Guatemala, que te vaya bien!

Viaggio di quindici giorni fai-da-te
Scritto da: serelore
guatemala, que te vaya bien!
Partenza il: 08/08/2011
Ritorno il: 24/08/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Ciao a tutti! Racconterò di seguito il viaggio mio e di mio marito (28 e 34 anni) in El Salvador e Guatemala sperando di dare un aiuto ai prossimi viaggiatori che decideranno di visitare e vivere in questo paese unico. Mi soffermerò principalmente sull’itinerario e sui siti di interesse cercando così di aiutarvi a pianificare i vostri spostamenti. Specificherò qui o là quando abbiamo avuto brutto tempo, di modo che possiate farvi un’idea di quanto piova…

Capitolo sicurezza

Ho indagato a tal proposito tantissimo prima di partire: ammetto di essere stata molto preoccupata. La situazione descritta sui vari siti (Viaggiare sicuri, Lonely, etc.) e nelle notizie pubblicate dai media sono gravi. Noi non abbiamo vissuto nessun inconveniente: non abbiamo subito furti e non ne abbiamo visti. Abbiamo di certo avuto la precauzione di non andare in luoghi isolati e di non girare la sera tardi. Per quanto riguarda i trasporti interni, ci siamo sempre mossi con gli shuttle bus. Sono piuttosto vecchi e le strade, soprattutto verso nord, sono bruttine. Per dovere di cronaca ammetto che abbiamo rischiato in un trasferimento (Antigua – Lanquin), ma perché il nostro autista era un guidatore folle. Ci sono tante armi, come in tutto il centro-sud America, e quasi tutti, soprattutto nelle zone coltivate, gira con il machete in mano (è uno strumento di lavoro!). Quindi diciamo: non è come andare in Canton Ticino, ma non è di certo il paese più pericoloso del mondo, almeno per i turisti.

LUNEDI’ 8-10 AGOSTO

Volo Iberia con scalo a Madrid e a Guatemala City. Sono atterrata a San Salvador, perché una cara amica vive a San Salvador e abbiamo trascorso con lei qualche giorno. Partenza con bus Pullmantour per Guatemala City e trasferimento immediato ad Antigua (Guatemala City -Antigua 45 minuti circa). Nel pomeriggio siamo andati un po’ a zonzo nella piccola città. Ci hanno colpito da subito i suoi colori, le sue costruzioni tutte ad un piano e le strade ciotolate che formano un reticolo preciso… Ad Antigua vivono non solo turisti (ne abbiamo visti pochi), ma gente che svolge le sue attività quotidiane. Abbiamo visitato i punti di interesse raccontati dalla Lonely: sono quasi tutte chiese o monasteri sopravvissuti al terremoto che l’ha distrutta. Interessante! Abbiamo cambiato alcuni dollari che ci siamo portati dall’Italia in banca.

GIOVEDI’ 11 AGOSTO

La mattinata è stata dedicata a gironzolare ancora per Antigua, con pranzo al mitico Pollo Campero, durante un temporale di circa 1 ora. Abbiamo poi fatto qualche affare al mercatino artigianale. Devo dire che è più economico qui che a Chichicastenango, infatti, con il senno di poi, avrei comprato qualcosa in più… Nel pomeriggio siamo andati per “agenzie di viaggio” locali per organizzare lo spostamento programmato per il giorno successivo per Panajachel. Abbiamo scelto Pacaya Expedition (4ta. Calle Poniente No.34 – all’interno della panetteria Colombiana-) tel. 52764313. E’ una one-man agenzia, ma è stato davvero onesto, sia dal punto di vista dei prezzi, sia per i consigli che ci ha dato. Abbiamo deciso di prenotare con lui tutti gli spostamenti di tutta la vacanza, perché ci ha ispirato fiducia e perché aveva dei prezzi modici. Abbiamo speso 100 € in due per tutti i trasferimenti (di seguito raccontati). Ci ha rilasciato dei voucher di trasporto che consegnavamo all’autista alla partenza. Abbiamo confrontato i prezzi con altre agenzie conosciute in seguito e devo dire che ci abbiamo proprio guadagnato, anche in termini di tempo e fatica.

VENERDI’ 12 AGOSTO

Partenza ore 8 per Pana, come lo chiamano i suoi abitanti. Ci vogliono circa due ore. Purtroppo il nostro autista non era molto simpatico e non ci ha fatto fermare per fare delle fotografie a Los Encuentros e in altri posti, ma il panorama è mozzafiato! Arrivati a Pana e lasciate le valigie in hotel, siamo andati subito all’imbarcadero e abbiamo preso una lancha (imbarcazione da 20 persone) che ci ha portato a Santiago de Atitlan. Non siamo andati in agenzia, ma direttamente al porto. Sulla barca eravamo solo noi due e altre 18 persone locali. Io adoro questo genere di posti! Dove si riesce a mescolarsi con la gente del posto, dove tutto va avanti non a servizio del turista, ma come una giornata normale! Arrivati a Santiago abbiamo pranzato in un piccolo locale sulla via principale e siamo stati avvicinati da una guida “ufficiale” con tanto di badge. Si è offerta di portarci da Maximon. Così abbiamo accettato per un compenso di circa 8 € in due. E’ stata con noi per due ore e ci ha portato attraverso la città, dove di giovedì si svolge anche il mercato locale. E’ stato davvero molto bello! Consiglio vivamente di prendere la guida, perché la cittadina non è molto turistica e si sviluppa con una planimetria strana. Inoltre è l’unico modo per raggiungere Maximon che sta in un’abitazione privata di uno dei membri della confraternita maya eletta per l’anno in corso per vegliare sulla divinità. Siamo andati in chiesa e siamo stati nella cappella laterale dedicata alla Vergine… qui tutti pregano ad alta voce, con lamenti, preghiere, canti… è davvero toccante. Tornati a Panajachel abbiamo trascorso il resto del pomeriggio andando a spasso per la via principale e scegliendo qualche souvenir. Ci sono due bancomat funzionanti prossimi al centro. Abbiamo prenotato l’escursione per il giorno successivo con un’agenzia; è vero, come ci aveva detto il nostro amico di Pacaya Expedition, che i prezzi qui sono decisamente più alti rispetto ad Antigua, perché le agenzie fanno cartello. Ci siamo lasciati tuttavia convincere per un tour privato (solo noi due) per il giorno seguente per Santa Catalina e San Antonio con guida.

SABATO 13 AGOSTO

Partenza ore 9. E’ stata la scelta più giusta che potessimo fare, nonostante i 20€ a testa. E’ stato davvero bello: abbiamo visto la gente del posto lavare i vestiti nel lago, al lavatoio. Abbiamo ammirato la bellezza dei loro abiti: ogni paese/etnia indossa dei colori e delle trame diverse. Abbiamo visto dei telai, siamo stati al mercato, ci hanno fatto vestire con degli abiti tradizionali, abbiamo ammirato il panorama dall’alto del paese… insomma, un’esperienza unica. San Marco e San Pedro che ci hanno detto essere molto simili a Santiago (già visto il giorno precedente). Dopo pranzo siamo partiti per Chichicastenango per essere sul posto entro sera, quando arrivano tutti i mercanti e allestiscono i loro banchetti. In realtà non è stato nulla di speciale, e il paese si visita in un’ora. Quindi sì a Chichi che è affascinante, ma è sufficiente andarci la domenica! Ci siamo un po’ annoiati nel pomeriggio, non avevamo niente da fare. Per fortuna, la nostra posada (El Arco, consigliatissima!) aveva un bel giardino con vista e la giornata era stupenda. Così ne abbiamo approfittato per stare sulle sedie a dondolo un paio d’ore e goderci un po’ di riposo. Pioggia dalle ore 20 in avanti.

DOMENICA 14 AGOSTO

Ci siamo alzati di buon’ora per andare al mercato. Ci aspettavamo le orde di turisti che raccontava la Lonely, ma… abbiamo potuto muoverci tranquillamente! E’ vero che c’è ressa, ma più per la gente locale che per i turisti. Il mercato è stupefacente: ci sono colori ovunque, ci sono oggetti di ogni tipo, ogni mercante ti assilla con: “Que buscas?” (Cosa cerchi?). Ci si può perdere fra le sue vie. I prezzi sono però gonfiati rispetto agli altri posti. Siamo andati anche in chiesa, verso le 9, dove si stava svolgendo la Messa. Un sincretismo esagerato: tradizione maya e religione cristiana che si complementano o si sopportano. All’esterno della chiesa, sui suoi scalini, due sciamani bruciavano incenso e petali alle divinità, mentre dentro si celebrava la Messa. Io sono rimasta senza parole. Vi consiglio di aspettare la fine della celebrazione per vedere la massa di fedeli che esce dalla chiesa, vestita a festa. Uno spettacolo da non perdere! Dopo qualche ora abbiamo avuto la fortuna di vedere la processione per le strade del paese, con tanto di tamburo, statua del santo, confradias con abiti religiosi. Mozzafiato. Dalle 14 pioggia. Alle 15 siamo ripartiti per Antigua, dove siamo arrivati due ore dopo. Pioggia tutto il resto del pomeriggio fino alle 19.

LUNEDI’ 15 AGOSTO

Partenza per Lanquin. Siamo dovuti ritornare a sud (Antigua) e dormire lì una notte, nonostante fossimo già a buona strada in direzione Lanquin-Coban perché la strada di collegamento non è asfaltata. Era comunque percorribile, ma al prezzo di 200 dollari perché sarebbe stato un trasporto privato. Insomma, da escludere. Questo è stato l’unico imprevisto sull’itinerario prestabilito prima della partenza, che ci ha fatto perdere un giorno sulla tabella di marcia (e non abbiamo potuto fermarci a Rio Dulce/Livingston come avremmo desiderato). La partenza per Lanquin è alle 8. Siamo arrivati alle 17. Il viaggio della morte! Eravamo sconvolti. Per di più, gli ultimi 25 km sono sterrati: 10 fino ad arrivare a Lanquin percorsi in pulman, e 15 per arrivare al Semuc-Champey, dove abbiamo dormito, fatti in piedi nel retro di un pick up con altri 15 turisti e altrettante valigie. Insomma non si può direi che sia stata una passeggiata! Di certo, gli ultimi 15 km sono stati percorsi a bocca aperta. Abbiamo attraversato piccoli villaggi, abbiamo ammirato un panorama mozzafiato… per 360° intorno a noi solo verde: una foresta tropicale a perdita d’occhio, attraversata qua e là dal Rio Cahabon. Pensavo di essere arrivata sul set del film Mission. Abbiamo dormito al Hostal El Portal, che cito perché i suoi gestori sono strepitosi: giovani, ma responsabili, cordiali, amichevoli quanto basta e onesti. La struttura è bellissima e unica: situata nel cuore della foresta, sulla sponda del fiume, con elettricità solo dalle 18 alle 22; noi abbiamo scelto la camera privata con bagno (acqua fredda!), altrimenti ci sono i dormitori. Lo consiglio vivamente a tutti coloro che vogliono visitare il Semuc-Champey perché si è esattamente a 10 metri dall’ingresso. La sera ha piovuto. Abbiamo fatto amicizia con un gruppo di francesi e programmato l’escursione del giorno dopo, mentre tutti i turisti mangiavano insieme al ristorante e i gestori ci invitavano a ballare qualche musica latino-americana.

MARTEDI’ 16 AGOSTO

La notte nella foresta ha il suo fascino… è misteriosa, ha un sacco di suoni e rumori… ma che umidità!! Mi sono alzata con la muffa nelle orecchie 😉 Scherzi a parte, ne ho risentito. La mattina alle 10 siamo partiti per il Semuc-Champey: dapprima salita al Mirador su un percorso fatto da passerelle di legno ottimamente tenute; poi discesa fino alle piscine naturali. Non so se dire che è uno spettacolo della natura può rendere giustizia a questo posto: tutta la fatica fatta per il viaggio viene dimenticata. Per di più c’è un sole stupendo! Qui sembra davvero di tornare a un mondo primitivo, dove esiste l’uomo e la natura con cui si può vivere e divertirsi. Non la si piega a proprio servizio, ma si “gioca” con lei. E’ strepitoso nuotare da una vasca all’altra, tuffarsi, scivolare dalle pareti calcaree che sembrano aver creato uno scivolo apposito per noi. Torniamo alle 14 all’hostal e ci aspettano delle camere d’aria di un tir. Non abbiamo ben capito il significato di tubing, ossia del prossimo step della nostra escursione, ma seguiamo con grinta il gruppo. Beh… consiste nel buttarsi nel Rio Cahabon (che è verde/marrone, insomma un vero fiume tropicale in tutte le sue fattezze) sedendosi nella camera d’aria. Ci siamo lasciati trasportare dal fiume per circa un chilometro, attraverso la foresta. Indiana Jones mi fa un baffo! Abbiamo pranzato molto tardi e poco dopo siamo partiti per le grosse calcaree Las Cuevas. La guida ci ha portato fino all’ingresso, dove ci hanno fatto togliere le ciabatte (noi eravamo in infradito) e i vestiti e siamo rimasti in costume. Ci hanno dato una candela stelo a testa e dopo 50 metri siamo entrati in una grotta. Io e mio marito non eravamo convinti al 100%, in parte perché eravamo a piedi nudi (mentre tutti gli altri avevano le ciabatte con gli strappi) e perché avevamo paura che l’acqua all’interno fosse troppo fredda. “Se non ce la sentiamo, torniamo indietro” ci siamo detto. Beh… dopo essersi addentrati di qualche decina di metri nella grotta, non si può più tornare indietro! Noi eravamo ultimi della fila e voltandosi, si vedeva solo un gran muro nero, perché la sola luce era date dalle nostre candele “in processione”. Rassegnati abbiamo proseguito. E’ uno spettacolo mai visto: stallattiti e stallagmiti che decorano questo tunnel scavato da un piccolo torrente, che a volte arriva alle caviglie, ma a volte arriva alla gola! Non ci posso credere di avere esplorato delle grotte calcaree con una candela in mano e a piedi nudi. Devo dire che è stato davvero pericoloso e a tratti ho avuto anche paura: scalette di corda, contorsioni, salti nell’acqua… ma un’esperienza così non la farò mai più… in Guatemala, sotto la terra, seminuda, con l’aiuto delle mie sole forze… i Goonies a confronto non erano niente.

MERCOLEDì 17 AGOSTO

Partenza ore 7 per Flores; lasciamo questo posto incantato. Il pulmino che ci aspetta è più brutto del precedente, ma almeno l’autista è differente e più prudente. Il panorama è ancora bellissimo e ci perdiamo nella sua bellezza. Certo che la stanchezza del viaggio si fa sentire presto… le strade sono interminabili e con dossi ogni chilometro che costringono a rallentare il viaggio già di per sé lentissimo a causa della condizione stradale e del mezzo. Arriviamo a Flores alle 18.30. Siamo sconvolti! Cena e poi a nanna. Flores è molto carina, ordinata, quasi tutti gli hotel hanno vista lago che fa ammirare splendidi tramonti/albe. Ci siamo accordati per l’escursione a Tikal per il giorno dopo… partenza ore 4.30 perché gli organizzatori ci hanno detto che vale la pena essere sul posto per vedere l’alba. A malincuore abbiamo accettato il consiglio.

GIOVEDI’ 18 AGOSTO

La sveglia è stata traumatica, tanto più che il portiere dell’albergo non si trovava perchè ovviamente, pure lui, dormiva a quell’ora e… eravamo chiusi dentro! Non ci volevamo credere! Consiglio: accordatevi la sera prima per evitare di mettervi a sbraitare per tutto l’hotel in cerca di qualcuno come abbiamo fatto noi! Dopo una doverosa sosta al distributore di benzina (qui ogni pulmino dopo aver raccolto tutti, si ferma a fare carburante e, a volte, pure a lavare il mezzo; ma dico io, farlo prima no?!), partiamo alla volta di Tikal dove arriviamo prima delle 6. In realtà c’è già chiaro. Veniamo divisi con le nostre guide. E’ lei che ci spiega che si deve arrivare presto la mattina perché è il momento dove gli animali della giungla sono più attivi e in cui il caldo non diventa troppo soffocante. Dopo le 14, dice, non è umanamente possibile restare! In effetti, è davvero afoso. Partiamo alla scoperta di questo luogo suggestivo con la nostra guida e con altre 10 persone circa. Consiglio vivamente di ingaggiarla, può spiegarvi cose che altrimenti perdereste irrimediabilmente. La nostra poi aveva una passione contagiosa. Il sito è davvero unico; servono due giorni e mezzo per vederlo tutto, anche se le ore a disposizione ti permettono di vedere le attrazioni principali. E’ sorprendente vedere come dalla giungla fittissima, improvvisamente sbuchino queste costruzioni vecchie di secoli, portate alla luce di recente dagli archeologi e coperte (e protette!) dalla vegetazione per migliaia di anni. I rumori della giungla sono affascinanti, così come la sua fitta vegetazione impenetrabile. Non perdetevi il Tempio IV! Torniamo nel pomeriggio con il cuore pieno per la soddisfazione di aver visto queste meraviglie, per aver fatto un viaggio di 2.000 anni indietro nel tempo.

VENERDI’ 19 AGOSTO

Oggi iniziamo il viaggio di ritorno verso il Salvador. Abbiamo preso da Flores il bus Linea Dorada che comodamente (e con meno ore!) ci ha riportato a Guatemala City. Segue la strada che passa da Rio Dulce, che è più scorrevole. Ci abbiamo impiegato comunque 8 ore anche oggi. A Guatemala City abbiamo soggiornato all’Holiday Inn nella zona sicura e la sera abbiamo arrischiato quattro passi in zona. Ci hanno perquisito prima di entrare nel locale dove abbiamo cenato per controllare che non avessimo armi da fuoco.

SABATO 20 AGOSTO

Partenza per il Salvador di nuovo con Pullmantour che offre un servizio ottimo sia per la comodità del viaggio che per la puntualità. Abbiamo trascorso 4 giorni al mare presso Las Hojas Resort prima di tornare in Italia (martedì 23 agosto).

Zanzare: come o meno che in Italia. Munitevi di repellente per zone tropicali e non avrete problemi.

Ho imparato che… le scimmie ragno fanno lo stesso rumore dei leoni, che i bambini Guatemaltechi non piangono mai anche se non stanno in comodi passeggini, che si può vivere di pollo e popousas per 18 giorni, che nella giungla si cammina in silenzio per sentire l’incantesimo dei suoi suoni. Ho imparato che… la pioggia è calda, che i cavalli stanno sul bordo delle strade, che i bus non sono mai pieni, che anche 10 quetzales hanno un gran valore, che posso discendere con una camera d’aria un fiume marrone tropicale senza prendere l’epatite, che sono capace di esplorare delle grotte calcaree per due ore a piedi nudi con una sola candela come luce. Ho imparato che… senza pistole il mondo sarebbe più sicuro, che se hai una casa con una finestra che da sulla strada puoi farne un negozio, che la campagna elettorale arriva anche nella giungla, che la fede salva le persone, che i colori non sono mai troppo sgargianti e che qui danno il saluto più bello che abbia mai sentito: que te vaya bien!

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Lanquin

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Semuc Champey

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Tikal

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Panajachel

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Santiago de Atitlan

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Vulcano del Agua

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San Antonio

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San Antonio

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Santa Catalina

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Lago atitlan

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Chichicastenango

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Chichicastenango



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