Il mistero dell’isola del ghiaccio
Islanda, lago Myvatn. Arianna Dini lavora in un albergo sulle rive del lago e conduce una vita ordinaria. Un giorno, sistemando una delle camere, trova un uomo gravemente ferito. Nonostante le condizioni critiche, l’uomo riesce a consegnarle una penna USB da far avere al più presto al professor Carlisle Higgins, a Wells, in Inghilterra. Sembra una questione di vita o di morte. La penna, infatti, contiene i risultati del lavoro del giovane scienziato scomparso un mese prima, Jason Gunnarsson: le prove dell’esistenza di una fonte di energia inesauribile. Confusa e spaventata, Arianna parte per l’Inghilterra. Ma non è solo la paura a darle la spiacevole sensazione di essere seguita. C’è un uomo che le sta alle costole, sicuramente sulle tracce della chiave per ottenere il fuoco eterno, un’energia derivante dal magma, destinata a cambiare per sempre gli equilibri economici mondiali. Quel preziosissimo documento trascinerà Arianna in un inseguimento mortale: in gioco ci sono le sorti di una ricerca rivoluzionaria. E della sua stessa vita.
A chi dovesse chiedersi (e chiederle) perché l’Islanda, Miriam risponde: Dentro di me ha lasciato una traccia indelebile. Ho compreso quanto le forze della natura possano essere così forti e devastanti, ma nel contempo meravigliose e creatrici. Gli scenari che ho avuto la fortuna di imprimere nella mente sono stati unici: mentre li ammiravo ho sentito un tuffo al cuore e ora, ricordarli, mi riempe di gioia velata da un poco di malinconia. Quella gioia che il viaggiatore prova nello scoprire posti nuovi, sempre diversi gli uni dagli altri, selvaggi, e dove è l’uomo a essere un ospite. Quella malinconia di non poterli rivivere a breve.
Buona lettura!