Paros e Atene in giugno

Alcune indicazioni utili, o almeno spero, per una vacanza in Grecia in bassa stagione. Il periodo prescelto, fine giugno, è eccezionale. Abbiamo trovato poca gente, niente traffico, spiagge semideserte, locali e viuzze dei paesi non affollate. Non c'era vento, il meltemi arriva più tardi. E, non per ultimo, prezzi molto più bassi che in luglio...
Scritto da: diniantonio
paros e atene in giugno
Partenza il: 23/06/2007
Ritorno il: 01/07/2007
Viaggiatori: fino a 6
Alcune indicazioni utili, o almeno spero, per una vacanza in Grecia in bassa stagione. Il periodo prescelto, fine giugno, è eccezionale. Abbiamo trovato poca gente, niente traffico, spiagge semideserte, locali e viuzze dei paesi non affollate. Non c’era vento, il meltemi arriva più tardi. E, non per ultimo, prezzi molto più bassi che in luglio e agosto (in pratica triplicano) ed un migliore servizio. La scelta di Paros è stata influenzata dai consigli di un amico e dall’intenzione di trovare un’isola non troppo piccola, vivace (ma che non fosse Mikonos), varia. La sosta ad Atene, dovuta ad una coincidenza traghetto-volo inesistente nel solito giorno, si è rivelata un’ottima occasione per visitare il Partenone.

Viaggio.

Io sono partito da Roma, ma altri amici che erano con me provenivano da Venezia. Ho prenotato il volo per Atene con Aegean Airlines (tutto on-line) verso fine aprile. Chi partiva da Venezia ha avuto non poche disavventure con Alpi Eagles (all’andata doppia modifica dell’orario di partenza con conseguente decisione di farsi rimborsare la tratta e prendere un volo one way con AirOne – ma con scalo a Napoli! -, al ritorno oltre due ore di ritardo). Per il traghetto abbiamo prenotato on-line i biglietti (http://www.Greekferries.Gr/index_it.Htm) con la compagnia Hellenic Seaways (sono i più veloci). Pagando un sovrapprezzo i biglietti vengono spediti in pochissimi giorni a casa. Dall’aeroporto di Atene il porto del Pireo è facilmente raggiungibile con il bus E96 (biglietto circa 3 euro, non ricordo bene) in 70-80 minuti. Il traghetto per Paros e Naxos parte proprio dalla banchina di fronte al capolinea del bus.

Al ritorno, dal porto del Pireo abbiamo raggiunto il centro di Atene con la Metro (la fermata è a circa 800 metri, biglietto 80 centesimi). Per andare poi dal centro città all’Aeroporto abbiamo di nuovo utilizzato la Metro (in questo caso il biglietto costa 6 euro), ma fate attenzione perchè non tutti i treni arrivano fino all’Aeroporto.

Traghetto – Il viaggio in traghetto highspeed dura 3 ore e 15 minuti (alla velocità di 35 miglia orarie). Durante il viaggio non è possibile stare all’aperto, la nave si compone di un salone con poltrone classe economica con due minibar, e un salone superiore classe VIP. Non ci sono molti spazi, ma le poltrone sono comode.

Paros.

Il traghetto arriva a Parikia, il centro più grande dell’isola. L’atmosfera è subito avvolgente per il bianco degli edifici e le varie sfumature d’azzurro del mare. Sempre su consiglio di un amico, abbiamo scelto come base del soggiorno Naoussa, villaggio di pescatori – ma ormai centro turistico – situato a Nord-est, a 12 Km da Parikia. Per raggiungerlo abbiamo utilizzato un taxi (12 euro), ma ci sono anche bus. La scelta è stata ottima. Naoussa mi è sembrata molto più carina della disordinata Parikia. I vicoletti, le piccole chiese ortodosse (visitatele, ne vale la pena), lo splendido porticciolo contornato la sera da tavoli illuminati con le candele, sono immagini che non dimenticherò facilmente. Unico inconveniente: i prezzi. Pernottamento escluso, tutto il resto – specie i negozi di abbigliamento o quelli di frutta e verdura ed i bar – è piuttosto caro. Non tutti i negozi accettano carte di credito. In giro ci sono un sacco di gatti, costante e simpatica presenza di Paros.

Alloggio – Tramite internet abbiamo prenotato da Athina (http://www.Athinastudios.Gr/) e ci siamo trovati molto bene (aria condizionata – indispensabile -, molta pulizia, proprietari simpatici e gentili). C’è comunque l’imbarazzo della scelta, gli studios e gli appartamenti sono in ogni angolo e pare incredibile che ci sia lavoro per tutti. Tenete conto che Naoussa da novembre a aprile è abitata solo da 300 persone. In effetti la febbre da costruzione appare esagerata e non vorrei che riuscissimo a rovinare anche questi paradisi. Spero che le autorità greche sappiamo porre i giusti freni ad uno sviluppo che tutto sembra tranne che sostenibile.

Spiagge – A Paros si va per il mare. In una settimana abbiamo praticamente girato tutta l’isola. Eh si, bisogna girare perchè a Naoussa ci sono spiagge (Piperi) praticamente in paese, ma l’isola offre di meglio. Il consiglio è quello di noleggiare uno scooter o un quad (quelli a 4 ruote). Per il noleggio rivolgetevi a Motor Land (http://www.Motorland.Gr/default.Asp) all’ingresso del paese, lato mare. Qui troverete un personaggio eccezionale: Kostas. Una persona squisita e di grande simpatia. Ditegli che vi manda Lucky Antonio, sono certo che vi farà uno sconto particolare (e vi spiegherà l’origine del soprannome). Generalmente non amo le spiagge attrezzate, ma, visti il caldo ed il sole incombente e lo scarso affollamento, abbiamo sempre o quasi affittato l’ombrellone. E, comunque, non aspettatevi strutture di tipo italiano. Spiaggia attrezzata in Grecia significa qualche fila di ombrelloni con lettino, un piccolo bar o taverna sul mare, una spiaggia pulita ma non troppo. Ecco l’elenco delle spiagge visitate: Santa Maria – Situata a nord-est di Naoussa, è la più bella spiaggia attrezzata vista e, incredibilmente, la più economica (6 euro per ombrellone di paglia e due lettini). Sabbia, acqua cristallina, buona musica di sottofondo, bar con servizio all’ombrellone e anche le docce.

Molos – Sulla costa orientale è una spiaggia sabbiosa non attrezzata, ma con alcuni alberi che fanno ombra. Andateci tranquillamente perchè non è più una spiaggia nudisti come invece indicato in molte guide.

Golden beach – Poco più a sud di Molos. Spiaggia sabbiosa, stretta, con pochi ombrelloni e un pò esposta al vento. Bello ed elegante lo spazio bar. Qui si fa windsurf.

Faragas – Bella spiaggia di sabbia con scogli ai lati, sulla punta meridionale dell’isola. Pochissimi ombrelloni, se si arriva dopo pranzo è difficile trovarne uno (costo 9 euro con due lettini). Rilassante spazio bar, musica meno piacevole che a S.Maria beach.

Aliki – Un mare eccezionale, bellissimi colori e trasparenze. Ma la spiaggia è di ciotoli e non vi sono ombrelloni.

Kolimbithres – Sicuramente la spiaggia più scenografica: due lembi di sabbia in mezzo a formazioni rocciose modellate come opere d’arte dal vento e dal mare. E’ assolutamente da non perdere. Si trova vicino a Naoussa, sul lato occidentale dell’omonima baia. 8 euro ombrellone e due lettini (non sono molti, se fate tardi vi scotterete al sole), alle spalle ci sono un paio di bar-taverne.

Monastiri – Poco dopo Kolimbithres si trova la bella spiaggia sabbiosa, con rocce ai lati, di Monastiri. Ombrelloni di paglia (qui 9 euro) e una bella taverna per veloci spuntini o veri e propri pranzi. Il mare alla sera assume delle colorazioni eccezionali con il bianco paese di Naoussa in bella mostra di fronte.

Antiparos – Non poteva mancare una gita all’isola di Antiparos, di fronte alla costa ovest. Ci si va con traghetti in partenza ogni 30 minuti da Pounda (non ricordo il prezzo del biglietto, ma è intorno ai 2 euro). La traversata dura 10 minuti. Dal paese di Antiparos siamo andati alla grotta (Cave) al centro dell’isola. Si tratta di un antro attrezzato per la visita del pubblico (3,50 euro il biglietto) che si è però rivelato una delusione, la grotta ha stallattiti “morte” (non c’è acqua) e non è niente di eccezionale. Scappati dalla grotta ci siamo tuffati nelle verdi acque di Agios Georgios, spiaggia semideserta (ma con ombrelloni e lettini – 8 euro) di sabbia e sassi. Si trova proprio di fronte all’isola di Despotiko e al suo santuario e l’acqua, sia per i colori che per la tranquillità, sembra quella di un lago di montagna.

Escursioni – Oltre ad Antiparos, siamo stati a Lefkes (splendido paesino dell’interno – da non perdere) ed a Piso Livadi (villaggio di pescatori con alcuni bar ed una bella vista su Naxos). Vicino a Kolimbithres ho seguito le indicazioni verso un’Acropoli micenea, sono salito sulla vetta di un promontorio a piedi, ma ho trovato solo qualche sasso, anche se la vista panoramica era stupenda.

Mangiare – Naoussa offre, come tutta l’isola, tante possibilità per una bella cena (a pranzo abbiamo sempre mangiato qualcosa in spiaggia). I ristorantini del porto sono molto belli, ma anche molto turistici e non proprio a buon mercato. Ci hanno poi detto che spesso il pesce servito lì, comunque ottimo, proviene dal Marocco e non dalle acque dell’Egeo. Noi ci siamo trovati molto bene alla taverna Glaycos, sulla spiaggia del paese (ottimo polipo alla griglia, insalata greca, fritto di pesce), da Romantica, nelle viuzze del paese, dove il souvlaki è favoloso (spiedino di carne alla griglia) e, soprattutto, in due locali consigliatici da Kostas. Locali dove vanno i greci a mangiare e non i turisti. Il primo è a Dryos: la taverna Mama. Arrivati da Noussa a Dryos dovete girare a sinistra al bivio centrale del paese, e 20 metri dopo a destra. Da Mama si mangiano ottime insalate e verdure (tutte locali) e un’eccezionale varietà di carne alla griglia. Costo: 16 euro a testa. Per un pesce indimenticabile dovrete invece andare da Dixi vicino alla spiaggia di S.Maria. Locale molto grande (quando siamo andati noi era deserto), dove sceglierete direttamente il pesce pescato poche ore prima nello spazio di mare di fronte. L’orata che abbiamo preso noi aveva ancora la lenza con l’amo in bocca. Squisita. Come eccezionali erano le triglie di scoglio, un classico nelle Cicladi. Costo cena 20-25 euro.

Atene – Spesso vituperata e considerata come una città di cui è difficile innamorarsi, Atene ha, secondo me, almeno un pregio: è diversa dalle altre capitali europee. In un’era di globalizzazione non è poco. Bruttina, sporca, ma anche con un’affascinante atmosfera araba in alcuni punti. Il mercato, i venditori di frutta secca, alcuni negozi ricordano immagini di paesi lontani. Non c’è moltissimo da vedere. La salita all’Acropoli è obbligatoria. Il biglietto di ingresso costa 12 euro. Il Partenone lascia senza fiato, l’Eretteo e la Loggia delle Cariatidi (in realtà sono copie, 4 originali sono esposte nel vicino Museo, un’altra è a Londra al British Museum) non lasciano indifferenti. Peccato che sia tutto, o quasi, in pieno restauro e ponteggi e gru disturbano un po’ la vista (e il tempio di Atena Nike è chiuso). Sotto l’Acropoli si vedono i due teatri (uno greco, l’altro romano) ed in lontananza il tempio di Giove. Con il solito biglietto è possibile visitare anche il Museo (a luglio sarà inaugurato quello nuovo), l’Agorà ed il Tempio di Efesto.

Colpisce l’estensione di Atene, sviluppatasi in maniera caotica ed ormai unita alla zona del Pireo verso il mare.

Molto turistico, ma comunque piacevole, il quartiere più antico della città: la Plaka. Oltre allo shopping, qui ci sono mille posti per mangiare. Noi siamo stati alla Taverna Psara (consigliata dalla Lonely Planet), ma non è stata una cena memorabile.

FINE



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