L’Isola del Giglio

Estate in Argentario
Scritto da: al papone
l'isola del giglio
Partenza il: 18/07/2009
Ritorno il: 31/07/2009
Viaggiatori: 4
Spesa: 2000 €
Luglio all’Isola Giglio Dopo alcuni anni nei quali una coppia di amici continuava a decantarci le lodi dell’Isola del Giglio io e mia moglie decidiamo che è venuto il momento di accogliere la proposta e prenotare li la nostra vacanza estiva, contattiamo così l’agenzia consigliata e decidiamo per un’appartamento a Castello fuori dalle mura. E’ il 18 Luglio 2009, sono le 4 del mattino le condizioni meteo su Rovellasca in provincia di Como per tutta la notte sono state pessime, vento, pioggia, temporali come se non ci fossero mai stati, ma è tempo di partire per le tanto agognate vacanze. L’auto è carica i figli scalpitano per questa prima volta su di un’isola, dovremo affrontare la traversata, approdare in un luogo nuovo che non conosciamo ma che pian piano diventerà nostro, scoprite con noi come. Cinque ore di viaggio rincorrendo la tempesta che avevamo a casa fino oltre la Cisa, ci fanno arrivare a Porto Santo Stefano in punta all’Argentario, da qui un traghetto ci porterà un circa un ora e tre quarti all’approdo di Giglio porto, il mare in condizioni pessime fa ritardare tutte le partenze e il nostro traghetto in partenza alle 12,15 slitta alle ore 13,30, poco male abbiamo il tempo di correre in farmacia ad acquistare una confezione di Travelgum che opportunamente somministrato a tutta la famiglia risulterà efficace per non farci stare troppo male, le onde alte fanno dondolare follemente il traghetto, come la maggior parte dei passeggeri, c’è chi addirittura in quel baillame riesce a mangiare pagnotte ripiene! Sbarcati al porto, punto la macchina verso Castello, ancora sbalestrati per la traversata ma felici di essere sulla terra ferma, rimaniamo incantati dal paesaggio che ci offre scorci favolosi di macchia mediterranea mista a spiagge incantate bianche con fondali cristallini, dall’alto si fanno largo Arenella la spiaggia più in dell’isola, scopriremo in seguito il faro, Campese con la spiaggia rossa del ferro che una volta si estraeva nella miniera che sorge li a fianco. La domanda che sorge spontanea e che ci accompagnerà fino alla fine della vacanza è: ma dove siamo stati finora? Ezio l’amico convincitore ci attende fuori dalla casa pronto a farci parcheggiare per scaricare le valige e prendere in carico l’alloggio prenotato, salita la scala un camminamento ci conduce all’ingresso e subito veniamo convinti della bontà della scelta, all’interno trovano posto tre camere matrimoniali che convergono sull’ingresso quadrato da cui si accede anche alla cucina che sfocia a sua volta sul terrazzo dotato di tenda parasole tavolo e sedie per le nostre fresche cene (ebbene si la sera a volte qui a Castello serve la felpa), il bagno piccolo ma ben tenuto ha la vasca da bagno con la tenda per la doccia, un pò scomoda ma sempre utile per il dopo spiaggia. Conosciamo la signora proprietaria di casa, persona di una cordialità unica di solidi principi e valori di vicinato (il baccano non fa per Lei) noi ci adeguiamo di buon grado la tranquillità nelle vacanze è tutto, verremo ripagati, oltre all’affezionarsi a nostra figlia Cecilia, alla mattina ci farà sempre trovare pomodori, basilico e altri ortaggi freschi di giardino. Dopo un piatto di penne al pomodoro (che i nostri amici ci offrono), rinfrancati anche nello spirito accettiamo di scendere a Cannelle caletta di Giglio porto, spiaggia bianchissima fondale caraibico (fidatevi non c’è nulla da invidiare), gabbiani, pesci, il tuffo è d’obbligo qualche alga portata dal mare mosso rovina l’idilio ma poco male è solo il primo giorno. Felici dell’approccio alla vacanza la sera ci predispone al sonno ristoratore, domani ci attende l’isola. La compagnia (siamo 7 coppie con relativi figli per un totale di circa 30 persone) decide di scendere a Campese la spiaggia mineraria situata ad ovest di porto, prendiamo possesso dello spicchio di spiaggia libera piazzando ombrellone, sedie da campeggio ed asciugamani, parto alla ricerca dei tanto agognati prismi di quarzo e scopro la biodiversità di questa spiaggia che ha mantenuto il caratteristico colore rosso ramato dato dal minerale di ferro che fino agli anni 60 era la fonte di sostegno dell’isola, il fondale affonda subito ma rimane trasparente al punto che è facile individuare tra le dune sommerse meduse, pesci, ricci di mare, formazioni di alghe. Uscendo dall’acqua ed avventurandosi di poco nell’entroterra, la macchia mediterranea è quella che ad ogni passo ti presenta varietà di piante e fiori rigogliosi, con profumi e colori eccezionali tra un cespuglio di rosmarino selvatico (con divieto assoluto di raccolta), mirto. Troviamo rovi di more che noi raccogliamo e che utilizzeremo per confezionare un’ottima marmellata. Le serate scorrono piacevolmente ci dedichiamo alla scoperta del borgo antico, un vero splendore recuperato negli anni 60 da degrado e spopolamento da un gruppo di lungimiranti architetti, tra vicoli, stretti passaggi e piazzettine dove la pietra la fa da padrone, camminando ci ritroviamo sulla cima della rocca, su di un lato sorge la casa del noto violinista Uto Ughi del quale si può ascoltare l’arte nelle sere di esercizio con lo strumento. I nostri ragazzi intanto con l’ottimo sistema di trasporti autobus (fino alle 2 del mattino ci sono corse) dell’isola, scorrazzano verso Porto concedendosi il meritato gelato e lo struscio senza i genitori, che comunque sono tranquilli, per l’ora di stabilita saranno di ritorno. Questo ottimo sistema permette anche di giorno di avere ogni 30 minuti corse per le spiagge dell’isola senza muovere l’auto. Concedetevi se le condizioni meteo sono favorevoli un giro turistico intorno all’isola, si possono ammirare così tutte le calette raggiungibili solo da mare, molte sono incontaminate o poco visitate veri e propri paradisi accolgono sub e snorkelisti in cerca di visioni idilliache dei fondali mediterranei, dimenticavo la zona ovest dell’isola accoglie relitti e reperti di epoca romana, salvaguardati dalla sovrintendenza beni culturali, a profondità ragionevoli per i sub di mezza Europa che fanno tappa nelle scuole sub dell’isola. La cucina dell’isola è di ottima qualità diversi ristoranti e localini propongono piatti di mare e di terra accompagnati dal meraviglioso Ansonaco vino prodotto con uve autoctone riprese da pochi anni, dall’olio sempre di produzione isolana e che dire degli antipasti capocolli, salami, salsicce, prodotte con animali maremmani allevati come una volta, vi consiglio in via Santa Maria a Castello la pizzeria La Castellana oltre alla classica pizza vi proporra lo sfilatino veramente mezzo metro di libidine, i prezzi per 4 persone si aggirano sui 60 euro (ma si esce veramente satolli). Purtroppo i giorni scorrono inesorabili e viene il momento di raccattare le nostre cose per tornare alla nostra frenesia lavorativa, così alle 8 del 31 luglio ci imbarchiamo per il continente, finalmente con un mare a specchio e un fantastico sole, che rende il distacco dal Giglio ancora più triste, lasciata la vettura nella stiva saliamo al piano superiore per qualche foto e godere della piacevole brezza marina. Giglio ci hai proprio stregati arrivederci al prossimo anno. Massimo Invernizzi


    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche