Un caldo marzo in Guadalupa

Tutto su Grande Terre e Basse Terre...
Scritto da: ferrante-dp
un caldo marzo in guadalupa
Partenza il: 06/03/2010
Ritorno il: 14/03/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Devo dire che, pur essendomi nel complesso piaciuta, da Guadalupa mi aspettavo un pò di più, in particolare da Grande Terre. Andando per ordine.

GRANDE TERRE: Le uniche spiagge che ho trovato degne delle aspettative sono a) La Caravelle (club Med), si entra liberamente nonostante un tornello, ricca di palme e di ombra ma poco curata nel tratto non attrezzato. B) Autre Bord (vicino a Le Moule), anche qui palme e ombra a volontà e spiaggia ampia e poco frequentata. C) Le Salines (vicino a Pointe des Chateaux), non molta ombra ma laguna spettacolare, ottima per il pomeriggio quando il sole non è più molto alto. Le altre spiagge nel complesso deludenti, prima tra tutte la decantata Bois Jolan, una spiaggia strettissima e un mare di alghe, con molto evidenti residui dei bivacchi domenicali, nel complesso impraticabile. Deludenti anche i paesi, per niente pittoreschi o caratteristici, talvolta poco più che delle baraccopoli.

BASSE TERRE: Tutt’altro discorso, veramente bellissima. Le spiagge intorno a Deshaies sono splendide, da Grande Anse a La Perle, così come Petite Anse e altre spiagge più piccole, c’è l’imbarazzo della scelta. Grande Anse è affollata in prossimità del parcheggio ma basta spostarsi un poco e si sta da soli. Bello e affascinante l’interno. Bisogna andare al parco de Le Mamelles, un bel percorso nella foresta dove chi vuole può divertirsi a fare il percorso sulle passarelle mobili sospese (in tutta sicurezza). Sulla stessa strada, cascata Aux Ecrevisses, ma per la cascata più bella bisogna salire alle cascate del Carbet; si sale in auto agevolmente e poi un percorso di 20-30 minuti nella foresta. Di queste cascate si visita la seconda delle tre, in quanto il sentiero per la prima, che già era molto lungo, è stato chiuso, e la terza non vale la pena. Ci sono anche le cascate del Moreau che dicono essere molto belle ma sembra che anche lì il sentiero sia impegnativo e attualmente chiuso. Premunirsi per la pioggia, sempre in agguato quando si va all’interno.

ESCURSIONI: Da Grande Terre, vale la pena l’escursione alle Petite Terre, dal porto di Saint Francois: l’isola ha colori fantastici, è piena di palme e di iguane, si raggiunge in meno di un’ora e la compagnia dei delfini durante la navigazione è assicurata. E’ stato l’unico posto dove è valsa la pena fare un pò di snorkeling. Bisogna prenotarla da subito perché, come pure tutte le altre escursioni, non si effettua tutti i giorni e i posti terminano molto presto. Tutte le compagnie offrono il pranzo sulla spiaggia, con il catamarano enorme e confortevole della Paradoxe Croisieres ci siamo trovati bene. Da Basse Terre, deludente l’escursione al parco marino Cul de Sac e alla Ilet Carette: Nico (di Nico Excursions, al porto di Sainte Rose) ci ha detto che ha abbandonato l’escursione con pic nic all’isola perchè questa si è molto ristretta e a metà giornata ci sbarcano centinaia di persone, stando praticamente gomito a gomito e senza ombra per ripararsi dal sole. Quindi ci fa sbarcare solo per un bagno di cinque minuti prima dell’arrivo della folla (in effetti è piccolissima), e poi ci porta a fare tre snorkeling su un pò di barriera corallina, niente di speciale, e alle mangrovie, il tutto per circa tre ore e mezza. Praticamente inutile.

ALBERGHI: promossi a pieni voti sia Amaudo, vicino Saint Francois, con stanze ampie, vista spettacolosa, pulitissimo, ottimo breakfast e proprietari cordialissimi, sia Carib Bay, vicono Deshaies, immerso in uno scenario suggestivo e quasi irreale, una vera jungla, con bungalow bipiano coloratissimi venduti al prezzo di una normale stanza.

NOLEGGIO AUTO: buona la Standing Location (www.standinglocation.com), auto in aeroporto, ottimo prezzo e franchigia dimezzata da 600 e 300 euro con solo 3 euro al giorno in più (oltre al prezzo di noleggio guardare sempre la franchigia, che è la cifra di cui non risponde l’assicurazione ma rispondete di tasca vostra in caso di danno). Cyryl parla inglese (cosa rara) e ha chiuso un occhio su un piccolo problema che abbiamo provocato al paraurti dell’auto.

In conclusione, la prima sera al ristorante a Saint Francois, un incontro con un signore italiano che vive lì da decenni è stato illuminante: “andate alle Salines, a Petite Terre e poi andatevene a Basse Terre” ci ha detto. Tutto rivelatosi vero. Pertanto il mio parere è quello di soggiornare a Grande Terre solo il tempo necessario per un’escursione alle Petite Terre e per una giornata su un paio di spiagge e non di più, e poi sfruttare la maggior parte del soggiorno a Basse Terre, molto più ricca di attrazioni, possibilmente dalle parti di Deshaies. Indispensabile un dizionario francese, in quanto la percentuale di locali che parlano inglese non supera l’un per cento, così come quella di turisti non francesi.

Per chi volesse stamparsi una guida senza spendere soldi, ci sono trovati molto bene con la guida stampabile scaricabile da www.guadalupaonline.com.



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