Fabio Tonelli: percorsi turistico antropologici alle isole Galapagos

Syusy ed io conosciamo Fabio Tonelli ormai da diversi anni...
Patrizio Roversi, 20 Giu 2008
fabio tonelli: percorsi turistico antropologici alle isole galapagos
Syusy ed io conosciamo Fabio Tonelli ormai da diversi anni. Fu proprio lui a organizzare il nostro lavoro e il difficile soggiorno alle Galapagos la prima volta che ci andammo con Adriatica in occasione del Giro del mondo. In due parole, è una di quelle persone che vale la pena di incontrare durante un viaggio, l’interfaccia ideale che si interpone tra il turista e una situazione particolare.

Fabio ha una “visione del mondo” che è simile alla nostra, che ci corrisponde. Ha messo radici in un luogo che ormai conosce alla perfezione ed è stato in grado di introdurci in una dimensione tutta da scoprire, molto lontana dal nostro.

Ho incontrato alcuni rari personaggi simili a lui in giro per il mondo, e posso assicurarvi che sono il tramite per capire qualcosa di mondi così lontani da noi. Tra questi potrei citare Stefano Poli alle Isole Svalbard, Marco Livadiotti in Yemen.

Fabio faceva il manager in ambito editoriale in Italia, ma a un certo punto ha deciso di cambiare vita ed è andato in Sud America. Qui ha condotto per qualche anno una vita molto avventurosa all’interno della foresta amazzonica, a contatto con le popolazioni locali. Poi, si è perfettamente stabilito in Ecuador, dove vive con una bellissima famiglia. Ormai è un perfetto conoscitore del luogo, ma soprattutto è una persona di grande sensibilità, che ama la sua nuova patria adottiva. Io stesso non gli sarò mai abbastanza grato per averci portato a conoscere la realtà delle Galapagos, una realtà che, al di là degli aspetti naturalistici, è molto interessante scoprire e vivere, con grandi contraddizioni specie per quanto riguarda il sociale. Fabio è riuscito a darcene uno spaccato molto preciso e grazie a lui siamo riusciti a dare un’immagine realistica delle Galapagos.

Aveva accompagnato Syusy durante il giro del mondo, poi è stato anche la guida mia e del professor Telmo Pievani dell’università Milano Bicocca nell’ultimo viaggio “Sulle tracce di Darwin”.

Grazie a lui siamo riusciti a instaurare un rapporto con le comunità indigene locali. Ci ha portato dagli Shuar e dagli Epera, ci ha fatto vivere e capire una realtà assolutamente complicata, contraddittoria, ma proprio per questo interessantissima, permettendoci di vivere delle situazioni in rapporto diretto con queste comunità. Entro certi limiti, siamo riusciti a capire qual è la loro situazione economica e sociale, le loro prospettive.

Inoltre, grazie a Fabio sta nascendo un progetto di turismo solidale e responsabile, promosso da Valeria Sala, una delle partecipanti al viaggio “Sulle tracce di Darwin”, di cui magari parleremo sul sito più avanti. Ma posso anticipare che ha individuato in Ecuador di percorsi di natura turistico-antropologica nei quali la gioia di vedere panorami meravigliosi può essere amplificata dalla sensazione di sentirsi parte di quella realtà, di capirla andando più in profondità. Il turismo che lui propone è una sintesi perfetta tra un turismo divertente e una sorta di bagno nell’antropologia sociale, nella psicologia, nella storia di un popolo. Èd è proprio il tipo di turismo che secondo me andrebbe promosso: un turismo non estremo, ma che unisce divertimento e possibilità di toccare con mano delle situazioni locali reali.

Patrizio

Dopo l’introduzione di Patrizio, diamo la parola direttamente a Fabio Tonelli

Mario: Caro Fabio, parlaci della tua vita in Ecuador e della tua attività.

Fabio Tonelli: Vivo in Ecuador e risiedo alle isole Galapagos da 17 anni, sull’isola Santa Cruz, al km 4 dalla comunità di Santa Rosa. Qui possiedo una piccola proprietà, attigua alla riserva delle tartarughe giganti allo stato libero. Sono arrivato in questo magnifico paese quasi casualmente, partecipando come volontario ad un progetto umanitario con l’operazione Mato Grosso, e ho subito conseguito una licenza di guida naturalista nella foresta amazzonica ecuadoriana. Successivamente, a Tena, la capitale dello Stato del Napo, mi sono unito in matrimonio con la mia attuale moglie Monica, dalla cui unione ho avuto due figli, Pier Fabio e Simonetta. In seguito mi sono trasferito alle isole Galapagos dove tutt’ora risiedo. A Santa Cruz, nel lontano 1993, ho realizzato un corso di biologia marina e in quei tempi la mia attività era quella di aiutante di cucina nelle navi da crociera. Proprio questa attività mi ha permesso di conoscere perfettamente tutte le isole e di inserire ed essere riconosciuto anche da un punto legale come residente permanente delle isole. Dal 1994 io e mia moglie siamo proprietari di un agenzia di viaggi, la Galapagos Natural Paradise.

M: In che modo il turista entra in contatto con la realtà locale?

FT: Molto spesso il turista che sceglie di fare crociere di lusso entra molto poco in contatto con la realtà locale. I cosiddetti grandi impresari turistici preferiscono trattenere il più possibile i turisti nelle loro navi per poter vendere loro camicette, oggetti e souvenir vari. Così il tempo destinato alla visita della parte popolata delle Galapagos è ridotto al minimo. Ritengo, invece, sarebbe giusto che il turista potesse conoscere meglio le isole abitate, cosa che si realizza quando pernotta in un albergo. Questo, inoltre, fa si che l’enorme flusso di soldi, che entra principalmente nelle casse dei grandi impresari turistici possa essere canalizzato anche verso la popolazione di Santa Cruz e delle altre isole abitate dell’arcipelago. Mi spiego: coloro che pernottano negli hotel comprano souvenir nei negozi delle isole abitate, mangiano nei diversi ristoranti, contribuendo quindi a migliorare l’economia degli isolani. Questo è importante perché in questo momento, invece, tutto il flusso economico è in mano a circa 80 armatori che hanno le licenze e le autorizzazioni per navigare con le proprie imbarcazioni nell’arcipelago.

M: Come si comportano gli stranieri alle Galapagos?

FT: In generale gli stranieri si comportano in modo assolutamente rispettoso dell’ambiente e questo anche grazie alla rigorosità delle guide del parco nazionale Galapagos che lavorano in modo estremamente professionale e sono perfettamente preparate nell’assolvere alla loro missione: far sì che i turisti che visitano le isole Galapagos rispettino gli animali e l’ambiente.

M: Qual è la richiesta più strana che hai mai avuto?

FT: La richiesta più strana mi è stata fatta da un gruppo di italiani. Dopo circa due giorni che visitavano le isole mi hanno chiamato disperati dicendo che non ne potevano più. Si lamentavano del fatto che vedevano solo animali, mentre avevano voglia di locali notturni, balere e cose del genere. Hanno voluto che inviassi in Galapagos un aereo privato. Cosi ho fatto e poi ho comprato loro un volo aereo diretto a Cuba. Incredibile ma vero.

M: Cosa si deve aspettare una persona che riesce a venire a trovarti alle Galapagos?

FT: Si deve aspettare di vivere un esperienza unica, con animali che entrano in simbiosi con l’uomo come in nessuna parte al mondo. Quando 17 anni fa sono arrivato sull’isola ho esclamato: questo è il paradiso terrestre! E per molti aspetti, grazie soprattutto alla gente di Galapagos, nonostante il grande flusso turistico lo considero tutt’oggi un luogo paradisiaco. Qualsiasi persona al mondo che avrà la fortuna di visitare questo posto lo porterà sempre dentro al proprio cuore.

M: In che modo sei riuscito a entrare in contatto con le comunità locali?

FT: Quando sono arrivato 17 anni fa a Galapagos c’erano veramente pochissime persone, vivevo in una casa senza luce né acqua, erano tempi difficili per tutti. I turisti arrivavano con il contagocce. Avevo aperto un ristorante e venivano a mangiarci molti isolani e qualche turista. Quando raggiungevano il tavolo per consumare quanto avevo preparato, si trovavano davanti un foglio di presentazione in cui c’era scritto in varie lingue questo messaggio: reduce da un naufragio e avendo perduto tutti i miei averi ho aperto questo ristorante: è sempre vuoto. Casualmente oggi siete arrivati voi. Che dio ve la mandi buona! Era una cosa molto simpatica.Il locale poi ebbe un successo strepitoso, fino a quando un fidanzato geloso della mia cuoca Cecibel (realmente la chiamavo cexibel) mi ha fatto saltare in aria le bombole del gas distruggendomi completamente il ristorante. Non mi è rimasto altro da fare che aprire un’agenzia di viaggi. Grazie alla mia agenzia ho avuto tantissimi turisti, oltre 5.000, e ho avuto moltissime soddisfazioni. È un mestiere duro, che concede pochissimi attimi di riposo, ma molto interessante e ti permette di conoscere moltissime persone.

M: Come e’ nata l’idea di promuovere questo tipo di turismo?

FT: L’idea di fare un turismo solidale in Galapagos, cercando di coinvolgere tutti gli isolani, anche per ciò che riguarda l’enorme flusso economico, è venuta dall’aver preso sempre più coscienza che bisogna avere un enorme rispetto non solo per gli animali e l’ambiente, ma soprattutto per gli abitanti delle isole. Bisogna cercare di dar loro una vita degna, che purtroppo attualmente molti non hanno, mentre altre si arricchiscono in modo indecente.

M: Costa molto il viaggio?

FT: Si può arrivare in Galapagos e fare crociere in navi di lusso di otto giorni con costi di circa 4.000 dollari a persona. Però è possibile anche pernottare in un hotel dell’arcipelago per un periodo di otto giorni e spendere 300 dollari a persona.

M: Qual è il modo migliore per raggiungere le Galapagos?

FT: Le isole Galapagos si raggiungono partendo dagli aeroporti di Quito e Guayaquill, con le linee aeree Tame e Aereogal (consiglio decisamente la linea aerea Tame, che vanta nuovissimi airbus 320, una grande puntualità e un’ottima attenzione al cliente). Il costo dei voli aerei per le isole Galapagos Quito/Galapagos/Quito varia tra i 380 e i 420 dollari americani. Ulteriori costi riguardano l’ingresso al parco nazionale Galapagos, 100 dollari a persona, e il visto Ingala, 10 dollari a persona.

M: Cosa ricordi dell’incontro con Patrizio e Syusy alle Galapagos?

FT: Il ricordo di Syusy e di Patrizio rimarrà indelebile nella mia vita. Entrambi hanno contribuito notevolmente alla mia crescita professionale e la loro amicizia è per me una cosa di cui sono onorato. Sono entrambi persone oneste e lavoratori indefessi, così come il loro prezioso collaboratore e nostro comune amico Orso. Una cosa curiosa che ricordo riguarda l’ultima volta che sono arrivati a Quito. Il volo internazionale aveva un ritardo di mezz’ora, così ho fatto bloccare un volo per le isole Galapagos inventando scuse assurde. Una volta arrivati abbiamo tutti corso come disperati per raggiungere i voli nazionali e ci siamo salutati con un abbraccio solo quando abbiamo raggiunto l’aereo che ci portava alle isole incantate. Ricordo con affetto anche Syusy a casa mia a Santa Cruz che ci faceva correre tutti per rispettare il programma di lavoro.

Per chi fosse interessato ecco i contatti del’agenzia turistica di Fabio Tonelli:

Galapagos Natural Paradise Sede sociale autorizzata dal Ministero del Turismo dell’Ecuador: Rio Pucuno y Rio Bigal, Terrazza del Condado 3 (Quito) Web: E-mail: fabiotonelli48@gmail.com Telefono chiamando dall’Italia: 00593 994876802