Ireland, simply amazing

Viaggio itinerante in auto nell'east-south-west della strabiliante Irlanda
Scritto da: Costanza Russo
ireland, simply amazing
Partenza il: 27/12/2012
Ritorno il: 03/01/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €

27/12/2012 (giovedì)

Viaggio da Verona per Dublino con Air Lingus. Partenza prevista per le 21.00… peccato che il volo accumuli 4 ore di ritardo comportando l’arrivo a Dublino alle 3 della mattina! Prendiamo al volo un taxi (35€) per il B&B già prenotato on-line. Dopo aver suonato diverse volte al campanello, situato sulla porta della casetta molto Irish style, ci apre una simpatica anziana signora in pigiama, che ci fa accomodare nella nostra camera, piccola, microscopica, quasi una bomboniera, ma molto pulita, intima e accogliente.

Dettagli: Notte a Dublino presso Donny Brook Hall (6 Belmont Avenue Balls Bridge).

28/12/2012 (venerdì)

La sveglia dopo 4 ore di sonno profondo arriva come una doccia fredda, ma è così tanta la voglia di iniziare la nostra perlustrazione di Dublino che gli occhi si aprono di colpo e schizziamo dal letto. Ci prepariamo velocemente, facciamo un’abbondante e calorica colazione nella saletta mignon del B&B e annotiamo sulla mappa della città tutti i suggerimenti di Terry, il simpatico e loquace host. Il tempo tiene e la temperatura è incredibilmente mite (10 gradi); sarà così per tutto il resto della giornata nonostante le pessime previsioni che danno pioggia tutto il giorno. Ci dirigiamo a piedi verso il cuore della città. Mezz’ora di piacevole passeggiata lungo le strade poco trafficate e le villette a schiera costruite con tipici mattoni rossi. Sulle porte tinteggiate con i colori più improbabili spiccano coccarde natalizie e, al di là delle tende, lampadine a forma di candela. Arriviamo in bocca al St. Stephen’s Green Park, una sorta di Hyde Park in miniatura con tanto di laghetto, paperette e fontane. Lo attraversiamo e usciamo sulla famosa Grafton Street, la via principale di Dublino. Ad ogni passo musicisti, mimi e ballerini di Ceili Dance. Dopo poco più di un centinaio di metri la strada finisce e sulla destra troviamo il Trinity Collage, frequentato esclusivamente da turisti, dove il fulcro dell’attenzione è normalmente il Book of Kelly, alloggiato sotto una teca di vetro, all’interno della vecchia biblioteca. Peccato che sia chiusa per le festività! Ci allunghiamo fino agli argini del fiume Liffey, gustando il panorama architettonico dei campanili gotici e le colorate casette a schiera. Arriviamo a Temple Bar dove si respira aria di altri tempi. Tutto è conservato in un perfetto stile inglese, piacevolmente vintage, dalle scritte dei pub ai negozi, dai caschi delle parrucchiere alle parrucche che si notano a malapena al di là di vetrine appannate, dal negozio di cappelli dalle forme e piume più strane ai pub gremiti di gente che, seduta davanti a una Guiness, ascolta interessata della buona Live Music.

Ci fermiamo a fotografare da varie angolature la Christchurch, la bellissima chiesa gotica, un po’ spettrale, e la meravigliosa cattedrale di St. Patrick. È tutto a misura d’uomo e di turista, distanze brevi tra un’attrazione e l’altra e ogni posto è ben segnalato. Sono le 16 e comincia ad imbrunire. Entriamo nella fabbrica della Guiness per gustarci una visita nella stupenda struttura in ferro battuto, vetri e mattoni. È un ex stabilimento di fermentazione e immagazzinamento del 1904 e l’esposizione si snoda su sei piani. Qui scopriamo come viene prodotto il nettare scuro e come spinare correttamente la birra che deve essere versata nel bicchiere inclinato fino a tre quarti, poi lasciata riposare per qualche minuto e infine rabboccata fino all’orlo. Lasciata la Guinnes Storehouse ci dirigiamo nuovamente verso Temple Bar dove consumiamo la nostra cena al Quays (60€). Buon rapporto qualità/prezzo. Non poteva mancare, nella nostra serata a Dublino, un buon Irish Coffee accompagnato da allegra musica e balli irlandesi nel ground-floor dell’Arlington Hotel sulla riva opposta di Temple Bar.

Dettagli: Notte a Dublino presso Donny Brook Hall (6 Belmont Avenue Balls Bridge) – 165 € (2 notti con colazione). Ambiente pulito e curato in classico stile Irish. Tutto in miniatura, comprese le camere ma intimo e accogliente. Colazione servita da Terry, che fa anche le pulizie, il guardiano e il consigliere. Cordialissimo e attento alla soddisfazione del cliente.

29/12/2012 (sabato)

Ritiriamo la Polo, noleggiata on-line con la EuropCar, nella sede di Marks St. in centro. Costo per 5gg: 308 € + 100 assicurazione totale. Partiamo da Dublino alle 10.30. Dopo aver preso confidenza con la guida a sinistra, ci dirigiamo verso Kilkenny prendendo un’autostrada poco trafficata che attraversa grandi distese verdi poco abitate da esseri umani ma molto frequentate da pecore, cavalli e mucche. Poco più di un’ora e siamo nella ridente cittadina medioevale. Attraverso le strette viuzze arriviamo al Castle, sulle sponde del fiume. Costruito in pietra arenaria grigia è arricchito da merlature e torri circolari. Un enorme e verdissimo prato all’inglese si perde oltre l’orizzonte. Percorriamo la deliziosa strada principale High Street e ci sembra quasi di scorgere, negli androni nascosti di qualche casa, la famosa strega di Kilkenny, sfuggita al rogo dopo essere stata condannata diverse volte dall’Inquisizione. Nel nostro peregrinare, fotografiamo i classici cimiteri dei film horror disseminati attorno alle chiese cupe e severe. L’aria frizzantina e quasi d’alta quota ci induce a cercare rifugio in un paio di pub che scopriamo essere lo stesso con entrate diverse. Lasciamo a malincuore questa cittadina che ci ha fatto fare un tuffo nel passato e dopo 40 minuti arriviamo a Waterford. Rimaniamo giusto il tempo per percorrere la via principale, un’altra High Street, e per un po’ di shopping. Con nubi nere e minacciose all’orizzonte ci avviamo verso Cashel che raggiungiamo dopo un’ora intervallata da scrosci di pioggia e schiarite. Il castello abbarbicato sul cocuzzolo di una collina è illuminato da una fioca luce arancione e un’impalcatura ne impedisce una completa visione. L’accesso è già chiuso quindi non ci rimane che proseguire per Cork, a un’ora di distanza. Arriviamo al Gabriel House posizionato su una collinetta che domina Cork. Scelta azzeccata, in una zona un po’ isolata ma a soli 10 min a piedi dal centro. Il cielo è stellato e la luna piena sopra le nostre teste illumina il cammino nella discesa verso la città. Usciamo senza ombrello ma basta solo una manciata di minuti perché un fitto scroscio di pioggia ci colga impreparati. Infradiciati raggiungiamo il ristorante Jaques dove consumiamo un’abbondante e succulenta cena (75€). È sabato sera e in giro per Cork le ragazze esibiscono gambe nude e vestitini succinti. Tira un’aria gelida ma loro proseguono sui loro tacchi 12 incuranti dei 4 gradi e del vento impietoso che passa attraverso qualsiasi tipo di fibra. Tanti, tantissimi ragazzi giovanissimi, la maggior parte ubriachi. Assistiamo a una rissa tra quindicenni con tanto di rincorsa della polizia e cattura del giovane istigatore che, urlando f..k, mostra il dito medio a chiunque abbia la sventura di passargli accanto. La nostra serata finisce con questa botta di adrenalina.

Dettagli: Dublino – Kilkenny 1h 25m, Kilkenny – Waterford 40m, Waterford – Cashel 1h, Cashel – Cork 1h Notte a Cork presso Gabriel House Guest House (Summer Hill North, St. Lukes – Cork) – 80€ con colazione. Molto carino e tranquillo.

30/12/2012 (domenica)

Dopo una ricca colazione, lasciamo l’hotel e ci dirigiamo verso Blarney Castle. Le indicazioni sono pressoché inesistenti e ci fermiamo un paio di volte a chiedere lumi a qualche passante. Gli irlandesi sono molto cordiali, sorridenti e disponibili. Impieghiamo una mezz’oretta prima di distinguere le torri del castello. Paghiamo 16€ a testa e percorriamo il lungo viale all’interno del bellissimo parco di alberi secolari, attraversato da un fiume dalla forte corrente. Il castello ci appare nella sua maestosità su uno sperone roccioso. Varie torri si elevano come segnaposti per conferire all’intero complesso un aspetto formidabile. Due ripide e strette scale a chiocciola di pietra segnano l’entrata e l’uscita inerpicandosi e scendendo dai piani dove risiedono la Great Hall con l’enorme caminetto, la camera da letto del conte e la Young Ladies’ Room. Per chi vuole provare un brivido, in cima al vecchio torrione, si trova la Blarney Stone. Per baciarla e ricevere il dono dell’eloquenza, occorre sdraiarsi sulla schiena e lasciarsi pendere con la parte superiore del corpo nel vuoto. Proseguendo verso il percorso ben indicato si arriva alla Blarney House, una vera e propria casa delle streghe. Grigia, tetra, austera, gugliata e piena di angoli. Siamo già in ritardo con i tempi di marcia e alle 12 ci dirigiamo in tutta velocità verso Killarney dove ha inizio il famoso Ring of Kerry. La strada fino a Waterville è strettissima e tutta una curva. Ci passano a malapena due macchine. Ci stupiamo come il limite di velocità per tutto il percorso sia dei 100 all’ora quando la pericolosità della strada ci porta a fare al massimo i 60. Attraversiamo boschi, laghi e montagne e ci sembra un sogno quando, dopo un’ora e mezza, la strada si fa più rettilinea portandoci verso il mare, a Waterville. Nuvole basse e foschia rovinano un po’ le nostre foto ma il paesaggio non potrebbe essere più suggestivo. È quello che ci si aspetta dall’Irlanda. Nuvoloni neri in contrasto con le distese verdi, le scogliere nere bagnate dal mare in burrasca. Un vento fortissimo che urla costantemente. Ci fermiamo a consumare un cappuccino in un bar vista mare, in rigoroso silenzio, assaporando quel momento di magia. Sono le 16.00 e siamo solo a metà percorso. Tra un’ora sarà buio quindi optiamo per Portmagee a 20 min da Waterville, dove dicono ci sia una vista spettacolare. Alla Blasket View House B&B paghiamo 4€ a testa per avere l’accesso al sentiero che porta al punto panoramico. Un vento fortissimo rallenta la nostra camminata mentre affondiamo il più possibile i visi nelle nostre sciarpe. La vista che si presenta davanti a noi è spettacolare. Scogliere altissime dove si infrange il mare tempestoso, scogli remoti e turriti che torreggiano sull’Atlantico. Torniamo alla macchina infreddoliti dal vento, sebbene la temperatura sia di 10 gradi. Ormai la luce è sempre più fioca e comincia a piovigginare. Attraverso una strada stretta ma piacevole ci dirigiamo a Tralee. Peccato non poter godere del panorama di quest’ora di strada. Deve essere sicuramente splendido. Arriviamo al Brook Manor Lodge senza intoppi. Il B&B è un po’ isolato ma nuovo, pulito e ordinato. Anche questo con quel tocco irlandese che fa la differenza. Sandra, la proprietaria, si prodiga per farci sentire a nostro agio e ci fornisce i menù di tre ristoranti. Scegliamo lo Spa Seafood che si trova a 5 km ed è quasi completamente a base di pesce. Cibo fresco e molto gustoso, dal salmone al granchio. Burro in quantità industriale ma alla dieta penseremo al ritorno. Paghiamo 75€ e usciamo aggrappandoci l’uno all’altra per un vento così forte che potrebbe portar via una pecora. Rinunciamo alla passeggiata in centro e ci ritiriamo nella calda cameretta.

Dettagli: Cork – Blarney Castle 10m, Cork- Killarney (inizio Ring of Kerry) 1h 18m, Killarney – Waterville 1h 7m, Waterville – Tralee 1h 15m. Notte a Tralee presso Brook Manor Lodge (Fenit Road, Tralee) – 89€ con colazione

31/12/2012 (Lunedì)

Iniziamo la giornata con una ricca colazione nella bella veranda del Brook. Alle 08.30 è ancora buio e l’acqua scende a catinelle. Ce la prendiamo con calma e alle 10.30 partiamo in direzione della penisola di Dingle. Ci dirigiamo subito verso la lingua più a nord, Kilshanning dove verdissime distese di prati si mescolano a macchie di cespugli color oro. Il tutto è reso meravigliosamente nitido dalle veloci showers che lasciano il posto a raggi di sole che si infiltrano tra nuvole nere, bianche e rosa. Pecore, cavalli e cani sono lasciati liberi di brucare e correre. Una stradina stretta e tutta curve si inerpica su una montagna dalla quale il panorama è mozzafiato. Svalichiamo cominciando la discesa verso Dinglee. A ogni metro sarebbe da fermarsi. Impossibile descrivere a parole la bellezza di questi posti e di quelli che vedremo sulla costa occidentale fino a Tiduff, dove le dolci colline verdi che scendono verso il mare schiumoso fino a formare basse scogliere nere, sono da cartolina. Immancabili le pecore di ogni genere che creano tanti puntini bianchi nel verde. La cittadina di Dingle merita una sosta. Classico paesino di pescatori, con le viuzze affollate caratterizzate da case e negozi di tutti i colori. Bellissima la chiesa con il suo immancabile cimitero. Ripartiamo da Dingle più o meno al tramonto. Il viaggio che ci porterà alla prossima tappa, Ennis, è lungo. Impiegheremo più di 3 ore. L’indirizzo dell’hotel riporta The Square ma noi giriamo tutte le piazze di Ennis invano. Dopo aver chiesto indicazioni ad almeno tre persone arriviamo a destinazione scortati da un gentile tassista che aveva evidentemente deciso di compiere l’ultima buona azione del 2012! Il Temple Gate è un vecchio monastero che conserva ben poco di quell’atmosfera. La camera è anonima e rimpiangiamo un po’ lo stile tipicamente irlandese dei B&B. Arriviamo giusto in tempo per farci belli per la sera di San Silvestro che trascorriamo serenamente in hotel tra ristorante e pub. E intanto fuori piove, come tutte le sere…

Dettagli: Tralee – Dingle 50m (+ altre ore per diverse deviazioni), Dingle – Ennis 3h 20. Notte a Ennis presso Temple Gate Hotel (The Square Ennis) – 89€ senza colazione.

01/01/2013 (martedì)

Check-out alle 10. Ci accorgiamo che Antonio, il direttore italiano del ristorante, per la cena di ieri, ci ha fatto un mega sconto e paghiamo solo 35€ in due! Giro velocissimo nel centro silenzioso e ancora addormentato di Ennis e via verso il parco nazionale di Burren e le Cliff of Moher. Dolci distese verdi ci accompagnano nella prima parte del viaggio. Successivamente, scarne colline in pallida grigia arenaria accompagnano la strada stretta e ben tenuta (come tutte quelle percorse finora), diventando più verdeggianti in prossimità delle Cliff che si ergono maestose e nere sul mare. Un vento fortissimo e nubi scure e minacciose all’orizzonte non preannunciano nulla di buono. Facciamo appena in tempo ad indossare i ponchos impermeabili quando una violenta shower ci investe in pieno! Impossibile non bagnarsi come pulcini. Il vento soffia di traverso, violentissimo e impietoso. Ci rimettiamo in viaggio verso Galway. Per quello che abbiamo visto finora, non esistono autostrade e, la maggior parte, sono strade provinciali che passano attraverso vallate, montagne e paesini accostando fiumi e laghi. Il cielo blu è macchiato da nuvoloni bianchi, ma il tempo muta con una tale velocità che, nel giro di pochi minuti, dal sole si passa alla pioggia. È in questa parte dell’Irlanda che si possono ammirare enormi arcobaleni, come i due bellissimi archi che vediamo sorgere dalle montagne e tuffarsi nel mare. Superiamo paesini ordinati, con casette tutte uguali, tutte decorate a festa ma la più bizzarra è quella che ha la più alta concentrazione di gnomi che abbia mai visto. Sono ovunque, in giardino, sui davanzali, lungo la ringhiera, sulla staccionata. Ci scappa un sorriso pensando che un ladro di gnomi qui avrebbe l’imbarazzo della scelta! Il tempo stringe, sembra volare e la strada per il Connemara, contea dal nome romantico ed evocativo, è ancora lunga. Oltre la città di Galway, prendiamo la lunga strada interna che corre ai piedi delle catene montuose Twelve Bens. Alle pendici dei monti, torbiere selvagge bucherellate da laghi e cosparse di massi in granito si allungano verso la costa dove il mare penetra per formare insenature, baie, promontori e centinaia di isole. Purtroppo non riusciamo ad apprezzare appieno il paesaggio perché il grigiore del cielo rende tutto uniforme e piatto. Speriamo di rifarci domani mattina. Qui sembra di essere ai confini del mondo. Anche le pecore sono rare e le case disseminate lungo il percorso si contano sulla punta delle dita. Mai farsi trovare con il serbatoio vuoto in queste zone… e nemmeno con la vescica piena! Il nostro B&B si trova a 3,5km dalla via principale (si fa per dire… quasi una stradina di campagna!) e a circa 20min dal più vicino centro abitato (4 case e un ristorante). L’apparenza è quella di entrare a casa di qualche contadino ma, alla fine, anche questo alloggio passa indenne al nostro occhio critico e impietoso giudizio. Dopo un po’ di doveroso riposo, riprendiamo la via verso Roundstone dove ci aspetta il nostro tavolo prenotato presso il Seafood restaurant O’Dowds dove ci concediamo una buona cena di pesce (85€). Incredibile ma vero, in questo posto isolato dal resto del mondo, accanto al nostro tavolo, troviamo due italiani e, nell’unica via di 4 case lunga sì e no venti metri, riconosciamo un gruppo di altri italiani partiti con il nostro stesso volo! Da non credere… Piccolo il mondo.

Dettagli: Ennis – Cliff of Moher 38m, Cliff of Moher – Clifden 2h 30m, Clifden – Cashel 38m. Notte a Cashel presso Rossroe Lodge (Rossroe Chanel) – 64€ con colazione. La casetta bianca, in classico stile inglese, si affaccia su una laguna. Sembra di essere ospiti a casa di qualcuno. Sono disponibili 4 camere con bagno, una piccola sala colazione che guarda sul mare e un salottino con la tv. Gradevole e intimo.

02/01/2013 (mercoledì)

Partiamo da Cashel con un tempo umido e plumbeo, in un misto di nebbia e pioggia. Imbocchiamo la R340 e poco dopo la R344 verso Nord. Squarci di sole si insinuano tra le nubi basse e illuminano tratti del paesaggio rendendo i colori della natura così vividi da non sembrare veri. Il verde dei boschi e del muschio, il rosso dei cespugli, il blu dei laghi, il bianco delle pecore, il marrone del fango. Simply amazing! Breve deviazione alla Kylemore Abbey per qualche foto e poi proseguiamo il fantastico giro del Connemara Nord. Purtroppo il tempo a disposizione scarseggia e Dublino dista 4 ore. Abbandoniamo a malincuore alle nostre spalle le montagne, le praterie, le colline brulle, le distese verdi, i fiumi, i torrenti, i ponticelli, le pecore, le mucche e i cavalli, le strade strette piene di curve, i fiori gialli, il fiordo, il mare per imboccare da Galway l’autostrada per Dublino. Arriviamo alla Europcar in centro alle 16.30 dove riconsegniamo la nostra Polo con 1600 km in più e 160€ (di benzina) in meno in tasca. Il taxi ci porta in una manciata di minuti al Brooks Hotel, vicino a Grafton Street. Usufruiamo del free Wi-Fi per valutare dove trascorrere l’ultima cena irlandese e optiamo per il Rustic Stone a St. Georges St. Ottima scelta. Un po’ caro (110€) ma li vale tutti. Ottima carne e pesce serviti su una pietra lavica incandescente, con salsine, verdure, contorni a parte. Tutto molto scenografico e ottimi dessert! Ultima birra consumata sul suggestivo e affollato pub che si trova all’angolo tra Temple Bar e Parliament St.

Dettagli: Cashel-Dublino (percorrendo il Nord del Connemara) 7h; Notte a Dublino presso il Brooks Hotel in Drudy St. (135€ +20€ colazione). Classico hotel 4 stelle.

03/01/2013 (giovedì)

Le ultime ore a Dublino le trascorriamo con una lunga passeggiata verso le prigioni di Kilmainham Gaol che si trovano oltre lo stabilimento della Guinness e che ci sono state vivamente consigliate. Purtroppo, al nostro arrivo, l’entrata ci viene negata perché tutti i tour sono pieni e il successivo ingresso è alle 13,45. Troppo tardi. Ci incamminiamo sconsolati verso il Museum of Modern Art dove passiamo un’ora a commentare le opere di uno stravagante ed enigmatico pittore australiano, Ned Kelly. Lavori grotteschi, ma molto belli! Torniamo in centro per gli ultimi regali e alle 15.00 entriamo nel taxi che ci porterà in aeroporto. Il traffico è rallentato. Il tassista ci racconta che tre ore prima c’è stata una collisione tra una macchina appena noleggiata da dei turisti (poverini, nemmeno il tempo di arrivare e prendere confidenza con il diverso senso di marcia!) e due navette con tanto di feriti e traffico bloccato per ore. Pensiamo che in fin dei conti a noi è andata benissimo, nonostante la guida alla sinistra non sia assolutamente banale. Anche solo una piccola disattenzione può essere fatale!

CONSIGLI

– attenzione alle pecore lungo le strade!

– portare adattatori per cellulari, pc, tablets, phon, rasoio ecc.

– le indicazioni stradali sono rare. Portare possibilmente un navigatore con mappe aggiornate;

– Wi-Fi disponibile gratuitamente in quasi tutti gli hotel o B&B

– portarsi più di una carta di credito, soprattutto se si noleggia una macchina in quanto congelano 1.500€ come garanzia;

– se si noleggia la macchina non lesinare sull’assicurazione. Fare la copertura totale; se possibile prenderla con il cambio automatico. Anche le marce sono sulla sinistra e questo è un ulteriore disagio;

– non cercare di raggiungere i limiti di velocità dei 100 all’ora… sarebbe un suicidio! I limiti sono ben più abbondanti delle nostre capacità;

– portarsi sempre abbigliamento impermeabile anche se c’è un sole che spacca le pietre! Spesso e volentieri l’ombrello non basta o verrebbe disintegrato dal vento forte;

– per entrare nelle prigioni di Dublino prenotare o munirsi di molta pazienza

Enjoy the view!



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