Iran, una meta per tutti

Viaggio in famiglia tra Teheran, Shiraz, Yazd, Garmeh, Esfahan, Kashan
Scritto da: Cesena
Partenza il: 21/05/2014
Ritorno il: 02/06/2014
Viaggiatori: 3 (2 adulti + 1 bambino di 2 anni)
Spesa: 2000 €
Viaggiatori: 2 adulti ed una bambina di 2 anni e mezzo.

Durata: 12 giorni

Spesa: 1500 € a testa c.ca. Per la bambina solo volo e visto.

Volo: Alitalia. Biglietto c.ca 500 € a testa con volo interno BLQ-Roma

Agenzia viaggi locale: Pars Tours di Shiraz. www.key2persia.com

Referente: Shima Kashfi E- mail: shima@key2persia.com

L’agenzia ha ricevuto commenti positivi sulla Lonely Planet e la consigliamo. I prezzi sono concorrenziali (avevamo ricevuto altri preventivi). Ci hanno fornito i biglietti per i voli interni Iran Air (Teheran-Shiraz), il noleggio auto con conducente per il tour e la prenotazione per una notte al caravanserraglio Zein-o-din. Ci hanno dimostrato estrema serietà e disponibilità nonostante i nostri numerosi cambi di programma.

ALBERGHI

Abbiamo optato per sistemazioni il più possibile tradizionali che offrissero anche cibo tipico iraniano, comode come punto di partenza per tour a piedi dei centri storici e delle principali attrazioni turistiche. Abbiamo prenotato tutto via mail prima della partenza tranne il caravanserraglio Zein-o-din e l’Ehsan house di Kashan dai quali non abbiamo mai ricevuto risposta. Tutti ci hanno chiesto di riconfermare la prenotazione telefonicamente (anche con sms) una volta arrivati in Iran.

Teheran: Golestan Hotel. E-mail: info@gollestanhotel.com Doppia per 44$ con bagno, a/c, colazione, wi-fi, english speaking staff. Camera piccolina ma pulita e con varie amenities. Centrale per le visite ai siti di maggior interesse. La descrizione sulla Lonely Planet è datata e da rivedere. Consigliato

Shiraz: Niayesh traditional house. E-mail: info@niayeshhotels.com Doppia per 40$ con bagno, a/c, colazione, wi-fi, english speaking staff. La nostra camera era molto graziosa. Cena buona ed economica. Consigliato.

Yazd: caravanserraglio Zein-o-din. Ometto il contatto mail poichè inutile. Doppia: 90$ in mezza pensione (tramite agenzia). Bagni in comune ma numerosi e puliti. No internet. Molto, molto bello e suggestivo. Cena ottima. Consigliatissimo.

Silkroad hotel. E-mail: silkroadhotel.yazd@gmail.com Doppia per 30$ con bagno interno, a/c, colazione, wi-fi, english speaking staff. Buffet a cena: 125000 IRR. Sistemazione per backpackers.

Garmeh: Ateshooni. E-mail: maziyar@ateshooni.com. 35$ a testa in pensione completa in camera privata ma con bagno in comune. No internet, english speaking staff. Caratteristico, tradizionale, accogliente, buon cibo e bell’atmosfera. Sconsigliato per anziani (per la difficoltà del dormire “a terra”)/allergici acari e polvere. Consigliato per tutti gli altri!

Toudeshk: Tak-Taku Guesthouse. E-mail: crazyboyindesert@gmail.com. 25$ a testa in mezza pensione in camera privata ma con “bagno” in comune. Wi-fi ed english speaking staff. Commerciale, nonostante la facciata di “homestay”. Cibo deludente. Sconsigliato per anziani/allergici acari e polvere.

Esfahan: Hasht Behesht Apartment hotel. E-mail: hbahotel@gmail.com. Tripla: 45$ senza colazione. Ben 2 bagni, wi-fi, english speaking staff. Ampio, pulito, centrale. Consigliatissimo.

Kashan: Khan-e Ehsan. E-mail: Info@Ehsanhouse.com. Farete prima a contattarli via cavo una volta in Iran (i prefissi di zona stanno cambiando in questi giorni, il numero riportato sulla Lonely Planet non è corretto).

Doppia per 50$ con bagno interno, a/c, colazione, wi-fi, english speaking staff. Ottima ed economica la cena à la carte. Pulito, centrale. Consigliato.

VISTO

Dopo diverse telefonate abbiamo deciso di avvalerci di quella legge che consente ai cittadini italiani di ottenere il visto direttamente all’arrivo in aeroporto a Tehran senza codici di invito o di conferma.

Tra i passeggeri del nostro volo, solo altri 2 oltre a noi hanno scelto questa opzione, perchè credo altrimenti la procedura sarebbe stata molto più lunga. Ci siamo presentati allo sportello con un foglietto sul quale avevo annotato le nostre generalità con il numero di passaporto, tutti gli hotel prenotati per la nostra vacanza con date e relativi contatti telefonici, il numero della nostra polizza assicurativa ed il contatto telefonico dell’agenzia viaggi iraniana.

Ci hanno comunque chiesto se avessimo un amico o sponsor iraniano (no!) ma in 10 minuti, pagando 60€ a testa (come al Consolato a Milano) allo sportello della banca subito accanto, abbiamo avuto il nostro visto pur essendo arrivati alle 5 di notte.

Le condizioni per ottenere il visto all’arrivo (VOA) la cui durata è di 15 giorni NON rinnovabili e non 14 come ci è stato detto e scritto dal personale del Consolato sono le seguenti:

1) che la compagnia aerea imbarchi in assenza di visto. Confermo con sicurezza che ciò sia possibile con Alitalia ed Iran Air (con partenza da Milano – siamo riusciti a parlare direttamente con il caposcalo, ignoriamo invece per le partenze da Roma). Dubbia la situazione con Pegasus.

Sicuramente no per Turkish Airlines per la quale bisogna avere almeno il codice di invito.

2) una prenotazione alberghiera anche solo per la prima notte (meglio se in possesso dell’intero programma di viaggio)

3) un’assicurazione sanitaria per l’intero viaggio.

4) ovviamente il passaporto con 6 mesi di validità residua e le pagg libere per apporre i visti. Non deve contenere il visto per Israele.

Abbiamo fornito di nostra iniziativa al funzionario all’aeroporto di Teheran un foglio che riportasse tutto l’itinerario e tutte le le prenotazioni alberghiere. Inoltre abbiamo stampato e compilato un modulo di richiesta visto dal sito consolare ed il funzionario ne ha trattenuta una copia.

Non ci sono state richieste le foto (anche se per sicurezza sarebbe meglio portare 2 fototessere a testa) e soprattutto non è necessario che le donne abbiano il capo coperto sulle suddette (come avevamo letto su alcuni forum).

NOTE

I prezzi a volte vengono espressi in Rial (IRR), ma spesso e volentieri in Tomans, il che vuol dire che alla cifra bisogna aggiungere uno zero per la “conversione” in IRR.

I prezzi per i siti turistici/archeologici/religiosi riportati sulla Lonely Planet sono quelli per gli Iraniani..per i turisti normalmente sono dalle 5 alle 7 volte tanto…quasi tutti gli ingressi si aggirano sui 100-150000 IRR quindi dai 3 ai 5 $.

Carte di credito: non sono accettate, tranne in alcuni negozi di tappeti ad Esfahan.

Gli Iraniani sono deliziosi, disponibilissimi, molto amichevoli e generosi. Salvo un brutto episodio a Shiraz con un truffatore poco oltre la trentina che si è offerto come accompagnatore a tempo perso e poi ha cercato di spillarci una cifra esosa, ogni giorno abbiamo vissuto esempi tangibili di queste loro caratteristiche.

Le donne ovviamente devono sempre avere il capo coperto (sconsigliati i foulard di seta visto il caldo) ed indossare una qualunque casacca lunga fino a metà coscia con le maniche almeno 3/4, i pantaloni possono essere anche attillati. Gli uomini non possono indossare i pantaloni corti ma non ci sono problemi per le T-shirt a maniche corte, mentre per l’abbigliamento dei bambini non vi sono limitazioni.

A volte complicato: l’attraversamento delle strade di città. Nessuno si ferma, nemmeno in prossimità delle strisce. Cercano semplicemente di evitarti rallentando leggermente, anche quando hai un bambino in braccio o il passeggino.

Descriveremo più che altro gli aspetti tecnici della vacanza…

Mercoledì 21 giugno

Volo notturno Alitalia per Teheran con arrivo all’IKIA alle ore 5.40. Disbrigo delle formalità doganali con ottenimento del visto all’arrivo senza codici di conferma.

Acquisto della sim iraniana (altamente raccomandato) direttamente nell’area di attesa parenti per 5$. Attivato il tutto sul mio cellulare direttamente in loco. Taxi per il Golestan Hotel 15$, pagato in valuta locale utilizzando il resto di 50$ per l’acquisto sim card (cambio a 30000 IRR, cmq più convenente di quello della banca dell’aeroporto). Percorrenza: 45 min c.ca. Colazione in hotel, molto comodo per visitare il bazar e l’area dei musei a piedi. Ci è stato detto che avremmo dovuto pagare una notte aggiuntiva avendo fatto il check-in al mattino presto ed avendoci loro riservato la stessa dalla notte precedente, ma poi visto il malinteso da entrambe le parti ci hanno addebitato una sola notte.

Visita al Golestan Palace (150000 IRR per l’ingresso più 50000 per ogni singolo palazzo) ed il bazar. Ottimo succo al melone verde in un negozietto vicino ai venditori di frutta secca all’uscita del bazar (7000 IRR), per identificarlo non ci si può sbagliare, è affollatissimo.

Cena al ristorante Buffalo a c.ca 1,5 km dal nostro albergo su consiglio del portiere. Scelta ampia con cucina locale/ bisteccheria ma anche pizze iraniane che non hanno nulla che fare con le nostre: piccole, molto farcite soprattutto con carne e con immancabilmente l’aglio nella salsa di pomodoro come spesso accade all’estero, ma comunque gradevoli. Locale abbastanza sofisticato, giudizio complessivamente discreto. Spesa 700000 IRR per 2 piatti di carne con contorno, una pizza e 2 bottigliette di acqua.

23/05 Shiraz

Volo Iran Air (55$) alle ore 7 per Shiraz dal Mehrabad airport. Percorrenza hotel-aeroporto 15 min c.ca ma bisogna considerare l’ora ed il giorno festivo e quindi la totale assenza di traffico. Taxi organizzato la sera prima in strada. Costo 150000 IRR.

Arrivo a Shiraz ore 8.30 e pick-up offerto dall’hotel in cui pernotteremo 2 notti, il Niayesh Traditional house.

Vediamo l’Arg-e Karim Khan (150000 IRR invece dei 20000 segnalati sulla Lonely che è invece il prezzo per i locali), nulla di speciale. Poi un giovane che amichevolmente si offre di accompagnarci per visitare la Madraseh-ye Khan e l’Aramgah-e Shah-e Cheragh (si lasciano zaino e macchina fotografica all’esterno ma poi si possono fare foto con il cellulare; obbligo di indossare lo chador per le donne; molto bello), si rivelerà un truffatore, chiedendoci al termine del “tour” di un’ora e mezza c.ca, ben 2 milioni e 200 mila IRR (che ci rifiuteremo di dargli) asserendo di averli offerti per nostro conto in beneficenza nei siti religiosi visitati. Fatta presente la cosa in albergo ci verrà detto che il fanciullo è noto per questi episodi. Per un attimo ci crollerà il mito dell’Iraniano super disponibile ed amichevole ma durante la vacanza avremo ampiamente modo di ricrederci. In fondo tutto il mondo è paese e i truffatori ci sono ovunque.

Cena presso il complesso Haft Khan raggiunto dopo aver visitato al tramonto, come consigliatoci, i giardini Bargh-e Eram e l’Aramgah-e Hafez. Tra le varie opzioni, essendo chiuso il piano terra con l’ampio buffet per cena (è aperto solo dalle 12 alle 16 e costa 650000 IRR) scegliamo il ristorante tradizionale del piano seminterrato. Ambiente molto elegante. Portate molto abbondanti e cena davvero squisita. Proviamo il dizi (il cameriere ce lo prepara in diretta) e lo sweet and sour chicken con contorno di pane, riso e verdure, entrambi molto buoni. 850000 IRR comprese le bibite alle acque floreali e un succo di melograno.

24/05 Persepoli, Naqsh-e Rostam, bazar di Shiraz

Colazione a buffet (verdure, uova strapazzate con pomodoro, pane, yogurt, biscotti, formaggio tipo Philadelpia e marmellata di carote, latte, tè) presso il nostro albergo e partenza ore 8.30 per Persepoli e la necropoli. La receptionist ci ha organizzato il tutto con taxi privato per 35$ (viaggiando con la bambina di 2 anni ci viene consigliato), mentre il tour pubblico con guida ed ingresso ai siti sarebbe costato 30$ a testa.

Reza il nostro taxi driver parla un ottimo inglese (altamente raccomandato, chiedete di lui!!! reza4ta@yahoo.com ) e con lui discorriamo durante il viaggio delle varie usanze iraniane.

Persepoli (ingresso 150000 IRR) e la necropoli Naqsh-e Rostam (ingresso 150000 IRR) sono davvero molto interessanti ed in particolare la necropoli è in ottimo stato di conservazione.

Gli zaini ed i passeggini per bambini vanno lasciati presso un deposito all’ingresso.

Rientro a Shiraz e nel pomeriggio visita del bazar e dell’Hammam e-Vakil (ingresso 100000 IRR) situato poco prima dell’ingresso del bazar previa sosta dal gelataio dietro all’Aramgah-e Shah-e Cheragh (optiamo per il posto più affollato, a metà c.ca della strada). Propone un gelato monogusto bianco, molto “colloso” poco dolce e veramente buono, 20000 IRR. Evitiamo quello con delle specie di “vermicelli” sopra bianchi che pare sia molto dolce.

Più tardi proveremo anche il gelato allo zafferano affogato nel centrifugato di carota, molto diffuso.

Decidiamo di cenare c/o il ristorante del nostro albergo. Ovviamente la presentazione dei piatti non è paragonabile a quella della sera precedente, ma la qualità è ottima e spendiamo c.ca 5$ in 2… Le porzioni sono abbondanti e la bimba mangia sempre dai nostri piatti.

25/05 Pasargade, Yazd, Zein-o-din

Incontro ore 8 con Hossein, l’autista procuratoci dalla Pars Tours per il nostro tour. Il suo inglese come ho detto scherzando con Shima, la ragazza dell’agenzia, non è pronto per una certificazione Cambridge ma sufficiente per capirci. È un uomo buono, sulla quarantina, molto amichevole e disponibile, sempre puntualissimo. Resta con noi spesso fino a sera inoltrata, esaudendo ogni nostra richiesta, aiutandoci anche negli acquisti più banali (pane, acqua) e facendoci anche da babysitter quando la bimba crolla addormentata in macchina. Consigliato. Viaggiamo con una berlina Peugeot datata ma confortevole, con a/c ed ampio bagagliaio.

Costo: 121$/die incluse le commissioni dell’agenzia (10%) e comprensivi di carburante, pedaggi, parcheggi e vitto ed alloggio per l’autista.

Per la bimba ci è stato fornito l’apposito seggiolino.

Arrivo a Pasargade a metà mattinata e visita del sito. Merita solo per la tomba di Ciro e certo è che se avessimo dovuto raggiungerlo appositamente ci avremmo pensato su, ma essendo di strada…

Breve sosta ad Abarqu dove vediamo una cisterna per il ghiaccio ed un enorme cipresso centenario.

Raggiungiamo Yazd verso le 16.

Visitiamo il Museo dell’acqua (carino) e l’Ateshkadeh o tempio del fuoco zoroastriano (se non siete seguaci di Zoroastro evitate! Trattasi di costruzione moderna con all’interno un braciere che arde..dal 470 d.C. si dice….).

Proviamo il paludeh di Yazd in un negozio all’uscita del bazar su Imam st, delle specie di “vermicelli” di farina immersi in acqua di rose e ghiaccio. La porzione è abbondante, a meno che non siate particolarmente amanti di cose molto dolci, é sufficiente per 2 persone. Proviamo inoltre la pasticceria citata dalla Lonely Planet, Haj Khakifeh Rahbar, nei pressi del complesso Amir Chakhmaq (e nello specifico proprio all’angolo della piazza). La scelta di biscottini è molto ampia ma potendoli degustare tutti ci accorgiamo che sono davvero troppo dolci. Compriamo i pistacchi in un lussuoso negozio poco distante (pisteej.com) per poi scoprire che avremmo speso una cifra analoga per un prodotto identico all’aeroporto di Teheran (300000 IRR 500gr, molto buoni).

Partiamo poi per il caravanserraglio Zein-o-din.

Il posto è meraviglioso, nel bel mezzo del deserto e la cena, nella sua “normalità” davvero ottima. Ci vengono proposti 2 tipi di riso, pollo e 3 diversi piatti di verdure (uno a base di pomodori, uno di melanzane ed uno di zucchini), anguria.

Siamo gli unici clienti ed alloggiamo in una delle stanze centrali i cui letti sono i materassi classici che in molte stanze sono a terra, ma qui sono rialzati su veri e propri letti in legno, non per questo meno duri. I bagni sono per forza di cose in comune, molto puliti ed ovviamente divisi uomini/donne. Dal tetto si può ammirare un bellisimo cielo stellato circondati unicamente dal deserto.

A colazione: feta, marmellate, succo di frutta, pane, latte, tè. C’è un piccolo negozietto interno con prodotti tessili del Belucistan con prezzi decisamente sopra la media ma che si trattano a fatica.

26/06 Saryazd, Yazd

Sulla strada per Yazd ci fermiamo a Saryazd dove visitiamo quella che fu la più antica tesoreria dell’Iran. Una fortezza sassanide in fango in buona parte diroccata ma comunque accessibile con all’interno molte camere con resti di anfore, un doppio muro di cinta e dei corridoi labirintici. Il nostro autista contatta telefonicamente il custode che dopo una quindicina di minuti compare. La sosta merita davvero. Attenzione ai calabroni!

Raggiungiamo Yazd. Visitiamo le torri del silenzio, Dakhmeh-ye Zartoshtyun su due colline alla periferia di Yazd ma saliamo solo su una delle due. Meritano. Poi ci rechiamo al Silkroad Hotel. La camera è piccolina, manca un letto (avevamo prenotato una tripla) ed un pò tetra. Ci viene offerta la doppia al prezzo della singola per ovviare all’errore del receptionist…..del quale dubito perchè in realtà Ali, il manager, ci propone di visitare anche un’altra struttura limitrofa della stessa proprietà. Optiamo per rimanere, avendo già programmato di cenare qui. Ci viene dato un materasso aggiuntivo per far dormire la bimba a terra.

Visitiamo il Bagh-e dolat Abad, giardino persiano patrimonio dell’Unesco (non aspettetevi chissà che, anzi, lo sconsiglieremmo se non fosse per il grande bagdir dove è possibile apprezzare le correnti ascensionali che raffreddano gli ambienti sottostanti), il bazar, la moschea Masjed-e Jameh e i pochi negozietti a lato della moschea.

Discreta cena a buffet “eat as much as you like” per 125000 IRR a testa. Non c è possibilità di scegliere il menu à la carte.

27/06 Karanak, Chaq Chaq, Meybod, Garmeh

Partenza ore 7.45..sarebbe meglio anche prima per evitare la calura nei villaggi assolati.

Karanaq: villaggio abbandonato in fango con tutt’intorno dei campi coltivati.

Chaq Chaq: pagato il solito ingressino turistico (solo 30000 IRR) saliamo una ripida scala che ci porta al tempio in cui si vede l’acqua gocciolare (chaq chaq) tra le rocce e scattiamo delle belle foto panoramiche della vallata.

Meybod: visitiamo la ghiacciaia (evitabile) ed il castello di Narin (ingresso 100000 IRR) ben tenuto. I 2 bigliettai (2 giovani ragazzi) offrono uno dei loro 2 gelati a nostra figlia. Visto che é ottimo (fiordilatte con dentro pistacchi frantumati) ci informiamo dove l’abbiano acquistato: uscire a sinistra dal castello, prendere la prima a sinistra dopo 300m a destra c’è l’Orange Ice (Blv. Basig)…ovviamente l’insegna é in farsi con una foto di succhi di frutta. Il gelato di pistacchio viene servito al cucchiaio mentre nei freezer a sinistra ci sono già pronti dei gelati biscotto (doppia cialda tonda con dentro gelato bigusto). Vale davvero la sosta.

Verso le 19 raggiungiamo l’oasi di Garmeh ed il tanto decantato (Lonely Planet) Ateshooni.

Prima di cenare andiamo a piedi alla sorgente di acqua dell’oasi che si trova a 10 min alle spalle della guesthouse. In una piccola grotta c’è una piscinotta naturale in cui fare un bel pediluvio con i pesciolini che solleticano i piedi. Tutto intorno è terra rossa. Buona cena tradizionale servita a terra sui tappeti.

Nella guesthouse non ci sono letti ma si riposa su un doppio strato di materassini e lenzuola direttamente appoggiati sui tappeti a terra. Sicuramente i tappeti meriterebbero una pulitina. Sconsigliato per anziani ed allergici ad acari o polvere. Non c’é a/c ma solo ventilatori e credo che in piena estate faccia davvero un caldo intollerabile. Riposiamo comunque davvero bene.

28/06 Garmeh, Toudeschk

Buona la colazione, tipica con uova, vegetali, pane, feta e tè. Nè oggi nè quasi mai in tutta la vacanza ci verrà servita la frutta fresca.

La mattina visitiamo le distese di sale a 60 km dalla guesthouse. Tipico paesaggio lunare con rigagnoli di acqua e sale cristallizzato.

Torniamo alle guesthouse per un buono ed abbondante pranzetto. Buona la limonata preparata con concentrato di limone fresco ed acqua purificata.

Partiamo immediatamente per visitare le dune a 70 km prendendo la strada verso Na’in ed effettuando poi una deviazione verso Farahzad.

Ha appena piovuto ed il paesaggio è ancora più suggestivo..quando lasciamo le dune un’improvvisa tempesta di sabbia con tanto di mulinelli cerca di nascondere la strada del ritorno ma non ci crea problemi.

Il tragitto in macchina é davvero lungo. Il tachimetro non supera mai i 95/100 km orari come da codice della strada, che il nostro autista rispetta rigorosamente perchè non mancano i controlli di velocità.

Solo alle 20 raggiungiamo Na’in e facciamo una brevissima sosta alla moschea Masjed-e Jameh (100000 IRR), meritevole.

Alle 21.30 raggiungiamo la Tak-Taku guesthouse a Toudeshk. La cena tanto decantata dalla Lonely Planet consiste in un piatto di riso ed uno striminzito di verdure (sostanzialmente patatine fritte fatte in casa e carote). Grande delusione. Il titolare, Mohammad è un ragazzotto che parla un buon inglese ma ha un atteggiamento molto commerciale e dopo c.ca mezz’ora mi chiede se voglio acquistare dei tappeti e me ne mostra alcuni millatando prezzi di cortesia (?) rispetto ad Esfahan. La camera é spaziosa, pulita e carina con i materassi a terra come all’Ateshooni. Il bagno è piccolo ed anche un pò maleodorante degno di un treno regionale Trenitalia. Dopo cena ci vengono serviti tè e datteri e c’è il narghile a disposizione degli ospiti. La colazione è nella media.

29/05 Esfahan

Partiamo alle 8,40 e raggiungiamo finalmente Esfahan, la perla della nostra vacanza. Il nostro autista ci porta a visitare un grande negozio di tappeti in una stradina che porta alla Imam Square. Ci sparano dei prezzi assurdi, partendo da 850$ per un Turkmen iraniano di 100×130 cm, anche se di buona fattura. Il giorno dopo dimezzeranno la richiesta ma il valore reale è ancora ben al di sotto quindi non concluderemo l’acquisto.

Visitiamo le moschee nella piazza, la Masjed-e Shah e la Masjed-e Sheikh Loftollah (ingressi 150000 IRR l’una) e giunta l’ora di pranzo ci rechiamo presso il nostro albergo l’Hash Behesht Apartment Hotel. Pulitissimo, ampio (c.ca 50 metri quadri per la nostra tripla con ben 2 bagni). Personale cordialissimo, soprattutto Msoud. Scelto perchè ben quotato su Tripadvisor merita davvero. Nel pomeriggio visita dei palazzi: Kakh-e Ali Qapu (1500000 IRR) e Kakh-e Chehel Sotun (100000 IRR) entrambi davvero degni di nota ed inizio del tour del bazar. Ci affianca il solito ragazzino che vuole parlare inglese che ci aiuta negli acquisti di spezie e non vuole davvero niente in cambio..riusciamo appena ad offrirgli un gelato allo zafferano. Ottima la gelateria accanto alla moschea Loftollah. Cena allo Shahrzad, offrendola anche al nostro autista, se la merita davvero. É sicuramente il ristorante più caro della vacanza. Un piatto di costolette d’agnello costa 300000 IRR che son poi solo 10$ c.ca e le porzioni non sono abbondantissime. Molti gli avventori locali, evidentemente benestanti, ma anche i gruppi turistici. Il nostro autista resta con noi fino alle 23 c.ca accompagnandoci a visitare i famosi ponti ( Pol-e Si -o- Seh, Pol- e khaju) by night.

30/05 Esfahan

Visita della grande moschea Masjed-e Jameh. Incontriamo ben 4 gruppi abbastanza nutriti di Italiani la cui età media supera abbondantemente la sessantina. Vediamo dalla strada il tempio del fuoco (Ateshkade-ye) perchè la calura dell’ora non consente una visita e soprattutto la salita di 20 min per raggiungerlo, e solo da fuori (ci sembra sufficiente) il Kakh-e Hasht Behesht.

Tentiamo una visita alla cattedrale armena a Jolfa, ma al venerdì é chiusa. Nel pomeriggio dopo una breve visita all’Abbassi Hotel, ai giardini con parco giochi antistanti il ponte Pol-e Shahrestan ed al ponte stesso, girovaghiamo soli nel bazar finchè non ci affianca una simpatica ragazza che vuole parlare con noi. Dopo poco ci invita a raggiungere la sua famiglia per il picninc serale del venerdì. Ci offrono una graziosa cenetta a base di panini con i loro salumi pork-free e le verdure in Imam Square. Poi ci portano a mangiare un gelato che non riusciamo in nessun modo ad offrire in quanto “ospiti” e alle 23 ci propongono di andare con loro a bere un bicchiere di succo di melograno ma nostra figlia é sfinita e quindi ci accompagnano in albergo in macchina, nonostante le nostre insistenze di andarci a piedi. Le ragazze ci raccontano di quanto sia dura essere donne in Iran costrette al velo, senza la possibilità di avere un’avventura sentimentale che non sfoci in un matrimonio, delle scene romantiche tagliate dalle pellicole dei film stranieri nei cinema che però loro possono veder in versione integrale scaricandole con le parabole che sono ovviamente illegali…

31/05 Esfahan, Kashan

Visita della cattedrale armena a Jolfa e rapido tour del quartiere. Ultimo giro del bazar ed acquisto di un tappeto Mashad nel negozio Parsian Carpet, al n. 26 dell’angolo sud-est dell’Imam Square, cioè alla sinistra dell’ingresso della moschea Masjed-e Shah all’angolo con la prima strada pedonale che conduce fuori dalla piazza. Ha un ingresso sulla suddetta strada ed uno sotto al porticato della piazza. I titolari sono 2 uomini maturi che non hanno per nulla insistito per “accalappiarci” all’interno del loro negozio e che son partiti subito da cifre ragionevoli. Consigliato.

Compriamo anche in uno stand al bazar la stuoia da picnic iraniana richiudibile a borsetta che abbiamo visto usare ieri dai nostri ospiti (250000 rial)

Veloce spuntino come tutti i nostri pranzi e partenza per Kashan.

Sulla strada ci fermiamo a visitare la moschea di Natanz (non ne vale la pena) e Abyaneh, caratteristico villaggio di montagna che comunque si potrebbe tranquillamnete evitare se il tempo a disposizione fosse poco. Passiamo accanto alla centrale nucleare (vietatissimo fotografare, anche solo con i cellulari) e notiamo le molte postazioni militari con tanto di soldati pronti alle mitraglie per la contraerea.

Raggiungiamo il nostro albergo, l’Eshan House contattato telefonicamente una volta arrivati in Iran perchè non hanno mai risposto alle mie mail. Ceniamo qui e sia il piatto vegeteriano con melanzane e feta fusa, sia il pollo sono davvero buoni, ben presentati ed economici..spendiamo 230000 IRR.

01/06 Kashan, Qom, Aeroporto

Giro del bazar in mattinata. In una caffeteria nel caravanserraglio (al primo piano) acquistiamo 2 bei vasi in vetro.

Poi cerchiamo il Café bazar consigliatoci da alcuni turisti tedeschi che troviamo in una corte, vicino a negozi di anticaglia e tappeti, per provare la limonata con i petali di fiori. Davvero buona. I proprietari sono molto cortesi e vorrebbero imparare qualcosa nella nostra lingua. Inizialmente tentano addirittura di offrirci la limonata e regalano una bambolina a nostra figlia.

Su consiglio di una ragazza iraniana del posto visitiamo solo una delle 4 case tradizionali, probabilmente la più bella, la Khan-e Tabatei. Poco prima dell’ingresso, all’angolo c’è un fornitissimo negozio di acque floreali in cui acquistiamo 2 bottiglie da mezzo litro di acqua di rose di 2 diverse marche..la migliore sempre sec. informazioni raccolte dai locali per 100000 IRR ed un’altra per 80000 IRR. Ovviamente i nomi sono scritti in farsi e mi son recata nel negozio con il bigliettino. Compriamo anche un sacchetto di petali di rosa da mettere nell’insalata, nelle torte, nelle bevande e il bid mesh, un’altra acqua floreale locale molto dolce.

Proprio di fornte all’ingresso della casa c’è un negozio che vende dei biscottini tipo amaretti secchi decisamente buoni ed ovviamente molto economici. Ci pentiremo di averne presa una sola confezione (gli stessi ci erano stati offerti al Cafè bazar). Vediamo poi dall’esterno il Sialk, un sito archeologico ed infine ci rechiamo ai giardini Fin (Bagh-e fin).

L’ingresso di 150000 IRR ci sembra inizialmente eccessivo per un giardino sicuramente ben tenuto ma che in Italia sarebbe gratuito, ma poi vediamo che all’interno c’è un vecchio complesso termale ed interessanti sono la fonte con il sistema di vasche.

Torniamo a Kashan. Ultimo giro del bazar, sicuramente meno bello di altri, quindi difficilmente potranno essere fatti qua gli ultimi acquisti. Cena nuovamente c/o l’albergo perchè il ben più caro risorante dell’hotel Manouchehri non avrebbe aperto prima delle 20 e partenza per Qom.

Visto che domani si celebrerà una festa religiosa mussulmana stasera nel mausoleo di Qom, lo Hzrat-e Masumeh c’è gran fermento ed è affollatissimo. Lo raggiungiamo alle 22 e siamo forse gli unici turisti. Lo spettacolo è davvero grandioso. Le preghiere recitate al microfono, la gran folla…a fatica riesco a tenere la bocca chiusa per lo stupore. Tanti ci regalano caramelle e dolcini. Le donne devono indossare lo chador e coprirsi bene anche le caviglie.

Poi un’ora di macchina, il saluto ad Hossein all’IKI Airport e pronti per il volo Alitalia delle 3,15 del mattino che non abbiamo riconfermato come ci era stato detto di fare all’andata…ma non ci sono problemi.

Al duty free sono molte le prelibatezze gastronomiche locali come il caviale che mai abbiamo visto durante la nostra vacanza..94$ per una micro lattina. Vi sono anche alcuni oggetto di artigianato.



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