Viaggio in Giordania e a Gerusalemme

Itinerario: Mar Morto + Wadi Mujib + Wadi Rum + Mar Rosso + Petra + Gerusalemme + Amman
Scritto da: Bicio27
viaggio in giordania e a gerusalemme
Partenza il: 09/05/2019
Ritorno il: 21/05/2019
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Giordania / Gerusalemme, 13 giorni: Mar Morto, Wadi Mujib, Wadi Rum, Mar Rosso, Petra, Gerusalemme, Amman.

Innanzitutto 2 cose importanti:

1) ho fatto l’istituto tecnico industriale, quindi non vi descriverò come farebbe un sommelier il profumo del tramonto nel deserto o le emozioni dei primi raggi di sole sul tesoro di Petra… darò solo indicazioni pratiche su quello che ho vissuto… sperando almeno di aver imparato la grammatica di base in quei 5 anni…

2) non saranno le cose migliori o i metodi infallibili… sono rimasto al massimo 2/3 giorni per posto quindi ci saranno sicuramente cose che si potevano fare meglio, più velocemente e a minor prezzo… ma se io avessi avuto notizie su come attraversare Allenby Bruidge per esempio non mi sarei scervellato alla ricerca di informazioni

Volo Ryanair a/r da Bergamo su Amman (primo errore, con il senno di poi avrei fatto il volo di ritorno da Tel Aviv senza dover tornare in Giordania)… 244 per due persone con un bagaglio da stiva, posti prenotati ed una priorità… parcheggiato all’Orio big Park che è stato sequestrato dalla finanza proprio il giorno prima del nostro ritorno (ndr poche bestemmie). Prima di partire abbiamo fatto il Jordan pass sul sito ufficiale jordanpass.jo. Ci sono 3 possibilità, l’unica differenza è che cambia il prezzo in base al numero di entrate a Petra. Noi abbiamo fatto l’explorer a 75 jod che prevede l’ingresso per 2 giorni a Petra. Conviene farlo? Se si atterra ad Amman sicuramente perché il Jordan pass comprende il visto di ingresso in Giordania se ci si dorme almeno 3 notti (che sarebbero già 40 jod), come dicevo Petra (ingresso singolo 50 jod), Jerash (10 jod), Wadi rum (5 jod), cittadella e teatro romano di Amman (3 jod), castelli di karak e Shobak e altre cento cose inutili (dai, per capirci, non insultatemi). Appena arrivati abbiamo fatto 2 sim per internet, fondamentale soprattutto per Google map. Io consiglio la Umniah, che con 18 euro mi dava 30 giga e 30 minuti di telefonate verso l’italia e 1000 in Giordania (c’era anche da 15 euro, ma durava 10 giorni, mentre con 18 euro 1 mese). Per sicurezza di ricezione l’altra l’abbiamo fatta con un altro operatore, Orange: 15 euro per 5 giga senza telefonate. I banchetti sono al piano terra dell’aeroporto di fronte agli autonoleggi. (cambio: cambiate il meno possibile all’aeroporto ovviamente, noi 30 euro a 0,67 contro il 0,78 medio poi) Autonoleggi: noi abbiamo prenotato con la Dollar tramite Rentalcars, 167 euro per 8 giorni senza la protezione annullamento franchigia (tanto quando ce l’hanno data era già piena di graffi, non si sarebbero comunque mai accorti se ne avessi fatti di nuovi 🙂 ). Un consiglio perché l’anno scorso a Santorini non mi volevano consegnare l’auto: se non fate l’annullamento franchigia, siate sicuri di avere il denaro disponibile sulla carta di credito della franchigia danni; questa volta era solo 500 dollari, ma a Santorini era 1500 euro, 100 li avevo usati per il noleggio, la mia carta tirava 1500… e bel casino… dovevo fare un’assicurazione loro di 150 euro (La mia banca con un avviso di 3 giorni aumenta per il mese in corso il limite di spesa della carta di credito.)

Le strade sono belle… bisogna solo stare attenti a quei maledetti dossi per ridurre la velocità che sono ovunque… io una volta ero distratto e stavo per volare… sono enormi…! Poi è facile trovare capre e cammelli a bordo strada… o anche sulla strada… quindi mai esagerare con la velocità. Parecchi controlli, ma bastava mostrare il passaporto e si ripartiva…non mi hanno mai chiesto la patente internazionale che comunque avevo. In parte alle strade parecchia sporcizia…soprattutto centinaia di copertoni di camion…

1° tappa Mar Morto: visto che era già tardi e non siamo appassionati di arte, abbiamo saltato la tappa Madaba… quindi dritti al monte Nebo, visita alla chiesa con la famosa croce della foto di Papa Wojtyla (ingresso 2 jod) dove si ha una bella vista sul mar morto e sulla terra santa (la leggenda dice che da qui per la prima volta la vide pure Mosè), ma quasi sempre nella zona c’è foschia ed il panorama non è così spettacolare. Poi dritti fino al Dead Sea Spa Resort… 74 euro camera e colazione per 2 sul sito della Ryanair… (con il 10% cash back per il prossimo volo). Purtroppo in zona è difficile trovare sistemazioni economiche… ma il resort è bello, ha la propria spiaggia privata sottostante ha i famosi fanghi del mar morto gratuiti in spiaggia, 2 belle piscine…asciugamani da spiaggia free… lo sceglierei ancora. Nuotare nel Mar Morto è un’esperienza da provare… è veramente impossibile nuotare a rana perché ti rovescia, si è nel punto più basso della terra (400 metri sotto il livello del mare) e la percentuale salina dell’acqua ti tiene con più di mezzo corpo fuori dall’acqua… La temperatura dell’acqua a metà maggio sarà stata sui 23 °C credo… comunque non consiglierei di fermarmi più di mezza giornata. La sera siamo andati a cena al Rovers Return, un ristorante all’interno di un centro commerciale, dove abbiamo cambiato pure i primi soldi. Cena stile pub inglese, buona ma nulla di eccezionale

2° tappa, Wadi al-Mujib: dopo una gran bella colazione in hotel, abbiamo fatto una ventina di minuti di auto verso sud per fare tappa al Wadi Mujib Adventure Center… lo si trova facilmente sulla sinistra della strada principale con google map. È un canyoning di un paio d’ore… praticamente si risale a piedi questo fiume tra 2 splendide pareti rocciose… e poi si ridiscende facendo qualche scivolata sulla roccia e qualche tuffo. Il prezzo è di 21 jod, un po’ esagerato per quello che offre, ma se si passa lo consiglio vivamente perché lo scenario è proprio bello; forniscono un giubbotto salvagente, bisogna andare con scarpe da ginnastica (oppure quelle da scoglio, ma secondo me quelle da ginnastica meglio… assolutamente no scalzi o infradito). Poi se avete quelle borse impermeabili, altrimenti non portatevi niente (io avevo solo scarpe, pantaloncini, t-shirt e la gopro… le chiavi della macchina si lasciano a loro) perché si è ammollo in diversi punti. Sarà che nella zona dove vivo ci sono dei percorsi molto più impegnativi, ma questo è proprio semplice… ovviamente ci vuole un po’ di allenamento per camminare controcorrente per un’oretta (in alcuni punti non si tocca e ci si attacca a delle corse preesistenti) e per fare delle mini arrampicate su dei sassi. Negli unici 2 punti un po’ impegnativi c’è uno dello staff che suggerisce come passare (indi per cui trovo veramente inutile prendere una guida, a meno che non si faccia il percorso più lungo che non so in cosa consista). A metà maggio la corrente era fortina in alcuni punti e la temperatura dell’acqua sarà stata sui 20°C. Lì ci sono solo degli spogliatoi (parecchio sporchi) dove cambiarsi, niente docce. In zona mi sarebbe piaciuto dormire al Ma’in Hot Springs… dev’essere davvero una figata con le sue cascate d’acqua calda, ma la mancanza di tempo e il prezzo (170 euro a notte) mi hanno fatto desistere… un po’ me ne pento però.

3° tappa, deserto Wadi Rum: finito circa verso le 14, via verso sud destinazione Wadi Rum. Lì abbiamo prenotato al Wadi Rum Sky tours & camp tramite Booking per 2 notti a 27 jod. Poi volevano 70 jod a testa per il tour di una giornata intera nel deserto. Alla fine trattando abbiamo ottenuto per 130 jod in 2: tenda per 2 notti, 2 cene, 2 colazioni e tour lungo di un giorno in jeep (7 tappe mi pare) con altra coppia e pranzo durante il giro (e acqua sempre a disposizione). Mi è sembrata una buona soluzione… le tende sono belle… i bagni in comune con docce molto belli e molto puliti. La cena, uguale per i 2 giorni, buona (niente di eccezionale, tranne la grigliata cotta sotto la sabbia, ma erano veramente un paio di pezzettini di carne a testa) e abbondante. Il tour è da fare se si è lì, ma secondo me viene un po’ troppo esaltato negli altri diari… bello, ma non è stata di certo la mia esperienza migliore in giro per il mondo dai… serietà… è un semplice deserto roccioso. P.S.: alla faccia del ramadan la nostra guida che a colazione faceva il chierichetto, durante il tour mangiava, beveva e si sarà fumato 10 cannoni… . P.P.S.:Ricordatevi quando entrate nella riserva di mostrare il jordan pass per non pagare i 5 jod.

4° tappa, Mar Rosso (south Aqaba): dopo colazione ci hanno portato con la jeep al parcheggio, e via verso Aqaba (in realtà siamo tornati indietro, perché provenendo dal mar Morto destinazione Wadi Rum si passa da Aqaba quindi potreste fermarvi prima lì…noi lo abbiamo fatto per farci 2 giorni di relax al mare tra deserto e Petra). Stanza prenotata su booking al Darna Divers Village per 44 euro a notte colazione compresa. La zona sembrerebbe essere tra le migliori del mar Rosso giordano…circa 15 minuti a sud di Aqaba…l’hotel ha una piscina ed è proprio di fronte alla spiaggia “South Beach”… .Quest’ultima non è niente di che…abbastanza sporca…ma è la normalità della zona…però ha dei bei ombrelloni fissi molto comodi perché in maggio il sole picchiava parecchio. Temperatura acqua circa 20°C… freschina per fare snorkeling… ma la barriera è vicina (una ventina di metri) e bellina…mi ha quasi sorpreso…ovviamente non bella come a Sharm. Pesci invece speravo qualcosa di meglio, ma ce ne sono. Dalla spiaggia dell’hotel, camminando 5 minuti verso sud, si arriva ad un punto di snorkeling dove si può vedere un carro armato ed una aereo inabissati… carino (cercare su google map “the tank and seven sister” e si arriva pressapoco in zona. Poco più a nord invece (10 minuti a piedi) c’è Berenice beach con la zona snorkeling nominata “Japanese garden”. A cena siamo andati ad Aqaba, e mi sento di consigliarvi il ristorante Al-Shami… abbiamo cenato sul terrazzino al secondo piano, con vista sulla moschea. Locale spartano, ma cibo ottimo…e prezzo molto economico. Abbiamo preso la kofta with taheeneh (praticamente è carne macinata fatta al forno ricoperta di una salsa bianca al sesamo un po’ acidina, anche questa sicuramente di gran lunga la miglior kofta del viaggio), un Al-shami tourist dish (una grigliata mista con 3-4 tipi di carne) e da bere un fantastico succo “Lemon with spearmint”… bonàz.

5° tappa, Petra: dopo una mattinata di snorkeling si parte per Petra, a circa 2 ore di macchina. Arriviamo verso le 4 e prima di andare in hotel andiamo subito a vedere Piccola Petra. Ingresso gratuito, se avete qualche ora free vale la pena, altrimenti non fate i salti mortali per andarci. La sera cena da Bei Al-Barakah…si va sui 25 jod in 2…cena buona, ma niente di spettacolare. Dopo cena andiamo a Petra by night…17 jod a testa non compresi nel Jordan pass. Diciamolo subito, non li vale. Ma se vi trovate a Petra il lunedì, mercoledì o giovedì è da fare per forza dai…vedere il Tesoro illuminato a luce di candela non è che capita tutti i giorni. Poi dentro ci si siede e si ascolta uno che suona una specie di flauto…(probabilmente per la prima volta a sentire come lo suona) e uno fa un discorso in inglese (che a causa della mia difficoltà con la lingua e la mancanza di microfono non so di cosa si tratti)… poi a nanna… peccato perché potrebbero fare delle gran cose con una location del genere… mah… Dormiremo 3 notti al Mussa Spring Hotel…definirlo spartano è quasi un complimento…probabilmente la stanza più piccola nella quale abbia mai dormito… ma per 50 euro in 2 per 3 notti era difficile aspettarsi di più… vale quello che costa… quindi per le nostre esigenze perfetto. La mattina sveglia all’alba e via all’ingresso. Ah…forse era per via del Ramadan, ma non c’è stato verso di trovare qualcosa da mangiare da portarsi all’interno prima di entrare… tutto chiuso… mah… molto strano perché eravamo in molti a cercare. Per fortuna noi avevamo preso della frutta e dei dolci la sera prima, così come l’acqua (noi ne abbiamo portati 3 litri… c’è comunque anche all’interno… costa ovviamente 5/6 volte rispetto ai supermercati… ma non saranno di certo quei 3 euro ad impoverirvi). Quanti giorni fare a Petra? Io mi sento di consigliarne 2… ma già il pomeriggio del secondo giorno ci siamo messi in un posto all’ombra a leggere un libro perché bello eh… ma dopo 2 giorni basta daiiii… come con i templi in Laos… bello il primo… bello il secondo… il terzo ok… poi basta… Noi abbiamo diviso così le due giornate:

GIORNO 1: una volta percorso il siq iniziale (circa 15 minuti) si arriva al Tesoro (El Khasneh)… praticamente la foto che tutti conosciamo di Petra… una facciata alta 40 metri davvero bella (nemmeno gli storici sanno esattamente cosa rappresentasse a suo tempo… probabilmente un tempio). Comunque il mio cuore non ha ceduto e non ricorderò per sempre il momento in cui lo ho visto… sarà che sono insensibile. Poi si gira a destra e si percorre “street of facades”, una fila di tombe nabatee scavate nella roccia. Sulla sinistra a quel punto ci si trova al teatro romano… che poteva contenere circa 3000 persone. Proseguendo sul Main trail, dopo poche decine di metri sulla destra si vedono le “Royal Tombs”, quattro facciate scavate nella roccia una adiacente all’altra. Dopo averle visitate noi abbiamo optato per girare ancora a destra e seguire il “khubta trail”… che dopo 40 minuti di scalinata in salita ci porterà a vedere il Tesoro dall’alto. Il sentiero non è nulla di impossibile, ma ovviamente ci vuole un po’ di allenamento; si arriva prima al view point del teatro…dopo di che si scende verso destra per circa 5 minuti e si arriva alla tenda beduina dove consumando un the o una spremuta d’arancia si può godere della bella vista del tesoro dall’alto (lo si vede dal lato destro… poi vi spiegherò come arrivarci sul lato sinistro che a mio parere è più bello). Dopo aver scattato qualche foto facciamo ritorno verso le tombe dallo stesso sentiero, riprendiamo il Main trail che porterà al “great temple”, al tempio “qasr al Bint” e al “black winged temple”… ma soprattutto porta all’inizio del “Ad Deir trail”… il sentiero che porta al Monastero. E qui, dove ci sono un paio di ristoranti, inizia una salita di circa 800 scalini che non è tecnicamente difficile, ma soprattutto se prima avete già camminato un bel po’ e il sole batte forte…vi farà stancare parecchio. Il gioco vale però sicuramente la candela, perché si raggiunge Ad Deir… noto come il Monastero… il monumento più grande di Petra…48 metri di altezza e 47 di larghezza. Se non siete allenati potete farvi portare a dorso di mulo…ma semmai fatelo in salita, perché in discesa a me sembra veramente pericoloso visto la pendenza del sentiero… e ho visto un paio di situazioni con turisti che hanno veramente rischiato di cadere. Una volta visto il Monastero continuate per altri 10 minuti di camminata che vi porterà ad alcuni view point molto belli. Poi si torna indietro e si esce…sono solo le 4 del pomeriggio ma siamo veramente svuotati (circa 18 km)…si vola in hotel…doccia e pisolino. La sera ceniamo al Al-Wadi Restaurant…di fronte al ristorante della sera prima. Costa un pochino di più (2 piatti principali con 2 bevande sui 28 jod)… cibo buono.. .il punto forte è il pane fatto al momento nel forno e portato in tavola quando lo si desidera.

GIORNO 2: con il rifornimento di dolci fatto la sera prima in pasticceria, ripercorriamo il siq verso il tesoro (questa volta niente alzataccia all’alba… che se è utile per trovare meno gente e camminare al fresco, fa però arrivare al tesoro quando è ancora all’ombra e perde molto della sua bellezza), di nuovo a destra, ma quest’oggi prima del teatro romano sulla sinistra prendiamo il sentiero ““high place of sacrifice trail”… che oltre a portarci all’altare del sacrificio, con una deviazione ci porterà a vedere il tesoro dall’alto dal lato sinistro. Per farlo si fa la scalinata che parte prima del teatro per circa 30 minuti… ad un certo punto si arriva ad una bancarella… lì invece di girare a destra per l’altare si prosegue dritti e dopo circa 30 metri si svolta a sinistra su un sentiero non ben segnalato. Da lì in poi si prosegue un po’ ad intuito perché il sentiero non è ben segnalato, ma pian piano si capisce dove si deve andare. Questa parte è un po’ più impegnativa degli altri sentieri, se non altro perché non è così chiara la rotta e bisogna essere un po’ svegli, ma se ci sono arrivato io… Si raggiunge questa tenda beduina dove un ragazzo molto simpatico sempre a fronte di una consumazione vi farà fare le famose foto dall’alto sul tesoro con una bandiera giordana in mano. Siamo poi tornati sui nostri passi (passando in realtà da un altro sentiero parallelo) con destinazione altare del sacrificio. Questa parte non è tenuta molto bene, ma si ha un’ottima vista sul teatro, sulle tombe e il main trail… se avete tempo saliteci, altrimenti si può tranquillamente saltare senza rimpianti. Per scendere, una volta arrivati agli obelischi abbiamo proseguito su un nuovo sentiero… il Wadi al Fasara trail… è una bella discesa attraverso una gola che era a suo tempo un sentiero processionario per raggiungere l’altare; si attraversano diverse tombe e la fontana del leone. Una volta arrivati sulla parte pianeggiante il sentiero si divide: proseguendo dritti si raggiunge l’inizio del sentiero del Monastero, mentre girando a destra come abbiamo fatto noi si esce di fronte alle royal tombs. Ecco… qui decidiamo che abbiamo visto tutte le cose importanti… e anche se sono solo le 1 di pomeriggio ci sdraiamo appartati all’ombra… pranziamo, ci sdraiamo e finiamo il libro di Guillaume Musso che stiamo leggendo assieme. Verso le 5 ci alziamo e con calma raggiungiamo l’uscita salutando per l’ultima volta il Tesoro. Un giretto veloce al museo che c’è all’uscita e poi a docciarsi. La sera cambiamo ancora ristorante e andiamo al Zawaya restaurant, scoprendo che è dello stesso proprietario del Al-Wadi restaurant; cibo e prezzi simili al precedente, qui c’è molta più calma…e a fine pasto ci hanno offerto dolcetto al cocco e thè. Si torna per l’ultima notte nella nostra mini stanza…nel frattempo abbiamo lavato in doccia le magliette tecniche usate in questi giorni approfittando dei balconi dell’hotel per stendere. Domani si va verso nord…. P.S.: se avessi un solo giorno a disposizione, io farei questo giro: entrerei fino al Tesoro, poi invece di girare a destra, si gira a sinistra e si sale al view point dall’alto (lato sinistro, il più bello). Sono 10 -15 minuti di sentiero molto ripido… e lo si può fare solo con una guida (dei ragazzini) per 10 jod… un po’ pericoloso ma fa risparmiare tutto il giro per arrivarci da dietro. Poi da lì andrei all’altare del sacrificio… scenderei dal Wad al-Fasara trail… andrei fino in fondo prendendo il Ad Deir Trail fino al Monastero… poi tornerei di ritorno… Main Trail… Royal Tombs… Teatro Romano…Tesoro e uscita… di certo impegnativo… si parla di una ventina di km… ma fattibile con un po’ di allenamento.

6° tappa: partenza verso le 9… l’obiettivo era fare due tappe, il castello di Karak e Jerash, prima di riconsegnare l’auto all’aeroporto di Amman nel tardo pomeriggio. Google map ci consigliava di prendere una strada (la numero 15 sulla mappa), ma io avevo letto di questa famosa Kings Highway… la strada dei Re… che sembrava fosse così imperdibile…quindi ho tenuto la strada 35 fino a Karak. Visita del castello… tutt’altro che imperdibile, andateci proprio se avete tempo che avanza… e poi ancora direzione nord con google map che ancora mi voleva convincere a prendere l’altra strada, ma io imperterrito mi dicevo che probabilmente il bello sulla kings highway sarebbe arrivato da lì a poco… fatto sta che passa in tutti i paesini della Giordania probabilmente… quindi tempo gettato al punto che mi avrebbe fatto arrivare a Jerash alle 16.30 con chiusura del sito alle 17… pertanto mi sono risparmiato i 300 km tra andata e ritorno e sono andato dritto all’aeroporto (peccato perché Jerash era una tappa importante… per questo sono molto duro con la Kings Highway…). Riconsegna dell’auto e destinazione Arab Tower Hotel nel centro di Amman (40 euro a notte con colazione, scelto perché mi avevano risposto positivamente alla richiesta di lasciare lì il bagaglio per 4 giorni mentre andavamo a Gerusalemme, mentre altri 3 hotel o non avevano risposto o avevano negato la possibilità). Da viaggiatori low cost (a volte non è la cosa più intelligente) decliniamo il taxi (20 jod) per il bus (6jod a testa). Però la stazione era troppo lontana dall’hotel, quindi taxi…e qui ci imbattiamo in una di quelle persone che ti fanno diventare razzista anche se non lo sei (i taxisti sono di solito dei campioni in questo). Ci pressa fin da quando scendiamo dal bus…gli chiedo 2 minuti per consultare internet e la mappa e lui sempre lì in pressing… poi gli chiedo 2 volte quanto costa pressapoco la corsa… e lui dice 6 jod (dall’hotel mi dicevano 3, ma 6 ci sta). Partiamo e gli chiedo se può azzerare il tassametro… sembra farlo… arriviamo a circa 1 km dall’hotel e inizia il traffico, quindi mi dice che ci conviene proseguire a piedi… google map gli da ragione… e qui parte la pantomima: mi mostra il tassametro con 17,5 jod, gli dico di non prendermi in giro ed inizia una battaglia che rischia di sfociare in rissa…gli do 6 jod… abbassa la richiesta a 15…poi a 12… iniziano gli insulti… peccato solo che non avevo un coltellino in tasca altrimenti gli facevo il sedile dietro come regalino… aveva veramente quel fare fastidioso ed intimidatorio… che se penso che lo potrebbe fare con i miei genitori o comunque con gente che non ha il pelo sullo stomaco come il sottoscritto da andare testa contro testa pur di non farsi pigliare per il culo… mi fa imbestialire. Arriviamo all’hotel e troviamo invece l’altra faccia della medaglia: il ragazzo alla reception, Tamim, è fantastico… ci spiega un sacco di cose, ci da le indicazioni per attraversare il confine il giorno seguente e ci prenota il taxi per l’indomani. Hotel buono, vicino al centro e proprio sotto la cittadella, ottima colazione. Siamo usciti a cena e siamo andati al Shahrazad restaurant (sul lato opposto della strada della famosa pasticceria Habibah): la prima impressione farebbe scappare…non parlano inglese, locale molto molto rustico, vista dei piatti che lascia molto a desiderare. L’abito non fa il monaco…probabilmente gli spiedini più buoni della vacanza, Kofta buonina, pane e 2 acque…udite udite…7 jod…pazzesco (il voto per la presentazione dei piatti e per come ti servono sarebbe gravemente insufficiente). Dopo cena, imperdibile, da Habibah sweet, ma rigorosamente quello in king Faisal Street (hanno 4 negozi).; non è difficile da riconoscere perché per ore tutte le sere c’è la fila di persone locali per mangiare il kunafeh… un dolce con formaggio e pasta kataifi con i pistacchi sopra… con un euro una bella botta di calorie. Giro per il centro e poi a nanna, che la mattina successiva ci aspetta l’attraversata verso Gerusalemme che tanto mi aveva tenuto in ansia per la mancanza di informazioni su internet.

7° tappa, Allenby bridge —> Gerusalemme: con l’auto di lusso prenotata da Tamim (25 jod) raggiungiamo il confine (circa 45 minuti). Lì si pagano 10 jod a testa e si consegnano i passaporti. Si attende in una saletta, poi si sale su un bus che farà l’attraversata del ponte, 5 minuti di strada dove vengono riconsegnati i passaporti…5 jod a testa + 5 jod a bagaglio). Si arriva a questo punto ai controlli israeliani…avevamo paura per i ferrei controlli…in realtà l’unica domanda che mi è stata fatta sono stati i nomi di mio padre e mio nonno paterno…poi ti rilasciano un piccolo tagliandino blu con la foto e quella è la visa da tenere sempre nel passaporto (è per non fare il timbro che poi può creare problemi nei paesi islamici). Passati i controlli si prende un taxi condiviso che arriva poco fuori dalla porta di Damasco: 42 shekel + 5 per il bagaglio…circa 11euro e mezzo a testa. Prima dell’uscita al confine c’è un cambio…cambiate proprio il minimo indispensabile perchè hanno un tasso di cambio peggiore degli aeroporti. Importante tenere sempre con se il passaporto e la visa perchè verrete controllati parecchie volte. Arrivati a Gerusalemme raggiungiamo il nostro ostello che avevamo prenotato all’interno delle mura, sul confine tra zona cristiana e zona araba, l’Hebron Khan hostel……recensioni pessime, ma pure qui molto economico…camerata da 8 con cena compresa, 75 euro in due per 3 notti (la cena ci vuole proprio pelo sullo stomaco per mangiarla quando si vede la cucina, ma io 2 sere su 3 lo ho avuto). Gerusalemme…che dire…bella da vivere qualche giorno ma a me è sembrata un po’ troppo turistica per i miei gusti… ci ho sentito poco di mistico come invece la aspettavo. Di certo è un’esperienza vedere culture che si odiano così profondamente a stretto contatto e apparentemente in pace in questa città. Nella zona vecchia dentro le mura praticamente ad ogni incrocio ci sono poliziotti con i mitra…anche ragazze poco più che maggiorenni. Dalle recensioni avevamo un po’ paura perché si parlava quasi di un coprifuoco dentro le mura la sera dopo una certa ora…io la ho sempre vista molto viva e non ho mai avuto la sensazione di paura camminando tra le strette vie. La sera le vie della parte araba brulicavano di gente che scendevano in strada a mangiare dopo il digiuno diurno causa Ramadan. Noi abbiamo quasi sempre mangiato street food con felafel, carne cotta a bordo strada sulla griglia, patatine e crepes…anche perché i ristoranti li abbiamo trovati molto costosi (in generale la vita a Gerusalemme è costosa). Quando siamo arrivati era Venerdì, quindi siamo andati a Jaffa Gate dove c’è un info point turistico molto comodo che ci ha dato un paio di cartine e tutte le informazioni sulle visite che avremmo voluto fare i giorni seguenti. Dopo un primo giro della città vecchia, anche se non siamo molto religiosi, siamo andati alla prima tappa della Via Dolorosa… cioè la via Crucis; infatti ogni venerdì alle 15 (si parte di fronte alla chiesa della flagellazione, la si trova su google map come church of the condemnation) i frati eseguono la via Crucis facendo tappa ad ogni stazione di quello che si pensa fu il vero tragitto di Gesù quando fu messo in croce: ripeto, non siamo religiosi ma se avete l’occasione di essere lì il Venerdì ne vale la pena. Ovviamente il tutto si conclude con le ultime 5 tappe all’interno del Santuario del Santo Sepolcro, la chiesa costruita dove si presume Gesù fu messo in croce (che è a pochi metri dal nostro ostello). Doccia veloce, per andare a vedere il momento più significativo della settimana al famoso Muro del pianto…infatti il venerdì al tramonto (per la precisione quando appare la terza stella nel cielo) inizia per gli ebrei lo Shabbat (che si conclude il sabato sera), il giorno del riposo..un po’ come la nostra domenica, ma molto più sentita…infatti chiude tutto nella parte ebraica…pure i trasporti, funzionano solamente quelli arabi. È bello sedersi sulla scalinata e guardare la festa che inizia sotto il muro, con vari balli, canti e preghiere. È brutto da dire perché le culture vanno rispettate tutte, ma fanno un po’ ridere con quei vestiti neri e le basettone arricciate. Uscendo su Al-Wad street troverete un fiume di gente, tutti i mussulmani che escono dal monte del tempio dopo la preghiera. Il secondo giorno essendo sabato con tutto il quartiere ebraico chiuso, prendiamo il bus 231 (2 euro) alla stazione della porta di Damasco e andiamo a Betlemme. Dista solo 9 km da Gerusalemme, una ventina di minuti con autobus, ma si cambia stato; si entra infatti in Palestina (o Cisgiordania…o West Bank…), quindi preparatevi ai controlli della polizia che salirà con i mitra sul bus, soprattutto al ritorno. Il bus vi lascerà a circa 10 minuti a piedi dalla famosa Basilica della Natività…dove si presuppone sia nato Gesù: se non fate anche la sim dati israeliana (noi restando solo 3 giorni non l’abbiamo fatta) vi consiglio l’applicazione MAPS.ME molto utile da usare in modalità off line per facilitarvi nel percorso a piedi. Visitiamo quindi la famosa Basilica, facciamo la fila (mezz’oretta) per visitare la grotta della natività… (tutto molto turistico con persone molto maleducate in fila)… poi usciamo e a circa 5 minuti a piedi raggiungiamo la Grotta del Latte… dove si dice che una goccia di latte caduta dal seno di Maria abbia trasformato la roccia da grigia a bianca…; si dice porti bene alle coppie che vogliono avere figli…infatti io ho impedito alla mia ragazza di entrare perché una rompiscatole è già a casa che ci aspetta con i nonni… 😉 . Ci fermiamo a mangiare un kebab nella piazza della basilica e poi torniamo. Diversi taxisti vi proporranno di visitare il palazzo di Erode, il muro (quello che divide Gerusalemme dalla Palestina) e i graffiti di Banksy… ma noi il giorno prima avevamo parlato con un turista che aveva avuto una brutta avventura (aveva concordato 100 shekel per 1 ora di giro, poi il tassista ne voleva 300… litigio e accordo sui 200)… quindi, non avendo voglia di scocciature, abbiamo evitato. Resto della giornata a camminare a caso per la città vecchia e poi prima del tramonto passeggiata sul monte degli olivi per vedere il sole tramontare dietro la città…ne vale la pena questa camminata di 25 minuti (altrimenti con il bus 75). Noi siamo usciti da Lions Gate… all’andata abbiamo costeggiato la strada per poi salire attraverso le tombe del cimitero ebraico che occupa tutta la collina…altrimenti la strada si prende dove c’è la (bellissima) chiesa di Maria Maddalena…comunque se volete mettere sulla mappa…il punto di arrivo è di fronte all’hotel Seven Arches…che è proprio dove vi lascerebbe il bus 75. Tramonto fantastico sopra la spianata delle moschee con il cupolone d’oro illuminato. Il terzo giorno andiamo subito a visitare il Monte del Tempio…o spianata delle moschee…praticamente il simbolo di Gerusalemme con la moschea della cupola d’orata (la cupola della roccia). Questo luogo è stato per anni uno dei posti più contesi al mondo essendo sacro per 3 religioni…per gli ebrei perché qui aveva sede il tempio di HaShem, dove c’era la roccia dove per gli ebrei è stato creato il mondo…distrutto dai romani e di cui resta solo uno dei muri di contenimento…il famoso muro del pianto…; per i cristiani perché nelle scritture Gesù veniva spesso qui…dove si svolsero parecchie dispute con i sacerdoti del tempo; ed infine soprattuto per i mussulmani, che al momento hanno il controllo della zona, perchè secondo la tradizione il profeta Maometto salì al cielo proprio dalla roccia situata all’interno della Cupola nella roccia…; purtroppo questa, come l’altra moschea al-Aqsa, è visitabile solo dai mussulmani. È comunque una tappa obbligatoria se si passa da Gerusalemme…; gli orari per i turisti sono molto ristretti…Venerdì e Sabato chiusa…poi da Domenica a Giovedì dalle 7.30 alle 11……ed in teoria anche il pomeriggio dalle 13,30 alle 14.30… ma forse causa Ramadam quando eravamo noi il pomeriggio non si poteva. Camminata fino al municipio per prendere la metro di superficie…destinazione Yad Vashem… il monumento in memoria dell’olocausto (ultima fermata della metro, Har Herzl). Io pochi mesi fa sono stato ad Auschwitz…quindi forse questo è stato meno toccante rispetto ai posti dove il tutto era successo veramente, ma se avete 2-3 ore che vi avanzano ne vale la pena…con diversi reperti storici e fotografie segnanti… (ingresso gratuito, si paga se si vuole la cartina che è alquanto inutile). Al ritorno siamo scesi alla fermata del Mahane Yehuda Market, un paio di vie (tra le quali una coperta) piene di negozi alimentari dove poter gustare vari cibi locali…i prezzi non sono proprio economici, ma un giretto ci sta. Poi da lì siamo tornati a piedi in una quindicina di minuti. Dopo vari giri per le vie della città vecchia siamo tornati a dormire per l’ultima volta in ostello, domani si torna in Giordania. 8° tappa, si torna ad Amman: i taxi collettivi per Allenby bridge si prendono da Al-Nimeh Taxi…vicino all’hotel Golden Walls…a 2 minuti a piedi dalla porta di Damasco, come all’andata 42+5 shekel a testa. Arrivati al confine si paga la tassa d’uscita da Israele…una bella botta…174 shekel…circa 44 euro a testa… (il confine è aperto dalla domenica al giovedì dalle 7 alle 13, mentre venerdì e sabato dalle 7 alle 10). Molto importante…da questo confine si passa solo se si è già in possesso di un visto giordano…perché non è considerato proprio un passaggio ufficiale (mi han detto che se si ha il jordan pass va bene ugualmente, ma non ve lo assicuro perché noi avevamo già il timbro sul passaporto di 12 giorni prima). Si aspetta poi il solito bus giordano che fa attraversare il ponte per 5 jod…e poi taxi verso il centro (chiedono 35 jod, noi trattando abbiamo preso per 25). Si torna all’Arab tower hotel dove avevamo lasciato la valigia grande senza portarcela per 3 giorni. Arrivare affamati ad Amman di giorno durante il ramadan è un problema…… l’unico posto che abbiamo trovato su suggerimento dell’hotel è il Books@cafè…un ristorante dentro una libreria…un po’ costoso (30 euro in 2 per 2 piatti più acqua), ma veramente ben curato e cibo ottimo. Il giorno successivo abbiamo visitato la Cittadella di Amman… il teatro romano.. .il mercato nella zona della moschea in downtown…acquistato i dolci da portare a casa…e poi taxi prenotato dall’hotel verso l’aeroporto (20 jod)…siamo arrivati alla fine…..

Conclusioni: un gran bel viaggio…13 giorni ma sembra ne siano passati 30 per l’intensità… infatti con il senno di poi io dividerei il tutto in 2 viaggi… 8/9 giorni in Giordania… e poi un altro viaggio in Israele per vedere non solo Gerusalemme ma anche altri posti interessanti… esperienza comunque molto positiva… è un viaggio che si fa una volta nella vita a parere mio… molto bello, ma non ci tornerei una seconda volta… ma questi sono pareri personali. Purtroppo non ho tenuto il conto dei soldi cambiati… ma facendo mente locale dovremmo aver speso sui 1200… forse massimo 1400 euro in 2 in totale tra voli, assicurazione (viaggisicuri sul web), hotel, visti, cibo, autonoleggi e tutte le varie spese per 13 giorni di viaggio… non proprio economico ma di certo molto low cost vedendo i prezzi che sparano certe agenzie viaggi per una settimana.

Bicio27@yahoo.it

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