Rodi per caso

Tutto è cominciato quando, per esigenze lavorative, abbiamo cambiato in fretta e furia programma di ferie spostandole da agosto, mese costoso ed affollato, al pacifico e tranquillo giugno. Normalmente organizziamo i nostri viaggi da casa, prenotando voli e alberghi online, ma questa volta il tempo era talmente poco che abbiamo deciso di...
Scritto da: agnefx
rodi per caso
Partenza il: 07/06/2009
Ritorno il: 14/06/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Tutto è cominciato quando, per esigenze lavorative, abbiamo cambiato in fretta e furia programma di ferie spostandole da agosto, mese costoso ed affollato, al pacifico e tranquillo giugno. Normalmente organizziamo i nostri viaggi da casa, prenotando voli e alberghi online, ma questa volta il tempo era talmente poco che abbiamo deciso di rivolgerci a un’agenzia. La scelta di Rodi è stata abbastanza casuale, presa in una pigra sera di un lunedì qualsiasi, mentre sfogliavamo i depliant sul divano. Tutte le isole greche ci sembravano stupende ma, potendo partire solo di domenica e volendo scegliere volo diretto le alternative rimanevano poche. Tra queste spiccava Rodi e, tra le pagine dedicate a questa bellissima isola, un luogo mi ha colpita dritta al cuore: Lindos. La descrizione era di poche righe, ma una cosa in particolare ha fatto si che diventasse la nostra meta di viaggio: si gira solo a piedi o con l’asinello ! Siamo partiti da Bologna domenica 7 giugno in tarda mattinata, con volo Livingstone. Siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla comodità e dal comfort di questa compagnia. Arrivati a Rodi nel pomeriggio di una giornata particolarmente ventosa, abbiamo ritirato la macchina, una mitica Seicento giallina (prenotata tramite agenzia) e siamo partiti per Lindos, il paesino delle favole. Le indicazioni forniteci erano così precise che siamo arrivati a destinazione senza perderci nemmeno una volta (strano). Ai piedi del paese di Lindos si trova un enorme parcheggio sterrato che si affaccia sulla stupenda baia di San Paolo. Parcheggiata la macchina ci siamo incamminati per la salita che conduce alla piazza dell’anfiteatro alla ricerca degli appartamenti Melenos (anche questi prenotati tramite agenzia). Arrivati alla piazza abbiamo iniziato a guardarci intorno un po’ smarriti, quando una signora seduta su un muretto, intenta a chiaccherare, ci ha gridato “Melenos?”. Noi, stupiti, abbiamo fatto un cenno affermativo e abbiamo scoperto che si trattava della nostra padrona di casa, che ci ha accompagnati a quella che sarebbe stata, per una settimana, la nostra felice dimora. L’appartamento era uno “studio” in tipico stile greco, pulitissimo e con aria condizionata. Già dalla strada, guardando le piccole casette bianche addossate le une alle altre e sovrastate dall’acropoli, ci rendiamo conto che Lindos è speciale. Basta camminare per le strette stradine, su cui si affacciano negozietti di ceramiche e souvenir, per essere catapultati in un’atmosfera da favola e dimenticare di colpo gli affanni del lavoro e la routine quotidiana. Anzichè alle auto, dobbiamo stare attenti agli asinelli che portano i turisti all’acropoli (con tanto di capolinea, tariffario e asino-lavaggio) dove, oltre a fare un tuffo nella storia ammirando numerosissimi reperti appartenenti a svariati periodi storici, si può godere la vista di bellissimi punti panoramici.

La prima sera rimaniamo a Lindos in esplorazione e ceniamo al ristorante da “Maria”, dove mangiamo antipasti misti e del buon Gyros a un prezzo di 29 euro (i prezzi che indico sono sempre il totale per due persone).

Il giorno successivo decidiamo di iniziare il nostro tour delle spiaggie proprio da Lindos. Ci sono due spiagge principali: Pallas e San Paolo. Seguendo l’indicazione “beach” scritta a mano su un muro del paese, arriviamo alla spiaggia di Pallas e ci accorgiamo subito che giugno è un mese fantastico per viaggiare: troviamo senza problemi un ombrellone e due lettini liberi, e notiamo con piacere che costano anche poco rispetto alle tariffe della riviera romagnola a cui siamo abituati. L’acqua è fredda e pulita: con un tuffo inizia ufficialmente la nostra settimana di puro relax. Nel tardo pomeriggio visitiamo l’acropoli e ci fermiamo a cena da Caesar nella bellissima terrazza con vista panoramica. Mangiamo antipasto di dolmadakia (foglie di vite ripiene di riso) e feta, poi bifteki e moussaka per un totale di 40 euro.

Il giorno dopo la nostra indole di viandanti ci spinge cercare nuove spiagge, optando per Kolimbia. Percorriamo un lungo viale di eucalipti e arriviamo alla spiaggia (si parcheggia di fianco al ristorante To Nisaki e si percorre un brevissimo tratto a piedi) pochissimo affollata. Dalla posizione in cui ci troviamo è più difficile fare il bagno a causa delle rocce, ma spostandosi lungo la spiaggia si trovano tratti in cui il fondo è più agibile. Pranziamo al ristorante To Nisaki con ottimo polipo alla griglia e insalata greca per 25 euro.

Al pomeriggio visitiamo il monastero di Tsampika, che si raggiunge percorrendo una ripida salita a gradini. Il monastero è meta di pellegrinaggi da parte di donne che desiderano avere figli, in seguito alla leggenda secondo la quale un uomo costruì il monastero per un voto fatto alla Madonna, con il quale chiedeva che la moglie potesse avere il figlio che tanto desiderava (nacque una bambina, che venne chiamata Tsambika). Varcato il cancello di entrata, siamo accolti da un vecchietto un po’ scorbutico che ci permette di entrare a dare un’occhiata. Per terra, davanti all’icona della Madonna, vediamo tantissime bamboline (a dire il vero un po’inquetanti) lasciate durante i pellegrinaggi. Usciti dal piccolo monastero, il panorama mozzafiato ripaga pienamente la fatica della salita (che comunque non è così terribile come viene descritta da diverse guide).

Alla sera, su consiglio di un racconto di viaggio letto proprio in questo sito (Arrivederci Rodi..), ceniamo da Savvas a Lardos mangiando tantissimo, bene e spendendo pochissimo: 17 euro ! Il terzo giorno ci spingiamo verso la spiaggia di Afandou (il villaggio invisibile), non lontano da Kolimbia, anche questa poco affollata (più che altro da gente del posto). La spiaggia è lunghissima, in parte libera e in parte attrezzata con lettini e ombrelloni. L’acqua è blu, limpidissima e profonda.

Al pomeriggio visitiamo il paesino di Archangelos dove facciamo un giretto seguendo il campanile bianco della chiesa Michail Archangelos. Arrivati alla chiesa ci accorgiamo che è chiusa, ma diamo ugualmente un’occhiata al bel cortile col pavimento kochlaki dai bei disegni, tipico di Rodi.

All’uscita una vecchietta ci invita a visitare la sua casa, e ci fa entrare in una stanza buia (pienissima di foto) in tipico stile greco con il letto alto nascosto da una tenda. All’uscita insiste per venderci olio e origano. Compriamo una bustina di origano, che poi decidiamo di non portare in Italia per evitare strani equivoci all’aeroporto (la bustina è di quelle trasparenti, e l’origano molto simile a foglie di altro tipo).

Il quarto giorno trascorriamo la mattina a Lindos, per poi visitare al pomeriggio la città di Rodi. Parcheggiamo vicino al porto dove rimaniamo colpiti dalle enormi davi da crociera e dal contrasto che queste hanno con le mura della città medievale e con le piccole barchette dei venditori di spugne. Senza una meta precisa, giriamo a zonzo percorrendo la strada dei cavalieri di San Giovanni, passando davanti al Palazzo del Gran Maestro, alla Torre dell’orologio e alla Moschea. Ci sediamo sulle panchine del porto a guardare la partenza dell’enorme nave Celebrity Solstice e dopo un aperitivo ci dirigiamo verso Faliraki. Sbagliamo strada, e ci troviamo sulla costa ovest dove godiamo di un bellissimo tramonto sul mare mosso dal vento.

Faliraki è la meta “meno greca” del nostro viaggio . Luna park, fast food e locali notturni la rendono simile a un grande parco dei divertimenti. A cena ci imbattiamo in un ristorante americano (TGI Classics) e la nostra nostalgia per gli Stati Uniti ci spinge a fare uno strappo alla regola e mangiare Onion rings e BBQ ribs per un totale di 29 euro.

Il giorno successivo ci spingiamo all’estremo sud di Rodi: Prassonissi, l’istmo dove Mediterrano ed Egeo si incontrano. Ventosissima, è il paradiso dei windsurf e dei kitesurf. Il vento è davvero forte, per cui decidiamo di trascorrere il resto della giornata nella spiaggia di Plymiri (grazie ancora alle dritte dell racconto “Arrivederci Rodi..”) dove arriviamo incuriositi e smaniosi di vedere la taverna con i polipi appesi ad essiccare al sole. La spiaggia è leggermente ventosa, lunga e praticamente deserta; l’acqua è profonda e freddissima. Pranziamo con buonissimi calamari alla griglia, scelti direttamente in cucina e cotti davanti ai nostri occhi, e insalata greca per un totale di 37 euro.

E arriva, ahimè, l’ultimo giorno, che trascorriamo nella bellissima baia di Anthony Quinn. Appena arriviamo rimaniamo senza parole di fronte allo spettacolo di un’acqua verdissima, racchiusa nella splendida cornice di rocce, alberi e cactus: assolutamente da non perdere. La spiaggia è piccola, attrezzata con ombrelloni e lettini e, forse anche per le dimensioni ridotte e per la notorietà del luogo, è la più affollata che incontriamo. Nuotiamo tantissimo nell’acqua verde e limpida, sperando che il tempo si fermi e che non arrivi l’ora della partenza! Tornati a Lindos, visitiamo la piccola chiesetta bianca che si affaccia sulla baia di San Paolo, dove ogni giorno vengono celebrati tantissimi matrimoni.

Domenica: sveglia di buon’ora per andare all’aeroporto, con malinconia lasciamo gli appartamenti Melenos e scendiamo svogliati la discesa verso il parcheggio sterrato. A bordo della Seicento giallina, compagna di una settimana di avventure, salutiamo Lindos che si allontana, e pensiamo già alla prossima avventura..



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