Iran, land of Persia

Marco Polo scrive ne Il Milione:"il calore è tremendo perciò le loro case sono costrutte con ventiere per catturare l'aria. Queste sono poste sul lato da cui soffia il vento che portano nelle dimore a rinfrescarle"
Scritto da: mirkotravel
iran, land of persia
Partenza il: 02/08/2017
Ritorno il: 14/08/2017
Viaggiatori: 1
Spesa: 1000 €
Volo: l’Iran non è una meta propriamente turistica, ma da Milano esistono 2 compagnie che collegano direttamente l’Italia con Tehran e il prezzo del biglietto non è nemmeno eccessivo.

Trasporti: in questa avventura, ho viaggiato da solo. Ho voluto muovermi come si muove la gente del posto: utilizzando i trasporti locali o semplicemente chiedendo dei passaggi sul bordo della strada approfittando numerose volte dell’ospitalità iraniana. La rete stradale è buona e le persone sono gentilissime, non si corre alcun pericolo.

Accomodations: il mio viaggio è stato in “backpack style”, ho dormito sempre in ostello, si esistono gli ostelli in Iran ed esistono addirittura le camerate miste. Non è una destinazione comune, ma troverete sicuramente numerosi viaggiatori “low budget” soprattutto dall’Olanda, la Francia e la Germania.

Pasti: la cucina iraniana è una perfetta simbiosi tra tradizione e cultura. L’ingrediente principale della cucina persiana è il riso. L’uso delle spezie nella cucina Iraniana è molto sapiente e raffinato ed i profumi non coprono mai il sapore degli ingredienti principali. La cucina è caratterizzata da piatti di carni rosse e bianche, escluso il maiale, a volte il pesce (tra cui anche il famoso caviale iraniano), ma anche da portate vegetariane. A volte possono essere serviti per primi i mazeh o stuzzichini composti da frittate e salse in cui viene intinto il pane. In genere un pasto iraniano non è composto da diverse portate, bensì tutti i piatti vengono serviti insieme e i commensali se ne servono secondo le proprie preferenze e nell’ordine desiderato. I dolci e la frutta vengono serviti insieme al termine.

Un pranzo tradizionale viene servito sopra un sofreh, una tovaglia di cotone stesa a terra sopra vari tappeti sovrapposti; i piatti principali sono circondati da pane, riso e varie ciotole con salse e insalate di verdure fresche.

Il diario del viaggio

Perché l’Iran? Ecco la prima e più frequente domanda che vi verrà fatta quando parlerete del vostro viaggio in Iran. E’ semplice trovare persone che associano il nome di questo paese con la guerra, l’estremismo islamico o chissà quale altra valenza negativa che ci viene passata dai mezzi di informazione.

Come risposta di solito faccio notare che si tratta dell’antica Persia, molti non ci pensano, ma a quel punto realizzano che ha bisogno di ben poche presentazioni. Per continuare chiedo: “perché no?”. E’ un paese in cui non si sente mai di aggressioni ai danni degli stranieri e non è praticamente mai sulle pagine di cronaca. E’ spesso presente in quelle di politica estera ma sinceramente non voglio parlare di politica, mi limito a rendermi conto che gli interessi in gioco sono molto grandi e io troppo piccolo per conoscere tutta la verità. Questa confusione generale sul vero stato del paese però, mi mette una grande curiosità e voglio sfamarla quindi andrò a vedere coi miei occhi, così compro una guida, leggo qualcosa e parto…

TEHRAN

Tehran, non Teheran come la chiamiamo in occidente. La tipica capitale di un paese in via di sviluppo che ha conosciuto un’espansione discontinua e disorganizzata. Un po’ come molte sue “sorelle” in altri paesi pecca di un’urbanizzazione attenta. Una cozzaglia di stili, dove nuovi edifici di compagnie si accostano a basse e fatiscenti abitazioni. Ampi viali a quattro corsie dai quali si imboccano stretti vicoli pieni di spazzatura. Mi piace usare città come questa per iniziare ad ambientarmi nel paese, per poi immergermi in centri più piccoli e genuini. Per questo scopo, sono ottimi i parchi, i mercati, ma anche luoghi meno “romantici”, ma più di “uso comune” come supermercati, negozi di vari generi, le uscite delle scuola o le stazioni della metropolitana. Se paragonato con i bazar che si incontrano nel resto del paese, quello di Tehran non è un granché. È invece molto interessante e notevole il Golestan palace, unico edificio degno di nota della città. Gli abitanti di Tehran, soprattutto i lavoratori del bazar sono gli unici che mi abbiano fatto storie per farsi fotografare. In generale posso dire che i capitolini sono meno amichevoli del resto degli Iraniani, ma la prima impressione è comunque di una popolazione molto più aperta e gentile di molti altri paesi e soprattutto di quanto ci si aspetti.

Sicuramente i dintorni e alcuni quartieri periferici di Tehran hanno molto da offrire, ma credo che per la città in sè, un giorno sia più che sufficiente.

QOM

Un paio d’ore di bus mi portano alla mia prima tappa: Qom. È qui che mi “scontro” davvero per la prima volta con la disponibilità reale e disinteressata del popolo Iraniano. Voglio visitare il santuario e la moschea di Hazrat Masouma. È uno dei luoghi islamici più sacri del paese e, come sapete, per un non musulmano è solitamente molto difficile entrare in questi luoghi, beh in Iran è praticamente sempre possibile. Ecco la prima sorpresa positiva! All’ingresso mi fanno raggiungere da una guida che mi scorterà all’interno di tutto il sito dandomi tutte le spiegazioni necessarie in inglese. È uno studente volontario molto disponibile che si offre di accompagnarmi anche fuori, per vedere qualche luogo curioso nella cittadina compreso un negozietto di dolci tipici. Lo so, state pensando la stessa cosa che ho pensato io all’inizio. Qual è la novità? Questo ti accompagna in giro, ti porta nei negozi dove ha la commissione, dove i prezzi saranno gonfiati per i turisti e alla fine ti chiederà pure la mancia. Invece ecco la seconda sorpresa, pago i dolcetti esattamente quanto li paga la signora davanti a me, ne chiedo cinque confezioni e mi consigliano di prenderne solo una visto che col caldo non si conserverebbero perfettamente. Finita la passeggiata, Hussein mi accompagna a riprendere il taxi per la stazione dei bus, gli chiedo se posso offrirgli una mancia, almeno qualcosa da bere. Mi risponde che è stato importante poter mostrare un pezzo del suo paese a qualcuno con cui ha scambiato quattro chiacchiere e questo è sufficiente.

KASHAN

Un altro bus mi porta a Kashan. Una cittadina non troppo visitata, famosa per le bellissime case storiche, antiche residenze private di ricchi mercanti oggi diventate musei. In realtà nei luoghi principali qualche turista lo si incrocia. Oggi è venerdì quasi tutti i negozi e il bazar sono chiusi, ci andrò domattina, ma dove sono tutti oggi? Chi non lavora va al parco con la famiglia ed è lì che vado dopo aver visitato i soliti luoghi turistici. Mi rilasso al fresco di questi splendidi giardini, scatto numerose foto e poi decido di rientrare in centro per una passeggiata e un aperitivo. In Iran è praticamente impossibile trovare alcolici, andranno benissimo un tea e un dolcino in un barettino curatissimo che due sorelle sono riuscite a ricavare in una piccola stanzina sull’angolo di un incrocio. La sera vado a fare qualche foto notturna alla moschea, anche qui è permesso entrare nel cortile interno e come molti altri luoghi in Iran è illuminata divinamente.

Il giorno seguente mi sveglio presto per recarmi al bazar. Lo so, in questi paesi non esiste il concetto tipico dei nostri mercati secondo cui le botteghe e i banchi aprono prestissimo. Entrando in un bazar o in un souk molto presto si corre il rischio di camminare tra vicoletti deserti sui quali si affacciano saracinesche ancora abbassate. A me piace proprio assistere alla metamorfosi di questi posti durante la quale quest’atmosfera quasi deprimente lascia piano piano il passo ad un brulichio di gente, odori e merce. I venditori arrivano al negozio con un po’ di cibo appena acquistato: un pezzo di pane, del formaggio, della verdura. Una volta sollevata la serranda, improvvisano un angolo tra la merce ancora accatastata per fare colazione. Non mi era mai successo qualcosa di simile: ognuno mi invita dentro per assaggiare e condividere il suo pasto. Quando è tutto pronto, al contrario del bazar di Tehran, si fanno fotografare volentieri con la loro merce e anzi, alcune volte mi chiedono di fotografarli per guardarsi poi nel display della fotocamera, una cosa che adoro fare. Finito il mio giro, è ancora presto, allora ne approfitto per andare dal barbiere, un’usanza che è diventata ormai una tradizione in ognuno dei miei viaggi.

ISFAHAN

Un po’ in bus e un po’ in autostop, raggiungo Isfahan, la città turistica più famosa. Se vi siete interessati all’antica Persia avrete sicuramente visto le foto della sua magnifica piazza. È un luogo magico che non va visitato, ma vissuto senza fretta, respirato con calma e assaporato con pazienza in ogni momento del giorno e della notte. La mattina è deserta, le fontane sono spente, l’atmosfera è tranquilla, l’aria è fresca e il sole basso permette foto stupende. Inizia ad animarsi per un breve periodo finché il sole troppo caldo non la rende un luogo dove si incontrano solo turisti. Non appena il sole smette di essere rovente, le famiglie ci si riversano e i bambini giocano nelle piscine prima che si accendano le fontane. La calda luce del tramonto dà il via alla danza d’acqua delle fontane e di luce degli edifici sapientemente illuminati che si affacciano sulla piazza. Questo è il luogo imperdibile dell’Iran, in cui spendere momenti intensi a chiacchierare e conoscere le persone fantastiche che lo popolano. Vi chiederanno da dove venite, cosa avete visto del loro paese, cosa vi è piaciuto, ma una è la domanda ricorrente che mi ha stupito maggiormente: cosa pensavo dell’Iran prima di visitarlo e come è cambiata la mia idea dopo esserci stato. Spiego sempre che prima di partire per un viaggio, e soprattutto per questo, non mi faccio idee, non voglio essere pronto a nulla di quello che scopro durante le mie avventure, voglio essere sempre libero da preconcetti.

Isfahan però, non è solo questa piazza. È famosa per i suoi numerosi palazzi, moschee, giardini, ponti e l’immancabile e stupendo bazar. È sicuramente la più bella città dell’Iran, considerate di passarci almeno tre giorni per potervi immergere a pieno nella sua atmosfera.

YAZD

Rieccomi in viaggio, prossima tappa: Yazd. È vero Isfahan è la città più bella, turistica e famosa dell’antica Persia, ma è Yazd quella più ricca di fascino, almeno per me. Marco Polo scrive ne Il Milione: “il calore è tremendo perciò le loro case sono costrutte con ventiere per catturare l’aria. Queste sono poste sul lato da cui soffia il vento che portano nelle dimore a rinfrescarle” ed è da quando ho letto queste parole che voglio vedere di persona di cosa parla. A parte lo stupendo complesso di Amir Chaqmaq, un paio di moschee e qualche giardino, Yazd non spicca per altri luoghi imperdibili, ma sono i suoi stretti vicoli a custodirne il tesoro più prezioso. Ritengo sia la più autentica e originale tra le città che ho visitato in questo viaggio. Tra quelle del classico circuito turistico, è la meno “contaminata”, dove ancora molta gente ti ferma per strada, dove il centro storico è praticamente privo di nuove costruzioni. Camminate senza meta, perdervi nel il labirinto di strette viuzze, entrate nelle moschee, passeggiate nel parco, visitate il principale tempio zoroastriano del paese. Per capire cosa sono le “ventiere” descritte dal viaggiatore veneziano, salite sul tetto di un caffè e ammirate la città dall’alto. Anche i dintorni della città offrono qualche attrattiva, esistono anche dei piccoli tour organizzati dalle agenzie locali. In realtà ho trovato solo una agenzia piccina, anche se avevo letto di altre e i turisti sono così pochi, che è difficile trovare il numero minimo di persone necessarie per i tour. Provano a propormi un tour privato, ma preferisco muovermi a modo mio, mi guardano sbigottiti, mi dicono che non ci sono mezzi di trasporto. Gli rispondo che farò come fa la gente di quei luoghi per recarsi qui in città, mica avranno tutti l’auto. Di prima mattina prendo un autobus locale fino alla periferia della città e da lì mi muovo solo con autostop e passaggi di fortuna su auto e moto fermate per strada. In una giornata percorro così oltre 250km viaggiando su 5 o 6 auto e un paio di moto senza praticamente pagare nulla, anzi mi vengono offerti un tea, dei biscotti e qualche fetta di melone. Visito il paesino di Farhaj, il castello di Sariazd e il caravanserraglio di Zein-o-din e alle 2 del pomeriggio sono già nuovamente in ostello pronto per godermi un altro tramonto sui tetti, malgrado sia stato anche fermato dalla polizia. Questa giornata è stata un’esperienza che porterò nel mio bagaglio di viaggiatore per sempre.

PERSEPOLI

Lascio con rammarico Yazd, ma anche oggi l’Iran mi regalerà luoghi stupendi. Chi di voi non ha mai visto il film 300? Vi ricordate il perfido Serse? Beh il suo immenso palazzo si trovava proprio tra Yazd e l’ultima città che visiterò: Shiraz. In realtà lungo il viaggio tra una città e l’altra mi fermo a visitare anche Pasargade e la Necropoli di Naqsh-e Rostam. Mentre la prima non mi provoca chissà quale stupore, le tombe dei grandi Re persiani scavate nella parete rocciosa sono una piacevolissima sorpresa. Devo confessare che per questo viaggio mi sono documentato veramente poco, ma l’ho fatto volutamente. Volevo arrivare nell’antica Persia senza programmi e aspettative, ho preferito scoprire giorno per giorno cosa questo paese ha da offrire. La Necropoli la posso paragonare, anche se molto più in piccolo, ad un mix tra il tempio di Abu Simbel in Egitto e Petra in Giordania.

La vera “star” della giornata però è Persepoli dove risiedeva appunto il Re che sconfigge i valorosi guerrieri Spartani nella battaglia delle Termopili. Il sito è immenso e ben conservato. Camminare tra queste rovine significa camminare nella storia dell’antica Persia, qui ci sono le vere scritture cuneiformi che si studiano sui libri di scuola.

SHIRAZ

Eccomi all’ultima tappa del mio viaggio. Si racconta che il sovrano moghul Shāh Jahān in visita a Shiraz, rimase così ammaliato dalla bellezza del Santuario di Shah Ceragh che chiese all’architetto Ustad Ahmad Lahauri di seguirlo in India per disegnare, su quel modello, la tomba di sua moglie. L’architetto accettò e disegnò il Taj Mahal e per ricompensa, venne ucciso in modo da non poterne replicare la bellezza. Chissà se anche questa è una delle “mille e una” novelle narrate nel più famoso libro persiano… Il santuario è decisamente il luogo più affascinante di Shiraz. Anche questo è uno dei luoghi più sacri dell’Islam e anche qui è permesso ai non musulmani di entrare accompagnati da una guida. Ne sono rimasto talmente colpito, che ho deciso di visitarlo tre volte per ammirarlo in diverse condizioni di luce e per poter assistere da vicino alla preghiera del venerdì. A dire la verità ho incontrato la stessa guida due volte e mi ha permesso di entrare e gironzolare senza di lei. Ormai mi conosceva e io sapevo dove potevo e non potevo entrare. Passeggiare tra i fedeli che, malgrado lo stupore nel vedere che non fossi accompagnato, si facevano fotografare liberamente, contemplare in solitaria i riti di preghiera standomene seduto in un angolino è stata una bellissima “immersione” nella cultura di questo popolo.

La mia esperienza nell’antica Persia si è conclusa. È un paese magnifico con un mix decisamente eterogeneo di bellezze naturali, di architetture uniche al mondo e di cultura e tradizioni millenarie. Ho visitato l’Iran in una stagione decisamente secca e mi sono soffermato in una zona abbastanza ristretta, potendo ammirare solo paesaggio desertico. È un paese molto grande che si estende tra due mari, che sale fino ad alte montagne, puntinato di città e villaggi interessanti. Sono sicuro che ha da offrire molto più di quello che ho visto, spero di tornarci presto.

Una volta a casa, ciò che rimane davvero nel cuore è la gente. Ci viene dipinta come guerrafondaia, estremista, invece sono solamente curiosi di conoscere il mondo e come la pensa. Non vedono l’ora di uscire da anni di regime politico e religioso che li ha tenuti chiusi sotto una campana di vetro che sono impazienti di rompere per evadere.

Ecco finalmente la risposta alla loro domanda ricorrente.

Potete vedere le foto e il video del viaggio al link: www.viaggiatoreda2soldi.it/iran-estate-2017.html

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