Iran, viaggio tra mille sorrisi persiani

Tour di due settimane alla scoperta delle meraviglie persiane
Scritto da: IreIre
iran, viaggio tra mille sorrisi persiani
Partenza il: 08/08/2014
Ritorno il: 22/08/2014
Viaggiatori: 9
Spesa: 3000 €

Iran: viaggio tra mille sorrisi persiani!

Ho voluto intitolare così il mio racconto di viaggio poiché una delle cose che ci ricorderemo sempre dell’Iran è la simpatia e il calore degli iraniani. Infatti, oltre ad essere estremamente cortesi con i turisti amano anche coinvolgerli, ad esempio partecipando alle loro fotografie o semplicemente dicendo “welcome in Iran” mentre passeggiano.

Siamo partiti da Milano – Malpensa di venerdì con il volo diretto per Teheran con Iran Air (unico volo diretto è di venerdì) dove abbiamo preso un bus con guida per iniziare il nostro viaggio verso il sud.

La prima tappa è stata il Mausoleo di Komeini, non molto distante da Teheran , meta di pellegrinaggio sia di iraniani sia di mussulmani provenienti da Stati confinanti. Come anche in altre moschee, per entrare bisogna togliersi le scarpe e le donne devono essere coperte (i chador sono forniti all’ingresso).

Abbiamo poi proseguito per Qom, città in cui studiano i religiosi per diventare Imam e Ayatollah. Malgrado a volte sconsigliata dalle guide o dai locali (perché città santa) a noi è piaciuto molto entrare nel cortile del Mausoleo di Fatima el Masuma ed osservare la stupenda cupola d’oro, i minareti e le mura decorate.

Il secondo giorno, arrivati a Kashan, abbiamo visitato delle alcune delle più belle case tradizionali del paese, ricche di decorazioni a specchi, affreschi, colonne decorate (consigliamo l’Abbasian Historical House con la sua casa del tè in cui riposarsi e la Tabatabaei Historical House con la meravigliosa stanza decorata con specchi e altri sfavillii).

In seguito, abbiamo soggiornato 2 giorni a Isfahan: la sua piazza principale (Piazza dell’Immam), seconda più grande del mondo, ci ha lasciato senza fiato, è immensa e facendo il giro di 360 gradi si possono vedere due moschee, il palazzo dello scià, il bazar sotto i portici e una grande fontana centrale. Consigliatissima anche la visita notturna poiché questa piazza, nelle sere estive diventa il centro della vita serale degli iraniani che con amici e famiglie si divertono a fare i pic-nic…assaggiate quello che vi offrono! Isfahan è considerata una delle città più belle dell’Iran anche perché è attraversata da un fiume su cui hanno costruito tre ponti di architettura tipicamente islamica. Purtroppo, da qualche anno il letto del fiume è vuoto in quanto dirottato verso altre città …ma si narra che presto potrebbe ritornare!

Il sesto giorno siamo ripartiti in direzione di Yazd, con sosta a Na’in per visitare la moschera del venerdì.

Yazd è la città dove nacque la religione zoroastriana, fondata nel VI secolo a.C. dal profeta Zoroastro o Zaratustra. Ancora oggi si può ammirare il Tempio del Fuoco dove è custodita la fiamma sacra che, secondo la tradizione arde ininterrottamente dal 400 a. C. Inoltre, Yazd è la città delle torri del silenzio, ossia alte torri in fango e terra dove in passato venivano esposti i morti affinché non contaminassero la terra come proferiva la religione zoroastriana. È possibile salire su queste due “colline” per contemplare il paesaggio. Infine, per fare una passeggiata all’ombra siamo andati al giardino di Dowlat Abad nel quale si può anche ammirare un esempio di torre del vento, ossia il prototipo del nostri condizionatori!

Una foto merita di essere scattata nella piazza dove si erge il complesso di Complesso di Amir-e Chakhmagh, formato da una maestrona facciata accuratamente decorata ed illuminata anche con l’aiuto di nicchie ed archi e due minareti che spiccano verso il cielo.

L’ottavo giorno partiamo per Pasargade, per visitare i resti dell’antica capitale fondata da Ciro il Grande intorno al 550 a.C.. Purtroppo l’unico monumento intatto è la tomba di Ciro, degli antichi splendori di quella città ormai rimane ben poco, altare e pochi altri resti. Questa tappa non vi porterà via molto tempo, un’ora è sufficiente per scattare qualche foto.

Una tappa molto bella e suggestiva è stata quella che abbiamo fatto a Naqsh-e Rostam, dove ci sono le tombe di quattro re scavate nella roccia e a forma di croce risalenti al periodo di Serse e Dario I. Facendo una passeggiata accanto a queste rocce si possono ammirare dei grandi e ben conservati bassorilievi che raffigurano le battaglie equestri dei vari re e soldati.

Dopo circa un’ora di bus giungiamo finalmente alla celeberrima Perseopolis, costruita intorno al 550 a.C. quando l’impero persiano aveva raggiunto il massimo splendore ma ahimè saccheggiata e incendiata da Alessandro Magno. Mentre ci avviciniamo intravediamo le alte colonne ancora ben conservate e dopo una scalinata monumentale di centoundici gradini ci si trova ai piedi del complesso principale, la Porta delle Nazioni, dove si possono leggere iscrizioni cuneiformi nelle tre lingue antiche (persiano, babilonese ed elamita) che fanno pensare quanto fosse già “internazionale” quell’antico regno. Merita molto andare oltre la Porta e passeggiare per scoprire le imponenti colonne, sculture, il famoso grifone achemenide e i bassorilievi raffiguranti soldati, scene di caccia, gli “immortali” e quello della lotta tra un leone e un toro (o altro animale mitologico). Salutiamo Persepolis illuminata dalla luce calda del tramonto per andare a dormire a Shiraz.

Shiraz è la città natale di due importanti poeti persiani del 1300, Hafez e Sa’di, e qui si possono visitare i loro mausolei immersi entrambi i due bei giardini. All’esterno delle tombe siamo stati avvicinati da un curioso personaggio con un canarino in mano che ha pescato per ognuno di noi dei fogliettini colorati contenenti poesie, messaggi sulla tua personalità o una predizione del futuro! Molto bella da visitare è la moschea del venerdì in quanto è composta da un grande loggiato intorno al cortile con al centro la vasca d’acqua con pareti e volte decorate in ceramica smaltata che richiamano decori floreali, quasi simili a tanti tappeti appesi.

Per rinfrescarci, abbiamo poi fatto una passeggiata al giardino botanico dell’Università chiamato Giardino Eram per poi ributtarci nel divertentissimo bazar. Facendo molto caldo, gli abitanti di Shiraz escono da casa nel tardo pomeriggio e quindi sconsigliamo di andare al bazar per quell’ora in quanto è molto caotico e non è facile fare acquisti.

Abbiamo dormito all’hotel Chamran, un 5 stelle con un bellissimo panorama e utilizzato quindi per festeggiare i matrimoni e noi donne siamo state invitate a partecipare brevemente ad una sorta di addio al nubilato e abbiamo avuto la conferma di quanto sono belle le ragazze iraniane! Infatti, tra donne non portano il velo, anzi hanno dei vestiti da sera molto eleganti e pettinature sfavillanti.

Da Shiraz abbiamo preso un volo interno per ritornare a Teheran (con la compagnia Mahan Air) dove abbiamo passato gli ultimi 4 giorni.

Il traffico di Teheran è estenuante, gli stessi taxisti non sapevano prevedere quanto tempo si sarebbe passato in auto e bisogna sempre calcolare almeno mezz’ora anche per le brevi distanze, però i taxi sono molto convenienti… non abbiamo mai pagato più di 7 euro, nemmeno per attraversare la città.

Di musei abbiamo visitato il quello dei gioielli e il museo archeologico: nel primo sono conservati il meraviglioso trono del pavone e il diamante da 185 carati “Darya-e Nur” (Mare di luce), gemello del Koh-i-Noor ora della regina d’Inghilterra. Nel museo archeologico ovviamente si trovano molti reperti provenienti dagli scavi di Persepoli e vicinanze.

Dedicandosi al tour delle residenze degli scià, siamo andati al palazzo Golestan, al palazzo Niavaran e al palazzo Sa’dabad. Sono tutti molto interessanti in quanto contenenti maestosi saloni, stanze da letto e stanze per accogliere le delegazioni ricche di specchi, tappeti bellissimi ed immensi, mobili provenienti dalla Francia e con argenterie meravigliose. Per entrare in questi complessi si acquistano dei biglietti separati per ogni edificio (€ 1.50 l’uno) quindi è bene leggere la guida e decidere cosa si vuole visitare prima di andare in biglietteria. Ad esempio, il complesso del palazzo Sa’Dabad è immerso in un parco con un bel giardino e vari edifici quali la White House, dove lo scià Mohammad Reza Pavlavi viveva con la famiglia, il Green Palace con stanze meravigliosamente decorate e altri edifici collocati nel parco.

Infine, una spettacolare vista di Teheran è dalla Milat Tower, costruita solo nel 2007 con l’altezza di 435 metri, la sesta torre più alta del mondo. Da lassù si gode un panorama di 360 gradi su tutta la città e si realizza quanto sia immensa e quanto le montagne siano vicine (noi siamo di Torino, quindi abituati ad avere le montagne incluse nel panorama cittadino, ma quelle di Teheran sono proprio parte integrante della città ed hanno il colore del deserto).

La sera è molto bello andare nel quartiere di Darband che è molto vicino alle montagne e quindi l’aria è più fresca. E’ una via ricca di locali e ristoranti dove poter mangiare. Il cibo in Iran è buono, non è troppo speziato ma purtroppo nei ristoranti non è molto vario, sempre riso, pollo e agnello. Nei ristoranti e negli hotel non hanno l’abitudine di portare la frutta e quella, in effetti, ci è mancata. In due eravamo vegetariane ma non abbiamo avuto troppe difficoltà, basta accontentarsi di mangiare per due settimane quasi solo riso e una buonissima crema di melanzane (kashke bademju) spalmata sul pane!

L’ultimo giorno siamo andati a Damavand, una zona di montagna dove gli abitanti di Teheran cercano di avere una seconda casa per sfuggire dall’inquinamento e dal caldo con solo un’ora di auto. Noi abbiamo avuto la fortuna di avere un amico che ci ha ospitato e dove abbiamo mangiato tanta frutta e verdura e assaggiato il miele prodotto dalle api di montagna!

Quindi dopo 15 giorni di viaggio, siamo pronti a ripartire alla volta dell’Italia con nella memoria impresse le meravigliose moschee iraniane, i bazar, le rovine di Persepoli, gli splendori degli scià e i meravigliosi sorrisi persiani.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche