Oahu e Maui: i miei giorni alle Hawaii

Due settimane tra Oahu e Maui
Scritto da: Camelot
oahu e maui: i miei giorni alle hawaii
Partenza il: 22/03/2013
Ritorno il: 08/04/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
Non so se questo potrà essere definito realmente un “Diario”, giacché la nostra permanenza alle Hawaii è stata limitata a solo due isole, e che il soggiorno si è svolto principalmente nei due residence scambiati con il Timeshare Marriott, e dunque piuttosto “stanziale”.

Il mio viaggio alle Hawaii è stato comunque uno dei più strani della mia vita; partivo con problemi familiari gravi, e la partenza era stata decisa solo per non perdere i voli, prenotati da qualche tempo. Nonostante il medico ci avesse rassicurato, non c’era quella spensieratezza che ti fa godere il viaggio. A posteriori, devo ammettere che questo stato d’animo ci ha molto condizionato, togliendoci entusiasmo, energia e vitalità.

Inoltre gli itinerari e le visite alle attrazioni erano stati pianificati di fretta, solo con l’aiuto degli amici del Forum Vacanze in America, e solo in linea di massima.

Insomma, si poteva fare di più.

Ma siccome in tutti gli aspetti della vita ci sono momenti brutti e momenti belli, cose che riescono meglio e cose che nascono male…. non mi lamento e non recrimino!

Voglio però cominciare con questa precisazione perché’, in effetti, si sarebbero potute fare altre cose, vedere molto di più, gestire meglio il tempo sull’isola. Se non lo abbiamo fatto….è perché proprio non ce l’abbiamo fatta (perdonate il gioco di parole).

22 marzo 2013

L’operativo voli che abbiamo scelto è stato per alcuni aspetti un errore. Da Roma Fiumicino abbiamo volato su Atlanta, e da lì, dopo 48 ore, direttamente su Honolulu. Ci siamo fatti “abbindolare” dalle tratte dirette, ma la qualità dei due voli è stata piuttosto scarsa. Il volo (e l’aeromobile) erano Delta in code share con Alitalia. Nonostante fossimo in Economy Confort le file erano strette, i sedili non erano reclinabili per le gambe, e le sedute erano leggermente più larghe, ma non troppo. Comunque il volo è andato bene, le procedure di immigrazione velocissime, così come il ritiro dell’auto che abbiamo affittato per 48 ore ad Atlanta. L’hotel scelto è il Renaissance Concourse Atlanta Airport, della famiglia Marriott (per usare i punti) – Molto bello, una bella stanza con il balcone sulle piste, ma nonostante tutto silenziosa. L’aeroporto di Atlanta ha un via vai continuo di voli, anche cinque piste occupate contemporaneamente, e Nino si esalta sul terrazzino guardando da vicino decolli e atterraggi.

La stanza è comoda ed è quello che ci serve per riposare e riprenderci dal fuso – La scelta di un hotel aereoportuale è stata fatta proprio per questo, perché’ tanto sappiamo per esperienza che le prime ore sono di confusione totale.

Andiamo a mangiare in un Longhorn Steackhouse, una delle nostre catene preferite negli USA, e poi crolliamo “a quattro di spade” sui due letti queen della nostra bella stanza!

23 marzo 2013

Maledetto Jet Lag! Alle 5 in piedi a guardare gli aerei! La giornata è piuttosto uggiosa, è prevista pioggia, le nuvole non sono per nulla amichevoli. Noi conosciamo Atlanta, ci siamo già stati nel 2004, e così decidiamo di rivedere le cose che ci avevano colpito. Intanto un giro a Buckhead, su suggerimento di Francy/Noi3, un quartiere molto signorile, molto esclusivo, con case bellissime! Il centro, la Peachtree Street, tutta addobbata per un campionato di football ;Poi il Georgia State Capitol, con la sua cupola d’oro, come a Boston, e infine il mio preferito: il Martin Luther King Memorial. Ne avevo già scritto in precedenza, mi aveva colpito molto lo spirito universale del movimento, e la dedica della Cappella a tutte le fedi, senza simboli religiosi.

Andiamo al Grant Park, decisi a vedere lo spettacolo del Cyclorama. Purtroppo gli spettacoli sono ad orari fissi, e dovremmo aspettare un bel po’. Inoltre la stanchezza e il sonno cominciano a farsi sentire, e vedere uno spettacolo sulla guerra di indipendenza americana ci sembra un invito all’abbiocco. Così lasciamo il centro di Atlanta e ci rilassiamo in hotel. Il pomeriggio usciamo, per un giro, e per la cena in un’altra delle nostre catene preferite: Red Lobster.

24 marzo 2013

Ormai lo sappiamo….36 ore di smaltimento, e siamo belli freschi! La mattina andiamo all’aeroporto di Atlanta per prendere il volo diretto per Honolulu. Sarò noiosa… ma la zona dei voli nazionali dell’Aeroporto di Atlanta mi ha lasciato senza parole! Partiamo a mezzogiorno, e arriviamo nel tardo pomeriggio, dopo dieci ore di volo! Diavolo di un fuso orario! Arriviamo a Honolulu e ci accoglie una natura meravigliosa, gente cortese ……e un po’ di pioggia! Poco male, lo sapevamo…. al resort, ci dedichiamo alla sistemazione del bagaglio, e finalmente comincia la vera vacanza!

25 marzo 2013

Finalmente il sole e il caldo, e finalmente cominciamo a svegliarci ad orari normali! Apprezziamo subito i 23 gradi con il sole, e ci rendiamo conto di quanto sia bello il nostro resort. Preferiamo uscire per approfittare della bella giornata, anche se la tentazione di stravaccarci al sole è molto forte. Decidiamo di girare per le spiagge del sud dell’isola: noi siamo a Ko Olina, nella punta sud-ovest dell’isola. Le spiagge che interessano a noi sono nella parte sud est, e per poterle raggiungere prendiamo la H1 che lambisce il centro urbano di Honolulu.

Oahu non è un’isola piccola, ha 900.000 abitanti su una superfice di oltre 1600 km2, due volte Ibiza per capirci, ed e’ attraversata da tre strade a scorrimento veloce, che si incrociano proprio in prossimità della capitale. Ci rendiamo conto che la zona urbana non ha nulla da invidiare alle città americane della terraferma. Grattacieli, traffico, macchine incolonnate….no, non siamo nel paradiso terrestre, questi pochi chilometri sono il temuto inferno dell’automobilista. Ben diversa la situazione appena superata la zona della capitale. Si cominciano a vedere le spiagge della costa sud, alcune davvero belle e meritevoli di una sosta. Ci fermiamo a Hanauma Bay, ma non riusciamo nemmeno ad entrare nel parcheggio per la confusione. Ci rimandano ai giorni successivi, e noi stessi contiamo di tornare, ma senza troppa convinzione. Ci fermiamo in un belvedere poso piu avanti, dove riusciamo a scorgere in lontananza una balena. E’ poi la volta di Sandy Beach, di Waimanalo Beach, e di Lanikai Beach. Tutte spiagge molto belle e popolate di famiglie di turisti e di locali. Sono spiagge del lato est, e dunque l’acqua non e’ calma, ma c’è quel venticello giusto per il surf. A questo punto si torna al resort per un pomeriggio balneare.

La sera decidiamo di andare a Waikiki che onestamente mi e’ piaciuta poco. Intanto e’ una selva di grattacieli, tutti vicinissimi fra di loro. Io ne ho avuto una sensazione come di oppressione. Il bel viale che attraversa la parte commerciale è un susseguirsi di marchi di lusso, soprattutto italiani. E uesto perché la città (ma in generale tutta l’isola) e’ invasa dai giapponesi. Quello che non è riuscito nel 1941 con le armi è riuscito oggi con il commercio. Folle di giapponesi che fanno shopping, e ovviamente prezzi da capogiro. Anche i prezzi dei locali sono piuttosto alti. Se non si ha voglia di mangiare in un locale stile USA continentale (le catene, per intenderci) e si vuole andare in un ristorante, ci si deve preparare ad un salasso.

26 marzo 2013

E’ la mattina della visita a Pearl Harbour. Devo precisare che questa settimana e’ la settimana di Pasqua, e l’isola e’ strapiena di turisti, soprattutto famiglie con bambini in età scolare. Abbiamo incontrato in giro soprattutto famiglie in formazione allargata, comprese di nonni e magari in compagnia di altre famiglie per viaggi comunitari. Noi non siamo mattinieri, e il risultato e’ che i biglietti dell’ USS Arizona Memorial sono esauriti per tutta la giornata. In effetti sono esauriti dalle 7.30; non possiamo fare altro che guardare il memoriale da lontano, e dedicarci alle altre attrazioni.

Il sommergibile Bowfin, ma soprattutto la USS Missiouri, la corazzata su cui e’ stata firmata la resa incondizionata del Giappone dopo il bombardamento di Hiroshima e Nagasaki.

Questa e’ stata in assoluto la giornata più calda della nostra vacanza. Dopo le visite siamo esausti e affamati, ma si sono fatte quasi le 4, e troviamo solo un Tony Roma’s che ci fa mangiare qualcosa. L’impressione negativa di Waikiki della sera prima non cambia alla luce del giorno, e anzi, a causa del caldo, mi infastidisce essere circondata da palazzi.

A questo punto, una volta ad Honolulu, decidiamo di visitare lo Iolani Palace, un’oasi di fresco e di silenzio in una citta’ piuttosto caotica, e Chinatown (molto molto deludente). Lo Iolani Palace e il monumento al re Kalakaua invece ci sono piaciuti molto.

E’ suggestivo pensare ad un palazzo reale negli Stati Uniti, a questi re e regine deposti dai poteri forti economici.

Dopo un giro in città, e una capatina a Chinatown (uguale a tutte le Chinatown dell’universo mondo!) torniamo al resort, per una cena nella zona commerciale di Ko OIina.

Il nostro resort, infatti, è una struttura delle tante della zona di Kapolei, un’area a vocazione turistica dove, fra gli altri, c’è un resort Disney e un Hilton. A distanza “pedonale” c’è un “agglomerato” di ristoranti, bar e locali. Tripadvisor ne recensisce favorevolmente alcuni, e noi decidiamo per un messicano, Just Tacos, che si rivela ottimo e abbondante.

27 marzo 2013

Era previsto, lo sapevamo, ma che noia una mattinata di pioggia! Praticamente ciondoliamo al resort per una mattinata, cercando di fare qualche foto, e sperando che il tempo si apra. Preferiamo tornare a Waikiki, e visitare l’Ala Moana, il grande Shopping Center. In particolare ci facciamo rapire dal grande negozio di Hilo Hattie, dove ci facciamo un’idea dei souvenir e degli oggetti da portare. Di fatto non compriamo nulla, ma qualche giorno dopo, nell’Hilo Hattie di Maui, saremo velocissimi a saccheggiare!

28 marzo 2013

La giornata della minicrociera. Prenotiamo sul posto una minicrociera giornaliera, per godere dello splendido mare e fare un po di snorkeling. Partiamo dal porticciolo turistico di Waianae, destinato tutto alle imbarcazioni da diporto per le gite dei turisti. Siamo partiti da poco, e….sorpresa: ecco i delfini! Un branco di delfini gioiosi che si mettono a girare intorno alla nostra imbarcazione, regalandoci uno spettacolino niente male! Dopo lo spettacolo dei delfini, ci dedichiamo allo snorkeling, in una baia antistante il Makaha Beach Park. La giornata passa in maniera piacevolissima, fra bagni e navigazione, e nel pomeriggio rieccoci al resort, in tempo per goderci il tramonto.

29 marzo 2013

La giornata e’ destinata ad un giro nella parte nord dell’isola, nella famosa zona delle spiagge che affrontano coraggiosamente il vento, paradiso dei surfisti. Sono spiagge molto belle, molto suggestive. L’acqua agitata non ispira per il bagno, ma poco male…..i panorami che offre la zona sono davvero mozzafiato. La nostra prima destinazione, comunque, e’ il parco naturale di Waimea, una struttura meravigliosa dove si susseguono cascate e oasi botaniche. Dopo una bella passeggiata nel parco, continuiamo verso la zona della Sunset Beach e Turtle Beach, e ci fermiamo in un locale molto carino a Haleiwa. Haleiwa e’ una piccola località molto caratteristica, un po’ hippy, tutta dedicato ai surfisti e alle tavole. Il locale che scegliamo è Johnson by the sea, proprio davanti alla spiaggia, con i clienti in pareo e pantaloncini. Dopo uno spuntino veloce, ci dirigiamo al Tempio Byodo-In, una delle attrazioni più suggestive che abbia visto in questa vacanza. Si tratta di un tempio buddista incastonato fra le colline centrali dell’isola di Ohau. Di fatto e’ la riproduzione in miniatura di quello di Kioto, e all’interno c’è una statua del Buddha; è circondato da un laghetto, con un ponticello e la campana votiva. Un posto davvero particolare, che non riesco a paragonare a nessun altro.

30 marzo 2013

L’ultimo giorno a Ohau passa pigramente fra passatempi balneari e una pizza e una birra da Monkeypod, sempre nella zona di Ko Olina.

31 marzo 2013

E’ arrivato il momento di partire…..lasciamo l’isola di Ohau diretti a Maui. Seconda settimana di vacanza, seconda isola. Maui e’ un’isola prettamente turistica, destinata alle vacanze balneari, al surf e ai viaggi di nozze. E’ un posto calmo, pieno di resort e alberghi, con attività marine di tutti i generi: snorkeling, escursioni, diving. Molta calma, molta pace……dato il nostro stato d’animo (ricordate cosa ho scritto in premessa su Ohau?) forse non era la destinazione più adatta… ma eravamo li’, e abbiamo cercato di godere il più possibile del luogo.

31 marzo 2013

Siamo arrivati il 31 marzo, ovvero la Domenica di Pasqua. Il passaggio Ohau / Maui e’ un breve e comodo viaggio con Hawaiian Airlines: nulla da eccepire, ottima compagnia, servizi aereoportuali ben organizzati ed efficenti. Il terminal Interisland e’ all’aperto, con giardini e panchine dove si può aspettare l’orario di imabrco nel massimo relax! Prendiamo la macchina e arrivamo al Wailea Beach Marriott Resort & Spa, l’hotel prenotato per 5 notti con i rewards Marriott. E’ un hotel molto bello, che abbiamo scelto perche’ innamorati dell’Infinity Pool.

La zona di Wailea e’ abbastanza servita, con ristoranti, locali e una bella spiaggia destinata agli ospiti dei numerosi hotel.

Dopo la scoperta di Wailea, ci avventuriamo verso il centro principale, Lahaina.

Lahaina e’ una località prettamente turistica. Una lunga strada costiera con ristoranti e negozi di souvenir a destra e sinistra. Oltre a un megastore Hilo Hattie, molto migliore rispetto a quello dell’Ala Moana di Waikiki (più grande e più fornito) ci sono tante gioiellerie con le perle di Maui, con vaschette di ostriche immerse nell’acqua.

Si paga un tot, e si sceglie l’ostrica da aprire: la perla c’è sicuramente, ma la sorpresa e’ vedere la qualità, le dimensioni, il colore.

Ceniamo da Longhi’s, un locale bello ma piuttosto caro –

1 Aprile 2013

Road to Hana L’attrazione principale di Maui e’ la Hana Road, una strada di oltre 100 km sulla costa est dell’isola. La bellezza di questo percorso e’ che si svolge nella foresta pluviale tipica delle isole. Il percorso e’ definito “tortuoso”, ma il concetto di “strada tortuosa” e’ sicuramente americano: in tutti i punti comunque il doppio senso di marcia era ampiamente comodo, e i cosiddetti “tornanti” rispetto a quelli del Trentino erano curve gentili! Il percorso e’ durato buona parte della giornata, fra panorami mozzafiato e piccoli tesori nascosti. Infatti in molti momenti ci siamo fermati, lasciando la macchina nelle piazzole di soste, e proseguendo a piedi verso l’interno, per scoprire cascate e panorami. Prima di partire avevo preso in hotel una guida, che indicava i punti più interessanti, con l’indicazione delle miglia. Decidiamo di ritornare all’hotel attraversando il parco vulcanico del Haleakala National Park, una scelta stancante, ma non incosciente. La nostra guida raccomandava di fare quella strada solo di giorno e in condizioni metereologiche buone (la strada e’ a strapiombo sul mare, ad altezza cavalloni!), e siccome entrambe le condizioni sono soddisfatte….noi proseguiamo. Arriviamo in hotel distrutti, e mangiamo una cosa veloce in un locale della zona….arrivandoci rigorosamente a piedi!

2 Aprile 2013

Dopo la sfacchinata del giorno prima, ci dedichiamo esclusivamente al relax in piscina….ce lo meritiamo, no?

3 aprile 2013

Giornata soft di escursioni nelle spiagge del lato Ovest. Makena, bellissima, la classica spiaggia di sabbia fine, Kihei, una località familiare, piena di condomini e spiagge affollatissime – Maalea, un porticciolo turistico dove prenotiamo la gita in catamarano per la serata. Una gita che ci fa gustare un tramonto meraviglioso proprio in mezzo al mare –

4 aprile 2013

Il dovere ci chiama: la mattina passa allegramente a Lahaina, occupati nello shopping di fine vacanza. Per fortuna il negozio di Hilo Hattie di Lahaina e’ enorme, e c’è di tutto, dai pensierini da pochi dollari ai regali piu’ impegnativi. In serata bagagli e saluti…..domani si parte.

5 aprile 2013

La prima tratta e’ piacevole e veloce. Con Hawaiian Airlines si torna ad Honolulu. Da li si torna ad Atlanta, dove arriviamo all’alba del giorno dopo –

6 aprile 2013

Giornata ad Atlanta, un po’ mosci perche’ entrambi raffreddati e rincretiniti dal cambio di fuso….da ovest a est e’ il cambio peggiore, per noi!

7 Aprile 2013

Volo Atlanta Fiumicino: due ore di ritardo, ma alla fine si parte.

8 Aprile 2013

E infine, rieccoci a casa!



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