Andros e Tinos, le meraviglie sconosciute

Una vacanza rilassante alle Cicladi
Scritto da: sal53
andros e tinos, le meraviglie sconosciute
Partenza il: 28/07/2012
Ritorno il: 17/08/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Andros e Tinos, le Cicladi che non conosci (racconto riservato agli amanti delle vacanze Grecia).

L’anno scorso siamo stati a Naxos e Santorini, e a causa del forte vento non abbiamo potuto effettuare l’escursione all’isola archeologica di Delos e a Mikonos. E siccome abbiamo la testa dura e quando vogliamo ottenere una cosa non demordiamo, quest’anno abbiamo programmato a tempo 8 giorni ad Andros e 8 a Tinos, con l’intento di visitare Delos e Mikonis, che, oltretutto sono più vicino.

Siamo partiti dal porto di Rafina, che si trova a circa 20/30 chilometri ad ovest di Atene.Naturalmente abbiamo dovuto fare un pernottamento perché il traghetto prenotato partiva alla 8,30 a.m., e per risparmiare, ma anche per passare una bella serata abbiamo prenotato un hotel a Nea Makri, località a circa 8 chilometri a nord di Rafina,e debbo dire che è stata una buona scelta, con un prezzo equo per i canoni greci,(hotel Thomas beach a 65 € la doppia con colazione a fine luglio). L’hotel è decentrato rispetto alla strada principale che costeggia il mare e dove si trovano tutti i locali di tutti i generi, ed è un vantaggio perché la notte si dorme tranquilli; c’è anche una bella piscina con giardino, tanto che abbiamo preferito passare lì il pomeriggio, invece di andare al mare, tanto nei giorni a venire non ci sarebbe mancato. A proposito, non per fare pubblicità, ma il nostro navigatore tom tom con la mappa della Grecia, da Patrasso, porto di arrivo, ci ha portato fino alla porta del nostro hotel.

L’indomani dopo aver consumato una frugale colazione alle 6,30(avevamo chiesto alla reception di anticiparla per noi di mezz’ora),ci siamo avviati per Rafina dove siamo arrivati alle 7,30,e qui cominciano i problemi!

Avevamo un voucher dei biglietti per tutte le tratte interne, ma alla biglietteria il codice non faceva visualizzare i biglietti, e pertanto ci siamo recati all’imbarco del traghetto, dove gli addetti anche per mancanza di colloquio comprensibile non ci permettevano l’imbarco, e meno male che uno degli addetti ha chiamato il commissario di bordo, il quale ha capito subito il problema, e ci ha permesso di salire a bordo senza ulteriori problemi, e facendosi una fotocopia del voucher. Poichè era domenica abbiamo aspettato il lunedì per contattare l’agenzia in Italia (Ellade viaggi), e con molta professionalità hanno risolto il problema fornendoci un nuovo codice, e con quello presso una biglietteria del porto di Gavrio (isola di Andros) ci hanno stampato i biglietti rimanenti. La prossima volta preferirò pagare il corriere e ricevere i biglietti a casa in anticipo.

Rasserenati dall’inconveniente, abbiamo cominciato a gustare la nostra vacanza in quest’isola sconosciuta, ma piena di baie e calette dove non c’è mai confusione e dove il mare ha dei colori stupendi, e dove il panorama fa da cornice a questi posti dove si arriva facendo gli ultimi chilometri su uno sterrato, ma percorribile a bassa velocità per qualsiasi mezzo.

Quando arrivavamo di mattina non c’era mai nessuno, si godeva del posto in assoluto silenzio, solo la risacca del mare, e dalle 11 in poi cominciava ad arrivare gente, ma sempre contenuta e senza confusione. Al centro di queste baie ci sono ombrelloni e lettini a 6 € per tutto il giorno, ma ai lati c’è tanto spazio e si può piantare il proprio ombrellone e risparmiare. In tanti di questi posti generalmente si trova una taverna e dopo mezzogiorno la gente comincia a frequentarla, sia per pranzare che per prendere un gelato o da bere.

Noi siamo stati alla spiaggia di Vitali e un’altra volta a quella di Zorkou, che si trovano a nord dell’isola, e per noi che alloggiavamo a Batsi, la più frequentata località turistica di Andros, che si trova a sud dell’isola, dovevamo attraversare le montagne al centro, su strade strette e tortuose ma spettacolari, con panorami mozzafiato, su strade dove potevi fermarti e raccogliere fichi dolcissimi. I paesini più popolati sono Gavrio, che è il porto d’ingresso all’isola, Batsi, Ormos Korthiou che si trova ad est ed Andros città a nord, e che merita una visita e dove ci sono dei piccoli musei, e in uno di questi c’è una statua in marmo dell’ermes molto bella, oltre ad altri reperti.

Per il resto l’isola è disseminata di piccoli e graziosi villaggi in stile cicladico, con la sua chiesetta, il suo minimarket e taverna, dove ci si può fermare magari all’ombra di una vite a bere qualcosa di fresco. Noi per il resto abbiamo frequentato sia la spiaggia di Batsi che una piccola baia vicina allo studios dove abbiamo soggiornato (a 40 € al giorno con angolo cottura e a.c.,pulizia e cambio asciugamani giornaliero in Agosto), senza bisogno di usare l’auto, ed anche le numerose spiagge che si trovano nella strada che collega Gavrio con Batsi. Di sera a piedi raggiungevamo il centro di Batsi, dove ci sono non tanti negozi, ma tanti bar, taverne e ristoranti, e con la cornice del porticciolo era piacevole fare una passeggiata e sorseggiare qualcosa in uno dei tanti bar che costeggiano il mare.

Gli altri 8 giorni, fino a ferragosto, siamo stati a Tinos, raggiunta in un’ora e 15 minuti di traghetto. La stessa sera che siamo arrivati ci siamo informati alle numerose biglietterie per andare a Mikonos, visto che non c’erano escursioni, e con 75 € in 2 + l’auto in a/r, abbiamo comprato i biglietti.

Dopo 2 giorni abbiamo preso un traghetto alle 10,50 e alle 11,30 siamo sbarcati al porto principale di Mikonos, e qui abbiamo avuto l’amara sorpresa di scoprire che dal porto piccolo di Mikonos i battelli per Delos partivano alle 10 e alle 11. A questo punto non ci è rimasto che visitare a piedi Mikonos, con le sue vie strette e piene di negozi di tutti i generi, compresi quelli per i VIP!, oltre alla little venice, dove le case hanno le fondamenta sul mare, con i colori che tante volte avevamo visto nei documentari o nei giornali, e anche lì con passaggi strettissimi e tanti tavoli che sfiorano il mare, e dove se non stai attento ai prezzi ti fanno barba e capelli, e sempre lì vicino ci sono i famosi 5 mulini con le sue pale dove tutti stanno a fotografarsi. Avendo l’auto abbiamo visitato le spiagge di Paradise, che in fondo non mi ha impressionato più di tanto, e Super Paradise, veramente molto bella, in una bella baia circondata da colline, e dove al centro dietro gli ombrelloni e i lettini (molto salati) c’era un bar o pub dove la musica era a palla e delle ragazze in costume facevano la lap dance con contorno di tanti ragazzi a ballare in costume, e a bere,( è quello lo scopo di tutto), di altro non so dirvi perché non mi sono avvicinato più di tanto. Noi ci siamo piazzati a destra della spiaggia(libera), e non era proprio affollata, naturalmente non ci sono più nudisti, uno della zona mi ha detto che si sono spostati su un’altra spiaggia a lato della Super Paradise, ma c’erano invece numerose coppie gay al maschile, ma che non davano nessun fastidio e dove nessuno ci faceva caso. Ho notato che l’isola di Mikonos è strapiena di italiani, dove ti volti e ti giri ne trovi sempre, soprattutto giovani. Al porto principale ci sono sempre navi da crociera che sbarcano turisti a flotte e per l’isola scorrazzano tantissimi turisti su auto e scooter a 2 o 4 ruote. Se si vuole godere l’isola, Agosto non è il mese giusto.

Dunque per la seconda volta ci è fallito il tentativo di visitare Delos e siccome avevamo ancora tanti altri giorni, abbiamo ricompriamo i biglietti per Mikonos senza l’auto e così abbiamo preso un aliscafo per soli passeggeri che parte da Tinos alle 9,15 e che in 15 minuti arriva al porto piccolo di Mikonos vicino all’attracco del battelli per Delos e dove riusciamo a prendere quello delle 10 al costo di 17€ a testa più 5€ per l’ingresso al sito.

Chi va alle Cicladi ed ama l’archeologia una visita a Delos è imperdibile, anche a chi non la ama; il sito richiede 2 o 3 ore sotto il sole(portatevi cappello ed acqua), ma ne vale la pena; all’interno c’è un piccolo museo con opere notevoli, quali statue, oggetti,mosaici ed altro, dove all’interno oltre a visitarlo potrete riposare un po’, ed al fianco del museo c’è un bar con dei tavoli all’ombra per una breve pausa, anche fisiologica. A destra del museo c’è un sentiero che vi porterà al teatro, alla casa delle maschere e dei delfini. A proposito, c’è un sentiero molto irto, anche con gradini che porta alla cima della collina più alta dell’isola, dove c’è un bel panorama, ma niente di più; noi ci siamo saliti perché molti lo facevano, ma alla fine non ne vale la pena per la fatica che si fa, evitatela specialmente sotto il sole e con il caldo. L’ultimo traghetto ritorna alle 15, e anche se all’andata prendete quello delle 10 e l’equipaggio vi invita a ritornare per le 13,30,se volete potete prendere quello delle 15, perché la società dei battelli e la stessa, come del resto i biglietti.

Poiché l’aliscafo per Tinos ripartiva alle 19,30, abbiamo avuto il tempo di fare un bel bagno nella spiaggetta famosa di Mikonos, vicino al porticciolo, super frequentata, e dopo esserci rinfrancati, e cambiati ci siamo di nuovo immersi nei vicoli di Mikonos per fare dello shopping a buon mercato, e abbiamo conosciuto il famoso pellicano che sta vicino alle barche dei pescatori e dove viene continuamente fotografato e infastidito dai turisti.

Finalmente appagati dal sogno realizzato ritorniamo a Tinos per completare la nostra vacanza.

Tinos è più piccola, in termini di territorio rispetto ad Andros, ma è altrettanto bella come spiagge e per l’entroterra.

Per i greci è particolarmente cara perché vi è un santuario che custodisce un’icona molto venerata dell’Annunciazione, attribuita a San Luca, e che per loro ha dei poteri taumaturgici, specialmente per coloro che non avendo figli chiedono tale grazie alla Madonna.

Dal porto di Tinos si apre una larga strada lastricata di marmo che in salita conduce direttamente al santuario, che domina il paese, e sul lato destro circoscritto da dei birilli si snoda un tappeto continuo fino al santuario stesso e dove si vedono pellegrini che in ginocchio e con la mani a terra raggiungono con fatica il santuario per ricevere e chiedere una grazia.Il 15 di Agosto parte dal porto una processione della sacra icona accompagnata da marinai della marina militare greca in alta uniforme e dalla banda musicale fino in cima alla chiesa, ed è molto sentita e seguita dai locali.

Noi a Tinos alloggiavamo a Konia, piccola località di mare a circa 3,5 chilometri ad ovest di Tinos città, in un appartamento spartano ma molto grande ed attrezzato, con vista montagna, per 50 € al dì nella settimana di ferragosto; molto gentile la proprietaria, Carmela, che ci ha viziato con frutta e dolci locali, e che ci ha risolto qualche piccolo problema logistico,grazie. L’unico inconveniente era che nella zona non c’era nessun minimarket e per fare gli acquisti più elementari dovevamo andare a Tinos, che cmq si raggiungeva in pochi minuti d’auto. A Kionia c’è una lunga spiaggia, di sabbia e di ciottoli, anche se un po’ stretta e non era mai affollata, e quando tirava forte il vento era abbastanza riparata e permetteva sempre di fare il bagno senza pericoli. Noi abbiamo visitato la baia di Livada a nord-est dell’isola, molto bella, e anche quella di Agios Ioannis ad est di Tinos e più vicina; mentre un altro giorno abbiamo attraversato l’isola a nord-ovest, passando per i villaggi interni di Kardiani, Ysternia e Pirgos, meritano tutti una breve visita, ma soprattutto Pirgos con le sue stradine strette molto caratteristiche, dove si trovano dei negozi-laboratorio dove maestri artigiani modellano il marmo in tanti oggetti diversi, molto belli, ma anche costosi, nel paese c’è anche un museo del marmo che si può visitare per 3 € a persona; infine si può finire il giro a Panormos, grazioso borgo marino a nord di Pirgos, dove si può fare un bel bagno nel mare cristallino e magari pranzare in una taverna del lungomare.

In queste isole italiani ed altri europei non se ne vedono molti, come altre più famose isole delle cicladi, ma il fatto stesso che è frequentata da turisti greci continentali la dice tutta sulla qualità della vacanza. Le consiglio a chi ama il mare e la tranquillità ed ha bisogno di staccare la spina; per chi cerca il massimo della vita mondana è meglio che vada altrove.

Spero di non avervi stancato, ciao a tutti, e buone vacanze.



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