Tre settimane in Indonesia 2

Oltre Kuta Bali, c'è di più!
Scritto da: madda/attila
tre settimane in indonesia 2
Partenza il: 08/08/2009
Ritorno il: 27/08/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Questo è stato veramente un anno faticoso e così pensiamo bene di regalarci una bella vacanza quasi dall’altra parte del mondo: Indonesia. Come nostra abitudine prenotiamo solo il volo per poi scegliere e organizzarci sul posto. Cerchiamo su internet tra le offerte più economiche e troviamo un volo Lufthansa per Jakarta a 1.100 Euro a/r da Milano, una precisazione è d’obbligo: ci siamo decisi tardi (era inizio giugno) e voli diretti a Bali/Denpasar erano troppo costosi e abbiamo fatto fatica a trovare i posti. Partenza l’ 8 agosto da Malpensa, scalo a Francoforte e arrivo a Jakarta il 9 agosto alle 19. Appena arriviamo all’aeroporto siamo assaliti da chiunque che vuole offrirci taxi e/o albergo e veramente stanchi ci facciamo convincere e ci portano al 7, un albergo in un quartiere vicino all’aeroporto: l’unica stanza libera è una mega suite per un prezzo di circa 70 Euro con tanto di cesto di benvenuto, vasca idromassaggio, marmo dappertutto: come inizio veramente lussuoso ma niente male! Il mattino lasciamo l’albergo e ci dirigiamo ancora all’aeroporto per trovare un volo diretto a Mataram sull’isola di Lombok. Voliamo con Garuda, in business (140 euro) con tanto di attesa nel loro fantastico lounge con tutto a nostra disposizione: dal caffè a internet. Arriviamo a Mataram verso le 15 e con un taxi andiamo a Sengiggi alla ricerca di un albergo: il taxi si ferma davanti a ogni albergo, ci aspetta e se non ci piace o se è pieno, ci rispostiamo verso un’altra parte. Con nostro grande stupore ci rendiamo conto che tutti gli alberghi sono pieni e alla fine troviamo una stanza al Puri Bungga, un grazioso resort sulle pendici della collina verso la fine di Sengiggi. A prima vista si presenta bene: in stile indonesiano, con piscina, tanti bungalow/casette sulle pendici ma appena vediamo la nostra suite (era l’unica disponibile) ci rendiamo conto di aver speso troppo (circa 60 euro): casetta in puro stile indonesiano con letti a baldacchino di legno, porte di legno indonesiano, bagno all’aperto e vista fantastica dal terrazzino. L’unica pecca era che la struttura era un po’ vecchia e la vasca idromassaggio era inutilizzabile. Comunque sappiamo che siamo di passaggio e come prima cosa noleggiamo un motorino (3.5 euro al giorno) e inizia la nostra scoperta della cittadina e di un altro alloggio. Sengiggi si presenta come descritta sulla guida: un grazioso paese tutto sviluppato sul turismo. Il panorama è mozzafiato: di fronte si vede Bali e il mare è stupendo! Durante la nostra ricerca abbiamo la conferma che per quella settimana è tutto pieno, abbiamo girato praticamente tutti gli alberghi: se ne trovano per tutte le tasche e per tutte le esigenze, dallo Sheraton ai bungalow con ventilatore direttamente sulla spiaggia. Alla fine, optiamo per un villaggio di pescatori subito dopo Sengiggi: Malimbu dove troviamo posto presso l’unica struttura presente: Puri Malimbu Hotel Resort. Lo spettacolo nei dintorni è mozzafiato: l’albergo si trova su un lembo roccioso che si protrae nel mare e alle pendici a destra e sinistra ci sono due fantastiche spiagge! Paghiamo circa 30 Euro al giorno e la stanza ha vista direttamente sulle Isole Gili. L’albergo è praticamente isolato, a noi piace ma la nostra curiosità verso l’isola ci porta sempre in giro con il nostro inseparabile motorino! Visitiamo il porto per le Isole Gili – Bangsal e anche qui si rivela esattamente come sulla guida: un po’ degradato e pieno di gente che ti stressa per qualsiasi cosa. Decidiamo di fare rientro a Sengiggi tramite una strada diversa che passa per la montagna, incontriamo le scimmie arrabbiate lungo la Monkey Forest road, attraversiamo villaggi, la gente ci saluta sorridendo “Hellooooo”, le risaie tutte intorno e bambini che giocano con gli acquiloni, ma anche tanta povertà, immondizia bruciata lungo le strade…e poi al tramonto tutti ma proprio tutti e soprattutto i locali, si fermano lungo le strade della costa verso Bali per ammirare/venerare il sole che tramonta Ceniamo presso un warung sulla spiaggia –Warung Menega vicino al Bintang Sengiggi Hotel , scegliamo i nostri pesci, ci sediamo ed assistiamo allo spettacolo delle barche che scendono al largo con le loro lucine, tutte allineate quasi a formare una sorta di stradina virtuale in mezzo al mare! Tramite l’agenzia Perama a Sengiggi(una sicurezza per spostarsi in Indonesia) acquistiamo una gita alle Isole Gili sia per fare snorkeling sia per esplorare sommariamente queste isole per decidere se spostarci lì… sono bellissime: spiagge bianche e fini, mare stupendo – avvistiamo anche una tartaruga!- natura incontaminata – si può girare solo a piedi o in bicicletta o con i tipici cidomo carretti trainati da pony ma l’impressione è che siano troppo incasinate e che il turismo abbia prevalso sulla natura originaria dei tre atolli. Per quanto riguarda lo snorkeling, una annotazione: come indicato dalla guida, le correnti in queste isole sono veramente forti e mi sono presa uno spavento pazzesco quando mentre mi godevo lo spettacolo del mare e ho alzato gli occhi mi sono ritrovata al largo senza più la barca e nessuno e non riuscivo a tornare indietro!!! Un’altra giornata l’abbiamo dedicata a visitare Kuta Lombok, un paese che si trova a sud dell’isola. La giornata ci ha fatto scoprire altri aspetti dell’isola e il nostro motorino si è rivelato ancora una volta preziosissimo. Era il 15 di agosto e in tutti i villaggi si tenevano le prove per la festa di indipendenza del 17 agosto. Ovunque bambini nei vestiti tradizionali in interminabili parate che facevano a gara per chi fosse più bello e preciso!!! L’unico inconveniente era che queste parate occupavano praticamente le uniche strade dedicate alla viabilità con il risultato di macchine, pullman, motorini, camion fermi lungo la strada con i tubi di scarico impazziti: passando il fazzoletto sul viso o sulle mani si anneriva completamente!!! Arrivati a Kuta Lombok rimaniamo un po’ delusi: la povertà è ovunque e anche la spiaggia non è il massimo…e di surfisti veramente pochi….e tutto intorno in costruzione. Decidiamo quindi che il nostro prossimo albergo non sarà a Kuta Lombok e partiremo per l’isola di Bali. Nel ritorno all’albergo ci fermiamo in un grazioso negozio Oleh-Oleh (che in indonesiano significa regalo/souvenir) e lì facciamo i nostri acquisti: una testa di Buddha in legno alto circa 50cm, una campanella, diverse magliette, diverse calamite, penne, accessori per capelli, incensi e spendiamo circa 30Euro!!!!Aperitivo/cena in un warung sulla spiaggia, serata a Sengiggi e poi via in albergo. Il viaggio per Bali lo acquistiamo presso l’agenzia Perama e tra le varie destinazioni optiamo per Ubud e/o poi Lovina, o meglio optiamo per Lovina ma la ragazza dell’agenzia ci consiglia di fermarci a Ubud (senza limiti di tempo) per poi decidere seandare a Kuta e il tutto con uno sconto e senza vincoli. E così facciamo, anche perché non siamo troppo convinti di andare a Kuta in mezzo al casino troppo turistico e nello stesso tempo Ubud era nei nostri pensieri di itinerario. Ubud è una città molto graziosa e semplice da girare anche a piedi e in sottofondo i suoni tipici degli spettacoli balinesi che si tengono nei vari teatri e locali della città. Il primo pensiero appena arrivati è quello di trovare un albergo: chiediamo subito al Perama ma le proposte che ci fanno sono troppo economiche e noi cerchiamo qualcosa di qualitativamente elevato. Troviamo Biyukukung Suites & Spa e per circa 30 Euro prendiamo una villa per due notti. L’albergo è molto bello, nuovo e vista risaie con tanto di Balinese e paperelle!!! Il personale è molto socievole, e prendiamo subito confidenza con il proprietario – un ragazzo giovane- e la signora che ci invita a fare un massaggio ad un prezzo speciale! Con il ragazzo passiamo la serata con pizza e birra e gara di motogp e la signora la accontentiamo facendoci fare un massaggio nella spa dell’albergo: e abbiamo fatto bene!! Nei pressi di Ubud abbiamo visitato, sempre con un fantastico motorino, il Goa Gajah dove c’è una grotta a cui si accede attraverso la bocca di un demone e al Gunung Kawi, un tempio in mezzo a una vallata verde tappezzata di risaie con queste 10 tombe scolpite nella roccia alte 7mt. E al ritorno, dopo aver visitato il giardino botanico (per il prezzo non vale la pena…)ci siamo addentrati nella monkey forest di Ubud: un delizioso parco pieno di scimmiette e un paio di templi molto belli! Decidiamo che Ubud è sì molto carina ma abbiamo voglia di mare e siccome non vogliamo una Rimini Indonesiana….non andiamo a Kuta e scegliamo la costa a nord, quindi destinazione Lovina! In un agenzia prenotiamo un taxi e il mattino seguente partiamo. Il viaggio lo facciamo insieme a un’altra coppia di Milano e lo spettacolo a cui assistiamo è veramente fantastico! Bali, a differenza di Lombok, si presenta più gentile: Lombok è più brulla, forse anche più arretrata e selvatica; mentre Bali è più verde, più sorridente e più evoluta e propensa al turista. Con questo non voglio dire che una è brutta e l’altra è bella, hanno semplicemente due caratteri diversi e a me sono piaciute entrambe!!! Anche quando arriviamo a Lovina veniamo assaliti da diverse persone che ci propongono varie sistemazioni e optiamo per un albergo in centro il Nirvana. Lovina è una cittadina deliziosa famosa per i delfini….ed è quasi impossibile sfuggire alla gita alla ricerca dei delfini: levataccia alle 5 del mattino, mare invaso da decine di imbarcazioni, spettacolo mozzafiato alba sul/nel mare ma di delfini neanche l’ombra!!!!! Nei pressi di Lovina e sempre con l’inseparabile motorino preso a noleggio, visitiamo di tutto: -giornata a Gilimanuk all’interno del Taman Nasion Bali Barat, affitto di barca con balinese e snorkeling con pausa su Pulau Menjangan e tanto di partecipazione a matrimonio induista beccato per caso sulla montagna e cervi incontrati nei pressi del tempio!!! -Visita alle Air Panas Banjar: due vasche all’aperto di sorgenti termali immerse in una natura favolosa con acqua calda che sgorga direttamente dalla roccia attraverso la bocca di volti mostruosi tipici balinesi -Gita al Pura Ulun Danu Bratan, il tempio Hindobuddhista per antonomasia. Situato in montagna con i tre classici templi con il tetto di paglia che si riflettono nelle acque del lago In tutti questi nostri spostamenti abbiamo toccato con mano la realtà locale fatta di alberi di cacao, tapioca, pini, freddo, pioggia, vento, caldo soffocante, matrimoni, funerali, traffico, smog, signore anziane che ai bordi della strada offrivano le loro benedizioni (e noi ci siamo fatti benedire il motorino!!!!), bambini, sorrisi, motorini sovraccarichi di cose di ogni genere, chiodi di garofano per strada ad essiccare per fare le sigarette – loro non li usano per cucinare – guai!- se li fumano!, turisti di ogni parte del mondo come degli arzilli giapponesi che stavano girando l’isola di Bali in bicicletta, odori, profumi, sapori e tante storie che qualsiasi indonesiano che ti incontra ha voglia di raccontarti! Ci resta ancora una settimana e decidiamo di spostarci sull’isola di Java, destinazione Yojakarta! Come al solito ci rivolgiamo alla Perama e acquistiamo il viaggio barca+pullman (viaggiando di notte) con uno sconto: abbiamo fatto anche la Perama Card! Commento sul viaggio: ti dicono tante cose sul viaggiare in pullman di notte ma in realtà noi ci siamo trovati benissimo, eravamo comodissimi (meglio del viaggio in aereo) e semplicemente basta adottare alcuni accorgimenti in modo tale da viaggiare e dormire tranquilli senza pensieri. Arriviamo a Yogyakarta la mattina presto e tutto è tranquillo. Scegliamo un albergo nei pressi della via principale: Jl Malioboro, l’albergo si chiama Grage Jogja Hotel e la spesa è sempre di circa 30 euro al giorno. Leggendo la guida, Yogyakarta si presenta subito molto interessante e si rivela tale. Decidiamo di affidarci a un ragazzo che con il suo risciò ci porta alle mete tipiche: -Palazzo del Sultano e Kraton con tanto di “signore -con- i- baffi- guida” che per poche rupie ci fa visitare sia la parte vecchia in fase di ristrutturazione e le abitazioni tutte intorno con i relativi artigiani all’opera – donne che decorano i batik con la cera, uomini che costruiscono le tipiche marionette con la pelle del bue – sia la parte nuova (dove si paga un biglietto per l’ingresso) -Mercato degli Uccelli, imperdibile con non solo uccelli ma serpenti, scimmiette, varani, colombe, galli, colombe, gufi, civette, vermi e cibo vario vivo per gli animali…anche qui ci fa da guida un ragazzo che ha piacere a far vedere che sa parlare inglese e che spera che acquistiamo qualcosa!!! -Alun Alun e ci divertiamo a bendarci per passare in mezzo ai due baniani!!!!dicono che riuscirci porti fortuna e noi dopo diversi tentativi…ci siamo riusciti!e non è per niente facile!! Il ragazzo è stato gentilissimo, ci ha accompagnato per tutta la giornata, abbiamo contrattato il prezzo e per noi è stato molto divertente: nelle strade in salita, il nostro aiuto lo faceva morir dal ridere! Una giornata intera l’abbiamo dedicata, sempre fai da te con il motorino, al Borobudur e Prambanan due templi famosissimi e bellissimi Yogyakarta è molto bella, artistica piena di localini accoglienti e interessanti per certi versi anche un po’ europei – consiglio di vedere il Via Via o il Ministry of Coffee e scoprire da voi nelle viette e magari consigliati da casuali incontri il locale che più vi piace. A Yogyakarta ci siamo avventurati anche in un loro tipico mercato: si trova in una struttura che da fuori sembra un centro commerciale ma in realtà dentro è pieno di bancarelle ed è diviso in settori. Anche qui abbiamo incontrato un signore-con-i-baffi-e-occhiali-guida che sfoggiando il suo inglese ci ha accompagnato nel centro: abbiamo comprato cumino, coriandolo, corteccia di lime, pepe nero, pepe bianco, curry e un’altra spezia che mi pare di aver capito che si chiami chili java…sono buonissime e profumatissime non le solite cose che vendono per turisti!!! La vacanza sta per finire e dobbiamo avvicinarci alla città di partenza: Jakarta. Prendiamo l’aereo e arriviamo nella capitale: smog, traffico assordante, caldo, diffidenza…stiamo in un albergo strategico per l’aeroporto, decidiamo di non dedicare troppo tempo alla capitale…si presenta male e non vogliamo rovinare le belle sensazioni che indossiamo dopo queste tre settimane, magari sbagliamo, non lo sappiamo ma preferiamo così e ripartiamo per Milano e torniamo a casa con il nostro Buddha di legno, il pepe nero, l’abbronzatura da motorino, la Perama Card e il piacere di aver conosciuto almeno un po’ l’Indonesia e i suoi caratteri.


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