La Nostra Irlanda

Una settimana alla scoperta di Dublino e delle meraviglie naturali della costa ovest
Scritto da: Filippo176
la nostra irlanda
Partenza il: 01/05/2010
Ritorno il: 08/06/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Dopo una trepidante attesa e gli ormai famosi problemi provocati dalle ceneri del vulcano islandese sul traffico aereo, siamo riusciti finalmente ad approdare alla tanto sognata meta: l’Irlanda… Ma perchè scegliere un viaggio in Irlanda? Perchè è una meta che permette di abbinare la visita ad una capitale europea moderna ma dal ricco passato a luoghi senza tempo, nei quali regna sovrana la natura. Per questo viaggio ci siamo avvalsi di tanti diari di Turisti per Caso per poter pianificare la nostra vacanza, vedendo più luoghi possibili ma contenendo allo stesso tempo le spese. Abbiamo scelto di non limitarci alla visita di Dublino, ma di recarci per alcuni giorni sulla costa Ovest per ammirarne le bellezze naturali, tutto questo sfruttando i mezzi pubblici. Premetto che è sicuramente meglio disporre di una macchina a noleggio per una visita più accurata, ma consiglio a tutte le persone che non se la sentono di affitarne una o che hanno paura della guida a sinistra di seguire la nostra scelta. I protagonisti di questa vacanza siamo noi: Filippo e Giudy. La partenza è prevista da Bologna nel tardo pomeriggio con la compagnia aerea irlandese Aer Lingus (compagnia di bandiera ma di fatto una low cost), al prezzo di 100 € circa a persona A/R, compreso un bagaglio da stiva. Il volo, della durata di 2 ore e 45 minuti, è stato molto tranquillo ed è atterrato in perfetto orario all’areoporto di Dublino. Dopo aver recuperato i bagagli, abbiamo raggiunto il nostro hotel grazie all’Aircoach, bus di una compagnia privata che con corse ogni 10 minuti collega l’aereoporto al centro cittadino operando più fermate nei pressi dei maggiori hotel (costo 14 € A/R). L’hotel scelto per il nostro soggiorno a Dublino è stato il Leeson Inn Downtown, tre stelle situato in posizione centrale, a soli 10 minuti a piedi da Grafton Street e ben servito dai mezzi pubblici. I principali pregi di questa struttura sono collegati alla posizione e alla convenienza economica (68 € a notte a camera), mentre lascia un po’ a desiderare la cura nell’arredamento delle camere e soprattutto la loro dimensione (consigliato per chi non ha troppe pretese!). Dopo aver riposto i nostri bagagli siamo usciti subito in strada alla scoperta della città, sfruttando un bel sole che non si poteva presagire dalle folte nubi che si osservavano dai finestrini del nostro aereo. Abbiamo passeggiato per il vicino parco di St. Stephen Green, oasi di verde nel centro cittadino curata con bellissimi fiori e con laghetti frequentati da numerosi uccelli, sicuramente una delle perle della città dove è bello sedersi su una panchina per rilassarsi, per Grafton Street, la via pedonale dello shopping dove si possono sempre incontrare artisti di strada, fino a Temple Bar, la zona più famosa di Dublino per i suoi ormai mitici pub. Siamo poi giunti sul fiume Liffey che taglia in due parti la città per osservare uno splendido tramonto. Cena veloce in un fast food e ritorno in hotel per riprendere energie per il giorno successivo. Dopo una notte “un po’ movimentata” per le urla provenienti dalla strada, ci siamo svegliati con un cielo grigio. Abbiamo quindi indossato i nostri k-way presi da casa, fondamentali per una visita in Irlanda, e siamo partiti alla scoperta della città. Dublino non è molto grande e le principali attrazioni turistiche si possono raggiungere comodamente a piedi. La prima tappa è la Guinness Storehouse. Consiglio di comprare i biglietti online in quanto si evitano code alle biglietterie e si risparmia (11 € a testa per studenti – nel prezzo è compresa l’audioguida), nonchè è meglio recarsi sul posto abbastanza presto per anticipare la maggiorparte dei turisti (l’unica controindicazione è il doversi scolare la birra offerta alla fine della visita al mattino presto!). La Guinness Storehouse è l’antica fabbrica della mitica birra irlandese, un vero simbolo della nazione, dove attraverso un tour spiegano come è prodotta e commercializzata la birra nel mondo. All’ultimo piano è infine servita una pinta di birra nel Gravity Bar compresa nel biglietto di ingresso, dove si ha una bella vista dall’alto della città. Usciamo quindi dal birrificio sotto una debole pioggia e raggiungiamo la nostra prossima meta dopo un ottimo panino dalla Despar: la St. Patrick’s Cathedral e la Christ Church Cathedral. Entrambe le principali chiese di Dublino sono protestanti, anche se la maggiorparte della popolazione irlandese è cattolica.. Una stranezza.. Decidiamo di visitarne all’interno solo una, visto che sono a pagamento. Entriamo quindi nella Christ Church per 3 € a testa (per studenti – prezzo intero 5 €), soldi mal spesi perchè non c’è proprio niente da vedere all’interno. Dopo qualche foto dall’esterno, sicuramente archittetonicamente più interessante, ci rechiamo alla vicina St. Patrick, dotata di un bel giardino con fioriere di tulipani. Dopo una sosta ci dirigiamo verso il castello di Dublino, che sorge sopra l’antico insediamento vichingo, tempo di una foto e via a Temple Bar sotto un timido sole che spunta tra le nuvole. Temple Bar è una zona cittadina che sorge nei pressi del fiume Liffey, sede dei più famosi pub e quindi del divertimento. Oltre ai turisti ci sono tanti irlandesi che si ritrovano nei pub per una birra o per sentire buona musica dal vivo. Decidiamo per la serata di recarci a cena in un pub, sfruttando uno dei tanti menù scontati proposti (Early Bird Menù), che permettono di mangiare vari piatti della tradizione irlandese a buoni prezzi. Dopo una sosta in hotel per la doccia, ritorniamo quindi a Temple Bar per la cena. Scegliamo come pub l’Auld Dubliner dove per 20 € a testa possiamo scegliere tra un primo, un secondo e un dolce tra i piatti proposti. Assaporiamo quindi un’ottima zuppa del giorno con il soda bread, un maxi hamburger con patate, un Irish Stew (spezzatino) cotto nella Guinnes e una buonissima fetta di Cheese Cake al Baileys. Dopo questa ottima cenetta ci rechiamo in hotel belli sazi per il meritato riposo . Il terzo giorno della nostra vacanza ci svegliamo con un bel sole e azzardiamo di uscire di casa senza giacca, senza considerare l’estrema variabilità del tempo irlandese. L’unica certezza del cielo in Irlanda è che una nuvola non manca mai! La prima tappa della giornata è il Trinity College. Il Trinity College è l’antica università di Dublino, vera e propria istituzione della città, in cui hanno studiato importanti letterati come Oscar Wilde. Dopo una veloce colazione entriamo all’interno del parco universitario: curatissimo e silenziosissimo seppur ci siano gia parecchi turisti. All’interno si possono osservare esternamente vari edifici di bella fattura e le case degli studenti di oggi. Ma la principali attrazioni sono sicuramente la biblioteca e il Books of Kells. Mentre l’entrata nel college è gratuita, quella per la biblioteca e il Book of Kells è a pagamento (8 € studenti – 9€ adulti), ma mi sento di dire che seppur la visita dura per mezzora circa vale il prezzo del biglietto. In questo caso è bene presentarsi all’entrata il prima possibile per evitare le lunghe code all’ingresso. Nelle prime sale dell’esposizione vengono presentate le tecniche utilizzate dai monaci medievali per la scrittura degli antichi testi e alcune pagine dei più importanti manoscritti irlandesi. Il posto d’onore spetta al Book of Kells, un’edizione dei 4 vangeli splendidamente decorata dai monaci irlandesi nell’anno 800 circa. Si sale quindi al secondo piano per rimanere strabiliati dall’antica biblioteca del Trinity College risalente al 1700. La sala principale è la Sala Lunga (The Long Room) contenente più di 200.000 libri posti ordinatamente su due diversi piani in altezza. In questa sala sono contenuti anche importanti documenti relativi all’indipendenza d’Irlanda e in particolare un’antica arpa, simbolo della nazione. Dopo un altro giro nel parco del College ci dirigiamo verso Merrion Square, una delle piazze in stile georgiano meglio conservate. Attraversiamo il bel parco al suo interno e cerchiamo l’antica casa di Oscar Wilde che si affaccia sulla piazza. Con delusione notiamo che la casa, seppur rimasta esternamente uguale, è ora sede di un’ università americana. Troviamo con fatica la statua dedicata allo scrittore all’interno del parco e ci dirigiamo sotto un cielo ormai grigio al centro commerciale di St. Stephen’s Green per un panino. Ci riposiamo quindi all’interno del bel centro commerciale passeggiando per i negozi e decidiamo di passare un po’ di tempo alla National Gallery (pinacoteca di Dublino). L’ingresso al suo interno è gratuito e permette di osservare importanti capolavori pittorici di tutta Europa. La visita è all’inizio interessante, ma dopo un po’ stanca per l’immensità delle collezioni… Usciamo corredati di k-way per le goccioline di pioggia che ora ci accompagnano e ci avviamo verso il nostro luogo preferito di Dublino per un po’ di relax: il parco di St. Stephen’s Green. Ci sediamo su di una panchina ad osservare i gabbiani e i cigni rincorrersi nell’acqua dei suoi laghetti mentre mangiamo qualche biscotto. Mentre il sole fa capolino tra le nuvole partiamo per una passeggiata nel cuore della città, tra Grafton St. e Temple Bar; attraversiamo il famoso ponte in metallo Ha’Penny Bridge, fino ad arrivare sulla sponda opposta del Liffey in O’Connel Steet. O’Connel St è un largo viale delimitato da bei edifici in cui sono poste statue dei padri della patria irlandese e un nuovo monumento, non molto coerente a mio avviso con l’architettura cittadina, detto “The Spire” (lo spillo) dalla caratteristica forma, alto 120 metri. Ritorniamo in albergo per prepararci ad una nuova serata nei pub in Temble Bar. A mio avviso la città di Dublino è molto più affascianante la sera, con le luci soffuse che illuminano dal basso verso l’alto gli imponenti edifici georgiani. Decidiamo di ascoltare un po’ di musica irlandese suonata dal vivo. Dopo essere entrati in vari pub per verificare se erano in programma al loro interno concerti, ci accomodiamo al “The Quays” dove ascoltiamo musica tradizionale sorseggiando una Guinness. Non facciamo troppo tardi perchè il giorno successivo è in programma il trasferimento sulla costa ovest d’Irlanda, a Galway, città che può essere utilizzata come base per molte escursioni. Dublino non è una città molto grande e la si può visitare comodamente in un weekend: in due giorni pieni si riescono a vedere tutti i principali monumenti e ad assoporare l’atmosfera di Temple Bar. Consigliamo perciò a tutte le persone che possono dedicare più tempo per il loro viaggio di recarsi alla scoperta dell’Irlanda! Non ve ne pentirete! Il quarto giorno della nostra vacanza ci svegliamo di buon mattino e dopo aver pagato il soggiorno all’hotel ci rechiamo con un autobus a due piani alla stazione centrale (Busaras). Abbiamo deciso di raggiungere Galway, sulla costa ovest d’Irlanda, con gli autobus della compagnia nazionale Bus Eireann (18 € A/R a persona, davvero un ottimo prezzo). Il viaggio è abbastanza lungo, di circa 3 ore e mezza per coprire i 200 km che separano le due città, ma permette di assaporare gli stupendi paesaggi delle regioni centrali dell’Irlanda, con case rade e tantissimi allevamenti di pecore, mucche e cavalli. Al nostro arrivo a Galway veniamo accolti da un cielo interamente coperto di nuvole, troviamo in breve tempo il nostro nuovo hotel e prendiamo possesso delle camere. L’hotel scelto per le nostre tre notti a Galway è l’Imperial (180 € per 3 notti con colazione a camera doppia), tre stelle dall’elevatissima qualità in pieno centro cittadino. Camera enorme con divano, televisore a schermo piatto e bagno confortevole. Superconsigliato! Scendiamo quindi in strada per vedere un po’ la città e i suoi principali monumenti. Le attrazioni cittadine non sono in realtà un granchè, sia per quanto riguarda il Linch Castle, l’Arco Spagnolo e la cattedrale di St. Nicholas. Ciò che colpisce di più è la vita nel centro, caratterizzato da bellissime case con colori accesi, pub e tantisse gioiellerie che vendono i famosi Claddagh Rings, anelli di fidanzamento composti da due mani che tengono un cuore. E’ bello passeggiare per le vie, osservando la vita di tutti i giorni e ascoltando la musica dei pub, fino ad arrivare nel punto in cui il fiume Corrib si getta nell’oceano Atlantico. Dopo queste camminate avvertiamo un po’ di fame e decidiamo di sentire, anche se per pranzo, l’Irish Breakfast in un locale del centro al prezzo di 10€ a persona. Il piatto è composto dalla tipica colazione inglese, con salsicce, pancetta in abbondanza, uova, fagioli, funghi e pudding. Direi che, dopo aver sentito la “loro colazione”, abbiamo fatto bene a mangiarla a mezzogiorno e non al mattino! Per smaltire facciamo una camminata sul lungomare che collega Galway alla vicina località balneare frequentata da surfisti di Salthill. La passeggiata è molto bella, permette di vedere tantissimi gabbiani, cigni e cormorani che popolano la baia. Si può quindi passare un po’ di tempo sulle spiaggette racchiuse da scogli per riposarsi o scorgere bellissimi paesaggi. Esausti per la lunga passeggiata facciamo ritorno a Galway attraversando i marciapiedi che costeggiano i canali paralleli al fiume Corrib fino ad arrivare al Salmon Weir Bridge, ponte dal quale nella giusta stagione si possono osservare i salmoni risalire il fiume. Arriviamo all’hotel e dopo esserci riposati un po’ ritorniamo per le strade principali per osservare questa incantevole città alla sera. Il giorno seguente è in programma la nostra prima escursione: la regione del Burren e le Cliffs of Moher. Per le nostre visite in partenza dalla città di Galway ci siamo avvalsi di una delle tantissime compagnie che organizzano i tour, prenotando direttamente online da casa, sfruttando una super offerta: 10 € a persona per tutto il giorno con guida in inglese. La compagnia si chiamava O’Neachtain Tour. In ogni caso, per chi non avesse ancora acquistato i biglietti, è semplice acquistarli direttamente alla mattina alla nuova stazione degli autobus della città. Al nostro risveglio ci accorgiamo che il tempo non è proprio quello che speravamo: il cielo è grigio grigio, con nuvole molto basse. Dopo la colazione raggiungiamo la stazione degli autobus adiacente al centro informazioni turistiche e saliamo sul nostro pullman tutto verde. Le fermate del tour sono varie e l’autista si presta gentilmente a fermarsi, dove possibile, per mostrare panorami mozzafiato. La prima fermata è il Dunguaire Castle, una fortezza a picco sulla baia di Galway, da dove si possono anche osservare, dall’altro lato della strada, alcune casette tipiche irlandesi con il tetto in paglia. Scendiamo quindi dal bus a Kinvara per una sosta che ci dà la possibilità di gironzolare tra le casette colorate dei pescatori e di osservare un bel cigno che sguazza in acqua. Attraversiamo quindi stupendi paesaggi, accompagnati da verdissimi pascoli dove le mucche e i cavalli si possono muovere quasi allo stato brado fino ad arrivare alla nostra prossima meta: Corcomroe Abbey. La Corcomroe Abbey è una antica chiesa del 12° secolo nelle campagne irlandesi, è priva di tetto e presenta nel suo giardino un cimitero ricco di sepolture adornate di croci celtiche. Le nuvole basse che ci accompagnano in questa giornata regalano un’aria di mistero alla struttura circondata da verdi torbiere. La prossima fermata del tour è Doolin, una bellissima cittadina racchiusa tra l’oceano e le dolci colline della contea di Clare. In questa località, attraversata da un piccolo fiume e dedita all’allevamento, abbiamo scoperto in un recinto un simpaticissimo asinello a cui abbiamo subito scattato tantissime foto. Poco distanti da Doolin si ergono le magnifiche Cliffs of Moher, scogliere a picco sull’oceano che si estondono per 8 km con un’altezza media di 200 metri (costo entrata 1 €). Il tour si ferma alle Cliffs per più di un’ora e permette di osservare da più punti le impressionanti scogliere che rappresentano anche la “casa” di tantissime specie di uccelli che vi nidificano. Tra le varie specie vi sono le carinissime Pulcinelle di mare che purtroppo però non siamo riusciti a vedere. Dall’alto delle scogliere è possibile scorgere all’orizzonte le isole Aran. La visita è molto bella anche se il clima non ci ha molto assistito per le nuvole molto basse che coprivano a tratti la costa. Dopo la lunga fermata ci si addentra nel Burren, una regione molto più sassosa, dove il tour si ferma per la visita di un Dolmen risalente a più di 5000 anni fà. Tra le rocce, si possono osservare varie specie spontanee di piante come le primule e altri bei fiori dal colore viola. Dopo la sosta, il bus fa rotta quindi verso Galway dove arriviamo alle 17:30. La sera ci rechiamo al pub adiacente allo Spanish Arc Hotel dove si esibisce un quartetto con violino, chitarra, tamburo e vari strumenti a fiato per ascoltare un po’ di musica tradizionale e assaggiare un sidro. Il pub è piccolo, ma molto affollato soprattutto dai tantissimi studenti che abitano in questa città. Galway ha infatti circa 75.000 abitanti, di cui, una bella fetta, è costituita dagli studenti, soprattutto spagnoli, che studiano nei college cittadini. Dopo una breve passeggiata per il centro facciamo ritorno in hotel per andare a nanna… Finalmente ci svegliamo con un bel sole, anche se ormai diffidiamo del cielo irlandese! Per oggi abbiamo in programma una nuova escursione: il tour del Connemara. Ci sentiamo di straconsigliare questa parte d’Irlanda perchè è davvero stupenda, più brulla rispetto al resto del paese ma in grado di regalare splendide viste dei tantissimi laghi racchiusi tra le montagne. Oggi siamo in sole 6 persone, perciò lasciamo Galway su di un piccolo pulmino che ci permette di compiere tantissime soste lungo il tragitto. La prima è una bellissima camminata per una lunga via nella campagna che ci consente di osservare tante case con tetti in paglia e i famosi recinti di pietra tipici di questa regione. Nei recinti, costruiti per delimitare i terreni dopo la grande carestia che ha colpito l’isola nel ‘800, abbiamo incontrato mucche e tanti simpatici asini che si prestavano ai nostri scatti! Il Connemara è la regione in cui gli abitanti parlano ancora con fierezza l’antica lingua irlandese, il gaelico, e molti ragazzi vi si recano in estate per il suo studio da tutta l’Irlanda. Dopo essere ripartiti ci fermiamo sulle sponde di stupendi laghi alimentati da ruscelli che riflettono in questa stupenda giornata il blu del cielo. Scorgiamo tra l’erba gialla una pecora con il suo agnellino che pascolano vicino alla riva e riusciamo a raggiungerli per alcune foto. La fermata più lunga di questa giornata è alla Kylemore Abbey, antica residenza costruita a metà del 19° secolo da un nobile inglese ed ora gestita dalle suore. L’abbazia è costruita in un luogo stupendo, sulle rive di un lago che riflette le cime dei monti circostanti. L’ingresso è abbastanza caro (7 € per chi vi si reca con un tour) ma ne vale davvero la pena. Oltre all’edificio principale in cui si possono visitare alcune stanze, incluso nel prezzo vi è la visita ai giardini in stile vittoriano e la possibilità di passare un po’ di tempo tra i sentieri alberati che circondano il lago. Dopo alcuni acquisti nel centro turisti dell’abbazia ripartiamo insieme ai nostri simpatici compagni di viaggio che si divertono ad intonare canzoni dei lori paesi verso il Killary Harbour, l’unico fiordo irlandese. Il fiordo, lungo 16 km circa, regala una vista spettacolare, illuminato a tratti dal sole che si fa spazio tra le nuvole. Riprendiamo poi la strada tra i monti del Connemara dove ci viene spiegato dalla guida come gli abitanti del posto sfruttino la torba, di cui è ricca la regione, come combustibile. Attraversiamo poi vallate dove regnano sovrane le pecore fino a Maam Cross, nel centro del Connemara, prima di fare ritorno a Gaway alle sei di pomeriggio passate. Facciamo un giro per il centro per acquistare alcuni souvenir e cartoline da riportare a casa e raggiungiamo l’hotel per una doccia rilassante. Per la sera abbiamo deciso di provare un ristorante di pesce, visto che Galway è rinomata per i suoi molluschi e per il salmone. Scegliamo come ristorante il Mc Donagh’s, una vera istituzione cittadina, dove è anche possibile acquistare il pesce d’asporto. Sfruttiamo una conveniente offerta che permette di acquistare un menù completo di due portate con un bicchiere di vino bianco per 20 € a persona. Assaggiamo un’ottima zuppa di pesce, spiedini di merluzzo, salmone impanato con patate e un piatto freddo di molluschi della baia di Galway con il salmone affumicato accompagnato da tante ottime salse. Tutto ottimo tranne il vino! Gli irlandesi non sono infatti famosi per le loro produzioni vinicole… Dopo un’ultima passeggiata tra le vie di Galway facciamo rientro all’Imperial Hotel. Il settimo giorno della nostra vacanza ci svegliamo con un po’ di tristezza perchè dobbiamo lasciare Galway per fare ritorno a Dublino; ci era davvero piaciuta questa cittadina sull’oceano.. Dopo una breve passegiata per le vie principali ritorniamo alla stazione degli autobus per raggiungere nuovamente la capitale. Ritroviamo Dublino con il sole e dopo aver posato le valigie in hotel (sempre il Leeson Inn Downtown) usciamo per una passeggiata alla ricerca di souvenir e cartoline da riportare a casa. Visitiamo il negozio della Guinness, i tanti negozi della catena Carroll’s e i centri commerciali che si affacciano sulle strade laterali a O’Connel Street. Mangiamo un panino nella catena di fast food irlandese Supermac’s e ci rilassiamo per un’ultima volta a St. Stephen’s Green. La sera ci dirigiamo nuovamente a Temple Bar per bere un’ultima birra (questa volta chiara, la Harp) ed ascoltare i tanti bravi musicisti dei pub. Entriamo ed usciamo per tutti i più famosi pub del quartire: il The Temple Bar, il St. John Gogarty e il Fitzgerald’s. Ritorniamo all’hotel per preparare le valigie e scrivere la cartoline: è la nostra ultima notte in Irlanda. Al nostro risveglio imbuchiamo le cartoline e aspettiamo l’Aircoach alla fermata nei pressi del nostro hotel. Raggiungiamo l’aereoporto verificando che il nostro volo per fortuna non era stato cancellato come altri per la nube di cenere e dopo gli ultimi acquisti ci imbarchiamo tristi tristi per far ritorno in Italia. La settimana in Irlanda è stata stupenda e non ha di certo tradito le grandi aspettative che avevamo prima di partire. L’unico peccato è stato dover ritornare a casa! Comunque consigliamo a tutti di passare qualche giorno in questa magnifica isola, non limitandosi solamente alla città di Dublino, che, seppur bella, non è in grado di competere con le immagini che l’Irlanda è in grado di regalare nei suoi posti più nascosti…


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