Meteore e Sithonia, vita dolce e mare piatto

Da Malpensa a Salonicco a Meteora a Vourvourou
Scritto da: mariaedino
meteore e sithonia, vita dolce e mare piatto
Partenza il: 22/08/2011
Ritorno il: 31/08/2011
Viaggiatori: 4
Spesa: 500 €
Siamo partiti in 4 (genitori + figlie) da Malpensa alle 11.30 per arrivare a Salonicco alle 13.30 a cui abbiamo aggiunto un’ora. Il responsabile dell’Eurocar riunisce alla meno peggio 10 clienti e li stipa, sempre molto gentilmente, in un furgoncino da 8, bagagli compresi. Cosi’ inizia l’avventura in questa splendida parte della Grecia, dove la vita va avanti lentamente, ma efficacemente, senza troppi perche’. L’auto non smentisce questo commento: è una Punto grigia, con alcuni bolli (fatti notare al noleggiatore, la cui risposta è stata : no problem!), dall’aria vissuta ma, appunto, funzionante. L’uscita dalla città attraverso il ring è stata lunghina, e penso sia meglio descriverla per evitare che il ring diventi proprio un giro su se stesso per altri. Per andare a Meteora (nostra prima tappa) si esce a Veria –dopo molti km, state tranquilli- per proseguire per Kozani e poi uscire a Grevena/Trikala e prendere la statale 15, fino a Kalambaka. Arriviamo a questo paese al tramonto, le Meteore non si fanno vedere fino all’ultima curva, quando spuntano insieme e danno soddisfazione a chi le aspetta da tempo. “Alsos house”, pienamente pubblicizzata su rete e anche già citata su TPC, è una buona sistemazione, proprio alla fine del paese, sotto le Meteore. Il caldo è altamente sopportabile, anche in una stanza per 4 e il panorama unico. Il ristorante consigliato, “Meteora” , nella piazzetta principale, presenta una buona qualità unita alla gentilezza tipica greca e a un prezzo conveniente, non più trovato in itinere: questo insieme allla classica calma greca e un’aria fresca eccezionale. Un ulteriore 10% di sconto ci è stato spontaneamente fornito perché clienti dell’Alsos. Le Meteore entrano nella nostra stanza con la luce della luna, di notte, e il vento forte del mattino ci sveglia, permettendoci di fotografarle all’alba. Notiamo che l’acqua è davvero fresca, di sorgente e approfittiamo della cucina a disposizione per preparare colazione e consumarla sulla terrazza, di fronte alle Meteore. A questo punto, decidiamo il tragitto da farsi, con molti, troppi monasteri da visitare. Il nostro piano sarà il seguente: controlliamo con attenzione i giorni di chiusura (fondamentale) e iniziamo da Vaarlam: subito ci è chiaro che non è la singola costruzione in se’ a colpire, ma l’insieme, e la sensazione di non credere che siano riusciti a tanto: strutture imponenti che spuntano dietro ad ogni curva. Le foto si sprecano ovunque, e a Varaan io indosso il primo gonnellone, che sarà fornito ad ogni ingresso per coprire qualsiasi cosa che non sia una gonna lunga e larga per le donne e pantaloni lunghi e larghi per gli uomini. Raggiungiamo Roussanou, dove si denota maggiore rigidità, e continuiamo con Agios Stefanos, il più comodo perché senza scalini: qui regna il sorriso in una più spiccata modernità. Cediamo ad una sosta ritornando ad Alsos House e apprezziamo il fatto di poter usare la cucina liberamente, seduti all’ombra, in una meritata siesta. Alle 17 ripartiamo con due mete: Agio Roko, a piedi, partendo da Kastraki: un sentiero di 30 minuti circa. Deludente perché non otteniamo la vista sperata. Tuttavia, il percorrere sentieri con le Meteore sovrastanti da’ un’idea della mole di queste montagne e la possibilità di osservare da lontano le grotte, dove i primi eremiti vivevano. Agios Triada, raggiungibile solo a piedi. La passeggiata è facile, ma, primo rammarico, il monastero chiude alle 17, senza mezzi termini. Ne vale sicuramente la pena, anche solo per percorrere il piccolo tunnel in pietra che conduce alla porta e vedere la funivia a strapiombo che trasporta persone addette ai lavori e cose. Secondo rammarico: ci accorgiamo che da Triada parte un sentiero in mezzo ad un bosco che porta a Alsos House. Superiamo il tutto, godendoci un tramonto incredibile con molte altre persone, nella piena diversità: chi legge, chi medita, chi passeggia, chi si arrampica, in una luce unica. Tuttavia, il mattino successivo, recandoci alla Grande Meteora, ultimo dei nostri monasteri, pensiamo che la luce del mattino sia insostituibile, con il vento fresco e i dolci colori, e soprattutto la poca gente. Nel monastero, sbadatamente il simpatico monaco all’ingresso dimentica di far indossare pantaloni e gonne lunghe, ma il guardiano della chiesa non risulta essere altrettanto cordiale e bruscamente ci rimanda indietro senza pietà. E’ un monastero godibile, con la vecchia cucina visitabile e un grande panorama. Saltiamo Agios Nikolaos, e partiamo direttamente per Sithonia, permettendoci solo una sosta per un panino in un giardino pubblico. Ariviamo a Vourvourou, sulla costa orientale, nel tardo pomeriggio, sicuri di trovare una sistemazione immediata e conveniente, come ci avevano preannunciato. Invece dopo alcune risposte stupite di “Completo”, troviamo fortunatamente Alexandros apartments in cui affittiamo un appartamento con tutti i comfort, piscina e prezzo ottimo. A 300 m., 15 minuti a piedi e 5 in auto, c’è la famosa Karibi beach, a cui ci precipitiamo dopo il viaggio sotto il sole. La spiaggia si adombra alle 18.30, fondale basso e acqua pulita. La giornata termina presto, con cena da Ebra, alle 20.30 sotto gli occhi sgranati dei camerieri, abituati a servire verso le 22, con tanto di retzina, che non ci convince, al contrario del resto della cena. I 4 giorni successivi passano in un soffio, in questo paese che, nonostante le apparenze, (non c’è niente tranne qualche negozio e un mare stupendo) non ‘un paese per vecchi. Molti turisti sono abituali, provenienti da ogni dove, e giovani e famiglie affollano civilmente le spiagge, godendosi una vera vita da mare.

Le nostre tappe e i nostri momenti caratteristici sono stati:

1. Spiaggia di Armenistis, raggiunto dopo aver convinto diverse capre a spostarsi dal centro della strada. Parcheggio all’ombra, acqua tropicale, calda e linda.

2. Tardi pomeriggi trascorsi a Karibi beach, parte occidentale e orientale: giocare nell’acqua, o nuotare senza fretta, con un clima mite e aria fresca, tra i gabbiani, e godersi un tramonto indescrivibile, atteso da molti in silenzio, e osservato fino all’ultimo, non ha paragoni.

3. Visita a Neo Marmaras, per pochi souvenirs, e a Sikia, di sabato, per il mercato zonale con dolci tipici, verdura e frutta fresca, miele e altro.

4. Elia beach, nella parte occidentale: non bisogna farsi spaventare dalla fila di alberghi che occupa la prima parte del tragitto. Superati questi, sulla destra si trovano diverse scalinate , tra i pini, relative ad altrettante baiette, splendide. Al fondo della via, la tranquillità è maggiore, la spiaggia di ciotoli quasi deserta ed il mare è uno dei più belli mai visti. Ci siamo tornati diverse volte, non riuscendo a farne a meno.

5. Gita verso il Monte Athos, visibile anche dalla Karibi beach, tramite Galeone, su cui avevamo prenotato 4 posti due giorni prima, ad Ormos Panagias, da cui siamo partiti: l’entusiasmo non è arrivato tanto dai monasteri che si possono notare dall’imbarcazione –per cui è consigliabile occupare i posti a destra, a prua-, ma l’atmosfera a bordo, piacevole per la musica greca, suonata dal vivo al ritorno, con tanto di ballerini di sirtaki e coinvolgimento dei presenti.

6. Mangiata di pesce da “I pulman” che non ha in realtà questo nome (datogli per i pulman di turisti sempre presenti): meglio andarci senza folla, quando si può realmente godere dell’aria di mare, poiché è praticamente sulla spiaggia.

7. Le cene e i pranzi al fresco sulla terrazzina dell’alloggio. Senza fretta.

La vita calma che si assapora in Sithonia non rende ossessivi alla ricerca di posti nascosti o celebrati: proviamo la spiaggia di Platanitsi e dintorni, molto affollata ma sicuramente bella, non ci facciamo attrarre da Sarti, cerchiamo di raggiungere una caletta isolata, che risultava di gran lunga migliore dall’alto (chi scriveva su TPC che le calette isolate sono spesso sede di rifiuti e altro, aveva ragione), ma ci lasciamo poi trasportare da questa corrente di leggerezza greca, dove il tempo si ferma e ti permette di godere del solo incredibile mare. Il ritorno a Malpensa rende triste l’ultimo giorno, non pronti al ritorno alla frenesia, che qui non ha proprio sede. Che dire? Non indicato per chi ama la vita notturna, i divertimenti classici, lo shopping sfrenato, il turismo toccata e fuga, la vita piena di impegni. Altamente consigliato per chi ama il mare e vuole goderselo in pieno.



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