Isole del Dodecaneso di GR

GRECIA: incantati dal mare e dalle isole greche. Tour di KOS e KALIMNOS Come ogni anno, nel mese di settembre, partiamo per le isole greche alla ricerca di qualche nuovo villaggio e di qualche nuova esperienza. Premetto che io ho radici greche e pertanto sento una specie di particolare richiamo da quelle terre, da quelle acque trasparenti, dai...
Scritto da: leila2000
isole del dodecaneso di gr
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
GRECIA: incantati dal mare e dalle isole greche. Tour di KOS e KALIMNOS Come ogni anno, nel mese di settembre, partiamo per le isole greche alla ricerca di qualche nuovo villaggio e di qualche nuova esperienza. Premetto che io ho radici greche e pertanto sento una specie di particolare richiamo da quelle terre, da quelle acque trasparenti, dai colori , da quel sole e soprattutto da quei profumi di spezie, di piante aromatiche e dal profumo di gelsomino che permeano l’aria nelle calde notti greche. Il periodo migliore per girovagare tra le isole greche è certamente il mese di giugno o di settembre quando il caldo è più sopportabile e quando soprattutto non soffia il “meltémi” quel fastidiosissimo vento che solitamente è sempre presente nei mesi di luglio ed agosto e che rende pertanto difficoltosi se non impossibili gli spostamenti via mare. Questo vento tipico dell’Egeo quando inizia a soffiare dura diversi giorni, sempre in numero dispari e pertanto bisogna sempre consultare le previsioni meteo se si decide per spostamenti che prevedono anche dei pernottamenti in qualche isola.

Per le sistemazioni è consigliabile optare o per la mezza pensione oppure per il semplice B&B sia nelle strutture alberghiere che nelle pensioni; io personalmente preferisco la formula del B&B perché c’è più libertà di orari e soprattutto perché è consigliabile non consumare la cena negli alberghi perché solitamente il menù che propongono è esclusivamente per turisti europei, quasi sempre monotono e per grandi numeri. Difficilmente servono manicaretti della cucina greca e quindi dal momento che in Grecia si può mangiare ovunque ed a qualsiasi ora, anche nei localini sulla spiaggia, è meglio scegliere il solo pernottamento con o senza colazione.

Nel 2005 abbiamo deciso di visitare l’isola di COOS o KOS o KO’ come la chiamano i greci, nonché alcune isolette vicine come KALIMNOS e NISSIROS.

Noi abitiamo in provincia di Udine e siamo partiti con un volo charter diretto da Lubiana a Kos e abbiamo volato con la società Adria Airways. Il volo dura circa due ore e mezza ed essendo diretto permette di avere a disposizione sia la metà giornata all’arrivo e di poter sfruttare più di mezza giornata il giorno della partenza. Ottimo è pure il collegamento in pulmann da Udine a Lubjana: con un prezzo modico si raggiunge facilmente l’aeroporto di Lubiana-Brnik senza alcun problema di parcheggio. Se invece si opta per raggiungere l’aeroporto con la propria autovettura certe agenzie offrono la possibilità di parcheggio custodito gratuito.

L’isola di Kos, soprannominata il “frutteto dell’Egeo” per la sua lussureggiante vegetazione, fa parte delle isole del Dodecanneso ed è molto più vicina alla Turchia che alla Grecia. Infatti, nelle giornate di scirocco, dal porto di Kos le case della città di Boudroùm, sembrano talmente vicine che si potrebbero toccare con un dito.

L’isola è molto interessante dal punto di vista archeologico e la visita dei siti archeologici lascerà un ricordo indelebile. L’intera città di Coos può essere considerata un museo storico ed archeologico all’aperto. Secondo quanto raccontano gli storici, Coos era una delle più belle città del mondo antico tra quelle affacciate sul mare.

Arrivando a Coos si nota subito l’imponenza del Castello veneziano dei Cavalieri che domina la baia; il castello fu costruito verso la fine del XIV sec. Dai Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni; dalle torrette del castello si può ammirare un incantevole panorama sul mare che si estende, ampio, tra la deliziosa cittadina capoluogo dell’isola e le vicinissime coste turche. Affascinante è anche il Viale delle Palme “Leoforos Finikon”, uno dei punti di riferimento della città, viale che passa sotto al ponte ad arco che unisce la porta sud del Castello dei Cavalieri alla città vecchia.

Nella zona est, vicino al porto, ci sono i resti dell’antica agorà; gli scavi hanno portato alla luce anche un piccolo tempio, probabilmente dedicato ad Heracles e, nelle stanze accanto, pregevoli pavimenti musivi del III secolo d.C.

Nella zona ovest si possono ammirare le Terme del porto con i resti dell’antico Stadio, il Gymnasio (palestra); uno scorcio suggestivo ci è offerto da una serie di 17 colonne, restaurate, appartenenti all’antica palestra. Si possono ammirare pure i resti di altri edifici tra cui il Ninféo, la Casa detta del Ratto di Europa. Di fronte al Gymnasio c’è l’Odeion romano (II sec.D.C.) in ottimo stato di conservazione. Altro monumento importante è certamente la “Casa Romana”, a destra di Via Grigoriou Pemptou, edificio risalente all’inizio del III sec. D.C., edificato sopra i resti di una casa di età ellenistica di cui rimangono ancora pregevoli mosaici.

All’esterno della Casa Romana troviamo i resti delle Terme centrali nonchè quanto rimane dell’altare di Dionissos.

I reperti più significativi come le statue di Asklepio (Esculapio), di Artemide, di Ippocrate, di Hermes, di Perséfone, di Demetra, di Dioniso e Satiro, di Igea ed altre o i magnifici mosaici di età ellenistica sono stati asportati ed ora si trovano conservati nel Museo Archeologico della città di Kos. In questo museo sono conservati reperti archeologici rinvenuti duranti gli scavi che sono iniziati verso i primi del 1900 e sono continuati fino ai giorni nostri e risalgono al periodo della civiltà greca antica e della dominazione romana.

Il personaggio più importante nato sull’isola è Ippocrate, il padre della scienza medica che scrisse il famoso “Giuramento di Ippocrate”; ancor oggi i medici riconoscono questo giuramento che è poi anche la base dell’etica medica. Ippocrate fu il più importante degli antichi “Asklepiadi” (medici), nacque ad Astypàlea, l’antico capoluogo dell’isola, nel 460 a.C. Dal padre Iraclidis e dalla madre Fenarete. A Kos si trova l’albero più antico d’Europa, un platano enorme di circa 12 metri di diametro, alla cui ombra si racconta che Ippocrate si fermava a meditare, a scrivere, ad insegnare e a ricevere i propri pazienti. Si narra che questo platano sia stato piantato dallo stesso Ippocrate 2400 anni fa ma certamente non può essere vero: non è lo stesso albero ma un suo pollone. Questo maestoso e suggestivo platano ha dei rami enormi e pesantissimi che vengono sostenuti da resti di colonne di pietra; la base è circondata da una struttura in ferro che ne protegge le radici.

Ai piedi di questo platano si trova un antico sarcofago che venne collocato durante il periodo della dominazione turca.

Poco distante dalla piazza del platano si trova la piazza Eleftherias dove possiamo ammirare la moschea di Deftendàr, monumento risalente al periodo della dominazione turca. Questa moschea ogni venerdì è aperta ai visitatori ed ai fedeli: è luogo di culto per i turchi che vivono nell’isola di Kos. Su questa piazza possiamo ammirare l’edificio detto “Lèschi”; qui si trova anche il Museo Archeologico mentre dall’altra parte della piazza c’è l’edificio che ospita il mercato coperto “l’agorà” dove è bello girovagare alla ricerca delle profumatissime spezie dell’isola di Kos.

A circa tre chilometri da Kos città, dopo il paesino di Platàni, una strada fiancheggiata da alti cipressi ci conduce all’Asklépion, un sito molto interessante dove in una atmosfera di grande serenità e tranquillità possiamo ammirare i resti della famosa casa di cura dell’antichità, l’ospedale antico. Credo che questo luogo sia la parte più affascinante dell’isola: l’interessante complesso dell’Asklépion è formato da tre livelli collegati da imponenti scale di pietra restaurate. E’ adagiato sul pendio di una collina di cipressi, molto lussureggiante; i gradoni ci portano fino al terzo livello dove possiamo ammirare i resti del grande tempio dorico di Asklepio ed un panorama mozzafiato, molto suggestivo. Il nostro sguardo spazia dalla città di Kos che si trova ai suoi piedi, fino al mare di un blu intenso ed alla costa turca. Qui si sente una grande pace e si sente la necessità di sedersi sui gradoni o all’ombra dei cipressi a meditare, almeno per qualche istante. La nostra mente ci riporta le parole di Ippocrate che tra le molte cose che insegnava ai suoi allievi disse: “La natura è guaritrice dei nostri mali, nessuno glielo ha insegnato, però lei sa sempre quale è la strada migliore”.

Poco distante dalla città di Kos, dopo il promontorio di Psalidi, si trova Aghios Fokàs, luogo di villeggiatura molto popolato, con moderne strutture e spiaggia di ciottoli scuri, di origine vulcanica. Le spiagge sono strette e in alcuni punti le tamerici lambiscono l’acqua del mare. Questa zona è molto battuta dal vento ed è adatta a chi vuole praticare windsurf.

A circa 2 km. Da Aghios Fokàs si trovano le Terme naturali, in località Therma, meglio conosciute come “Bubble Beach”. Una strada sterrata, in forte pendenza, conduce fino alla riva del mare; si può scendere anche con l’auto o con la moto ma è consigliabile scendere a piedi perché molte volte è difficile risalire (meglio visitarle durante il giorno anche se di notte sono romantiche ed illuminate).

Queste stranissime terme, circondate da ciottoli neri di origine vulcanica, hanno acqua calda che sgorga da sotto la montagna. E’ una piscina naturale dove l’acqua forma delle strane bolle d’aria provenienti da minute sorgenti vulcaniche che salgono in superficie dal fondo marino. Le acque, ricche di zolfo, producono un odore molto intenso e sono molto adatte per l’idroterapia e vengono consigliate per curare dolori reumatici nonché per problemi ginecologici.

L’isola di Kos non è molto grande, è lunga e stretta ed è attraversata da una strada centrale dalla quale si dipartono altre strade secondarie che collegano tutte le varie località sia in collina che lungo la costa. I chilometri di costa che circondano l’isola sono circa 112. Il mezzo di trasporto più diffuso per muoversi sull’isola sono le biciclette o le mountain bike, i motorini, ma quelli più gettonati sono i “baghi” moto a tre o quattro ruote che forse sono i più indicati dato che le strade non sono proprio tutte pianeggianti. Noi abbiamo optato per l’auto a noleggio perché ci piace girare molto, a qualsiasi ora, anche nei paesini più sperduti, quelli sulla collina, alla ricerca della taverna “estiatorio” più caratteristica, dove si mangiano i “mezédes” (stuzzichini) con l’ouzo o le caratteristiche pietanze greche o tipicamente “turche” come nella frazione di Platàni (che ancora oggi viene chiamata con il suo nome turco, Kermedé) da “Alì o Asklipios”, nella piazza del paese, o nel paesino di Zia, e non quelle pietanze preconfezionate appositamente per i turisti che propinano solitamente nei ristorantini turistici sul porto. In Grecia bisogna andare sempre a mangiare in questi “estiatori”, tipiche taverne, di solito a gestione familiare, dove vedrete famiglie di greci a cena, soprattutto in quelle non tanto raffinate; se poi al tavolo vedrete anche il prete o “Papàs” come lo chiamano in Grecia, fermatevi senza indugiare perché lì mangerete certamente bene.

Zia è un paesino molto caratteristico, situato in collina, dista pochi chilometri dal villaggio di Platàni, è molto famoso per lo sciroppo di cannella e per le profumatissime spezie. Purtroppo è una scenografia per turisti; infatti in questa località vengono organizzate delle classiche “serate greche”, per soli turisti, che ospitano dalle 400 alle 500 persone per volta. Durante queste serate le pietanze greche ed il folklore sono soltanto “uno specchietto per le allodole”. In fondo al paese, invece, dove non arrivano i bus dei turisti di massa, nella caratteristica e pulitissima “Taverna ZIA” si mangia veramente bene e tutto ciò che viene servito è fresco e curato e vi posso assicurare che è “greco autentico”; non dimenticatevi di assaggiare “souvlàkia” e “mussakàs”.

Un altro localino tipico , la taverna “Sun Set”, si trova davanti alla chiesa, un balcone con vista sul mare. Dopo il tramonto, quando si accenderanno tutte le luci potrete bighellonare tra bancarelle ed ouzerì.

Vicino a Zia si trova un altro villaggio, Pyli, situato a 330 m. S.L.M.; il paese è diviso in due parti, la parte nuova e la parte vecchia che viene chimata Paleo Pyli e dista circa 3 km. Dalla parte nuova ed è situata lungo la strada in salita, alle pendici del monte Dikeos dove si possono visitare i resti dell’antico castello bizantino. Dai ruderi del castello si gode un’ottima vista sul paesaggio circostante, dalla spiaggia di Mastichàri fino a Kàlymnos ed alle coste turche.

Da Pyli una bella strada panoramica conduce fino alla località balneare di Kardàmena.

Una caratteristica dell’isola di Kos erano i mulini ad acqua nonché i mulini a vento lungo il litorale o nelle località dell’entroterra più esposte ai venti. Dei 75 mulini a vento purtroppo ne rimangono ancora circa una ventina e non tutti sono in buone condizioni, alcuni molto fatiscenti; questi mulini venivano costruiti in pietra locale, con mezzi economici, talvolta utilizzando pure alcuni reperti archeologici di pregio che venivano inseriti per decorare soglie o altre parti della costruzione.

Alcuni mulini, in parte restaurati, sono tutt’oggi adibiti ad abitazione o ad uso deposito; un vecchio mulino “paliomilo” si trova di fronte al castello di Kardàmena¬-Antimachia; un mulino a vento in ottime condizioni si può ammirare nel villaggio di Platàni mentre un vecchissimo mulino, alquanto diroccato, chiamato il mulino del prete “milo tou Papà” si trova a Kéfalos, nei pressi della casa tradizionale greca chiamata “Paradosiakò Spiti” e poco distante dalle rovine del castello medievale dei Cavalieri.

Uno dei più originali e forse il più bello tra i mulini di Kos è quello di Antimàchia che è stato recentemente restaurato sia internamente che esternamente, con ricostruzione delle pale danneggiate ed attualmente è valorizzato come attrazione turistica; consiglio di visitarlo perché è veramente un piccolo gioiello di arte molitoria. Per le visite rivolgersi al piccolo bar di fronte al mulino: un custode ve lo farà visitare anche all’interno dove potrete ammirare le attrezzature autentiche dell’epoca, che venivano utilizzate per la macinazione della farina. Nella piazzetta del mulino di Antimàchia merita una sosta anche la casa tradizionale greca “Antimachiotiko Spiti”: all’interno di questa abitazione potrete vedere stanze, arredi, corredi ed attrezzature di tempi passati ed ormai introvabili, compreso un vecchio telaio dove le donne tessevano i tipici tappeti greci fatti di tante piccole strisce di stoffa colorata. Dedicate un po’ di tempo a questa visita perché potrete capire anche come si svolgeva la vita di una famiglia greca, nei tempi passati.

Il villaggio di Antimàchia è situato quasi al centro dell’isola; poco distante dal villaggio potrete visitare il castello veneto costruito dai Cavalieri di S. Giovanni durante le loro guerre contro i Turchi; gran parte delle mura del castello sono ben conservate.

Un piccolo villaggio di pescatori, ora centro turistico balneare, è Mastichàri, abitato da persone provenienti dal vicino villaggio di Antimàchia che si sono qui trasferite dopo il terremoto del 1933.

Questo è un villaggio molto tranquillo, dista pochi chilometri dall’aeroporto di Antimàchia e circa 32 Km. Dalla città di Kos. In questa località, vicino al porticciolo, c’è una struttura alberghiera caratteristica e molto ben curata, l’Hotel Mastichari Bay consistente in un villaggio in perfetto stile greco, contornato da piante di ogni tipo, come palme, bouganvillae, oleandri, gelsomini e molte altre; in questa struttura si possono trovare anche delle belle e spaziose stanze adibite a “studios” con la possibilità di consumare i pasti sul tavolino posto sul terrazzo respirando il profumo del mare. Si può optare pure per la mezza pensione come pure soltanto per il B&B; le colazioni sono molto abbondanti ed a “buffet”, con una varietà notevole di marmellate, yogurt greco, succhi vari, cereali, frutta, dolci e pietanze varie sia calde che fredde.

Per i bagni si può utilizzare la bella piscina ai bordi della quale ci sono pure sdraie per poter prendere il sole in tutta tranquillità; qui funziona pure un bar dove si possono fare piccoli spuntini.

Lungo la spiaggia di Mastichàri, poco distante dall’albergo, ci sono delle taverne che servono dell’ottimo pesce fresco, nonché la “ouzerì” sul porto, dove si possono gustare le tipiche pietanze della cucina greca ed a prezzi modici.

Da “El Greco”, per esempio si mangia l’orata con circa 8 €uro a porzione completa di contorno di verdura e patate oppure alcune specialità greche a base di carne come il “Klefticò” (carne di agnello cotta nel vino, una delizia per il palato), oppure lo “Juvetzi” servito nella tipica ciotola di terracotta (pasta corta con carne di agnello o di montone brasata o in umido).

La spiaggia di Mastichàri ha acque poco profonde e a ridosso di essa ci sono tranquille ed ombreggiate aree boscose, ancora selvagge.

Lungo la spiaggia invece si possono affittare ombrelloni e sdraio e praticare sport acquatici.

Dal porticciolo di Mastichàri, poco distante dalla spiaggia, tutti i giorni partono i traghetti per la meravigliosa isola di KALIMNOS.

Sempre da Mastichàri partono dei battelli turistici che fanno, in giornata, gite organizzate all’isola di Kàlimnos e Pserimos, quest’ultima famosa per le sue spiagge e per le acque trasparenti e cristalline dove si sosta per fare una nuotata che difficilmente dimenticherete.

Sullo stesso litorale, nelle vicinanze di Mastichàri si trovano pure le località balneari di Marmari e Tigàki o Tingàki; hanno una lunga fascia di spiaggia attrezzata per soddisfare anche chi ama gli sport acquatici ed offrono pure una intensa vita notturna.

Una tra le spiagge di sabbia più belle dell’isola è senza dubbio quella di Kardàmena, poco affollata durante il giorno e molto popolata di notte. Qui l’acqua è sempre calda, trasparente e poco profonda, il fondale è di sabbia ed è ideale anche per i bambini; su questa spiaggia potrete trovate numerose pietre pomici provenienti dalla vicina isola vulcanica di “Nissyros” che si trova proprio di fronte a questa località.

Dal porticciolo di Kardàmena partono dei battelli che portano i turisti nell’isola di Nissyros per gite giornaliere alla scoperta di quest’isola dalla bellezza selvaggia che si è formata in seguito all’esplosione di un vulcano. Fare una gita in quest’isola molto particolare vi lascerà un ricordo indimenticabile. Qui si possono ammirare le case bianche di Mandràki, capoluogo e porto dell’isola e in un paesino di montagna, molto pittoresco, in località Lakkì si può ammirare l’enorme cratere del vulcano in un paesaggio tipicamente lunare. In uno dei tre crateri del vulcano, un sentiero scende fino al centro, e nel punto più basso, da alcuni piccoli fori o sfiatatoi che qui vengono chiamati “xefissitires” esce un gas solforoso che impregna l’aria di un odore molto intenso. Per visitare il vulcano si consigliano scarponcini o scarpe con la una spessa suola di cuoio perché le alte temperature che ci sono alla base della caldera potrebbero persino sciogliere le suole di gomma.

Ritornando a Kardàmena posso segnalare che sulla spiaggia c’è un ottimo localino, l’estiatorio Atlantida o Taverna Atlantis Beach dove si possono gustare alcune pietanze greche o i classici spuntini “mezè” accompagnati da ottimo “ouzo” o dal vino greco.

Di notte questa località si popola di giovani e ogni locale si anima e la musica si diffonde in ogni via di questo piccolo e caotico centro, fino alle prime ore dell’alba. Sconsiglio quindi vivamente a chi volesse anche dormire, di soggiornare in questo centro.

Una località caratteristica è anche Kéfalos, nella parte a sud dell’isola. Lungo la strada che conduce a Kéfalos ci sono molte strade trasversali che portano alle numerose spiagge. Sono dei golfi riparati dal vento, sabbiosi ed ideali per nuotare o per prendere il sole. Le spiagge più note sono quelle di Paradissos Beach, Kamel Beach, Kamary bay e poco distante, la spiaggia di Aghios Stefanos dove è situato pure il “Club Mediterranée”. Qui, poco distante, su una piccola penisola ci sono i ruderi della basilica paleocristiana di Aghios Stefanos con colonne e mosaici. Da qui la vista del mare è veramente affascinante; l’ora ideale per visitare questo sito è senza ombra di dubbio il tardo pomeriggio per poter godere un romantico tramonto. A Kèfalos, in alto, sopra al paesino si possono visitare le rovine del castello medievale dei Cavalieri, del quale si è diffusa la leggenda del drago.

A pochi chilometri da Kéfalos, dall’altra parte dell’isola, sulla riva occidentale, si possono segnalare località isolate dove poter fare il bagno in tutta tranquillità, come Limniona o Limionas e, nelle vicinanze, Aghios Theologos. In questa zona oltre a d acque limpide e cristalline potrete trovare anche qualche taverna di pescatori. In alcune località può essere difficoltoso scendere con l’auto perché alcune strade sono ripide e sterrate ma con il “ baghi” o con lo scooter non ci sono problemi.

Prima di lasciare Kos fate una tappa in Turchia, a Boudroùm (l’antica Alicarnasso), gita che dura l’intera giornata (non è necessario il passaporto, si può andare anche con la sola carta d’identità).

I battelli partono dal porto di Kos città. Boudroùm si trova sulla costa dell’Asia Minore, di fronte a Kàlymnos; dopo aver visitato alcune località dell’interno potrete visitare anche il famoso “bazar” turco dove troverete tutte le griffe (false) del mondo a prezzi irrisori.

L’ISOLA DI KALIMNOS : Dall’isola di Kos, e precisamente dal porticciolo di Mastichàri, tutti i giorni partono i traghetti per la meravigliosa isola di KALIMNOS (partenza al mattino verso le ore 9.00 e rientro in serata verso le ore 18.00 o alle ore 20.00) e con un modico costo per la traversata (ca. 7,00 €uro a testa per andata e ritorno- per l’auto il costo è di ulteriori 30 euro) si può visitare un’isola che è davvero incantevole, dove non è ancora arrivato il turismo “di massa” in quanto priva di aereoporto.

Quest’isola bisogna girarla tutta o in auto o meglio ancora in scooter perché le strade sono molto strette. C’è la possibilità pure di girarla utilizzando il bus che parte da Pothia, verso le ore 12.00 dalla fermata degli autobus (sul porto, di fronte al trullo rosso, che in realtà è un “vespasiano”), raggiunge varie località ed arriva fino al pittoresco villaggio di Emporios o Eborios (con una spesa di soli 3 euro per il biglietto di andata e ritorno) e ritorna indietro partendo verso le ore 17.00 ed arrivando a Pothia dopo 45 minuti ca.

Questa bella isola è la quarta isola del Dodecanneso per grandezza, ha oltre 100 km. Di costa con profonde insenature; deve la sua fama ai pescatori di spugne. La pesca di spugne è la principale attività degli uomini dell’isola tanto da aver ispirato molti balli e molte canzoni popolari.

I pescatori di spugne salpano con i loro battelli in primavera e ritornano dopo cinque mesi di duro lavoro. La pesca si svolge quasi esclusivamete vicino alle coste settentrionali dell’Africa.

Il capoluogo dell’isola è Pothia, disposta ad anfiteatro, ed arrivando dal mare ci accoglie con le sue caratteristiche case colorate, le cupole argentate delle chiese ed i campanili. E’ un porto vivacissimo e trafficato, sempre pieno di imbarcazioni.

Choriò, vecchio capoluogo dell’isola è costruito ai piedi della fortezza medioevale.

Lungo la costa occidentale dell’isola si possono ammirare belle località come Linaria, Mirtiès, Massoùri ed il villaggio di pescatori di Emporios. Mirtiès e Massoùri sono dei centri balneari in grande espansione ed ultimamente sono frequentati dai turisti. Qui infatti sono sorte alcune strutture turistiche.

Nella baia di Mirtiès ci sono i battelli che portano nell’isolotto di Telendos o nella baia di Emporios.

Questa parte dell’isola è incantevole ed offre dei paesaggi indimenticabili : le nude rocce contrastano con un mare blu indaco, a volte color turchese, offrendo uno spettacolo mozzafiato; le case bianche, le bouganvillae e gli oleandri dai colori sgargianti completano un quadro di rara bellezza. Profumi di gelsomino, di finocchio selvatico e di basilico greco ci accompagnano in quest’isola davvero insolita.

Prima di rientrare potrete visitare i laboratori ed i magazzini di spugne che si trovano a Pothia, dietro plateia Eleftherias; qui si potranno conoscere i vari passaggi per la lavorazione delle spugne che da nere e prive di bellezza diventano chiare e morbide.

Quest’isola è rinomata anche per i mandarini che vengono esportati in tutto il mondo; li potrete gustare anche canditi o giulebbati nello zucchero.

Tra le specialità tradizionali di quest’isola potrete gustare le frittelle chiamate “katafia” oppure il “mirmizeli” e le “psises”.

Buon viaggio e buona vacanza!



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