Aurora boreale e notte di mezzogiorno a Tromso

Osservare come si vive in inverno in una zona artica con pochissima luce è un'esperienza insolita e molto interessante. Se poi si ha la fortuna di vedere un'aurora boreale da urlo come è capitato a noi il viaggio rimarrà un ricordo indelebile
Scritto da: Lurens55
aurora boreale e notte di mezzogiorno a tromso
Partenza il: 29/12/2015
Ritorno il: 04/01/2016
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Tromsø

29/12/15 – 4/1/16

Partecipanti: io e Franca

1 NOK Visa ~ 1.065

1 NOK cambiata all’aeroporto ~ 1.14

Prologo

È da parecchio che ci stuzzica l’idea di andare a vedere come si vive in inverno nella zona artica.

Cominciamo a prendere informazioni qua e là su siti web e agenzie turistiche. Islanda? Bella, interessante, ma carissima. Crociera al nord della Norvegia? Carissima pure questa. E poi l’idea di vivere un po’ di giorni su una nave che naviga al buio con soste a terra di poche ore non ci convince.

Tromsø? È ben oltre il Circolo Polare, ci siamo passati in estate tantissimi anni fa tornando da Capo Nord. È una città con molti comfort e c’è la possibilità di vedere l’aurora boreale (visto che le esplosioni sul sole nel 2015 e nel 2016 sono particolarmente potenti speriamo di essere fortunati).

Si comincia a cercare i voli. Con i motori di ricerca tipo google, jetcost, ecc. non si trova un granché e quel poco che si trova è caro e con orari e coincidenze scomodissime. Dato che quella zona è un feudo della SAS vado direttamente sul sito della compagnia aerea scandinava.

Da Torino come al solito non c’è nulla, ma da Malpensa si trova un volo A/R via Copenhagen-Oslo a 360€ a testa con limitati tempi di attesa per le coincidenze (comunque in totale circa 10 ore più l’odiosissimo tratto di autostrada).

Come hotel, viste le recensioni, prenotiamo con booking lo Scandic Ishavshotel di fronte al porto. Costo per 6 notti circa 880€ la camera doppia con colazione che, stando ai vari commenti letti, è favolosa.

E così il 30 settembre è tutto prenotato. A fine novembre sembra tutto “sold out”. Come sempre ci si deve muovere con largo anticipo.

Il 22 dicembre vedo sul sito di booking una offerta da prendere al volo di una notte all’hotel Ascot a Malpensa per 37€ con colazione. Andando a dormire lì ci evitiamo i rischi meteo (nebbia, ghiaccio) visto che dovremmo partire da Torino sul presto e sulla A4 Torino Milano di nebbia ce n’è sempre molta.

Ogni tanto guardo le webcam a Tromsø e intorno al 20 dicembre a mezzogiorno il cielo è abbastanza buio. La temperatura in città è intorno allo zero.

Lunedì 28-12-15

Ultimi ritocchi ai bagagli (con molti indumenti pesanti) e verso le 17 partiamo alla volta dell’hotel Ascot.

Hotel spartano, ma con camera molto grande e letto altrettanto grande e comodo.

Martedì 29-12-15

Sveglia alle 8.30. Colazione di qualità media, ma comunque da levarsi abbondantemente la fame.

Si va al parcheggio Fast Parking DRA a Somma Lombardo; da oggi al 4 gennaio 20€ posto scoperto. Meno di 3.50€ al giorno.

Alle 10.15 consegniamo i bagagli. Alle 10.50 comincia l’imbarco per Copenhaghen.

Alle 11.20 ci si stacca dal finger e poco dopo siamo sopra le Alpi desolatamente senza un filo di neve. A fine dicembre il colore delle Alpi Lepontine e di quelle svizzere e tedesche che sorvoliamo è marrone scuro invece che bianco. C’è giusto qualche chiazza bianco-sporco qua e là.

Il volo è molto tranquillo e l’aereo atterra in perfetto orario alle 13.20. Purtroppo il volo per Oslo parte alle 17, così ci rompiamo non poco ad aspettare.

Alle 16.20 arriva il volo da Oslo (è già buio pesto), scarica i passeggeri e alle 17 riparte. Spero abbiano almeno avuto il tempo di fare il pieno.

In prossimità di Oslo si vede una sottile coltre bianca. Il comandante informa che la temperatura è -4°C.

Scesi dall’aereo abbiamo dovuto prendere il bagaglio che aveva il check-in fino a Tromsø, passare la dogana dove c’era un tizio che sorrideva e salutava i passeggeri e portare le valigie ai voli nazionali dove sono nuovamente state imbarcate.

Visto che c’è un ufficio cambio converto 100€ in 875 NOK (50 NOK di commissione, ladri!)

Abbiamo dovuto di nuovo fare lo spogliarello al security check e poi dopo una lunga passeggiata siamo arrivati al gate del volo.

Queste esilaranti attività hanno rotto un po’ la noia della nuova attesa.

Sul display al gate c’è una incoraggiante icona che indica a Tromsø sole (?!?!?) e zero gradi.

Finalmente alle 19.30 inizia l’imbarco dell’ultima tratta.

Comincia un po’ a pesare la durata di questo viaggio. Ci va circa lo stesso tempo che ad andare a New York. Chissà se viaggiando con Norwegian Airline era meglio? Non credo lo sapremo mai.

Il volo per Tromsø parte un po’ in ritardo e procede tranquillo.

Alle 21.50 finalmente siamo all’aeroporto di Tromsø. Ritirati i bagagli, prendiamo il flybus (biglietto 80 NOK) che ci porta fino davanti all’hotel Scandic Ishavshotel.

Prima di partire avevo mandato una mail chiedendo di assegnarci una camera ad un piano alto con vista sul porto, come parlare al muro. Ci hanno dato una camera al terzo piano con vista su una enorme tettoia.

Siamo un po’ stremati dal viaggio, ma da quanto abbiamo visto di Tromsø arrivando col flybus direi che è stata una buona scelta.

Domani comincia la vacanza.

Mercoledì 30-12-15

Alle 8.30 è buio. Si scende a fare colazione. Una distesa enorme di cibi salati e dolci sia caldi sia freddi. Frutta fresca e secca. Pane di svariati tipi. Tutto buono. Unica pecca il caffè. Fanno addirittura il caffè espresso con la macchina Gaggia, ma con una miscela che ha un sapore strano. Se non si hanno freni inibitori si mette su un paio di kg al giorno.

Verso le 9.45 albeggia e ci dirigiamo all’ufficio turistico per prenotare il tour per vedere (si spera) l’aurora boreale.

Dopo una buona mezz’ora di coda finalmente ci danno udienza. L’impiegato dell’ufficio turistico ci dice che nelle sere precedenti sono sempre riusciti a vederla e che le previsioni per questa sera sono di alta probabilità. Speriamo. Ci sono due possibilità: con un pullman grande a 950 NOK o con un minibus (max 15 persone) a 1000 NOK. Prendiamo quello da 1000 dell’agenzia “The Northern Lights Hunter”.

Chiediamo anche informazioni per fare un giro sulla slitta trainata dai cani. Sono rimasti pochissimi posti (ma quanta gente viene in questo posto fuori dal mondo?) e i costi per un giretto che dura meno di un’ora sono sulle 1600 NOK (come dire sui 170€ a persona). Un po’ esagerata come spesa, per cui lasciamo stare.

Alle 11 l’alba è al culmine. Il cielo è tra il rosa e l’azzurro.

Giriamo un po’ per il centro buttando un occhio ai menu dei ristoranti. Un filino cari. Un hamburger con un po’ di verdura o una pizza in un ristorante costano sulle 230 NOK (oltre 25€).

La domanda sorge spontanea; ma come fanno i norvegesi ad essere così ricchi?

Intorno alle 11:45 il cielo raggiunge la massima luminosità, ma il sole rimane sotto l’orizzonte. Qui a Tromsø dal 27 novembre al 15 gennaio il sole non si vede.

Ci facciamo poi una passeggiata per andare a vedere la cattedrale artica, che guardiamo solo da fuori, perché è chiusa. Ma anche fosse stata aperta non vale la pena pagare il biglietto di ingresso. Dalle porte a vetri si vede l’interno che non ha nulla di bello.

Andiamo alla partenza della funivia che va sulla cima della collina, ma è chiusa per manutenzione per qualche mese.

Alle 15 è buio. Giriamo un po’ per le stradine coperte da un velo di ghiaccio per guardare le casette di legno quasi tutte decorate con luminarie natalizie. Un tizio è passato in bici in discesa sulla strada ghiacciata (?!?).

Poi torniamo a scaldarci un po’ in camera. Verso le 19 vestiti da spedizione polare andiamo a prendere il minibus dell’escursione per vedere l’aurora boreale.

Alle 19.30 si parte. Sul minibus siamo 15 persone ognuna delle quali ha pagato 1000 NOK. Questi hanno quindi incassato per l’escursione 15000 NOK, ovvero 1700€ circa. Leviamo 200€ tra gasolio, costo ammortamento del mezzo e quant’altro, ma rimangono sempre 1500€. La gita dura 5 ore. Tra autista e accompagnatore sono 10 ore di lavoro pagate 150€ ciascuna. Davvero esagerato. Io avevo trovato caro il giro in catamarano a Boston per vedere le balene che costava 50 $…..

Fatte queste considerazioni economiche veniamo ai dettagli della gita.

Dopo un’ora di viaggio ci fermiamo in un posto in campagna (temperatura -2°) e guardiamo per aria fiduciosi. Per un’ora nulla accade.

O meglio; qualcosa di strano è accaduto. Ad un certo punto al buio è sbucato un tizio con gli sci da fondo e senza una luce per vedere dove andava. La luna non c’è. Come faceva a vedere?

Finalmente appare per un po’ un piccolo barlume chiaro che dopo poco scompare. Di nuovo in attesa. Visto che non capita nulla dal minibus tirano fuori un thermos di acqua calda, barattoli di polverine con cui preparano bevande insapori e dei discutibili dolcetti un po’ gommosi alla cannella. Questo intermezzo gastronomico era presentato dall’ufficio turistico come fosse una specie di party. Marketing menzognero! Così come i “warm clothes” compresi nel prezzo: dei banali plaid di materiale sintetico da mettere sulle spalle.

Per fortuna non fa freddo e quindi grazie ai sotto-pantaloni termici e ai vari strati di vestiario che mi sono messo non mi congelo. I due norvegesi hanno invece solo una giacchetta imbottita sopra a una maglia di pile e bon. Temprati da secoli al freddo. Ad un certo punto i nostri due accompagnatori cominciano ad agitarsi vanno in avanti con una torcia elettrica, guardano la neve per terra, puntano la luce nel boschetto. Quando tornano indietro la guida dice che avevano sentito dei rumori e che dai segni lasciati era passata un’alce. Peccato non averla vista.

Il tempo passa e finalmente cominciano a formarsi nel cielo scie di bagliori più consistenti, ma sempre sul bianco che nelle foto diventa verde. Nulla però di scenografico o lontanamente parente di quegli scenari incredibili che si vedono nelle foto e nei filmati pubblicitari. Comunque un fenomeno molto curioso. Alle 23.30 si parte. Alle 0:30 siamo in hotel.

Nota: Il costo è non solo esagerato, ma esageratissimo.

Tra l’altro dopo quattro giorni dal porto di Tromsø abbiamo visto gratis delle aurore boreali straordinarie. Meglio controllare su internet le previsioni delle aurore boreali e andarsele a vedere a costo zero in qualche posto poco illuminato.

Giovedì 31-12-15

Visto che ieri sera siamo andati a letto tardi questa mattina ce la siamo presa più comoda.

Dopo una sontuosa colazione verso le 11 usciamo.

Nota antropologica: stamane al buffet della colazione un tizio (non italiano, ma direi nord europeo) con la massima faccia di bronzo si è fatto una bella quantità di panini avvolgendoli con cura nei tovaglioli. Mentre se li stava portando via i camerieri lo hanno sgamato e glieli hanno fatti pagare. È abbastanza noto che dove c’è la colazione a buffet puoi mangiare quanto vuoi, ma non portarti via il cibo. Per una brioche non fanno certo questioni, ma un bel po’ di panini…

Oggi il cielo è un po’ velato e quindi è un po’ più buio rispetto a ieri.

Passeggiamo lungo il mare fino a Polaria, il piccolo acquario di Tromsø (ingresso 120 NOK).

Ci sono piccole vasche con strane stelle marine, anemoni di mare, crostacei vari, avannotti di merluzzo, ecc. Le cose più interessanti sono i due documentari: uno sul fenomeno dell’aurora boreale e uno sulle isole Svalbard. La cosa più divertente è il pasto delle 4 foche. Hanno un comportamento simile ai cani. Se gli tirano un pupazzo di gomma lo rincorrono, e dopo averlo preso lo riportano ricevendo un pesce come premio), quando le chiamano con un fischietto ad ultrasuoni arrivano e inoltre capiscono un sacco di cose. Proprio come i cani addestrati. Fa un po’ pena vederle girare in questa grossa vasca, ma fuori probabilmente avventurandosi a nord finirebbero preda di orsi, trichechi o umani del nord che o mangiano una foca o muoiono di fame.

Parlando con la ragazza della biglietteria scopriamo che a meno di 3 km dal nostro hotel ci sono due punti specifici per l’osservazione delle aurore boreali (grunt! potevamo risparmiarci la spesa di 2000 NOK!). Usciti da Polaria facciamo una passeggiata per vedere uno dei due posti. In effetti è abbastanza buio e c’è pure una comoda panca con il tavolo! Se vedremo il cielo stellato ci andremo.

Mentre siamo in camera a riposare un po’, verso le 17 sentiamo crepitare i primi botti.

Verso le 19 usciamo e passiamo davanti al Bistro Kaia 11 che propone alcuni piatti di pesce a prezzi ragionevoli (per la Norvegia). Chiediamo se hanno un tavolo libero. Ce n’è uno libero fino alle 20.30. Affare fatto. Ci sediamo e mangiamo un buon piatto a base di pesce. Il locale è abbastanza pieno e il servizio un po’ distratto, però la cena è soddisfacente e il costo ragionevole (340 NOK le due portate).

Adesso non rimane che attendere il nuovo anno.

Nel tardo pomeriggio sono cominciati i primi botti, verso le 19 qualcuno ha cominciato con modesti fuochi d’artificio e poi si è andati crescendo. Passate le 23 si sono scatenati raggiungendo il culmine a mezzanotte. Il nuovo anno è stato salutato dal suono grave della sirena di una delle navi ancorate nel porto. Altro che i botti di Berlino dello scorso anno! Questi danno dei punti a Piedigrotta!

Venerdì 1-1-16

All’1 a.m. stavano ancora sparando fuochi artificiali. Poi mi sono addormentato e quindi non so fino a che ora sono andati avanti.

Alle 9.30 con calma si fa colazione e poi prima delle 11 usciamo. Lo scorso anno a Berlino la mattina dell’1 la città era un vero e proprio immondezzaio; qui a Tromsø c’è giusto qualche confezione vuota dei botti (davvero pochissime). E non credo che i netturbini abbiano pulito nella notte.

Quando usciamo la temperatura è sopra zero, ma c’è vento forte. Il ghiaccio ha un velo bagnato superficiale così si scivola che è una meraviglia e bisogna fare molta attenzione a non cadere.

La Tromsø Domkirke, la vecchia chiesa costruita tutta in legno, è aperta. Entriamo ed è in corso la messa. Ci fermiamo per vedere come si svolge la liturgia della messa luterana, anche se, essendo celebrata in norvegese, non capiamo una parola. A occhio è molto simile a quella cattolica. Oggi c’erano anche una pianista/organista e un flautista molto bravi che hanno suonato dei bei brani.

Usciti dalla chiesa partiamo con l’idea di raggiungere il giardino botanico, ma a camminare sui marciapiedi ghiacciati è molto difficoltoso e quindi lasciamo perdere anche tenuto conto che alle 15 sarà buio pesto e quindi non potremo vedere nulla.

Tra l’altro, sono un paio di giorni che ci chiediamo come facciano sul ghiaccio le auto a non slittare e i ciclisti ad andare in bici senza cadere. Oggi mentre giravamo per la città lo abbiamo capito. Le auto hanno i pneumatici con i chiodi e pure le bici! E visto che noi rischiamo di cadere camminando per strada, mentre i locali vanno a passo spedito, ci viene da pensare che abbiano anche le suole delle scarpe con i chiodini.

Dopo esserci scaldati un po’ in camera usciamo per vedere se ci sono ristoranti aperti, ma buona parte sono chiusi (pensiamo sia perché è ancora presto) così come un paio di gallerie d’arte che volevamo visitare. Quindi dopo un giro sostanzialmente a vuoto siamo tornati un po’ al caldo.

Più tardi esco per dare un’occhiata ai ristoranti vicini all’hotel trovati su Tripadvisor, ma scopro che sono praticamente tutti chiusi. Qualcuno per ferie, gli altri perché è l’1 gennaio. C’è solo una pizzeria aperta (stracara). Entriamo e ci dicono che dobbiamo aspettare 40 minuti. Dato che già non ci andava molto l’idea di una pizza norvegese, ce ne andiamo. C’è un kebabbaro aperto, dove non c’è nessuno (brutto segno). Ma il kebab che gira sullo spiedo ha un aspetto così stantio e poco raccomandabile che passiamo oltre (tra l’altro quello che da noi costa 3.50€, qui costa 90-100 NOK, cioè quasi 3 volte).

Ci arrendiamo e prendiamo dei panini caldi abbastanza innocui in uno dei pochissimi mini-market aperti.

Ci rifaremo domattina con la super-colazione dell’hotel.

A consuntivo, oggi è stata una giornata vuota. Il primo gennaio Berlino era assai più viva. Era tutto aperto: musei, bar, ristoranti, bancarelle, ecc.

Sabato 2-1-16

Speriamo che oggi la città ritorni alla vita. Alle 9 il cielo è perfettamente sereno.

Stamattina in crisi d’astinenza di verdura a colazione mi sono fatto un’insalata verde con pomodori, cetrioli e semi oleosi. Cerco qualcosa simile all’olio per condirla ma ci sono solo salse di vario genere tutte molto dense. Con il mio piatto di insalata in mano chiedo al cameriere se da qualche parte c’è dell’olio. Dato che non è previsto l’olio nella decina di condimenti disponibili, dice al cuoco di darmi un po’ di olio. Il cuoco mi guarda stranito come se fossi un marziano e genuinamente non capisce il motivo della mia richiesta (sono lì davanti a lui con la mia bella insalata che dovrebbe chiarire da sola il motivo della mia richiesta). Interviene di nuovo il cameriere che gli dice in norvegese una frase che ho capito che conteneva le parole oliva e olio. Il cuoco va in cucina e torna con una ciotolina di olio e me la consegna con la faccia che dice implicitamente “mi piacerebbe proprio sapere a cosa ti serve l’olio”. Persino gli inglesi hanno salse liquide per condire l’insalata. Qui non si usa, forse.

Terminata la goduriosa colazione andiamo a vedere il birrificio artigianale che, stando al depliant dell’ufficio turistico, è visitabile gratuitamente. Ma oggi è sabato e non si può.

Ripieghiamo allora sul Polar Museum (ingr. 60 NOK; se si aggiunge anche il Tromsø Museum 80 NOK).

È un museo in cui si descrive la vita dell’artico e delle spedizioni degli esploratori. Purtroppo è pieno di animali imbalsamati tra cui foche, buoi muschiati, volpi artiche, ecc. che sono stati oggetto di caccia insensata a partire dalla metà del ‘500. Per fortuna nel XX secolo sono state varate leggi internazionali che hanno drasticamente ridotto il commercio di pelli e i safari artici a cui partecipavano dei minus habentes europei che andavano alle Svalbard per sparare ad una renna per divertimento lasciando l’animale ucciso lì. Brutti bastardi!

È condivisibile che gli Inuit groenlandesi e i Sami che vivono in zone artiche estreme vadano a caccia di foche o altri animali, perché lì o mangi la foca o muori di fame, ma andare a sparare agli animali per divertimento occorre essere degli psicolabili col cervello in pappa.

Terminato il giro al Museo andiamo a vedere l’esposizione di quadri dal titolo da Dahl a Munch.

Inciso: visto che passiamo davanti ad un negozio di calzature che ha un espositore di scarponcini da trekking, ne prendo uno e scopro che hanno per davvero le suole chiodate. Ecco perché certi camminano spediti sul ghiaccio senza scivolare.

La mostra di quadri è con ingresso gratuito e ci sono dei dipinti di paesaggi nordici decisamente belli.

Ormai il cielo sta cominciando a scurire (sono le 2 pm) e ce ne andiamo un po’ in camera a scaldarci con un buon caffè della moka.

Alle 4 pm partiamo ben coperti alla volta del punto di osservazione delle aurore boreali. Tra uno scivolone e l’altro arriviamo quasi sani a salvi (Franca ha preso una storta) su una spiaggetta buia attrezzata con tavoli e panche. Sistemo la macchina fotografica e ci mettiamo in paziente attesa. Dopo un po’ compaiono delle debolissime luminescenze verdi.

Vanno avanti per un po’ e poi più nulla. In compenso vediamo diverse stelle cadenti.

Mentre siamo in questo posto buio e difficilmente raggiungibile, vediamo passare gente che corre, che passeggia, che porta a spasso il cane. Dato che non si vede un tubo tutti questi passanti hanno sulla fronte una luce (tipo faro, e mi chiedo che batterie hanno). I cani invece hanno dei collari luminosi per poter essere individuati.

Dopo quasi due ore siamo congelati. Andiamo a scaldarci in un vicino supermercato e poi torniamo in posizione. Per un’altra ora non succede nulla e quindi torniamo indietro. Per strada compaiono tre aurore boreali enormi e luminosissime. Meno male che siamo tornati indietro se no non le avremmo viste.

Soddisfatti di questo colpo di fortuna ci facciamo una cena light e poi di nuovo col naso per aria vicino all’hotel. Per circa mezz’ora ci sono delle belle scie di luce verde ben visibili nonostante i (troppi) lampioni. Verso le 10.30 pm si direbbe che lo spettacolo è finito e ci ritiriamo in camera.

Domenica 3-1-16

Stamattina mi sono fatto di nuovo una bella insalata e dato che il cuoco è quello di ieri sono andato direttamente da lui a chiedere l’olio. Continua ad avere l’aria perplessa.

Finito l’ennesimo “cenone di capodanno” (data la quantità di cibo) partiamo spediti verso la Arctic Cathedral dove alle 11 c’è la messa domenicale. L’ovvio motivo è per vederla da dentro. In realtà è totalmente spoglia e gli arredi sono minimali. Se si vuole visitare quando non c’è la messa costa 40 NOK, ma sono soldi buttati.

Questa mattina ci sono 3 battesimi, che si svolgono in modo molto sobrio. Qualcuno indossa dei costumi tradizionali norvegesi. La cerimonia è molto breve.

Tornando indietro abbiamo fatto un sopralluogo per trovare un posto non troppo luminoso dove andare questa sera a vedere (si spera) qualche aurora boreale.

Il sito che fornisce le previsioni delle aurore boreali indica le 21 di questa sera come momento di massima attività.

Nel nostro bighellonare siamo poi passati davanti alla Domkirke dove la messa era appena finita e si poteva fare un giro dentro. C’erano bambini che scorrazzavano nella chiesa correndo intorno all’altare, adulti seduti a dei tavoli al fondo della chiesa con caffè e biscotti e il prete che girulava chiacchierando con un gruppo di turisti. Una cosa molto simpatica e conviviale.

Durante la nostra passeggiata sul ghiaccio, in precario equilibrio, per andare al Tromsø Museum vediamo una simpatica famigliola che sta allestendo in giardino il barbecue (la temperatura è sotto zero e nel giro di un’ora sarà buio).

Al Museo ho trovato interessante il filmato che spiega il fenomeno dell’aurora boreale, ma per il resto non è che mi sia piaciuto. Ci sono un sacco di animali imbalsamati pure qui.

Si torna in hotel per scaldarci un po’ (oggi è abbastanza più freddo dei giorni precedenti).

E’ quasi ora di cena. Di fronte al porto c’è un ristorante multietnico che fa sushi, cucina norvegese e del Sichuan. C’è già qualcuno che mangia, il locale va bene e quindi alle 18.55 entriamo. Chiediamo un menu in inglese per capire cosa c’è da mangiare. Qualcosa che ci piace c’è e ci fermiamo. Alle 19.05 ci sediamo. Alle 19.10 ordiniamo un antipasto da dividere e due secondi. Verso le 19.30 arriva la zuppetta di pesce (sapore molto particolare, buono). In 5 minuti si finisce e siamo alle 19.35. Alle 20 chiedo alla cameriera se c’è ancora molto da attendere. Two minuts! Alle 20.15 (i due minuti sono diventati un quarto d’ora e l’attesa dopo l’antipasto è di 40′) arrivano finalmente i secondi (buoni, ma che lentezza!).

Alle 20.40 abbiamo finito di mangiare. La cameriera viene a dirci che dato che ci hanno fatto aspettare un eterno ci offrono il dessert. E così ci prendiamo anche un creme caramel. Alle 21, dopo 2 ore, usciamo.

Di fronte a noi un’aurora boreale molto grande, bella ma non così spettacolare.

Ci dirigiamo al posto individuato questa mattina. Non è buio, ma almeno non troppo illuminato. Ci mettiamo in attesa col naso in su. Fa un freddo cane e ogni tanto delle folate di aria gelida tagliano la faccia. Dopo una buona mezz’ora quando ormai le speranze stavano facendo posto allo sconforto il cielo comincia a colorarsi di verde e la nube di vento solare diventa sempre più luminosa. Comincia a danzare, modificarsi, ingrandirsi e noi a guardare meravigliati questo spettacolo incredibile. Sparita questa aurora dopo qualche minuto se ne forma un’altra. Questa è proprio straordinaria. I più bei filmati di aurore boreali che si trovano su internet non sono nemmeno paragonabili allo spettacolo che abbiamo avuto la fortuna di vedere. Ed è durata pure parecchio. Svanita questa per un bel po’ non si è visto più nulla. Stavamo per andare via quando il cielo ha ripreso a colorarsi di verde e un nuovo spettacolo grandioso ha avuto inizio.

Mentre stiamo guardando a bocca aperta questa meraviglia arriva un’auto. Parcheggia in uno dei posti riservati ai condomini, scende una ragazza che non rivolge nemmeno uno sguardo distratto al cielo e si infila nel portoncino del condominio. Forza dell’abitudine.

I 220 € spesi per la gita il giorno 30 sono stati soldi sprecati. Quello che abbiamo visto questa sera gratis era 1000 volte meglio. Verso le 22, il freddo polare ci ha convinti a tornare in hotel euforici.

Ci è proprio andata bene, perché quando abbiamo comperato i voli l’idea era di tornare oggi, ma partendo domani si risparmiavano quasi 300 euro e quindi ci siamo fermati un giorno in più.

Lunedì 4-1-16

Dopo lo spettacolo incredibile di ieri sera, oggi si torna a casa con dei ricordi indelebili.

Il volo da Tromsø a Oslo è da paura. Ci sono delle turbolenze fortissime e gli scrolloni che prende fanno abbastanza paura. Benevolmente il comandante informa che saliremo di quota dove le turbolenze non ci sono.

Sotto di noi c’è una coltre bianca abbastanza uniforme.

Alle 2.30 pm a Oslo è ancora bello chiaro. Non eravamo più abituati a tanta luce.

Si parte per Copenhagen. La costa svedese è un arcipelago di decine (se non centinaia) di migliaia di isolette molte delle quali microscopiche.

Alle 17.20 si parte per Milano.

Che dire di questo viaggio? Sarebbe stato interessante comunque. Vivere una settimana con solo 3 ore di luce crepuscolare al giorno è un’esperienza curiosa. Ma lo spettacolo grandioso dell’aurora boreale come l’abbiamo vista la sera del 3 gennaio vale da solo il viaggio. Come abbiamo potuto capire, il fenomeno dell’aurora boreale dipende da molti fattori e non è così probabile vederlo nel suo massimo splendore. Per cui per aumentare le probabilità ci si deve fermare un po’ di giorni e monitorare il sito che indica le probabilità di vederle.

Note e suggerimenti

La SAS pur essendo compagnia di bandiera ha uno stile da compagnia low cost. Bagaglio a mano di dimensioni Ryanair e, in più, entro gli 8 kg. Bevande, snack, ecc. sono a pagamento e molto cari. Te e caffè sono gratis. Sui voli CPH-Oslo e Oslo-Tromsø ci sono la connessione WiFi e telefonia mobile a pagamento.

La Norvegia è cara. Per fare un esempio: una lattina di birra e una di coca al supermercato Coop di Tromsø abbiamo pagato 5€. Come in un baretto a Torino serviti al tavolo.

Le foto a Tromsø, quando c’è il massimo della luce si fanno con 1/15 e f/2.8. Portarsi un treppiede.

Sarebbero state utili delle suolette con i chiodini da applicare sotto agli scarponcini. I marciapiedi sono in prevalenza coperti di ghiaccio. La temperatura durante il nostro soggiorno è stata più mite di quello che pensavamo. In ogni caso fa ben freddo.

Spese

2 voli A/R MXP-CPH-OSL-TSO: 720€

6 notti hotel in doppia con colazione: 885 €

Pasti (piatto unico): sui 25-30€ più bevande

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