Dublino: Guinness, 4 stagioni e tanta musica!

Dublino: Guinnes e tanta musica
Scritto da: Oni_pigu
dublino: guinness, 4 stagioni e tanta musica!
Partenza il: 14/05/2009
Ritorno il: 17/05/2009
Viaggiatori: in coppia
Solita partenza da Bergamo Orio Al Serio con Ryanair destinazione: Dublino! Io c’ero già stata nel 2000, ma volevo portare Igor nella casa della Guinness! Si parte giovedi con l’ultimo volo e la nostra preoccupazione è come arrivare in centro città, ma ormai sappiamo che Ryanair ha sempre autobus che attendono fuori dagli scali i suoi voli per cui partiamo a cuor leggero, anche perchè l’hotel (Days Inn Rathmines, prenotato tramite il solito sito Booking.com che sin’ora non ci ha mai deluso ) ha la reception 24h…quindi qualcuno ad attenderci ci sarà di certo. L’autobus dall’apt ci porta in centro città (O’ Connell Street) dove una fila di taxi è sempre pronta ad attendere i turisti che giungono (Attenzione: salite sul primo taxi in fila altrimenti rischiate di creare un TUMULTO generale dell’associazione taxisti dublinesi!). Indichiamo l’indirizzo da raggiungere (Lower Rathmines Road) e via nella notte piovosa dublinese (inutile dire, spero, che è vero il detto per cui “a Dublino in un giorno puoi avere 4 stagioni”: provare per credere!). Dalla cartina il nostro hotel sembra un pò fuori mano: la zona è quella che loro chiamano Rathmines, ma in realtà si rivelerà essere a 5 minuti di bus dalla centralissima Grafton Street, con fermata d’autobus (almeno 3 linee diverse che io ricordi) a 20mt dall’hotel. Il receptionist che ci accoglie è davvero davvero gentile e ci ha fatto ricaricare 2 cellulari (noi avevamo dimenticato il nostro caricatore) e ovviamente prenotato il taxi per l’apt il giorno del rientro! Ma ormai è notte fonda per cui doccia e ninne. Domani ci aspetta DUBLIN CITY. Suggerimenti: 1. ricordate di portare con voi un adattatore per le prese (EU vs UK); nell’eventualità non lo troviate, potete comprarlo nei tanti negozietti di souvenir che si trovano in città. 2. Il tkt per i bus si fa direttamente sull’autobus e la tariffa cambia a seconda della fermata che dichiarate: cercate di avere SEMPRE l’esatta cifra perchè la macchinetta delle monetine sul bus NON dà resto! 3. I bus hanno le linee “N” che sono le NOTTURNE: il prezzo è molto più alto della corsa diurna ma sempre meglio che prendere il taxi! 15 Maggio: ci svegliamo presto e il cielo ci regala un magnifico grigio topo ma SENZA PIOGGIA (portate sempre e cmq ombrellini o k-way!); è possibile fare colazione in hotel ma, come nostra usanza, preferiamo scegliere dei locali più veraci che offrano colazioni tipiche. Io ricordavo che in Grafton Street (la via pedonale dello shopping!) ero rimasta incantata anni prima dal Bewley’s Oriental Cafè (78, Grafton Street): aperto nel 1927 ed in totale stile liberty, con magnifici quadri, vetrate colorate e camini, è formato da cinque spazi differenti: il Makerel che è un ristorante di pesce, nel Café Bar Delis si servono tutti i tipi di pizza, pasta e insalate, mentre il tipico Irish Breakfast si può gustare tutti i giorni nel Breakfast at Bewley’s. Inoltre, nel Mezz: coffe&bar at Bewley’s si possono assaporare dolci irlandesi, the e caffè. Infine, nel Café Theatre, in un’antica sala orientale, hanno luogo spettacoli di cabaret, jazz e teatro. Ovviamente noi ci concediamo un FULL IRISH BREAKFAST, per affrontare al meglio la giornata turistica. Giornata che inizia con una tranquilla passeggiata su Grafton Street che si estende dal St. Stephen’s Green a sud, fino ai giardini del Trinity College a nord. Il St. Stephen’s Green è in immenso parco pubblico dove, tempo permettendo, è piacevole passeggiare ta laghetti, cascate artificiali, gazebi, busti di poeti e scrittori o semplicemente sedersi ad ammirare il magnifico VERDE dell’erba irlandese. Vicino al parco c’è l’omonimo Shopping Center di particolare rilievo perchè interamente costruito in stile liberty con un immenso orologio appeso all’ingresso. Tutto intorno al parco case in stile vittoriano e giorgiano. CONSIGLIO: visitate il “Number 29” di Fitzwilliam Street Lower vicino a Merrion Square: è un’esperienza unica e molto piacevole. Si tratta di una casa di città in stile georgiano, che è stata completamente restaurata per mostrare come una tipica famiglia della classe media viveva nel periodo tra il 1790 e il 1820. Dirigendosi verso il famigerato TRINITY COLLEGE è d’uopo la foto davanti la statua di Mollie Malone (meglio conosciuta come “The Tart with the Cart” poichè leggenda metropolitana vuole che Molly fosse una prosperosa giovane dal seno generoso che alternava il mestiere di pescivendola di giorno a quello di prostituta alla notte). Ma eccoci all’ingresso del TRINITY COLLEGE (ed il cielo ci regala un raggio di sole che rende la visita e le foto nel giardino interno spettacolari!). Questo è uno dei più prestigiosi istituti d’istruzione a livello mondiale e, senz’altro, il più blasonato e antico d’Irlanda. L’istituzione, il cui nome ufficiale per esteso è College of the Holy and Undivided Trinity of Queen Elizabeth near Dublin, nasce ufficialmente nel 1592 con la fondazione ad opera di Elisabetta I. Il Trinity College si trova di fronte ad una filiale della Bank of Ireland nel palazzo che un tempo era il Parlamento irlandese. Tra gli ex studenti ci sono Samuel Beckett, Oscar Wilde, Edmund Burke e Oliver Goldsmith. Non sapevamo se fosse possibile visitare la libreria interna (che custodisce il famoso Libro di Kells) ed allora ci siamo limitati a passeggiare nell’immenso cortile interno, fatto da prati ed alberi di un verde sconcertante, fingendo di essere studenti del collegio all’epoca del “caro amico Oscar”!!! Rigorosamente a piedi e cartina in mano, arriviamo fino alla St.Patrick’s Cathedral, la più grande cattedrale protestante sotto il “controllo” della chiesa d’Irlanda: anche qui ci aspetta un magnifico parco antistante la chiesa, la cui costruzione iniziò intorno al 1190 sopra ad un tempio che sorgeva vicino al pozzo dove S.Patrizio battezzava i nuovi cristiani. CONSIGLIO: Se dovesse venirvi fame, nelle “vicinanze” (e più esattamente al n° 2 di Werburgh Street) potete trovare un piccolo negozietto dalla tipica insegna in legno che prepara (TAKE AWAY) il miglior Fish&Chips di Dublino: Leo Burdock. Le porzioni sono davvero esagerate, per cui consiglio di iniziare prendendone solo uno…ma ovviamente dipende dalla vostra fame. Concludiamo il giro in St. George Street, una strada in cui svetta un magnifico mercato coperto (St. George Arcade) fatto interamente da mattoni rossi in stile vittoriano, la cui prima costruzione risale al 1881: buon posto per passare un’oretta tra banchi che propongono merce di ogni genere e soprattutto libri molto “antichi”. Rientriamo in hotel, cambio abiti (nel frattempo pioggia ci colse!!) riposino e poi pronti per la serata in Temple Bar! Temple Bar: cosa dire che non sia ancora stato detto??? E’ in posti come questo che scopri il vero spirito irlandese fatto di gente allegra, che ama la musica e soprattutto la musica TRADIZIONALE, che ama divertirsi e BERE BIRRA!!! Ed ecco la prima considerazione: non ci sono locali migliori rispetto ad altri (certo ci sono i famosi The Temple Bar e John Gogarty), ma conviene visitarne il più possibile perchè ognuno offre qualcosa di particolare ed unico. In ognuno troverete comunque giorni (o orari della giornata o serate) completamente dedicate alla musica irlandese. Non tralasciate una foto all’ O Penny Bridge by night! Camminando per qualunque via di Dublino (specialmente in Temple Bar) tenete il naso all’insù e vi capiterà di vedere dei VINILI appesi ai muri….avvicinandovi e leggendo scoprirete che in quel posto, qualche personaggio ORA famoso ha lavorato o cantanto quando ancora era un perfetto Signor Nessuno! Altra considerazione: nelle NOTTATE dublinesi si capisce la netta distinzione tra irlandesi (come anche accadeper gli inglesi d’altronde!) ed europei…riescono a bere pinte su pinte senza buttar giù nemmeno una nocciolina..datevi uno sguardo intorno: nei pub gli unici a mangiare sono gli stranieri in visita! Attenzione poi a non ordinare birra “small” o una “half pint”..rischiereste (data l’ilarità degli irlandesi) di vedervi servire un chupito di birra! Le misure sono SOLO 2: “a PINT of Beer” o “ a glass of beer”! Ultima considerazione: quando ordinate una Guinness, non abbiate fretta! Non vi sarà servita all’istante..una buona pinta di Guinness che si rispetti deve essere riempita “a step”: prima metà, poi l’altra metà fino all’orlo e poi a “decantare” per qualche minuto. Solo cosi la schiuma sarà polposa e durerà fino all’ultimo sorso di birra! 16 maggio: Ci svegliamo ancora un pò intontiti per la nottata in Temple Bar. Oggi ci attende il giro al di là del “green” Liffey: attraversando il fiume dall’ O’ Connell Bridge ci si trova davanti alla statua di Daniel O’ Connell che da il nome anche alla principale arteria stradale: O’ connel Street è una delle strade più larghe d’Europa e una delle più affollate di Dublino, piena di negozi, ristoranti e pub. Le vie attigue alla O’Connell, come la Henry Street o l’Abbey Street, formano la zona commerciale più importante della città. Numerosi i luoghi d’interesse , tra cui l’edificio del General Post Office, costruito nel 1818, che vanta una facciata neoclassica. Questo edificio fu utilizzato come sede dell’esercito repubblicano durante l’insurrezione del 1916. Dal suo balcone i due leader dell’insurrezione, James Connolly e Padraig Pearse, dichiararono repubblica l’Irlanda. Rispetto alla mia ultima visita, in O’Connell trovo un nuovo “monumento” : The Spire, un monumento con forma di ago, alto 120 metri, eretto nel 2003. Non ne capisco il senso…ma mi adeguo! Cosi ci dirigiamo verso la statua dedicata a James Joyce di fronte al Kylemore Cafè per poi fare una passeggiata nella pedonale Henry Street. Torniamo indietro e lungo la Eden Quay (affrontando un tagliente vento) arriviamo fino alla Custom House (la dogana per intenderci, un edificio neoclassico del XVIII secolo) e poi fino alla scultura detta “FAMINE” dedicata a tutti i dublinesi (ma io voglio pensare che possa essere dedicata a tutti coloro) che emigrarono in tutto il mondo a cause della carestia che, in questo caso, colpi l’Irlanda tra il 1845 – 49: è veramente toccante e le statue sono a grandezza naturale. Ancora camminando e dirigendosi dalla parte opposta, attraverso strade secondarie che ci hanno portato persino a passare davanti ad una mensa per i poveri (la fila era molto molto lunga) siamo arrivati in Bow Street alla distilleria del più famoso dei whiskey (qui con la “e”) irlandesi: The Old Jameson Distillery (facilmente raggiungibile comunque anche con i mezzi direzione Smithfield). La distilleria merita una visita (che costa €13.50 ma con assaggi di whiskey). Sulla via tra Famine e la distilleria facendo una capatina in Temple Bar, abbiamo potuto apprezzare un “aperitivo” a base di ostriche, pane nero con burro salato e guinness. In serata ancora temple bar e poi hotel. 17 maggio: Ultimo giorno e, soprattutto, giorno dedicato alla Guinness Store House. Come al solito scendiamo in St. Stephen’s Green e per scelta arriviamo a piedi fino alla St. James Gate Brewery (Market Street) ma molti sono i bus cittadini che fermano in zona, compreso il bus turistico Dublin City Hop On/ Hop Off : gli orari di apertura sono ogni giorno dalle 9.30 alle 17; la STOREHOUSE fu costruita nel 1904 e la parte centrale è a forma di enorme bicchiere di birra da una pinta, che va dal piano terra, fino al Gravity Bar dell’ultimo piano. Prima di entrare (per la visita che NON E’ GUIDATA) ci si trova sul pavimento la copia del contratto con cui Sir Arthur Guinness (che tanto per precisare fu una sorta di benefattore per la città di Dublino) prese in affitto l’edificio per ben 9000anni. Conservate il biglietto d’ingresso, vi permetterà una volta saliti fino al GRAVITY Bar di avere “gratuitamente” un fantastico bicchiere di Guinness “fresca fresca” spillato dai migliori mescitori d’Irlanda: dal produttore al consumatore insomma! Sedetevi e sorseggiando la migliore Guinness che gusterete mai nella vita, godetevi lo spettacolo di Dublino a 360° dall’alto. Buon Viaggio e Sláinte.


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