: 2 Fabiana e Franca
Spesa: 2000 €

VIAGGIO IN TERRA SANTA: ALLA RICERCA DELLE NOSTRE RADICI

Finalmente la Terra Santa! Da tempo ero alla ricerca di un viaggio in questi luoghi che non fosse il solito pellegrinaggio diretto unicamente nei luoghi della fede con masse informi di pellegrini mossi da un unico interesse, ma che oltre a questo (perché di certo da questo non si può prescindere!) mi facesse conoscere la vera Israele. Quella degli scavi archeologici (Bet Shean), quella naturalistica (Banias) e storico-artistica (i meravigliosi palazzi di Erode il Grande: Herodion, Masada, Cesarea); la Israele degli Ebrei (il kibbutz, Mea Sherim), dei Musulmani, degli Armeni, dei Copti, insomma la Israele cosmopolita, multirazziale, fatta di quel melting pot di culture che la rendono un posto unico al mondo! E allora partiamo (io e mia madre) verso questi luoghi da tempo sognati! 1. Giorno: Arrivo in Israele Con un volo da Bergamo il nostro piccolo gruppo di “pellegrini” (siamo solo in tredici e meno male, visti i numeri abitualmente molti elevati per i gruppi diretti in Israele) arriva in tarda serata a Tel Aviv. Sbrighiamo le formalità di sbarco rispondendo alle numerose domande della “gentilissima” signorina del posto di frontiera e naturalmente chiediamo di non timbrarci il passaporto (la richiesta “no stamp” è necessaria qualora vogliate in futuro recarvi negli stati arabi che non hanno riconosciuto lo stato di Israele, e sono diversi, Siria, Libia, Libano…). Lasciamo l’aeroporto Ben Gurion accolti, nonostante la tarda sera, da un caldo torrido e partiamo diretti al nostro hotel di Nazareth, il “Rimonim”, un quattro stelle davvero confortevole e in posizione ideale per potersi muovere a piedi anche da soli. 2. Giorno: Sulle orme di Gesù La mattina dopo con la nostra guida Raffaele (un armeno che abita a Betania il quale ci racconta che tutti giorni, per recarsi al lavoro, deve attraversare un check point dovendo attendere ore per percorrere solo pochi km) partiamo alla volta di Bet Shean, per la visita degli scavi archeologici di quella che fu una città ellenistica e romana posta al centro delle principali rotte commerciali tra Mesopotamia e Mediterraneo. La visita alle rovine è davvero interessante e comprende il teatro romano scavato nella montagna, la bellissima strada bizantina, i bagni con marmi e mosaici e le numerose colonne sparse per tutto il sito. Ritorniamo a Nazareth per il pranzo nel ristorante “La fontana di Maria” che, nonostante il menù un po’ troppo occidentale (bistecca e patatine fritte!), si rivela un luogo piacevole per la bella veduta che offre. Nel pomeriggio iniziamo la nostra visita di Nazareth, la città della Galilea la cui fama è legata agli episodi biblici dell’Annunciazione e della infanzia di Gesù. La città vecchia conserva intatto il suo fascino: nel labirinto di vicoli del souk si può trovare davvero di tutto! Visitiamo la piccola chiesa di San Giuseppe, la sinagoga e da ultima la chiesa dell’Annunciazione, una chiesa moderna (anche troppo!), la cui cupola domina la città e, nella cui cripta si trova la grotta dell’Annunciazione con i resti della casa di Maria. La giornata volge al termine, torniamo in albergo e, dopo cena, chi vuole esce per una passeggiata. Sembra strano ma davvero non ci sono pericoli, si può uscire soli e c’è persino la voglia di mangiarsi un gelato (senza conseguenze!) per le vie di Nazareth “by night”! Alcuni riescono anche a partecipare alla Santa Messa nella basilica, anche se non è nella nostra lingua non importa è comunque molto suggestiva. 3. Giorno: Voglia di pace! Il giorno seguente partiamo di buon ora per Banias (nella Cesarea di Filippo) per la visita del parco. Il territorio è quello delle tristemente famose Alture del Golan, una regione che segna il confine tra Israele, Siria, Libano e Giordania, dove ancora evidenti sono i segni degli ultimi scontri (molte aree ancora da sminare sono protette da filo spinato, mentre i carri armati coperti sono messi a riposo, speriamo per sempre!). Situata su una delle tre sorgenti del Giordano Banias è un luogo davvero unico da visitare. Incredibile ma vero dopo circa quaranta minuti di cammino si arriva ad una cascata che alla vista ti lascia senza fiato! Viene da chiedersi: “Ma siamo davvero in Terra Santa!” Dopo esserci riempiti gli occhi di tanta meraviglia ripartiamo alla volta del kibbutz (si tratta di comunità rurali fondate da ebrei in cui il lavoro dei singoli è messo a disposizione della collettività) “Ein Gev” dove mangiamo un buonissimo pesce di San Pietro per poi imbarcarci per l’attraversamento in battello del lago di Tiberiade (sulle note dell’inno di Mameli!). Una volta scesi ci dirigiamo verso Cafarnao dove visitiamo la zona archeologica con la casa di San Pietro. Proseguiamo quindi per il Monte delle Beatitudini dal quale Cristo pronunciò il famoso discorso della Montagna e da cui si gode una splendida vista del lago. Poco lontano da qui c’è Tabkha con la chiesa della Moltiplicazione dei pani e dei pesci, dove sarebbe avvenuto il famoso miracolo e, sulle sponde del lago la piccola chiesa del Primato di Pietro, una cappella francescana in basalto nero da dove Gesù affidò a Pietro la guida della chiesa. Il tempo di bagnarsi i piedi nel lago di Tiberiade e ripartiamo per rientrare a Nazareth dove ceniamo in hotel e dedichiamo la serata alla nostra ultima passeggiata notturna per le vie di questo bellissimo e ospitale paese. 4. Giorno: Gerusalemme. Il cuore della Terra Santa La mattina dopo salutiamo Nazareth e partiamo per Akko (San Giovanni d’Acri), importante porto commerciale situato lungo la costa del Mediterraneo, dove visitiamo la fortezza crociata che, con le sue sale dei cavalieri e la rete dei passaggi sotterranei risulta essere uno dei più importanti siti del paese. Abbiamo il tempo di visitare anche la moschea di El Jazzar e per un giro nel souk dove si trovano frutta, verdura e pesce fresco (da provare il buonissimo succo di melograno!). Proseguiamo il nostro viaggio verso Haifa, sempre sulla costa del Mediterraneo, ai piedi del Monte Carmelo, dove si trova il bellissimo tempio Baha’i. Sostiamo per il pranzo dopodiché sul monte visitiamo il monastero carmelitano della Stella Maris e ci godiamo il bellissimo panorama della costa. Nel pomeriggio ripartiamo per raggiungere Cesarea Marittima dove Erode costruì una città dedicata a Cesare. Visitiamo il sito archeologico dove si trova il teatro romano, il palazzo di Erode affacciato sulla spiaggia, l’ippodromo e l’acquedotto. Lasciamo questo luogo meraviglioso per partire alla volta di Gerusalemme dove arriviamo in serata all’hotel Ritz, un albergo da poco rinnovato e davvero confortevole, situato nella zona orientale a pochi passi dalle porte di Erode e di Damasco. Finalmente a Gerusalemme, il cuore della terra Santa, culla delle tre grandi religioni monoteiste (ebraismo, islam e cristianesimo), città dalla storia antica dove almeno una volta nella vita vale davvero la pena venire per assaporare quel senso di spiritualità che solo qui si può provare. 5. Giorno: Uno scenario lunare Ci alziamo di buon’ora diretti a Masada, una rocca che si trova poco distante dalle rive del Mar Morto, dove Erode costruì due dei suoi lussuosi palazzi. Per raggiungere la fortezza si sale in funivia (chi vuole può farlo anche a piedi!) e una volta in cima lo spettacolo è mozzafiato! Certo Erode sapeva bene dove far costruire i suoi palazzi! Lo scenario è lunare, sotto di noi bianche dune che sembrano meringhe e sullo sfondo il Mar Morto che subito dopo raggiungiamo per un bagno tra le sue acque salate dove, per la gioia di chi non sa nuotare, non si può fare a meno di stare a galla! Appena il tempo di ricoprirsi di fango (pare miracoloso!) che è già ora di ripartire alla volta di Gerico, considerata la città più antica del mondo. Qui facciamo una sosta per il pranzo in un ristorante dove possiamo anche fare shopping di creme e sali del Mar Morto e poi partenza per Qumran dove, nonostante il caldo torrido visiteremo gli scavi. Qui un pastore nel 1947 scoprì una caverna con delle giare in cui erano custoditi i rotoli del Mar Morto, conservatisi per c. 2000 anni grazie al clima arido del deserto di Giuda. Rientriamo a Gerusalemme e prima di cena abbiamo il tempo di inoltrarci nel labirintico souk che si trova al di là della porta di Damasco. Quanti colori, odori, sapori, quante etnie, volti, lingue si incontrano in queste strette viuzze, dove si può trovare ogni genere di mercanzia. Solo questa esperienza vale l’intero viaggio! 6. Giorno Il quartiere musulmano La mattina seguente iniziamo la visita della città con l’Haram es-Sharif, terzo luogo santo dell’Islam: il complesso di edifici che occupa la Spianata del Tempio, con la Moschea di El-Aqsa e la bellissima cupola della Roccia (questo luogo certo un po’ di timore lo incute non foss’altro per gli scrupolosi controlli che effettuano prima di entrare; ma la meraviglia come al solito la vince su tutto!). Da qui attraversando il mercato del cotone raggiungiamo il Muro del Pianto, il luogo più santo di tutto l’ebraismo. Ci dirigiamo nel lato destro, dove pregano le donne separate dagli uomini e lasciamo anche noi la nostra preghiera tra le fessure del muro. L’emozione è ancora più grande perché abbiamo la fortuna di assistere ad una giornata davvero importante per gli ebrei, il Bar Mitzvah, la maturità religiosa raggiunta dai ragazzi, una grande festa! Lasciamo questo luogo simbolo e raggiungiamo il Monte Sion dove fu costruita l’antica città di Davide. Qui, nel punto in cui la Vergine si sarebbe addormentata nel sonno eterno, sorge la chiesa della Dormitio Virginis. Vicino ci sono la cappella del Cenacolo, adesso trasformata in Moschea (che delusione!) e la tomba di Davide. Nel cimitero cristiano del Monte Sion riusciamo a portare un sassolino sulla tomba di Oscar Schindler, per rendere omaggio all’industriale che salvò migliaia di ebrei dallo sterminio. Dopo il pranzo proseguiamo per Betlemme, città natale di Gesù. Per entrare nella città, controllata dall’Autonomia Palestinese si deve passare un posto di blocco con tanto di muro, guardie, filo spinato e divieto di ingresso per gli israeliani! Visitiamo la chiesa della Natività dove in una nicchia, una stella d’argento, indica il punto in cui sarebbe nato Gesù. Dopo un giro per le vie del paese e una sosta in un negozio di souvenir per acquistare oggetti sacri in legno d’olivo, proseguiamo verso sud dove il paesaggio desertico attorno a Betlemme è dominato dall’Herodion, la cittadella con il grande palazzo circolare e la tomba di Erode (sempre lui!). Rientriamo a Gerusalemme dove prima di cena ci dedichiamo ad un giro libero nel souk per fare acquisti. La gente è cordiale, la lingua non è un problema e, come in tutti i paesi arabi la contrattazione è d’obbligo. Ma questa volta anche il dopocena sarà indimenticabile: Fernando la nostra guida (di Eteria Viaggi) ci porta nel cuore della Gerusalemme moderna in Ben Jeuda street. Locali e giovani di ogni etnia che si divertono insieme: sembra di essere in una qualsiasi città europea! Una sosta in un locale per fumare del buon narghilè e al rientro altra sorpresa: attraversiamo il Mea Sherim, un vero esempio di ghetto ebraico dell’Europa orientale dell’ottocento, abitato unicamente da ebrei ultraortodossi. Qui il tempo sembra essersi davvero fermato! 7. Giorno La Via crucis La mattina dopo visitiamo il Monte degli Olivi dove si svolsero gli ultimi giorni di vita di Gesù e dal quale si gode una meravigliosa veduta sull’Haram e della città vecchia. Iniziamo con la Moschea dell’Ascensione, la chiesa del Pater Noster, il Dominus Flevit per proseguire con il Giardino dei Getsemani dove si trova la chiesa di Tutte le Nazioni. Ma la suggestione maggiore di questo monte è data dalla valle di Giosafat dove si trova il cimitero ebraico, una distesa di tombe allineate, solo pietre, nient’altro che pietre! Il pomeriggio lo dedichiamo alla Via Dolorosa (e lo è davvero! Sotto il sole delle due!) che, seguendo l’itinerario della Via Crucis e passando attraverso le strette vie del quartiere musulmano, ci porta fino al Santo Sepolcro. Dopo una fila lunghissima riusciamo ad entrare nella tomba di Cristo, ma la confusione di questo luogo non rende giustizia alla sua sacralità! Peccato! Attraversiamo di nuovo il souk diretti alla porta di Damasco per le ultime spese. Domani è il nostro ultimo giorno e purtroppo dobbiamo preparare le valigie! 8. Giorno: “Un posto e un nome” Oggi ci attende la visita della città nuova. Iniziamo con il Museo d’Israele dove nel Santuario del libro sono esposti i Rotoli del Mar Morto (anche se per la maggior parte si tratta di copie). Concludiamo con il Museo dell’Olocausto, lo Yad Vashem, uno dei momenti più toccanti del viaggio in Israele. Lasciamo Gerusalemme ma la terremo sempre nel cuore e ci dirigiamo verso Jaffa, un sobborgo di Tel Aviv dove tra il quartiere degli artisti e la marina trascorriamo le ultime ore prima di trasferirci all’aeroporto Ben Gurion dove ci aspetterà un lungo e scrupoloso check-in. Dopo circa tre ore di volo atterriamo a Bergamo e ci sentiamo un po’ diversi rispetto a prima: sappiamo che abbiamo visitato un luogo leggendario, siamo andati alle radici della nostra storia e da qui riprendiamo (ahimè) con la vita di tutti i giorni!



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