Giordania in famiglia

Il mio cuore è rimasto lì, nel vostro deserto, con i vostri occhi, con i vostri sorrisi, la vostra cultura. Lì con voi nella vostra meravigliosa terra
Scritto da: fedesevera
giordania in famiglia
Partenza il: 20/11/2013
Ritorno il: 28/11/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Affascinata dalla bellezza oggettiva di Petra e affascinata dai documentari di viaggio e dalle opinioni delle persone che vi sono state, dopo averci a lungo riflettuto… Mamma, prepara le valigie… si va in Giordania.

Ovviamente lei in primis e poi amici e conoscenti ci hanno presi per pazze. “Due donne sole in Giordania, voi siete matte”… e devo dire che ci stavano quasi per condizionare con i loro giudizi e paure, ma ormai fortunatamente i biglietti erano acquistati, si parteee!

Alle 22 partiamo da Roma Fiumicino con un volo Alitalia diretto all’aeroporto di Amman- Queen Alia, con arrivo alle 5 di mattina circa. Armate di forza, coraggio, paura e di tanta curiosità, usciamo dall’aeroporto dirigendoci all’area taxi, dove dividiamo il taxi con un’altra coppia e per 5JD a persona e in mezz’ora arriviamo alla stazione Abdali dalla quale alle 6.30 parte il pullman della Jett (compagnia di trasporti giordana) diretto al villaggio di Wadi Musa; costo del biglietto 9JD, durata 3h, con sosta in un’area di servizio. Lasciata la città di Amman, si attraversano stradine con piccoli paesini, e si percorre la loro autostrada nel bel mezzo del deserto, tutto ciò che si vede è solo sabbia molto chiara e quà e là, come funghi spuntano quelli che dovrebbero essere dei bar e dei meccanici. Il pullman della Jett ci lascia davanti al centro visitatori di Petra. Con 2JD il taxi ci porta al nostro albergo (2notti JD 50 tot per due persone colazione inclusa) sito a 5 minuti in macchina dall’entrata per Petra. Ci rifocilliamo e partiamo per lasciarci emozionare da quella che è una delle sette meraviglie dei mondo. Rimaniamo un po’ meno “emozionate” dal prezzo: 50JD per 1 giorno, 55JD per due giorni, 60JD per tre giorni; le riduzioni studenti riguardano solo chi studia in Giordania per i quali il prezzo del biglietto è di 1JD! Prendiamo i biglietti per due giorni. Entriamo e vedere queste strutture imponenti, ancora cosi intatte, spuntare dalle montagne, tutto tenuto cosi bene, camminiamo per circa una mezz’ora contornate da queste montagne rosa, già sono proprio rosa… quando ad un tratto, iniziamo ad intravedere il Siq, quella che è poi l’icona classica di Petra, arrivate lì davanti, rimaniamo per un attimo senza respiro, estasiate ed incredule. Procediamo avanti per ammirare le altre tombe, mentre camminiamo, veniamo “torturate” dalle continue ed incessanti richieste di beduini che vogliono farci girare Petra a dorso di un asino o di un cammello, ma noi vogliamo girarcela per bene a piedi! Cosi andiamo ancora avanti e arriviamo all’inizio degli infiniti gradini che portano al Monastero… iniziamo a camminare e sembra non si arrivi mai. Ecco un difetto che spegne quest’atmosfera tra il magico e il mistico, sono quei poveri asinelli, costretti a trasportare i turisti, passando su tutti gli 800 gradini che conducono al Monastero, e molti sembrano in punto di non farcela, poverini asinelli sfruttati! Questa salita per tutti questi 800 gradini ci è costata tanta tantissima fatica, ma arriviamo davanti ad un altro immenso spettacolo, che ammiriamo comodamente sedute mentre sorseggiamo il loro squisitissimo tè alla menta. Dispiaciute riscendiamo, una cena veloce con un kebap e poi alle 20.00 appuntamento al Centro visitatori per Petra by night ( costo 15JD, durata 2h). Sconsiglio questa esperienze molto deludente, suggestiva l’atmosfera del Siq pieno di lumini, il tè da sorseggiare mentre si è seduti su dei tappeti tutti insieme, ma per il resto non ci è piaciuto, esperienza troppo turistica.

secondo giorno

Prendiamo un taxi (15JD) che da Wadi Musa ci porta a Piccola Petra (20min) aspettandoci fuori Piccola Petra, dandoci un’oretta e mezza per vedere anche quest’altra meraviglia. Appena entrate, come al solito essendo palesemente occidentali, due beduini, ci vengono incontro suonando il loro flauto, e ci spiegano tutti i dettagli di Piccola Petra, ci portano a bere un caffè nel punto panoramico; torniamo indietro verso il nostro taxi, e nel salutare le nostre due guide, chiediamo quando dovessimo pagarli e quando ci vedono tirare fuori il portafogli si arrabbiano e fanno per andarsene senza nemmeno salutarci, affermano di offendersi, perchè loro lo fanno col cuore, per far si che i turisti vengano anche a Piccola Petra, che non si perdano anche quest’altra perla della Giordania.

terzo giorno

E’ la mattina del terzo giorno, sono le 6 e il piccolo pullman ( prenotarlo almeno il giorno prima,costo 6JD, vi viene a prendere all’ hotel ad un orario prestabilito, noi abbiamo chiesto di prenotarlo all’hotel) arriva al nostro hotel, direzione Wadi Rum. Viaggio della durata di 2 ore, arriviamo al meeting point dei tour operator del deserto, munitevi di stampa della prenotazione se prenotate un tour online, la quale vi verrà chiesta per proseguire poi fino al centro visitatori. Consiglio di prenotare il tour nel deserto quando si è in Giordania, oppure di contattare online il Bedouin Meditation Tour, veramente economico 35JD comprensivi di tour nel deserto in jeep, con varie fermate, cena, colazione al villaggio beduino, notte in tenda e ritorno la mattina al centro visitatori. Il nostro gruppo era formato da 8 persone. Ekhab ( la nostra guida) ci ha proposto di far anche un tratto con il cammello, così contrattando il prezzo, partendo da 10 JD per persona, ci accordiamo ad 8JD così partiamo con il cammello, per un’ora dal centro visitatori fino alla sorgente di Lawrence, esperienza fantastica. Verso le 4 arriviamo poi al villaggio, dove ci mettiamo su un’altura ad ammirare il magico tramonto, creando un’atmosfera suggestiva il sole va a spegnersi, facendo anche mutare il colore delle montagne che da un bel rosso corposo, diviene un terra bruciata. Dalla stessa altura la mattina alle 7 ci affrettiamo per non perderci l’immenso spettacolo dell’alba. La sera ceniamo tutti insieme nella tenda adibita alla mensa, piatti tipici beduini, squisiti e tutti insieme ci sediamo davanti ad un camino a sorseggiare del tè fumando la shisha.

Purtroppo anche questa esperienza è finita, a malincuore salutiamo tutti coloro che ci hanno accolto nel loro piccolo villaggio, le donne che si sono occupate della cucina semplicemente divina. Ci siamo innamorate del deserto, e forse più che del loro deserto, dei loro occhi. Occhi non molto grandi, ma così intensi, resi ancora più intriganti dalla tonalità nera del loro kajal naturale, usato più dagli uomini che dalle donne, e quella luce e tranquillità che trasmettono. A malincuore, dobbiamo proseguire.

quarto giorno

Così, giunte al quarto giorno, siamo davanti al centro visitatori del Wadi Rum, prendiamo un taxi per Aqaba (costo 6JD a persona, se si vuole andare fino alla frontiera sono 10JD). Aqaba è una cittadina del Mar Rosso, comoda per chi vuole attraversare il confine ed andare in Israele entrando da Eilat, dicono sia una delle frontiere più facili.

Abbiamo prenotato l hotel nella parte meno turistica della città, quella chiama “south beach”, dove c’è il centro della cittadina, oltre che l’utilissimo capolinea dei pullman della Jett. Il receptionist dell’hotel ci sconsiglia di andare in spiaggia a South beach, come anche il taxista che ci ha condotto all’hotel. Un taxi per a/r da South beach a North beach costa intorno ai 15JD, poi però si deve pagare anche l’entrata alla spiaggia, perchè a North beach non c’è nulla fuorchè stabilimenti. Dicono che per gli appassionati di snorkeling sia meglio North Beach. Noi decidiamo di non dare ascolto ai consigli che ci danno, cosi giriamo per le viuzze di South beach. Poi giungiamo alla spiaggia,molto diversa dalle nostre, tutta bordata da tavolinetti con ombrelloni dove orde di uomini sono sedute, mentre sorseggiano del tè o caffè e fumano la shisha. Anche qui a South beach si puo fare un’uscita in barca con le glass boat per ammirare i fondali marini, con i mille pesci, spugne e coralli! Cosi per 15JD tot, saliamo per mezz’ora su una glass boat, e pur non essendo grandi amanti del mare, dobbiamo dire che ne è valsa la pena, fondali spettacolari, peccato solo l’inciviltà dei turisti che gettano qualsiasi cosa in mare!

Poi attorniate da sguardi languidi degli uomini seduti a tavolino, sfidiamo la sorte mettendoci in costume per far un riposino sotto al sole, e…contro ciò che ci avevano detto, ancora siam vive!

quinto giorno

Quinto giorno, alle 7 circa andiamo alla stazione Jett e prendiamo il pullman per Amman. Consiglio di prendere i biglietti il giorno prima, poichè questi pullman sono sempre pieni. Costo del biglietto 9JD. Appena arrivate ad Amman, alla stazione sud prendiamo un taxi per andare all’hotel e rimaniamo stupite dal traffico che c’è nel centro città, macchine ovunque ferme immobili nel traffico, clacson che suonano da ogni dove, ci scappa una risata quando il nostro taxista dopo svariati colpi di clacson, tira fuori la testa dal finestrino e inizia a fischiare con il fischietto, forse nel tentativo di farsi sentire?!? purtroppo non riscuote il risultato desiderato!

Per le viuzze del mercato, giriamo fra gli innumerevoli banchi di frutta e verdura geometricamente disposta, tra i banchi di kefiah, datteri, fichi. sigarette, pane, quando poi da lontano si vede una fila davanti ad una bancarella… pensiamo servano qualcosa si buono e particolare, ed invece siamo davanti ad un’antica farmacia araba ancora funzionante.

Amman è piccolina si vede davvero in poche ore a piedi. Il giorno a pranzo proviamo il famoso kebab da Reem, il Kebab! La sera decidiamo di uscire, rimanendo però nelle vicinanze del nostro hotel, sito a 2min a piedi dalla Cittadella (JD 70,una doppia per 2notti a colazione inclusa) così per caso entriamo in quello che è il ristorante dell’Amman Basha Hotel, pur non essendo molto ispirate. Ci sembra carino, pulito, economico e tranquillo, così mangiamo dell’ottimo pollo. Poi alle 21, a nostra insaputa e con grande sorpresa, vediamo i camerieri spostate sedie e tavoli, la musica si alza: si aprono le danze. Danza tipica giordana, molto bella perchè in gruppo con le loro musiche. Veramente bella esperienza e divertente. Abbiamo conosciuto tante persone del posto e tante dalla più disparate parti del mondo. Siamo state così bene, tanto da tornarci anche la sera dopo.

sesto giorno

Sesto giorno, taxi collettivo per Jerash. Dopo la nostra prima esperienza-shock dei taxi au louage tunisini, ci prepariamo al peggio, e ci dirigiamo verso la stazione nord di Amman dalla quale partono i taxi collettivi per Jerash ed Irbid, per 850fil a tratta a persona, saliamo su questo pullmino da una decina di posti e in un’ora siamo davanti al centro visitatori di Jerash. L’antica Gerasa romana è davvero magnifica e ben conservata, serve una mezza giornata per vederla tutta bene. Costo del biglietto d’entrata 8JD. Attenzione solo ad alcuni del posto che abbastanza insistentemente si propongono come guide, per 20JD, noi rifiutiamo e ci affidiamo alla nostra Lonely Planet.

Purtroppo la nostra esperienza finisce, alle 3 di notte prendiamo il taxi per l’aeroporto.

Saremmo rimaste volentieri. La Giordania ci ha rapite, ci hanno rapite gli occhi neri, i profumi delle spezie, il forte odore di smog dovuto alle troppe auto in città, i sorrisi dei beduini, quei denti bianchi, le montagne rosse, le dune di sabbia fina e rossiccia.

Abbiamo lasciato un gran pezzo di cuore nel deserto, promettendoci di tornarci, molto presto. Abbiamo lasciato conoscenze, amicizie, splendide chiacchierate, persone umili, incuriosite da noi occidentali e dal fatto che viaggiassimo sole, spesso dai più anziani la domanda comune era ” Vostro marito dov’è?”, persone colte, intelligenti, pronte sempre ad aiutarti, con gesti, disegni, persone speciali nel loro essere semplici.

E’ un Paese estremamente sicuro, la popolazione è disponibile ed aperta verso il turismo, sempre pronti ad aiutare non appena vedono in difficoltà.

Arrivederci Giordania…



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