Belfast e Dublino, due facce della stessa medaglia

Piccolo tour alla scoperta di due capitali tanto vicine sulla carta quanto lontane nello spirito
Scritto da: CarlaCharlie
belfast e dublino, due facce della stessa medaglia
Partenza il: 14/02/2018
Ritorno il: 18/02/2018
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €

L’Irlanda è una delle nazioni più affascinanti d’Europa, o questo almeno è il mio punto di vista, e fosse anche solo per la storia che ha da raccontare meriterebbe molta più considerazione di quella che le viene tributata. E’ una nazione fatta di tanti colori. Il verde, dominatore assoluto di infiniti spazi aperti, l’oro intenso e il nero profondo della birra che scorre senza sosta, il grigio malinconico dei suoi cieli che si mischia a timidi sprazzi di energico azzurro. Ed è una nazione fatta di gente meravigliosa, di pub che profumano di whiskey e pie, di musica tradizionale e di tanto orgoglio nazionale. Una nazione che si è fatta a lungo la guerra e che ha finalmente trovato il proprio equilibrio… divisi ma in pace.

Decidiamo così di vedere entrambe le facce della medaglia concedendoci un breve ma intenso tour sia dell’una che dell’altra capitale. Atterriamo su Belfast in un mercoledì mattina dalla immancabile pioggerellina che sembra dire a chiare lettere “benvenuto nel Regno Unito!”. L’aeroporto è modesto e il passaggio dalla dogana si rivela rapido e indolore. Saltiamo sul primo taxi disponibile e circa venti minuti dopo arriviamo al nostro hotel, il Travelodge Belfast Central, che come suggerisce lo stesso nome è centralissimo e si rivela subito una scelta più che azzeccata. L’hotel in sé non è niente di eccezionale ma tutto sommato consigliato, le camere sono piccoline ma ben pulite, e finché abbiamo a disposizione una doccia splendente e un letto comodo siamo a posto così. Messe giù le valigie il nostro stomaco ci ricorda che è ora di riempirlo, decidiamo quindi di affidarci al primo pub incontrato sulla nostra strada. Di sforzi a dirla tutta non ne abbiamo fatti poi tanti, il Fibber Magees si trova esattamente di fronte l’ingresso del Travelodge, è uno dei pub più famosi della città e ci serve un ottimo hamburger accompagnato da altrettanta ottima birra. Subito dopo, con la pancia piena, ci dirigiamo verso il centro, ed è il Belfast City Hall, il municipio, a darci ufficialmente il benvenuto. E’ sicuramente l’edificio che più rappresenta la città, un punto di riferimento imponente con la sua elegante struttura in pietra bianca sia per i cittadini che per i turisti che gli gravitano intorno, e offre uno spettacolo decisamente suggestivo ogni sera quando col sopraggiungere del buio si tinge ogni volta di un colore diverso. Esattamente di fronte a questo gigante si trova il George Best Hotel (attualmente in rifacimento) che ci ricorda subito chi sia il vero e unico simbolo di questa città… lui, il golden boy del calcio made in North Ireland, the Belfast boy, the Belfast joy, un monumento nazionale, sua maestà George Best. E’ proprio da lui che decidiamo di iniziare la scoperta di questa città andando a porgere il nostro tributo laddove riposa da ormai 13 anni. Chiediamo le giuste info al più vicino Visitor Center e ci dirigiamo successivamente alla stazione dei bus dietro Queen’s Square per salire sul numero 12 che ci porta dritti al Roselawn Cemetery. Il cimitero si trova appena in periferia e gli autobus sono puntualissimi, una volta giunti lì all’ingresso troverete una casetta dentro cui una gentile impiegata saprà darvi le giuste indicazioni per raggiungere la tomba di Best. Reso omaggio al re di Belfast torniamo in centro, e stanchi per il peso della giornata che inizia a farsi sentire ci concediamo un paio di ottime birre in un altro dei più famosi pub di Belfast: Il Crown Liquor Saloon. Se i pub in Irlanda sono un’istituzione, il Crown è decisamente la testa di serie… il suo impeccabile stile vittoriano vi darà la sensazione di avere appena viaggiato nello spaziotempo finendo catapultati alla fine del 1800. Per la sera andiamo alla ricerca di un ristorante in cui poterci godere una bella bistecca di puro manzo irlandese, e la ricerca non si rivela semplice..non certo per carenza di ristoranti bensì per il semplice fatto che qui si mangia presto, e arrivare alle 21 potrebbe già voler dire dover ripiegare su un pub. Comunque sia portiamo a termine l’impresa e riusciamo a goderci un’ottima cena al The Grill, una steakhouse in pieno Cathedral Quarter.

All’alba delle 23 optiamo per tornare in hotel, la giornata è stata straviziata e stravissuta come direbbe Vasco, le gambe urlano e la stanchezza spinge.

Il giorno seguente ci svegliamo di buon’ora, facciamo colazione e via in marcia per scoprire quante più cose possibili. Anche questa volta decidiamo di affidarci ad un CitySightSeeing Tour che si rivela essere sempre la scelta migliore quando il tempo a disposizione è poco… 1 bus, 23 fermate, la possibilità di salire e scendere tutte le volte che vogliamo nell’arco di 48 ore, ascoltando in cuffia e nella lingua che preferiamo la storia della città. La nostra prima fermata è la numero 5: Titanic Museum e SS Nomadic. Fiore all’occhiello del Titanic Quarter, nella zona portuale della città, il museo rappresenta la maggiore esposizione al mondo sul Titanic, che proprio in quegli stessi cantieri fu costruito, e da al visitatore la piena possibilità di toccare con mano l’incredibile mole di forza lavoro che fu impiegata, dalla progettazione alla realizzazione del transatlantico. Una grande testimonianza e una bellissima esperienza. Appena fuori dal museo troviamo invece la SS Nomadic, una piccola nave a vapore nonché ultima imbarcazione superstite della compagnia di navigazione White Star Line, e che nel 1912 trasportò i passeggeri di prima classe sullo stesso Titanic pronto a salpare. Saltiamo di nuovo a bordo del nostro bus e riprendiamo il tour. Addentrarsi nel parco che ospita il Palazzo del Parlamento, non prima di essere passati davanti all’aeroporto cittadino, il George Best City Airport (si, ancora lui!), è una gioia per la vista… un enorme spazio verde, dominato dall’imponente sede del parlamento dell’Irlanda del Nord, si estende a perdita d’occhio. Il palazzo purtroppo non è visitabile all’interno e il vento gelido, nonostante il timido sole, ci frusta la faccia, per cui decidiamo di accontentarci di qualche foto e di immaginare quanto possa essere godibile tutto ciò in una bella giornata estiva. Proseguendo col nostro giro ci immergiamo nell’atmosfera particolare che l’infinita sequenza di Wall Murals ci regala, e qui ci prendiamo tutto il tempo che serve per riflettere bene su quello che stiamo osservando. Belfast è una città dalla storia molto forte; è stata a lungo teatro di scontri tra i suoi stessi abitanti divisi tra unionisti e repubblicani, cattolici e protestanti… scontri che hanno portato anni di odio, sangue, morti, dolore. Ebbene tutto questo trova la sua massima espressione nei tantissimi murales che pennellata dopo pennellata raccontano quelli che sono dei pezzi fondamentali della storia di questo popolo. Senza soffermarsi troppo a chiedersi chi ha avuto torto e chi ragione, semplicemente fermatevi e pensate che anche così si è fatta la storia e si è reso onore alla causa.

Giunti davanti all’Albert Clock, un po’ il loro piccolo Big Ben, decidiamo di fermarci per uno spuntino, e la scelta ricade su Mc Hugh’s, bellissimo traditional pub tra i più conosciuti ed edificio più antico della città. Su una delle pareti interne campeggia un piccolo murales che riporta i 4 motivi di maggiore orgoglio cittadino: Il Titanic, il musicista Van Morrison, il logo di Game of Thrones che deve molte delle sue ambientazioni proprio a Belfast e dintorni e, manco a dirlo… indovinate un po’… George Best.

Da qui facciamo ancora due passi a piedi per esplorare un po’ il Cathedral Quarter, e dopo una breve sosta in hotel ci rimettiamo in marcia alla volta del Botanic Garden dentro il quale si trova la nostra prossima tappa: Ulster Museum. Il museo in se è abbastanza piccolo, distribuito su 4 piani presenta collezioni di archeologia, botanica, zoologia e geologia, dal mio punto di vista però è decisamente sopravvalutato. L’unica sala che avrei voluto visitare, quella relativa ai celebri Troubles, i disordini causati dal conflitto che ha a lungo dominato la città, era in rifacimento, per cui l’unica chicca veramente godibile alla fine è stata il lunghissimo arazzo presente in una della sale, che racconta la storia narrata nella serie tv Game of Thrones. Altro giro, altra sosta birra, e stavolta a dissetarci è il Lavery’s uno dei pub a conduzione familiare più vecchi di Belfast.. un paio di Guinnes e un paio di Smithwicks e siamo pronti a proseguire stavolta col nostro amato bus. Il cielo, a parte 10 minuti di inspiegabile grandine, è serenissimo, il vento però continua a frustarci.

Passare davanti ai famosi Peacewall nella zona tra Shankill Road e Falls Road è un’esperienza strana. Il muro in questione, col suo cemento e il suo filo spinato, è lì per separare queste due zone calde della città in cui cattolici e protestanti fino a qualche decennio fa si davano il tormento, e ha tuttora dei cancelli sorvegliati dalla polizia che vengono chiusi di notte. Non riesco decisamente a farmene una ragione.

La giornata è stata ancora una volta intensa, torniamo in hotel a riposare un po’, poi cena… ultima tappa pub e un lungo meritatissimo sonno.

La mattina seguente la dedichiamo a una classica english breakfast a base di pancakes e bacon e ad un ultimo giro in centro, dopodiché recupero valige e via verso la stazione dei treni per raggiungere l’altra faccia della medaglia. Il viaggio verso Dublino è estremamente rilassante, metto su le mie inseparabili cuffie e lascio che la musica mi accompagni attraverso la vastità della campagna irlandese tutta intorno. Due ore e 20 minuti dopo arriviamo a destinazione, saltiamo su un taxi (bentrovato euro!) e ci facciamo portare al nostro hotel: Il Central in Exchequer Street, anch’esso in posizione perfettamente strategica a due passi dal quartiere Temple Bar. Dublino in realtà la conosciamo già, questa è la terza volta che andiamo per cui possiamo concederci di fare tutto con calma. Mettiamo giù le valigie, una rinfrescata veloce e ci fiondiamo dritti al Tempio. C’è un motivo per cui questo bar è diventato forse il più famoso d’Europa, ed è l’atmosfera che vi si respira.

ONE LOVE, ONE LIFE, ONE PLACE: THE TEMPLE BAR… così, ricordando in parte una celebre canzone degli U2 che a Dublino deve i suoi natali, recita lo striscione all’ingresso del bar. Dentro è sempre tutta una festa, la musica tradizionale prosegue senza sosta passando da un gruppo all’altro, trovare anche solo uno sgabello libero è sempre un’impresa. Il Temple comunque non è l’unico posto in cui rifugiarsi, tutto il quartiere infatti è una sequenza infinita di pub in cui i dubliners una volta finito di lavorare si ritrovano e se la godono fino a sera tra una pinta e l’altra. Una menzione speciale va al Oliver St. John Gogarty, un pub che non può assolutamente mancare dalla vostra lista e che rimane decisamente tra i miei preferiti. Arriviamo lì verso le 21 subito dopo aver cenato, e troviamo come anche le altre volte il duo composto da John e Steven che ci fanno ballare e battere le mani fino a tarda sera con la loro musica tradizionale. Banjo, violino e chitarra non mi sono mai sembrati così perfetti insieme come quando sono loro a dargli vita! Ecco quello che più amo di questa città: la gente e la sua incontenibile allegria. Ma Dublino non è solo musica e divertimento. Come i cugini del nord anche i cittadini di questa città possono infatti contare su di un grande bagaglio storico, un passato importante e determinante per la loro identità di nazione che li rende tutt’oggi fieri di quello che la storia gli ha lasciato. Anche qui il mio consiglio è di affidarsi ad un CitySightSeeing per avere la possibilità di immagazzinare quante più cose possibili sulla storia estremamente affascinante dentro la quale vi state immergendo. Come già detto prima noi stavolta abbiamo preso tutto con calma risparmiandoci un altro tour de force, ma per quanti di voi dovessero approcciarsi per la prima volta a questa splendida città, ecco gli imperdibili:

Guinnes Storehouse Fabbrica di una delle più celebri birre al mondo, nonché bellissima esperienza per gli appassionati di questa adorabile bevanda;

Trinity College Prestigiosissima università tra le più antiche d’Irlanda, che vanta studenti del calibro di Oscar Wilde e Samuel Beckett. All’interno del complesso si trova la famosissima Old Library, meravigliosa biblioteca che custodisce libri antichissimi;

Kilmainham Goal Ex prigione, ormai diventata un importante sito turistico, che ha avuto tra i suoi “ospiti” più illustri numerosi leader delle campagne rivoluzionare che hanno interessato il paese negli anni, e che qui furono giustiziati. La visita è davvero molto interessante, ma avviene esclusivamente con una guida in lingua inglese;

Jameson Distillery Famosa distilleria impegnata nella produzione di un’altra delle eccellenze irlandesi, il whiskey.

Christ Church Cathedral Bellissima cattedrale in stile gotico-romanico dall’atmosfera veramente suggestiva.

St. Patrick Cathedral Ovviamente! La cattedrale nazionale dell’Irlanda protestante edificata in onore di san Patrizio, patrono dell’isola.

Dublinia Museo storico che racconta la storia vichinga e medievale della città. Davvero interessante;

Dublin Writers Museum Museo che raccoglie la storia della letteratura irlandese con manoscritti, ritratti e oggetti appartenuti agli scrittori che hanno fatto grande questa città;

Molly Malone Statue Icona di Dublino per eccellenza attorno a cui gravita una famosa leggenda secondo cui Molly portasse avanti una doppia vita… pescivendola di giorno e prostituta di notte, finché morì di malaria ancora in giovane età. Si narra che il suo fantasma ancora vaghi per Grafton Street spingendo il suo carretto del pesce. A lei è dedicata una delle più celebri canzoni della tradizione irlandese.

In un sabato pomeriggio prendiamo il nostro volo per tornare in Italia. Ancora una volta questa splendida nazione ci ha regalato momenti indimenticabili.. i suoi paesaggi mozzafiato, la forza della sua storia, la bellezza della sua gente, sono cose che ci restano ogni volta nel cuore. Rimetto su le mie cuffie e dal finestrino dell’aereo un meraviglioso sole sprigiona tutta la sua forza perdendosi tra le nuvole.

L’Irlanda ci saluta così.

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James Joyce at Temple Bar, Dublino

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Christ Church Cathedral, Dublino

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Bye bye Ireland

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Wall murals, Belfast

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Università di Belfast

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Tomba di George Best

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Parco del Parliament Building, Belfast

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Belfast City Hall

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Crown Liquor, Belfast

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Belfast

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Temple Bar, Dublino

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Trinity College, Dublino



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