Verso l’Isola Magica

Verso l’Isola Magica (parte prima) Chiedetemi.” Qual è il tuo sogno nel cassetto?” Vi risponderò: “Andare in Irlanda!” Un desiderio così forte, irresistibile … così intenso, tanto da far quasi male! La sensazione che la mia vita non sia “completa” senza quell’esperienza … … L’esperienza di ammirare la bellezza della...
Scritto da: ivy
verso l'isola magica
Partenza il: 09/06/1996
Ritorno il: 20/06/1996
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
Verso l’Isola Magica (parte prima) Chiedetemi.” Qual è il tuo sogno nel cassetto?” Vi risponderò: “Andare in Irlanda!” Un desiderio così forte, irresistibile … così intenso, tanto da far quasi male! La sensazione che la mia vita non sia “completa” senza quell’esperienza … … L’esperienza di ammirare la bellezza della sua natura ancora incontaminata, i prati verdi, di un verde quasi brillante, … l’oceano di un colore che racchiude mille colori, … il suo incredibile cielo … il famoso “Cielo d’Irlanda”!! … … L’esperienza di conoscere di persona la gente irlandese, così fiera e orgogliosa, ma anche così semplice e cordiale, … di provare a capire e a seguire il loro stile di vita, … apprezzarne le tradizioni, le abitudini, i gusti, i sapori, i profumi, la musica, le favole … … Quell’esperienza ora l’ho vissuta … e sono qui a raccontarvela … Addì 09 giugno 1996 … Apro gli occhi: è l’alba. Con un’emozione mai provata prima, mi preparo ad intraprendere il viaggio dei miei sogni … che finalmente sto per compiere. Insieme ai miei compagni d’avventura, mio fratello Sandro, anche lui “malato” come me d’Irlanda, e i nostri comuni amici, Daria, Ferruccio e Nunzio, partiamo dall’aeroporto di Milano Linate in una mattina di caldo quasi estivo. L’aereo decolla … è il mio battesimo dell’aria … il mio volo verso il paradiso; … Le nuvole tutt’intorno, a tratti lasciano scorgere la vista delle Alpi, poi la pianura e infine l’oceano. Facciamo scalo a Bruxelles e dopo appena un’ora e mezza di volo, all’annuncio dell’imminente atterraggio, l’emozione si fa’ più forte. … Dal piccolo finestrino dell’aereo vedo avvicinarsi sempre più il suolo irlandese, di un verde strabiliante esaltato dalla pioggia che sta cadendo lentamente … … E’ la prima immagine d’Irlanda, che sempre mi resterà impressa nella memoria: la visione dall’alto di una distesa di prati delimitati dai classici muretti a secco a formare appezzamenti dalle mille forme geometriche. … Un’immagine vista e rivista tante volte sui libri fotografici e su tutti i dépliant dedicati all’Irlanda. Aeroporto di Dublino. Sbarchiamo! … Scendo dalla scaletta dell’aereo e finalmente tocco il sacro suolo irlandese! La mia felicità è all’apice … impossibile descriverla! Una leggerissima, fresca pioggia ci accoglie; … l’Irlanda sembra voglia battezzare il nostro arrivo sulla sua terra e purificarci da ogni brutto pensiero … Ci mettiamo alla ricerca della nostra agenzia per la consegna della macchina a noleggio e, ad un tratto, scorgiamo una signora dall’aria preoccupata che regge tra le mani un cartello con la scritta “Mr. Sbaffi”. Il mio amico le si avvicina e la gentile signora esclama: “Mr. Sbaffi?! … Finalmentee!!”… (questa frase diventerà per noi un tormentone!). Accompagnati e simpaticamente intrattenuti dalla signora, ci viene consegnato del materiale utile al nostro viaggio e le indicazioni per ritirare l’auto. Attimi di panico al posteggio! … La Toyota Carina Station Wagon affidataci è bellissima, quasi nuova, ma … la guida a dx è di forte impatto! Ferruccio – Mr. Sbaffi – The driver prende in mano la situazione e ci guida “sicuro” verso la capitale Dublino, … che ospita proprio oggi la maratona femminile…! La città è letteralmente invasa da un’orda di donne, chi al trotto, chi al galoppo! Siamo circondati! Abbandoniamo subito l’idea di fermarci a visitare la capitale e usciamo da Dublino anche noi di corsa! Appena fuori della periferia della città, nell’entroterra, il paesaggio si trasforma: pianure sconfinate, dolci colline, piccoli paesini dalle belle case colorate, sfrecciano intorno a noi; guardo scorrere queste immagini da sempre sognate e non riesco a rendermi conto che, sì, IO, mi trovo in Irlanda e che la sto ammirando dal finestrino dell’auto! Ci dirigiamo verso l’entroterra, sulle Wicklow Montains, e, improvvisamente, quanto inevitabilmente, ci perdiamo! Scorgiamo ad un tratto due figure a bordo strada, vicino ai boschi, accanto ad un fuoristrada; speranzosi accostiamo e mandiamo Sandro, in cerca di indicazioni. Quando i due si voltano, scopriamo intimoriti che abbiamo incontrato il sosia di Pacciani e del suo amico di merende, versione irlandese, al ritorno da una battuta di caccia!! All’avvicinarsi di Sandro, però, i due mettono via i fucili e gli vanno incontro sorridenti (con i vestiti in cuoio sporchi di sangue!!!); vediamo mio fratello incurante del pericolo che gesticola per spiegarsi meglio, mentre i due lo ascoltano, ridono e gli danno pacche amichevoli sulle spalle. Pochi minuti e Sandro, col sorriso sulle labbra, risale in auto e ci racconta di quanto i due siano stati simpatici e cordiali e gli abbiano dato indicazioni utili per giungere a Glendalough, la mistica! Glendalough non è bella come immaginavo … di più! Appare adagiata all’interno di una piccola, verdissima vallata (“Glendaluogh” significa, infatti “valle dei due laghi”), percorsa da torrenti di acqua cristallina, da numerosi sentieri che portano verso boschi incantati, e dominata dalle rovine di uno dei più importanti monasteri celti del passato. Varcata l’entrata ad arco, ci si avventura all’interno del sito monastico, con la torre a pianta circolare, alta ben 30 metri e le suggestive rovine della vicina St. Kevin Church, dal cui antico tetto in pietra si erge un’altra torretta rotonda del VI sec.; la pace di questo luogo ti entra dentro e trovi così stranamente naturale camminare tra croci celtiche artisticamente scolpite e tombe antichissime. Nel frattempo una leggera e finissima pioggia continua a cadere; sono così rapita da questo posto che il fatto non mi procura assolutamente nessun disagio … … Ricordo la passeggiata verso l’Upper Lake, … le gocce di pioggia che mi accarezzano il volto, … la sensazione delle particelle di umidità sospese nell’aria, … le leggere nuvolette di nebbia sospese tutt’intorno, … il fresco profumo dei prati e del bosco, … il silenzio della natura. …Un ricordo ancora così vivido e magico! Al cosiddetto Lago Superiore incontriamo una ragazza, con cui scambiamo due parole, e con la quale osserviamo increduli i suoi due bimbi che, incuranti dell’aria fresca, si concedono un bel bagno! … Viene il momento di lasciare questo luogo di sconfinata bellezza, che rimarrà per sempre impresso nel mio cuore irlandese! … Si sta facendo scuro … Cominciamo a cercare un posto per passare la notte. Tra le nostre carte di viaggio abbiamo un elenco di B&B approvati dall’Ente del Turismo Irlandese; ne cerchiamo uno abbastanza vicino, … ma introvabile! Dopo vari tentativi, passando … “under the bridge, over the bridge e tutt’intorno al the bridge” (il famigerato ponte vicino al quale, secondo la guida, si dovrebbe trovare il B&B) … troviamo una piccolissima stradina che, passando accanto al “bridge”, ci conduce finalmente alla meta. La casa è carina e, dopo l’angosciante ricerca, apprezziamo molto la gentilezza del proprietario che ci accoglie e ci mostra le nostre camere, dalla tappezzeria colorata e con morbidi tappeti ovunque! Dopo una doccia ristoratrice l’appetito si fa’ sentire; andiamo al pub del piccolo paesino dove facciamo amicizia con il gestore che ci propone una bella porzione di pollo e patatine, … innaffiato da abbondante Guinness. Sarà la fame … sarà l’emozione e la gioia di essere in Irlanda … sarà quello che volete, ma non ricordo di aver mai mangiato un pollo così buono e delle patate fritte così “morbide dentro e croccanti fuori”, il tutto accompagnato dal sapore forte e armonioso della Guinness, che rende il piatto ancor più appetitoso e unico! Al ritorno al B&B, appena sistematami sotto le morbide e calde coperte, crollo in un sonno profondo e tranquillo; … non ho avuto neanche il tempo per pensare a quanto sia felice di vivere quest’emozione forte … l’emozione di essere in Irlanda! Ma il mattino non tarda ad arrivare ed un’altra giornata di viaggio ci attende; per affrontarla nel migliore dei modi proviamo a calarci completamente nelle abitudini degli Irlandesi, scegliendo la loro ricca colazione. L’Irish Breakfast è una gioia per gli occhi … un po’ meno per il nostro stomaco non abituato a tanto, e consiste in: pane di diversi tipi, corn flakes e cereali, frutta fresca, yogurt, uova cucinate in vari modi, pancetta, salsicciotti, prosciutto, formaggi, oltre al normale pane tostato con burro e marmellata, biscotti, dolcetti, succhi di frutta, latte, thè, caffè e cioccolata. Satolli come non mai, a fatica, saliamo in macchina e ci dirigiamo a sud verso Kilkenny, detta “la città del marmo”, “una delle più interessanti città ricche di storia” dice la mia guida. L’imponente Kilkenny castle, in riva al fiume Nore, è grandioso, candido, bellissimo, abbellito da giardini fioriti e da un esteso, verdissimo parco, … peccato che è stato interamente rifatto nel secolo scorso e solo le tre torri circolari e le mura risalgono al XIII sec. Di fronte al castello si trova il Kilkenny Design Centre che è uno dei principali baluardi dell’artigianato artistico irlandese; infatti, ospita botteghe di artigiani tradizionali e alcuni più avveniristici, … oltre ad un invitante self service, dove ci fiondiamo subito ad assaggiare i vari piatti proposti, poiché, nonostante l’abbondante colazione, nel primo pomeriggio l’appetito si è risvegliato! Sarà l’aria irlandese!!! Un ultimo giretto per le vie della cittadina, e ripartiamo alla volta della nostra prossima tappa: the Rock of Cashel. Dalla bella strada che vi ci conduce, all’improvviso, dietro una curva, scorgiamo da lontano la celebre sagoma della collina calcarea, alta una settantina di metri, dalla quale si erge un complesso ecclesiastico medievale di un fascino ed una bellezza davvero particolari. Dell’antica rocca restano una torre alta 28 metri a pianta circolare del XI sec., la Cormac’s Chapel in stile romanico e la cattedrale gotica dei sec. XII-XIII, caratterizzata dalla forma della sua torre, e tutt’intorno un alto muro di cinta. Alla base della collina si sviluppa il paesino, mentre a due km. Si incontrano le suggestive rovine del monastero cistercense Hore Abbey del XIII sec. Le nostre macchine fotografiche cominciano a scattare, come impazzite, innumerevoli foto della magnifica rocca, da ogni possibile angolazione, e ci divertiamo un po’ a filmare con la telecamera scene di ipotetiche battaglie e relativi assalti al castello, come bambini, facendo trascorrere così, giocando, l’intero pomeriggio, … visto che siamo arrivati proprio il giorno di chiusura e dobbiamo rimandare la visita della rocca all’indomani mattina! Troviamo un grazioso B&B nei dintorni e, giunta l’ora di cena, su consiglio di alcuni ragazzi fermati per strada, entriamo in un bellissimo ristorante, che, vista la clientela, l’arredamento antico e lo stile raffinato, ci spaventa un po’, in previsione del momento del conto! Il ristorante porta il nome del famoso liquore “Bayles” e offre piatti prelibati, sia di carne sia di pesce. Il servizio perfetto, la luce soffusa e il tepore della sala, rendono la cena ancor più piacevole e particolare e, al momento del conto, non proprio così salato, paghiamo volentieri per il nostro delizioso pasto. Non ancora del tutto stanchi, attirati da una musica allegra, ci infiliamo in un pub dove un gruppetto di persone stanno suonando canzoni tradizionali irlandesi; l’atmosfera è molto famigliare, … il gruppo suona, canta, sbaglia intonazione, ride, mentre intorno si servono tante, ma tante, pinte di birra! Alla mezzanotte precisa, si chiudono le persiane e le porte e, dopo una buona mezz’ora ancora di musica e di Guinness, usciamo tutti di nascosto, quatti quatti, dal retro!! L’indomani mattina procediamo alla visita del sito monastico e, prima di lasciare questo luogo così mistico, … Sensazione incrementata anche da un cielo un po’ minaccioso, … consiglio di ammirare dall’alto della collina il bellissimo panorama sui pascoli verdi punteggiati di rovine. Raggiungiamo a sud Cahir, dominata da un imponente castello del XV sec. Dal ponte levatoio ancora funzionante e dal cammino di ronda molto suggestivo. Approfittiamo della sosta durante il tragitto, per visitare il castello che ospita una bella collezione di armi antiche e di armature, … e per scattare una foto ai nostri uomini insieme ad un’intera classe di un collegio femminile, felice di incontrare dei ragazzi italiani. Scendiamo a Lismore, bel villaggio antico, poi Fermoy, attraverso una strada panoramica ed, infine, giungiamo a Cork. Quella che in ordine di grandezza è la terza città dell’Irlanda assume connotati quasi mediterranei, vista l’immagine del porto, le vie costellate da un gran numero di negozi e di colorati edifici, mercati e molti pub. E’ prevalentemente un centro universitario ed industriale, quindi il mio ricordo è molto vago, … tranne per il fatto che i nostri uomini ci abbandonano per una partita di calcio del campionato europeo “commentata” insieme agli avventori di un pub affollato, mentre io e Daria ci facciamo una passeggiata per le vie del centro ad ammirare le vetrine ed i mercatini!!! … Finita la partita … lasciata Cork, la tappa seguente è a pochi km di distanza, a Blarney. Blarney è una cittadina molto famosa per il suo bel castello, sulla cui torre è posta una pietra che, secondo la leggenda, trasmette il dono dell’eloquenza a chiunque la baci! … (L’inconveniente è che la si deve baciare da sdraiati, schiena a terra sul pavimento, e con la testa all’ingiù, sospesa nel vuoto!!!). Io non me la sono sentita … (quel mattino mi girava un po’ la testa) … e quando, nei giorni (e nei mesi) successivi mi capitava di non riuscire a spiegarmi bene con i miei amici, la frase ricorrente che mi sentivo ripetere era: “ … eh … non hai voluto baciare la pietra di Blarney?! … ”. ? Ma, tornando a Blarney, … troviamo un po’ di difficoltà a trovare alloggio (la pietra attira frotte di turisti americani a caccia di leggende); anche la cena in un locale del centro non è granché, ma la serata trascorsa in un grande pub, affollatissimo di gente del posto e di turisti, si rivela grandiosamente spettacolare!!! Su di un enorme palco, sotto la luce di mille riflettori, un’intera “orchestra” suona e canta motivi tradizionali allegri e ritmati, rendendo l’atmosfera del pub molto calda e coinvolgente; … irlandesi e turisti si buttano nelle danze, altri, come noi, si fiondano al bar per ordinare pinte di Guinness e deliziosi Irish Coffee! Il mattino seguente, invogliati dal tepore di un bel sole, ci riprendiamo dagli stravizi della sera prima, visitando l’immenso parco che circonda il castello, dove si incontrano di tanto in tanto indicazioni del tipo: “l’altare del Druido” o “la grotta del mago” o “il trono del re” o “il bosco delle fate” …tutto così fantasioso, … tutto così turistico, … tutto così divertente! Proseguiamo verso ovest per Macroom, circondata da foreste, e, giunti a Kenmare, cominciamo a percorrere il “Magico” Ring of Kerry, la strada costiera più famosa d’Irlanda, … 160 Km di vedute sensazionali; l’anello di Kerry corre alto sull’oceano, costeggiando lunghi tratti di spiaggia, insenature, scogliere e alture, e toccando villaggi uno più bello dell’altro. Avvistata la prima spiaggia accessibile ci fermiamo, scendiamo dall’auto, e ci ritroviamo ad ammirare lo spettacolare paesaggio offerto dalla bellissima costa della penisola di Iveragh, … un tripudio di colori vivi e brillanti, … esaltati dalla splendida giornata di sole, incorniciato da un cielo intensamente blu! Oggi, in questo frangente, provo finalmente l’emozione di accarezzare per la prima volta con le mie mani le fresche acque dell’Oceano Atlantico e di raccogliere conchiglie e sassolini da portare come dolce ricordo con me a casa. Decidiamo all’unanimità che sarebbe fantastico trovare da dormire in un B&B con vista sull’oceano e fortunatamente ne troviamo uno proprio a Waterville, un bel paesino, con una lunga spiaggia, proprio di fronte alle bellissime isole Skellig, paradiso degli ornitologi Dopo una deliziosa cena a base di pesce freschissimo, … già pienamente soddisfatti della splendida giornata appena trascorsa, l’Irlanda, oggi, riserva per noi ancora una grossa sorpresa: il tramonto! Lo spettacolo che si mostra ai nostri occhi è qualcosa di indescrivibile, … sono le undici di sera, il sole comincia a calarsi dentro le onde dell’oceano, sprizzando tutt’intorno luci e colori dalle tonalità dorate a quelle rossastre. … Rimaniamo seduti in spiaggia fino a quando il sole non scompare dall’orizzonte lanciando gli ultimi raggi di luce della giornata e andiamo a dormire con quella visione e quell’emozione impresse inevitabilmente per sempre nella memoria! … Sapevo che l’Irlanda mi avrebbe “toccato” nel profondo dell’anima, ma non immaginavo che l’avrebbe fatto in un modo così tremendamente spettacolare e romantico!!! Ci svegliamo ancora in una fantastica giornata di sole e di cielo terso! … Percorriamo il tratto di Ring che ci rimane, con calma, anche perché la strada è veramente stretta e tortuosa, e ci fermiamo spesso ad immortalare con le nostre macchine fotografiche i bellissimi paesaggi che variano ad ogni curva. Proprio durante una di queste soste, nel cortile di un pub sulla costa, conosciamo un simpatico violinista che si sta esercitando in alcuni brani; conversiamo un po’ con lui, poi come rapito, guarda verso l’orizzonte ed esclama: “ … oh …it’s a beautiful day … ” con un’espressione ed uno sguardo che fa trapelare chiaramente la sua gioia di vivere ed il suo amore per questa fantastica terra! FINE PRIMA PARTE.


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