Islanda, isola meravigliosa

Un vero e proprio angolo di paradiso, una terra primordiale piena di sorprese
Scritto da: Raffa Mantoan
islanda, isola meravigliosa
Partenza il: 12/06/2016
Ritorno il: 22/06/2016
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
Il viaggio in Islanda ci ha letteralmente stregati e fatti innamorare di quella terra dai paesaggi fiabeschi, da quelle cascate potenti, dalla giocosa geotermia, popolata da gente buona e saggia, rispettosa dell’ambiente e molto accogliente.

La scelta della partenza è ricaduta (dopo lungo studio) su giugno:

1) il sole a mezzanotte è molto alto (portatevi sempre gli occhiali da sole se uscite e le mascherine da notte per riposare);

2) forse il viaggio costa meno (il viaggio risulterà comunque di fascia alta, costoso);

3) il tempo risulta essere più stabile (meno piovoso)

4) in giugno l’Islanda si colora quasi completamente di viola grazie alla fioritura del lupino artico;

5) il 17 giugno è la festa nazionale islandese (per chi fosse interessato a conoscere usi e tradizioni).

Valigia: consiglio di portare via capi impermeabili (giacche con imbottitura staccabile, sovra-pantaloni) , capi in pile ma anche magliette a maniche corte… e costumi da bagno. Quando c’è il sole, fa caldo e anche a giugno si riesce a stare in maniche corte, ma se dovesse piovere (a me è successo solo 1 giorno) i capi impermeabili possono fare la differenza. Il costume da bagno serve per beneficiare delle ottime piscine termali sparse ovunque.

Pernottamenti: ho preferito prenotare tutti i pernottamenti dall’Italia e lo consiglio vivamente perché

1) molteplici sono le attrazioni e le attività da fare e in questo modo non si sottrae tempo al viaggio

2) si rischia di percorrere molta strada alla ricerca di un albergo, una fattoria o una guesthouse secondo i personali criteri (costo, location, vicinanza all’attrattiva ecc) che si rischia di perdere poi l’attrattiva di nostro interesse.

Noleggio dell’autovettura: l’obiettivo è stato quello di girare l’isola (fatta eccezione per la zona dei fiordi occidentali e del centro isola). La scelta dell’auto è ricaduta su una utilitaria, Toyota Yaris. Le strade sono per lo più ben asfaltate ma a posteriori mi sarei divertita anche con un 4×4 (sicuramente in quei brevi tratti non asfaltati non avrei dovuto procedere con estrema calma e mi sarei rilassata di più). I chilometri percorsi sono stati circa 3.000.

Tappe del viaggio

12/6/2016 Reykjavik arrivo alle ore 18.30 il centro cittadino merita sicuramente di essere visto, a piedi, perché molto carino e tranquillo.

13/6/2016 Circolo d’oro – Gullfoss – Geysir. Alla mattina siamo andati a vedere Phingvellir dove si riuniva l’assemblea dei popoli liberi per decidere in comune accordo le leggi che venivano tramandate oralmente. Il sito mi ha emozionato tantissimo anche perché si riescono a vedere chiaramente le due placche tettoniche, americana ed europea, che non si stanno incontrando (come per lo più tutti pensano) ma distanziando tra di loro. La cascata di Gullfoss è mastodontica e spettacolare. Quando è uscito il sole si sono creati molteplici arcobaleni dai colori sgargianti. Geysir spettacolare, perché lo Strokkur regala spruzzi alti 30 metri ogni 7 minuti.

14/6/2016: penisola dello Snaefellness… fantastica! Da fotografare il guardiano di pietra ad Arnastapi, passeggiare da Arnastapi a Hellnar, fotografare miliardi di sterne, andare a Stykkisholmur che vi farà innamorare perdutamente.

15/6/2016: prima di abbandonare lo Snaefellness, andiamo a Olafsvik perché con un battello andiamo a vedere le balene e i delfini (purtroppo non abbiamo visto le orche). Finita la gita dobbiamo tornare indietro sulla N1 per andare verso Akureyri (se avessimo avuto una 4×4 avremmo potuto percorrere un pezzetto di 54 non asfaltata).

16/6/2016 tappa ad Akureyri, secondo città più popolosa d’Islanda, e dopo una breve sosta ci dirigiamo di gran fretta ad Husavik per vedere per la seconda volta le balene. La cascata Godafoss è così affascinante che vale da sola il viaggio. Ultima tappa della giornata, il lago Myvatn.

17/6/2016 Festa nazionale Islandese (a Reykjavik c’è un mega festival ma qua è tutto tranquillo e sereno). Da fotografare gli pseudocrateri, i fenomeni geotermali, e la cascata Dettifoss. Giornata lunga ma piacevolissima che deve concludersi in un ottimo modo… la piscina all’aperto (Myvant nature Baths…. fantastiche).

18/6/2016 Egilstadir (terza cittadina d’Islanda). Hengifoss e visita dei fiordi fino a Seydisfjordur (abbiamo scelto questo perché ci sembrava più vicino a Egilstadir ma la montagna è molto ripida, basta fare attenzione… ne vale la pena affrontare qualche difficoltà)

19/6/2016 visita dei fiordi orientali e Jokursalrlon (o laguna glaciale)

20/6/2016 pianura di lava nei pressi di Kirkujbaejerkaustur (detta anche Klaustur)

21/6/2016 spiaggia nera di Vik. Dyrholaey. Cascata Skogafoss… E per finire lei la cascata Seljalandsfoss la più bella, la più divertente (perché ci passi sotto) cascata d’Islanda… Per gli amanti delle cascate, a 800 metri da questo gioiellino – il percorso è segnalato da un minuscolo cartello verde a sinistra della cascata – c’è né pure un’altra che è letteralmente dentro la roccia… fantastica sorpresa. Reykjavik

22/6/2016 ritorno in Italia con un enorme bagaglio di felicità, libertà, energia… Islanda ci vediamo presto!

Ultimi consigli: non servono i contanti, perché tutti utilizzano la carta di credito. Viaggiate leggeri perché non sono un popolo molto formale e non guardano male i turisti che indossano abiti da trekking. Se fa freddo in stanza, o se dovete asciugare i costumi e gli accappatoi, è sufficiente aprire il riscaldamento (l’acqua calda riscalda istantaneamente i termosifoni). Consumate con moderazione la carne di balena, perché sono mammiferi molto buoni e gentili ed è bellissimo vederli nuotare felici. Ricordate che la colazione è strepitosa e lo skyr, oltre ad essere delizioso, è molto salutare. Essendo un popolo molto generoso, quando prendete un caffè o una zuppa potreste fare anche il bis!

Ritornerò sicuramente in Islanda per vedere l’aurora boreale ed i fiordi occidentali. Penso di essermi innamorata perdutamente di quest’isola.



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