I colori dell’isola di Milos

Quando io e Fabrizio abbiamo scelto la Grecia come meta delle nostre vacanze estive, ci si è subito presentato il problema di scegliere un’isola, tra le miriadi, che potesse soddisfare tutti i nostri desideri: un mare splendido, la buona cucina e, soprattutto, lo spirito di una Grecia vera, lontana dalle località ormai troppo uniformate dal...
Scritto da: Camy&Ribic
i colori dell'isola di milos
Partenza il: 24/08/2007
Ritorno il: 03/09/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Quando io e Fabrizio abbiamo scelto la Grecia come meta delle nostre vacanze estive, ci si è subito presentato il problema di scegliere un’isola, tra le miriadi, che potesse soddisfare tutti i nostri desideri: un mare splendido, la buona cucina e, soprattutto, lo spirito di una Grecia vera, lontana dalle località ormai troppo uniformate dal turismo globale. Dopo svariate letture su internet e su diverse guide turistiche, alla fine, abbiamo optato per Milos, la più occidentale delle Cicladi, e la scelta non poteva rivelarsi più azzeccata.

Dall’Italia l’isola non è raggiungibile direttamente, così abbiamo prenotato un volo per Atene (con Easyjet, da Malpensa se ne trovano di abbastanza economici se prenotati per tempo) e, separatamente i collegamenti con l’isola. Arriviamo ad Atene la sera del 24 agosto: l’aeroporto è molto ben organizzato (è stato completamente rifatto a nuovo in occasione delle Olimpiadi del 2004), ma dista circa 30 chilometri dal centro della città, quindi, per arrivare ad Atene, dove abbiamo prenotato un hotel per la notte, dall’aeroporto prendiamo il treno suburbano che, con un cambio alla stazione di Neratziorissa (attenzione: le indicazioni non sono molto chiare e il personale della stazione non molto propenso a dare informazioni, ma basta prendere il treno nel binario accanto a quello in cui si scende e non dovrebbero esserci problemi) porta direttamente alla stazione di Larissa, che è indicata come stazione di Athens. Per passare la notte abbiamo scelto un hotel proprio vicino alla stazione, per comodità, visto che l’indomani l’aereo per Milos parte al mattino presto e dobbiamo, quindi presentarci in aeroporto praticamente all’alba. L’hotel Neos Olympos, trovato su internet, non si rivela proprio una scelta azzeccata: la zona non è certo tra le più belle della città e anche la stanza, nonostante sia abbastanza spaziosa, non è il massimo della pulizia (senza contare che ci danno la camera all’ultimo piano e, in assenza dell’ascensore, dobbiamo caricarci i nostri pesantissimi bagagli a mano per quattro piani). Sabato 25 agosto, quindi, ci presentiamo al ceck-in all’aeroporto di Atene, pronti per iniziare la nostra tanto agognata vacanza. Arrivati in pista ci troviamo davanti un aereo piccolissimo (sapevo che avremmo volato su un aereo turistico, ma, dal vivo, pare davvero minuscolo) che carica, insieme a noi, un’altra ventina di persone. La diffidenza iniziale passa subito non appena il nostro aereo decolla e comincia ad innalzarsi sulla costa greca dirigendosi poi, volando sempre a bassa quota, verso il blu del mare Egeo e sorvolando una miriade di isolette che si ergono sul mare. Finalmente, quando il pilota inizia la manovra di atterraggio, possiamo cominciare a vedere sempre meglio i contorni dell’isola che ci ospiterà per nove giorni.

Quello di Milos sembra tutto fuorché un aeroporto: una piccola casa spersa in mezzo al niente, completamente deserta, con un’unica, piccola, pista di atterraggio dove scendiamo, prendendo finalmente contatto con il suolo dell’isola. Presi i bagagli diamo un’occhiata fuori, dove, con sollievo troviamo la nostra affittacamere pronta ad attenderci, come avevamo concordato via mail qualche giorno prima di partire. Per trovare l’alloggio ci siamo serviti di due siti, tradotti anche in italiano, (www.Milostravel.Com e www.Milos-island.Gr) davvero molto utili che danno tutte le informazioni necessarie per il soggiorno nell’isola: oltre a mostrare suggestive immagini delle spiagge, forniscono indicazioni precise e dettagliate sugli alloggi, i ristoranti, i noleggiatori di auto e motorini sparsi su tutta l’isola. Noi abbiamo optato per un’affittacamere piuttosto che per un albergo; a Milos sono davvero ovunque e sono la soluzione più economica e pratica per un soggiorno nell’isola; qui, infatti non si trovano villaggi vacanze e strutture alberghiere di alto livello, il turismo a Milos si sta sviluppando solo da pochi anni e l’isola offre ancora quell’ospitalità semplice e genuina ormai difficile da trovare altrove. In ogni caso, per tutta l’isola si trovano camere in affitto, e ce ne sono davvero per tutti i gusti. Noi abbiamo prenotato in anticipo, per stare più tranquilli e, dopo aver contattato diversi nominativi, abbiamo scelto l’affittacamere Veletas ad Adams, tra tutti quelli contattati, la soluzione più economica. La camera che ci è stata assegnata, a piano terra era davvero pulita e spaziosa, le pulizie venivano fatte tutte le mattine e, inoltre avevamo la possibilità di usare una cucina comune (che abbiamo sfruttato per prepararci la colazione) e i tavolini disposti nel giardino. Per comodità abbiamo scelto di soggiornare ad Adamas, senza dubbio la città strategicamente posizionata meglio per raggiungere tutte le altre zone dell’isola. Ad Adamas si trova il porto turistico e da lì partono tutti i traghetti per le altre isole e per Atene; ci sono supermercati, la farmacia, l’ufficio turistico e tutto quello che può servire durante il soggiorno; inoltre, sul lungomare, ci sono una miriade di negozietti e localini caratteristici dove trascorrere le serate; certamente Milos è un’isola più adatta alle coppie in vacanza che alle comitive di amici propensi a tirare tardi la notte: infatti non si sono discoteche (a parte qualche discopub nella zona di Adamas), né luoghi di divertimento notturno, ma è certamente ideale per chi ama il mare e le serate tranquille, magari davanti ad un buon piatto di pesce fresco o in un tranquillo pub di fronte al mare. Per muoverci abbiamo noleggiato un motorino; la nostra affittacamere ce ne ha consigliato uno (Adamas rent a moto), ma ad Adamas e nelle altre cittadine dell’isola se ne trovano a decine. Abbiamo preferito il motorino alla macchina un po’ per una questione economica (il costo del noleggio si aggira sui 16 Euro al giorno e il prezzo del carburante è davvero irrisorio), ma soprattutto per poterci muovere in tutta libertà assaporando fino in fondo l’estate greca. Con il motorino siamo arrivati praticamente dappertutto, ma spesso le salite (e le relative discese) sono abbastanza ardue, quindi è consigliabile, al momento della scelta del mezzo, se si opta per un motorino di bassa cilindrata, di verificarne la potenza. In ogni caso, per qualunque problema i noleggiatori sono molto disponibili e gentili: noi, ad esempio, abbiamo cambiato tre motorini diversi senza nessuna difficoltà. L’isola di Milos si percorre senza problemi; molte spiagge si raggiungono solo dopo aver percorso un tratto di strada sterrato, ma sono comunque tutte ben segnalate dai cartelli stradali e poi, basta un po’ di senso dell’orientamento per arrivare dappertutto. Purtroppo, però, la parte occidentale dell’isola, dove le strade sono tutte sterrate e più difficili da percorrere, non è coperta da nessun tipo assistenza, quindi noi abbiamo preferito non avventurarci da quella parte: in fondo, ci sono talmente tante spiagge che non abbiamo certo avuto problemi di varietà. In ogni caso, se si vuole visitare quella parte dell’isola (pare che ci siano spiagge veramente belle e, naturalmente, meno contaminate dai turisti) ci sono delle barche che partono giornalmente dal porto turistico di Adamas e che fanno il giro dell’isola con diverse soste nelle spiagge più belle. Io e Fabrizio abbiamo scelto di non andare, preferendo organizzare noi le giornate in spiaggia.

La nostra giornata tipo, quindi, cominciava di primo mattino, con una bella colazione gustata nel giardino della nostra affittacamere, dove tra una tazza di latte e uno yogurt greco, decidevamo l’itinerario della giornata, scegliendolo un po’ in base ai nostri desideri e un po’ lasciando decidere al vento la direzione da prendere: noi, infatti, abbiamo trovato giornate abbastanza ventose, per questo è preferibile scegliere le spiagge che, giorno per giorno, hanno il vento a favore (se il vento soffia da Nord, scegliere le spiagge a Sud e viceversa). Dopo la colazione andavamo a rifornirci in uno dei forni situati nel centro di Adamas che già, fin dal nostro arrivo, ci aveva attirato con i suoi profumi fragranti; là acquistavamo un dolcetto da mangiare a metà mattina e il pranzo da consumare al mare e poi, via, alla volta di una nuova spiaggia da scoprire. Giungere in spiaggia di primo mattino è sicuramente un’esperienza da non perdere, che ripaga, senza dubbio, delle levatacce che ci costringevamo a fare ogni mattina: infatti, arrivare davanti una spiaggia e scoprirla ancora deserta e silenziosa è un’emozione che mi resterà impressa a lungo. L’atmosfera che si respira è quasi magica e si ha l’impressione di trovarsi su un’isola deserta; e poi, dalle nove del mattino a mezzogiorno, il colore del mare varia secondo il tragitto del sole e si riesce a percepire il cambiamento in modo così distinto che alla fine sembra di essere in un posto diverso, ed ugualmente bello, da quello iniziale. Dopo le 10.30 le spiagge, in genere, cominciano ad animarsi di turisti e gente del luogo, ma essendo anche fine agosto, non abbiamo mai trovato posti troppo chiassosi e gremiti di gente.

Comunque, in genere, noi, dopo aver pranzato in spiaggia, riprendevamo il nostro motorino per cercare un nuovo posto dove fare un altro bagno e sdraiarci un po’ al sole, per poi tornare, a metà pomeriggio, verso Adamas, dove facevamo una pausa rilassante nella spiaggia di Papikinou che ci accoglieva e cullava il nostro sonno sotto gli alberi di tamerici; infine, una sosta al bar che si trova di fronte alla spiaggia, concludeva la nostra giornata con un bel bicchiere di Nescafé (una sorta di cappuccino ghiacciato che va molto di moda in Grecia d’estate).

In genere poi, approfittavamo di un po’ di tempo ancora a disposizione per fare qualche acquisto al supermercato o una passeggiata sul lungomare di Adamas, prima di tornare in albergo per prepararci per la serata. Per la cena ci concedevamo un ristorantino ogni sera, dove poter mangiare pesce e altre specialità locali e, avendone provati diversi, possiamo dire di aver preferito quelli un po’ più nascosti, magari a Plaka o a Tripiti, piuttosto che i ristoranti che si trovano sul lungomare di Adamas: in realtà non ci siamo mai trovati male, il cibo è sufficientemente buono e i costi sono abbastanza contenuti, ma forse li abbiamo trovati un po’ troppo turistici e omologati. Alla fine, facendo qualche chilometro in più o solamente addentrandosi all’interno di Adamas si scoprono diversi ristoranti a conduzione familiare che sono un piacere per i sensi. 1° giorno (25/08) Atterriamo a Milos di primo mattino e, senza perdere tempo carichiamo i nostri bagagli sulla macchina della nostra affittacamere; la signora Veleta, durante il breve tragitto in macchina, ci dà alcune brevi informazioni per il nostro soggiorno, indicandoci i nomi delle spiagge più belle e dei paesini da visitare. Sistemate le valigie in camera non vediamo l’ora di uscire per andare a curiosare in giro per il paese; nel frattempo facciamo anche il nostro primo acquisto: due stuoini da usare in spiaggia, che si riveleranno molto utili e che porteremo sempre con noi fino alla fine della vacanza. Dopo aver noleggiato il motorino ci dirigiamo verso la spiaggia di Papikinou che, come dicevo, è la spiaggia più vicina al paese di Adamas; facile da raggiungere (volendo, anche con una bella passeggiata a piedi) è abbastanza tranquilla, frequentata più che altro da famiglie che amano sostare sotto gli alberi di tamerici, per godere di un po’ d’ombra. Essendo al centro del golfo di Adamas non risente delle influenze del vento ed il mare è sempre molto calmo; la sabbia è fine e dorata, non molto ampia, ma comunque rilassante. Dall’altra parte della strada c’è anche un chioschetto dove poter prendere una bibita fresca o un Nescafè quando il sole si fa troppo forte.

Per la cena, invece, seguendo il consiglio dell’affittacamere, per la nostra prima sera decidiamo di andare a Plaka, un paesino che si trova proprio sopra Adamas; Plaka è il capoluogo dell’isola, è qui che si trovano tutti gli uffici amministrativi e la sera si anima di turisti che vanno a cenare in uno dei tanti ristorantini all’aperto o solo per curiosare tra gli innumerevoli negozietti di artigianato, dove si trovano oggetti davvero unici e originali. Io e Fabrizio scegliamo quello più affollato, con i tavolini lungo la strada, e ci gustiamo i primi piatti di pesce grigliato che non mancheranno mai nella nostra tavola per tutta la vacanza. 2° giorno (26/08) Ci svegliamo presto io e Fabrizio, perché non vogliamo perdere nemmeno un attimo di queste belle giornate; cartina alla mano, mettiamo in moto il nostro scooter e ci dirigiamo verso la spiaggia di Paleohori che troviamo facilmente, ben segnalata dai cartelli stradali. Paleohori dista circa 10 Km da Adams ed è una bellissima spiaggia di sassolini bianchi che danno al mare un colore incredibilmente trasparente; in spiaggia si trova anche una taverna dove cuociono il cibo in un particolare forno scavato nella spiaggia che sfrutta il calore vulcanico del sottosuolo. Fare il bagno in questo mare così limpido è veramente incantevole; proviamo a mettere le maschere per fare qualche immersione, ma i fondali dell’isola non sono così ricchi di fauna. Dopo aver pranzato sulla spiaggia ci spostiamo di poco e raggiungiamo la spiaggia di Aghia Kyriaki, poco distante da Paleohori e molto simile per il colore del mare; anche qui, sulla riva, una miriade di sassolini levigati bianchi, quasi perlacei, che danno una luce tutta particolare all’acqua del mare. Questa volta per cena, decidiamo di fermarci ad Adamas, attratti dalla miriade di ristoranti che si trovano sul lungomare; più o meno si equivalgono tutti, come prezzi e, credo, come qualità. Ne scegliamo uno tra tanti, ed assaggiamo dei piatti di pesce e di verdure, tipici della cucina cicladica ma, pur mangiando discretamente, decidiamo che, nelle sere successive, andremo piuttosto a cercare locali un po’ meno turistici per mangiare, dove la cucina è più casalinga e magari, frequentata da gente del luogo. Dopo aver mangiato, visto che la stanchezza ancora non si fa sentire, riprendiamo lo scooter e percorriamo la litoranea che da Adamas porta all’aeroporto dove si trova, a circa tre chilometri, il Club il Faro, uno dei pochi locali notturni dell’isola; in realtà non si tratta di una discoteca vera e propria, ma di un locale più tranquillo, all’aperto, dove poter ascoltare musica e bere un cocktail (in realtà con prezzi un po’ maggiorati rispetto agli altri locali) sulla terrazza affacciata sul mare. Non mancano, nemmeno lì, i gatti, sempre presenti, vere e proprie mascotte dell’isola: coccolati e ben curati, ce ne sono dappertutto, e non mancano mai, nei ristoranti, delle ciotole di cibo anche per loro.

3° giorno (27/08) Per il terzo giorno ci dirigiamo sempre a Sud (visto che il vento non accenna a diminuire) in direzione di Tsigrado, senza dubbio la più bella e particolare tra quelle che abbiamo visitato. Certo, per raggiungerla, bisogna penare un po’, visto che, dopo una strada sterrata, da percorrere con i mezzi, ci si trova di fronte ad un dirupo sotto il quale si trova proprio la spiaggia. Per scendere bisogna calarsi giù nel vero senso della parola (per fortuna ci sono delle corde con cui aiutarsi) e non è molto semplice, ma si viene ampiamente ripagati quando si giunge in questa magnifica spiaggia di perlite, con un mare che non ha nulla da invidiare ai paradisi tropicali. Per fortuna, quando arriviamo non c’è molta gente e sembra di essere quasi dei naufraghi su di un’isola deserta; la spiaggia è davvero piccola e con il passare delle ore si riempie di coraggiosi che tentano la discesa, ma in ogni caso passare qualche ora della mattina e fare il bagno in quell’acqua così limpida è una delle esperienze che ci è rimasta nel cuore. Quando il sole comincia a spostarsi e creare degli spazi di ombra, di spostiamo poco oltre, nella spiaggia di Firiplaka, così vicina, ma tanto diversa da Tsigrado; è, infatti, una spiaggia ampia, con un chiosco fornito e la musica in diffusione. Il mare è ugualmente bello e trasparente, così trascorriamo in spiaggia, ancora qualche ora in totale relax.

Per cena, dopo una breve sosta nel pittoresco centro di Klima (i colori sono fantastici, e si possono ammirare i tipici syrma, le rimesse per le barche dei pescatori) per ammirare un magico tramonto sul mare, saliamo a Tripiti, paesino che si incontra andando verso Plaka; non ci sono molti turisti, ma scoviamo una taverna davvero apprezzabile (Glaronesia), dove ci consigliano piatti di pesce molto saporiti e ci portano, per antipasto, un pane caldo, appena sfornato, da accompagnare ad alcune salsine e all’olio locale. Dopo cena ci fermiamo in un minuscolo locale dove veniamo serviti dal padrone, un uomo simpatico e di poche parole, che ci conquista immediatamente.

4° giorno (28/08) Sarakiniko è un luogo davvero unico e suggestivo: avevo letto molto di questa spiaggia e visto decine di foto su internet e sulle guide che avevo consultato, ma l’esperienza di arrivarci al mattino presto, con il sole che si riflette sulle pietre bianchissime, donando una luce quasi abbagliante, è straordinaria. La visione che si apre davanti agli occhi è spettacolare: un paesaggio lunare, il bianco della terra che contrasta con il blu del mare e le pietre levigate dal vento accarezzate dalla brezza marina ci conquistano subito. Ci sistemiamo su uno scoglio (la pietra è friabilissima) e ci tuffiamo in acqua, poi, ce ne andiamo in giro ad esplorare i dintorni (Fabrizio trova anche i resti di una nave incagliata da anni negli scogli che rende l’atmosfera ancora più suggestiva) fotografando ogni minimo dettaglio del luogo. Il pomeriggio, invece, lo dedichiamo a conoscere un po’ meglio alcuni angoli dell’isola: facciamo due brevi soste a Mandrakia e Firopotamos, due minuscoli paesini di pescatori dalla tipica architettura cicladica e una visita al sito archeologico di Tripiti, con le sue catacombe scavate nel tufo (purtroppo, le più belle e ben conservate, erano chiuse per restauro), il teatro antico e il sito dove venne ritrovata la Venere di Milos Dopo aver trascorso un pomeriggio dedicato alla “cultura” per cena ci concediamo una bella taverna ad Adamas (to Spitiko), dove gustiamo i tipici piatti delle cucina greca cucinati con amorevole cura, in un’atmosfera familiare e molto accogliente.

5° giorno (29/08) Arrivati al quinto giorno, visto che il vento non accenna a diminuire, tentiamo lo stesso la fortuna, dirigendoci a Nord-Est, nella zona di Pollonia: purtroppo, però, il vento è davvero forte, quindi, dopo aver tentato inutilmente di sistemarci in spiaggia, rinunciamo all’idea e ci facciamo una bella passeggiata nel centro di Pollonia e, di ritorno diamo un’occhiata al sito archeologico di Filakopi. Visto che la costa Nord è davvero impraticabile, ripariamo nella spiaggia di Hivadolimni, che si rivela davvero una splendida sorpresa: si tratta di una spiaggia molto lunga, con le alture che digradano dolcemente fino alla sabbia e le pecore che pascolano liberamente. La spiaggia è quasi deserta, solo qualche turista e una roulotte adibita a chiosco che diffonde la musica dei Beatles; ci rilassiamo finalmente all’ombra delle tamerici e, tra un sonnellino ed un bagno, trascorriamo l’intero pomeriggio.

Per la sera decidiamo di non allontanarci dal nostro alloggio e ceniamo nella taverna poco distante (Barko), dove gustiamo pesce grigliato e altre gustose pietanze tipiche.

6° giorno (30/08) Siamo ormai arrivati oltre la metà della nostra vacanza e, cartina alla mano ci dirigiamo ancora verso Sud, verso la spiaggia di Provatas: un mare meraviglioso, acqua trasparente, sabbia dorata e fine; la spiaggia è attrezzata, ma comunque, molto tranquilla. Ci sistemiamo in spiaggia, e ci godiamo la giornata di relax. Di sera torniamo a Plaka, dove abbiamo intenzione di fare qualche acquisto da portare in Italia; facciamo anche un giro di ricognizione per i vari ristorantini dislocati per le vie del paese, ma, confrontati i menu, ci lasciamo tentare dallo stesso ristorante dove abbiamo già mangiato la prima sera (inoltre è molto più affollato rispetto agli altri e anche i gatti che si trovano lì intorno sembrano sazi e appagati), dove veniamo serviti delle gustose specialità dell’isola.

7° giorno (31/08) Ormai il mese di Agosto è giunto alla sua conclusione, e anche il vento pare aver dato un po’ di riposo all’isola che si sveglia con un’insospettabile calma. Decidiamo quindi di provare di nuovo a dirigerci verso Nord e scegliamo come destinazione la spiaggia di Plathiena, un’incantevole baia che si raggiunge dalla strada che va a Plaka. Troviamo una spiaggia ancora deserta, un mare dai colori che vanno dall’azzurro trasparente al blu intenso e delle alture tutt’intorno a proteggere il silenzio del luogo. Una piccola roulotte spartana fa da bar (noi l’abbiamo trovata chiusa, probabilmente eravamo ormai in bassa stagione) e qualche ombrellone di paglia completano il tutto. Sarà per l’atmosfera tranquilla, sarà per il mare che assume colori diversi con lo spostarsi del sole nelle ore del mattino, ma questa spiaggia ci ha particolarmente colpiti.

Dato che ormai manca davvero poco alla nostra partenza decidiamo di tornare a cenare nei posti dove ci siamo trovati meglio e che meritano una seconda cena. Così saliamo a Tripiti, per cenare nella nostra taverna preferita e anche questa volta i piatti di pesce non ci deludono. Visto che ci troviamo a Tripiti, dopo cena facciamo una bella passeggiata e poi andiamo a bere qualcosa nel bar che avevamo già provato nei giorni precedenti.

8° giorno (01/09) Siamo ormai arrivati proprio alla fine e con un po’ di malinconia passiamo in rassegna i luoghi che ancora non abbiamo visitato. Torniamo verso Pollonia, vogliamo vedere gli anfratti di Papafragas, che non abbiamo potuto vedere per via del vento. Il posto è molto suggestivo, con gli scogli scavati dal vento e dal mare che hanno creato grotte tra cui i raggi del sole si incuneano creando magici giochi di luce. Purtroppo, però, la settimana di vento ha lasciato il segno e la piccola spiaggia è rimasta abbastanza sporca, quindi, dopo esserci fermati a fare un bagno veloce e a raccogliere qualche conchiglia, ci spostiamo poco più a Est, a Papaina, una località poco turistica, ma la spiaggia è spaziosa e trascorriamo piacevolmente il resto della mattinata, prima di spostarci, come tutti i giorni a Papikinou e a concludere la giornata con una bella passeggiata per le vie di Adamas.

Anche la sera non ci spostiamo da Adamas e ceniamo di nuovo alla taverna To Spitiko, dove veniamo serviti sotto il pergolato, con un sottofondo di musica tradizionale greca.

9° giorno (02/09) E’ arrivato l’ultimo giorno, alle tre del pomeriggio ci aspetta la nave che ci riporterà ad Atene, ma non vogliamo rinunciare all’ultimo bagno a Milos, così alle sette del mattino ci troviamo nella deserta spiaggia di Papikinou, dove salutiamo lo splendido mare greco con un ultimo tuffo. Torniamo, poi, velocemente nella nostra stanza, dove chiudiamo le valigie prima di compiere gli ultimi rituali prima della partenza: riconsegniamo lo scooter, compriamo qualcosa da mangiare per il viaggio e, in attesa che la padrona della camera ci accompagni al porto con tutti i bagagli, approfittiamo per fare un ultimo giro ad Adamas e per mangiare un’insalata greca in un locale all’aperto.

Alla fine giunge il momento di salutare questa bellissima isola: saliamo sulla nave che in quattro ore circa ci riporterà ad Atene e poi ci sarà l’aereo che ci condurrà in Italia e alla nostra vita di sempre, ma l’isola di Milos ci è davvero rimasta nel cuore, e chissà, magari questo non è un addio, ma soltanto un arrivederci.

Carmen e Fabrizio



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