Negli States per visitare il Glacier National Park

Immersi nella spettacolare natura del più bello e lontano parco degli Usa, ai confini col Canada
Scritto da: Giavaluca
negli states per visitare il glacier national park
Partenza il: 05/08/2012
Ritorno il: 25/08/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Come primo diario vi racconto solo come vivere questo straordinario parco più che l’intera vacanza a spasso tra 5 stati del Nord America. Solo una settimana al Glacier, ma mai un posto mi è rimasto nel cuore come questo.

Indice dei contenuti

Il più remoto, il più lontano, il più bello: benvenuti al Glacier National Park. Situato al confine con il Canada, nello stato del Montana, non è facilmente raggiungibile da nessuna città. Lontanissimo da San Francisco (2,000 km), da Denver (1,500 km) e da Seattle dalla quale però dista “solo” 900 Km. Un parco che “dovete affrettarvi a vedere” perché dei suoi 150 ghiacciai solo 26 esistono ancora a causa delle condizioni climatiche e che probabilmente spariranno entro il 2030. Il parco che t’invita a tornare domani, perché sicuramente “domani sarà già cambiato qualche cosa”.

come arrivare

Essendo abbastanza scomodo da ogni parte degli States soprattutto se si arriva dall’Europa, la mia scelta è caduta su Seattle. Nel procedere verso East sulla I-90 direzione Spokane potrete ammirare tutta la zona della Wenatchee National Forest e magari fare tappa a Leavenworth, un piccolo paese in stile bavarese dove l’attrazione principale è il fiume Haus che vi permetterà, alla modica cifra di 20$, di fare “tubbing” con i ciambelloni e passare un fresco pomeriggio. Vi aspettano poi molti km nel “nulla” degli Usa, immensi prati e campi coltivati fino ad arrivare al primo segno di civiltà: la città di Spokane che però non presenta nulla di bello, ma dove sicuramente non mancano alloggi e supermercati per una tappa intermedia. Al posto di proseguire dritto verso il parco e aggiungendo qualche km in più, sono salito verso Sandpoint nell’Idaho, una ridente cittadina turistica nel mezzo dei boschi e vicina a un lago situata a soli 30 km dal confine Canadese. Poi giù sulla straordinaria Elk road (mai nome più appropriato) dove vi suggerisco di percorrerla con la luce perché il numero degli animali che incontrerete è davvero elevato. Poi nuovamente su verso Kalispell, ultima cittadina a 45 minuti dal parco dove sono presenti Motel di tutto rispetto a costi contenuti.

il parco

Con i suoi 4.045 Kmq di estensione suddivisi in 5 zone, il primo ingresso che troverete è la West Entrance e il villaggio di Agpar. Qui, appena passato un ponte, troverete tutto ciò che vi serve per visitare il parco entrando prima nell’ufficio informazione canadese (ultimo posto dove prendono i telefoni Europei e dove potrete trovare una lentissima connessione wi-fi) e poi in quello americano. Da qui partono molte uscite per fare rafting e sicuramente verrete invogliati a farlo vedendo l’organizzazione, ma tenete presente che soprattutto in estate si tratta di una escursione per famiglie e bambini: molto divertente, ma poco eccitante dal punto di vista delle emozioni perché le acque non sono certo agitate. Una volta mostrato il pass annuale o pagato quello settimanale eccovi sulla famosissima Going to the Sun Road, famosa non solo perché è l’unica strada che taglia in parco, ma per gli amanti delle citazioni, la strada percorsa da Jack Torrence nel film Shining mentre si dirigeva al famigerato Overlook Hotel (che però è nell’Oregon).

Per percorrere l’intera strada ed uscire a Saint Mary, ci impiegherete 2 ore quindi vale la pena pianificare quello che volete fare per non trovarvi poi a macinare km inutili per rientrare. Subito troverete il famoso Mc Donald Lake e l’omonimo lodge. Qui sono presenti diversi “trail” o sentieri, tutti abbastanza facili che vi permetto di girare intorno al lago (a piedi o in bici) o godervi una gita in canoa noleggiata in un paio di posti. Proseguendo sulla strada troverete il primo posto che vale la pena visitare: fermatevi presso Avalanches e percorrete prima il “Trail of the Cedars” o sentiero dei Cedri (1.2 km andata e ritorno) e senza nessuno sforzo (strada pianeggiante), arriverete a vedere l’immagine più famosa del parco: una piccola cascata in uno stretta gola con colori blu magnifici che trovate su ogni guida voi compriate. Il sentiero poi prosegue, per chi vuole verso l’Avalanches lake, un bellissimo lago di natura glaciale situato a 3.2 km (solo andata) dal parcheggio. Questo sentiero, non particolarmente difficile, sale però di 200 m di dislivello.

Proseguendo dritti per la vostra meta, oltre a suggerirvi di fermarvi di tanto in tanto a fare qualche foto, arriverete presso la seconda zona del parco: il Logan Pass, che tra l’altro è il punto più alto che raggiungerete in macchina (circa 2.000 m). Da qui vi suggerisco parcheggiare nell’affollatissimo parcheggio antistante la splendida “baita” dei Ranger e dedicatevi a vedere i panorami infiniti che potrete ammirare vedendo le due valli che questa strada percorre. Da qui, oltre a una serie di sentieri attorno al parcheggio, potrete percorrere la passeggiata di circa 2.5 km (solo andata) verso Hidden Lake, il lago degli orsi chiuso però spesso nella sua parte finale a causa dell’elevata “Bears Activities”. Arrivati in cima a questo semi-impegnativo trail (200 m di salita ma a 2.000 si sentono di più), potrete vedere un panorama mozzafiato e un lago bellissimo nel quale, se siete fortunati nelle ore del tramonto o del mattino, sarà abbastanza facile vedere orsi che si aggirano sulle spiagge alla ricerca di refrigerio. Chi vedrete lungo questa passeggiata sono i curiosi Mountain Goat, o le capre di montagna. Buffi animali con le cornina che si aggirano praticamente ovunque tra i boschi, nei laghetti o sulla neve che circonda questo sentiero.

Scendendo poi verso Saint Mary incontrerete diversi sentieri impegnativi che vi portano a visitare il primo ghiacciaio del parco: Il Jackson. Dalla strada troverete un punto di osservazione, ma per arrivare ai suoi piedi dovrete percorrere un impegnativo cammino di 15 km (solo andata) che non è certo per tutti. Lungo la strada potrete comunque visitare le Saint Mary Falls e Virginia Falls che a seconda del punto di partenza (cioè dove lasciate la macchina) potete percorre più o meno miles alla scoperta di questi posti meravigliosi. Per i più pigroni, uscendo al “Rising Sun Picnic aerea”, è possibile fermarsi a fare una sosta e uno spuntino vicino al Saint Mary Lake senza percorre più di 4-5 minuti a piedi.

Proseguendo, infine, verso l’uscita Saint Mary vale la pena fermarsi presso il Saint Mary Lake vedendolo dalla famosissima “Wild Goose Island” posta proprio al centro del lago e a lato della Going on the Sun Rod (questa è proprio l’immagine di Shining).

All’uscita del parco troverete la stazione dei Ranger per le informazioni e poco altro. Per dormire sono disponibile il Saint Mary Lodge (con Wifi), che però è sempre pieno e dove potrete trovare anche un ristorante non particolarmente buono anche per l’aria condizionata altissima (cosa normale negli Usa, ma non in Montana dove, comunque, non è particolarmente caldo). A Saint Mary comunque potete trovare un supermercato, un benzinaio e telefono (ma Internet è impossibile).

Se fino qui vi è sembrato tutto bello, sappiate che non avete ancora visto nulla. La parte in assoluto migliore è quella chiamata Many Glecier. A soli 13 km a nord da Saint Mary percorrendo la I-89 arriverete alla Many Glacier Road non prima di aver costeggiato lo splendido Lower Saint Mary Lake. Per dormire, in Saint Mary suggerisco il Red Eagle Motel, sistemazione spartana, ma decisamente con prezzi contenuti e con un panorama stupendo. Lungo la I-89 non mancate di fermarvi al Saint Mary Cafè: dopo le 9 del mattino sfornano la più buona Huckleberry Pie, servita calda con gelato alla crema. Gli Huckleberry sono un tipo di mirtillo, ma più dolci e leggermente più grossi tipici della zona: pietanza preferita degli orsi. Sarà un caso, ma già percorrendo la I-89 abbiamo dovuto rallentare per far passare un orso che attraversava la strada. Primo segnale della “Wild Life” che ci aspettavamo.

Ancor prima di entrare nel parco, ma già sulla “Many Glacier Road” è possibile avvistare un numero di orsi infinito che dalla parte opposta del fiume si divertono a rincorrersi nelle acque. Questa strada, aperta poco più di 3 mesi all’anno arriva fino a un parcheggio dove troverete un campeggio, un lodge con i cottage, un ristorante molto carino e un bar per gli acquisti. Dalle ore 16.30 alle 19.30 del primo giorno abbiamo visto ben 32 orsi e tra questi una famiglia con 3 cuccioli. In questa parte di parco gli orsi ci sono e sono tanti e sebbene ci siano delle regole strette da seguire, bisogna fare attenzione perché è facile imbattersi e avere un incontro con loro. I ranger suggeriscono come comportarsi, ma se stando nelle zone affollate non si corrono molti pericoli anche per gli incontri ravvicinati, sui sentieri bisogna sempre parlare a voce alta, fare rumore e portarsi con se lo Spray anti Orso, che va usato solo come ultima spiaggia poiché è molto tossico anche per l’uomo. Usate tutte le precauzioni del caso, ho trascorso 6 giorni nel parco e non ho mai corso alcun pericolo, ma finalmente per una volta mi sono sentito ospite a casa loro e non viceversa.

Dal Many Glacier partono i più bei sentieri della zona che raggiungo dei posti meravigliosi. Vi segnalo in particolare il Grinnell Glacier Lake che si raggiunge dopo una impegnativa passeggiata di 8 km solo andata e un dislivello di quasi 500 metri (volendo una parte consistente della passeggiata è percorribile con due barche-taxi che ti fanno attraversare i due primi laghi che si incontrano). Un posto meraviglioso, un lago ghiacciato attorniato da montagne alte e blocchi di neve. Sempre molto impegnativa è la passeggiata al Cracker Lake (quasi 10 km solo andata) che vi fa arrivare ad un lago color ghiaccio nel quale abbiamo avuto la fortuna di vedere un alce fare il fare il bagno (cosa molto rara). Questa passeggiata, anche se con meno dislivello dell’altra, è però in assoluto più impegnativa, ma è considerata una delle migliori nonostante la prima parte sia in condivisione con i cavalli che spesso lasciano regalini.

Infine, suggerisco l’Iceberg Lake, altra passeggiata impegnativa di 9 km solo andata, ma che vi regala uno spettacolo fuori dal comune. Un lago pieno di Iceberg nel quale i più temerari entrano a piedi scalzi o si tuffano. Pur essendo impegnativa, gran parte della passeggiata è all’ombra e quindi risulta più facile. Inzia però con uno strappo in salita molto forte che mette a dura prova le forze per poi continuare a salire dolcemente fino alla vetta.

Il campeggio presente al Many Glacier può essere l’esperienza più bella che possiate fare. Sicuro, pulito e con la reception del lodge sempre aperta a poca distanza a piedi, per chi ama questo posto, vale la pena cercare dal mattino presto una piazzola perché bisogna fermarsi almeno una notte. La sera nell’anfiteatro alle ore 19.30 (alle 20.00 da giugno a metà agosto) non perdetevi i racconti dei Ranger su come si evolve e come si è formato questo Parco. Esperienza unica, allietata per noi da un cervo che si è fermato a brucare erba a meno di due metri. Alternativa, poco prima della fine della strada e proprio fronte lago, trovate il Many Glacier Lodge, un lussuoso lodge dove però bisogna prenotare per tempo.

Infine, l’ultimo ingresso che, però, non ho potuto fare per una questione di tempo è il Two Medicine, a sud. A sentire i racconti di un indiano che abbiamo conosciuto, è anche questa una delle zone più belle del parco e tra l’altro con passeggiate spettacolari, ma anche non molto impegnative.

NOTE

La zona è molto Wild e ricordatevi che i telefoni europei non funzionano né il Wi-fi è reperibile facilmente. Suggerisco di chiamare da uno dei telefoni pubblici al costo di 1$ per un paio di minuti (in Usa le cabine hanno un numero di telefono e potrete anche essere richiamati). I benzinai sono presenti a tutte le uscite, quindi non è un problema, ma i posti per dormire abbondano solo all’ingresso del Mc Donald lake. Le passeggiate, per quanto impegnative sono fattibili con un minimo allenamento, ma ricordatevi che i sentieri sono estremamente polverosi (molti usano ghette anni 80) e le vostre scarpe a fine vacanza saranno da buttare. Non perdetevi il gelato del Many Glacier, il famoso Swirrol: misto Huckleberry e vaniglia! Gli orari per l’avvistamento degli orsi sono al mattino e soprattutto al tardo pomeriggio quando la temperatura comincia a scendere.

Il Montana è uno degli stati che non ha tasse quindi i prezzi indicati sono quelli effettivi, ma per una legge particolare nelle zone a elevato afflusso di turisti è possibile applicare a discrezione del commerciante una tassa del 7%.

Guarda la gallery
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Glacier National Park

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Moose fa il bagno

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Glacier National PArk

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icebreg Lake

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Wild Goose Island

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Uno dei tanti al Glacier

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Due Orsi che giocano

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Mountain Goat



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