Estate Giapponese

Un mese immersi nell'estate giapponese tra templi, festival, e tanti posti fantastici.
Scritto da: globetrotterBat
estate giapponese
Partenza il: 29/07/2018
Ritorno il: 01/09/2018
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Note generali:

Periodo: 29/07/18 – 01/09/18

Persone: 2 (io e mia sorella), + 3 amici che si sono uniti per circa 20 giorni

Itinerario: Tokyo-Kamakura-Nikko-Hiroshima-Miyajima-Okunoshima-Osaka-Nara-Himeji-Kobe-Koyasan-Kyoto-Kinosakionsen-Nagoya-Kiso Valley-Gujohachiman-Takayama-Shirakawago-Kanazawa-Fujisan-Tokyo

Totale speso a testa: più o meno 1535€ escluso il volo (contando un cambio di 1€=125~129y)

Volo: 473€ volo a/r China Eastern Roma->Shanghai->Tokyo

Consigli vari:

-Prenotate i trasporti in anticipo! Noi abbiamo dovuto dividerci nei viaggi in Willerexpress perchè i posti erano finiti con mesi di anticipo.

-Prenotate il bus per il Fujisan in largo anticipo! Noi non l’avevamo fatto, pensando di decidere all’ultimo il giorno seguendo il meteo, invece gli autobus si riempiono con settimane di anticipo. Prenotate prima e tentate la sorte.

-Non fidatevi del meteo per il Monte Fuji, il giorno in cui siamo andate noi era previsto un temporale e invece abbiamo trovato un tempo splendido, non c’era neanche una nuvola.

-Se volete pasti economici i convenience store (conbini) sono vostri amici. Hanno di tutto e molti hanno anche tavoli dove mangiare i pasti appena acquistati.

-Catene economiche che abbiamo apprezzato particolarmente: Coco’s Curry (riso col curry, 600-1000y per un piatto enorme, o +-500y per un “half plate” se non avete tanta fame), Yoshinoya, Sukiya, Matsuya (gyudon e riso al curry, 370-500y per diversi piatti), Marugame Seimen (udon, +-700y per un piattone di udon e qualche tempura).

-Per gli alberghi ci siamo affidati sempre a Agoda e Booking: prenotando con un po’ di anticipo si trovano anche ostelli economici.

-Purtroppo i trasporti costano parecchio in Giappone, quindi quando possibile conviene acquistare dei pass. Noi ne abbiamo usati diversi, tra cui il Willer Express pass da 3 giorni (12500y) e il Seishun 18 (11850y).

-Il Giappone è un paese sicurissimo, e i giapponesi sono gentilissimi e cercheranno sempre di aiutarvi quando sarete in difficoltà. Non fatevi problemi a chiedere aiuto.

-Ho visto che ovunque è consigliato noleggiare un wifi portatile durante il viaggio, ma noi non lo abbiamo preso e siamo sopravvissuti benissimo senza: in quasi tutte le città c’è il wifi gratuito, sopratutto nelle zone turistiche, e ovviamente anche tutti gli ostelli offrono il wifi.

Diario di Viaggio:

29/07, 30/07 – Trieste-Roma-Shanghai-Tokyo

Partiamo da Trieste la mattina con un treno regionale fino a Mestre e poi Italo fino a Roma Termini, e da lì lo shuttle Terravision per l’aeroporto di Fiumicino.

Partiamo con un volo China Eastern alle 21.10, che arriva a Shnghai Pudong alle 14.35 del giorno dopo, e lì prendiamo il secondo volo alle 17.20 per Tokyo Haneda.

Arriviamo a Haneda alle 21.20, dopo quasi due giorni di viaggio, stanche ma soddisfatte. Carol aveva scoperto poco prima di partire di avere il passaporto in scadenza, e aveva il terrore di esser rimandata casa alla dogana, quindi siamo felicissime di essere entrate in Giappone senza problemi!

All’aeroporto ritiriamo dei soldi all’ATM e poi prendiamo il Tokyo Monorail e poi l’Asakusa Line (570y a testa), scendiamo a Nishi-Nippori e ci dirigiamo al nostro ostello, grazie ad un ragazzo giapponese che si ferma a chiederci se abbiamo bisogno di aiuto e ci indica la direzione giusta (fin dal primo giorno ci sorprende la gentilezza e cordialità dei giapponesi!).

L’ostello per la notte è il Oakhostel Cabin (1534y per capsula in dormitorio misto), molto carino con i suoi dormitori in stile “capsule hotel”. Lasciati gli zaini usciamo a cenare: prendiamo qualche stuzzichino al Family Mart là vicino e poi ci fiondiamo a dormire, stanchissime.

31/07 – Tokyo

La mattina lasciamo l’ostello armate di zaini (questa sera arrivano i nostri amici e abbiamo prenotato un appartamento su Airbnb), che lasciamo in un coin locker (500y per un locker medio) nella stazione di Shinjuku.

Dalla stazione partiamo a piedi in direzione Roppongi, seguendo molto alla larga le indicazioni di Maps.me, per fare una passeggiata ed esplorare zone casuali di Tokyo.

Facendo questo capitiamo senza saperlo all’entrata dell’Akasaka Palace (gratis per gli studenti), dove le guardie ci intimano con entusiasmo di entrare. Si tratta della “State Guest House”, dove alloggiano i più importanti leader e funzionari in visita a Tokyo. Noi visitiamo solo il giardino e l’esterno del palazzo, particolare per la sua architettura occidentale così in contrasto col resto della citt: è stata una bella visita a sorpresa.

Proseguiamo la nostra camminata fino a Roppongi Hills, la famosa “città dentro alla città”. Si tratta di un complesso di edifici (in particolare un grattacielo enorme) con dentro di tutto, da un asilo a un museo a degli uffici… Noi ci limitiamo a fare un giro dall’esterno, capitando in mezzo a una mostra di Doraemon a grandezza naturale. Poi facciamo un giro nelle vie circostanti alla ricerca di un posto dove pranzare.

Da Roppongi ci dirigiamo, sempre a piedi, al Sengaku-ji), tempio un po’ furoi mano dove si trovano le tombe dei 47 Ronin. Il tempio (visto solo dall’esterno) e il piccolo cimitero non sono niente di speciale ma l’atmosfera che si respira è molto rilassante, essendo il posto praticamente vuoto.

Dopo qualche attimo di riposo andiamo a prendere la metro per Tsukijishijo, dove scendiamo per andare a vedere la decadente Nakagin Capsule Tower e poi l’orologio gigante della Ghibli, che si trova dentro all’edificio della Nippon Television. Poi ci dirigiamo a Ginza, dove rilassiamo i piedi stanchi nel giardino sul tetto del centro commerciale Ginza Six, dove grazie a un’installazione temporanea ci godiamo le illuminazioni cangianti e una musica molto rilassante.

Dopo un breve giro per la via principale di Ginza prendiamo il treno fino a Shinjuku, facciamo un breve giro per Kabukicho e ceniamo in un ristorantino nei dintorni. Poi passiamo a prendere gli zaini e prendiamo il treno verso il nostro appartamento a Nakano (gratis, grazie ai buoni Airbnb), dove ci dovremo trovare con i nostri amici in arrivo dall’aeroporto.

E qui inizia la prima grande avventura del nostro viaggio, perchè l’appartamento è introvabile. Ci mettiamo quasi un’ora a trovare l’isolato indicato da Airbnb (con tanto di Maps.me e Google Maps che ci danno indicazioni discordanti), e a trovarci con i nostri amici che ci hanno messo altrettanto tempo a trovare il posto. Lungo la strada loro hanno conosciuto una ragazza italiana che abita a Tokyo, che ci aiuta a cercare l’appartamento senza molta fortuna. Troviamo il numero civico, che corrisponde non a uno ma a quattro palazzine diverse, ma nessuna di loro sembra corrispondere all’appartamento da noi prenotato, e non troviamo nessuna chiave nelle rispettive cassette postali. La ragazza chiama anche il suo ragazzo Daisuke, giapponese, che viene ad aiutarci, ma anche lui non ha idea di dove sia il nostro appartamento: scopriamo che la padrona di casa ci ha dato un indirizzo incompleto, perchè in Giappone ogni palazzina ha un nome che non ci è stato dato. Alla fine, dopo aver inutilmente provato a contattare la proprietaria (ormai sono le 2 di notte passate), accettiamo con molto imbarazzo l’ospitalità dei ragazzi, che ci invitano a passare la notte da loro.

01/08 – Tokyo

Ci svegliamo la mattina con una buona notizia: il nostro ospite ha chiamato la proprietaria di casa che gli ha detto il nome del palazzo, per cui ci dirigiamo di nuovo all’isolatio di ieri e finalmente troviamo il palazzo giusto. Dobbiamo però contattare di nuovo la proprietaria perchè ci manca la passwordper apreire il cancello, e poi finalmente riusciamo a entrare nell’appartamento!

Dopo aver sistemato i bagagli ci mettiamo in cammino verso Shinjuku, fermandoci da Sukiya per un pranzo veloce. La nostra prima tappa è il Metropolitan Government Building, da cui ci godiamo la vista di Tokyo dall’alto.

Poi andiamo a Yoyogi Park, passando anche a visitare il tempio Meiji Jingu, e usciamo dal parco per andare alla coloratissima Takeshita-dori di Harajuku, dove io, Carol e Anna decidiamo di comprarci il famoso Rainbow Cotton Candy (enorme e pure buono!).

Passando per Omotesando, via piena di negozi di moda, arriviamo a Shibuya dove, dopo un breve incontro con Hachiko, saliamo allo Starbucks per osservare il famoso grande incrocio in azione: sempre affascinante.

Facciamo un giro per le luminose vie di Shibuya, fermandoci a mangiare un buonissimo ramen per cena, e poi facciamo una bella passeggiata fino al nostro appartamento.

02/08 – Kamakura

A causa del sonno arretrato oggi ci svegliamo tardissimo e usciamo di casa alle 13 passate.

Andiamo di corsa alla stazione di Shinjuku da cui prendiamo il treno per Kita-Kamakura (920y), da cui faremo una passeggiata per arrivare al Grande Buddha. Arriviamo alle 15.15 e ci fermiamo a comprare il pranzo in un convenience store, poi una gentile signora ci dice che il tempio del Daiutsu chiude alle 17 e noi entriamo nel panico.

Ci incamminiamo lungo il Daibutsu Trail, piuttosto di fretta visto i margini brevi, godendoci comunque l’atmosfera di calma e la natura (siamo completamente soli). Alla fine arriviamo in anticipo al Grande Buddha (200y), ci rilassiamo un po’ nel retro del tempio e poi facciamo un po’ di foto alla imponente statua, bellissima. Incontriamo un simpatico signore giapponese che si offre di farci qualche foto col Buddha: finisce per farci un intero servizio fotografico, facendoci posare con la statua in mille modi diversi! Dopo qualche foto scattata anche col signore e un saco di ringraziamenti lasciamo il tempio per dirigerci in spiaggia, dove facciamo un breve bagno (l’acqua è caldissima!), prima di fare una passeggiata per il centro di Kamakura, arrivando fino al tempio Tsurugaoka, molto carino illuminato la sera, e poi correre alla stazione di Kamakura a prendere il treno (920y).

Arrivati a Shinjuku andiamo a cenare e corriamo a comprare un regalino per i ragazzi che ci hanno ospitato l’altro giorno, con cui ci troviamo poco dopo.

Insieme facciamo un breve giro al Golden Gai, dove purtroppo tutti i localini sono pieni, e poi decidiamo di andare al Karaoke (+-1300y all’ora), dove ci sgoliamo e beviamo a volontà (grazie formula all-you-can-drink!). Poi prendiamo due taxi per l’appartamento, e andiamo a dormire soddisfatti.

03/08 – Tokyo

Oggi ci svegliamo presto, prendiamo i bagagli (purtroppo l’appartamento era libero solo per 3 notti), e ci dirigiamo alla stazione di Shinjuku. Lasciamo i bagagli nei coin locker, portandoci dietro solo il necessario per la grande avventura del giorno: scalare il Monte Fuji!

Peccato che arrivati alla stazione degli autobus scopriamo che sono tutti, ma proprio tutti (e ne parte quasi uno all’ora!), al completo. Avevamo previsto qualche difficoltà non avendo prenotato, ma a un info point c’era stato detto che facendo un giro più lungo sarebbe stato possibile arrivare. Invece niente.

Sconsolati ci precipitiamo a prenotare dei biglietti per il giorno del nostro ritorno a Tokyo, ma purtroppo dovremo farlo separatamente, dato che i nostri amici finiranno il viaggio prima. Torniamo ai coin locker ad alleggerire i nostri zaini, e poi prendiamo la metro per Asakusa, dove ci perdiamo a passeggiare tra i negozietti di souvenir e assaggiamo fin troppi dolcetti. Ci fermiamo a visitare il Senso-ji, poi ci lasciamo trascinare dentro a uno dei famosi Owl Cafè (1000y): si tratta di un appartamento trasformato in foresta, pieno di gufi e altri animali, molto carini ma facevano decisamente un po’ pena confinati lì.

Usciti dal cafè ci facciamo una passeggiata fino a Akihabara, il famoso quartiere dell’elettronica. Lungo il percorso troviamo pure una piccola festa di quartiere, dove ci fermiamo per qualche minuto prima di continuare.

Passeggiando ci godiamo l’aria folle di Akihabara: con luci, musica, anime e manga ovunque (e anche una buona dose di perversione!, è uno dei nostri posti preferiti a Tokyo.

La sera prendiamo il treno per Shinjuku, dove ceniamo da Coco’s Curry prima di andare a cercare il nostro rifugio per la notte: infatti per stanotte non abbiamo prenotato un albergo, decidendo invece di provare uno dei famosi Manga Cafè giapponesi. Il primo a cui andiamo è pieno, ma ce ne indicano un altro là vicino che ha posto per noi: è un posto di sei piani, enorme. Ci danno due “camere doppie” in 5, e andiamo a sistemarci (1400y + 100y per la doccia).

Avevo letto su internet come i Manga Cafè fossero un’ottima (ed economica) alternativa agli hotel in Giappone, ma alla fine non ne vale la pena: costano quanto un ostello e sono decisamente più scomodi. Bocciati.

04/08 – Nikko

Ci svegliamo in fretta e furia alle 6.30 per andare a vedere il mercato di Tsukiji nel pieno dell’azione. Arrivati in zona scopriamo che in realtà si potrà accedere appena alle 11! Decidiamo di non aspettare, perchè i nostri amici devono lasciare Tokyo stasera e abbiamo ancora tante cose da fare: dopo un breve giro per le bancarelle che lo attorniano, ci dirigiamoad Asakusa per prendere il treno per Nikko (2000y Tobu Nikko Pass).

Arriviamo a Nikko per le 12.30, dopo 4 cambi di treno, e dopo una capatina al Family Mart per pranzo prendiamo la navetta che ci porta all’area dei templi. Vediamo la maggior parte dei templi solo da fuori, ma entriamonel grande Toshogu Shrine (1300y), molto bello e affascinante. Dopo la passeggiata fino al Mausoleo di Tokugawa torniamo indietro verso il caratteristico Shinkyo Bridge, e poi di corsa verso la stazione, dato che dobbiamo tornare presto a Tokyo per essere sicuri che gli altri non perdano il bus.

Dopo una breve cena da Yoshinoya e la caccia ai coin locker a Shinjuku (la stazione è enorme!) ci separiamo: i nostri amici vanno a prender il bus per Okayama, noi due torniamo al Manga Cafè di ieri dove ci becchiamo la stanza VIP, l’unica rimasta libera (1800y).

05/08 – Tokyo

Ci svegliamo con calma e prendiamo il treno per andare al Giardino Rikugien (300y). Il giardino è veramente molto bello (il più bello che vedremo in tutto il viaggio), ed essendo la prima domenica del mese ci sono dei volontari che fanno le guide gratis. Il nostro volontario, un simpatico uomo di mezz’età, ci spiega molte cose sulla storia e sulla vegetazione del giardino, rendendolo ancora più interessante. Inoltre vista la poca gente e i suoni della natura il luogo è terribilmente rilassante, potrei passarci ore!

Uscite dal giardino facciamo una passeggiata verso Ueno, cercando disperatamente (e senza risultato) un posto dove pranzare. Nella nostra ricerca del cibo finiamo per vedere l’intero parco di Ueno, con i suoi bei templi, laghetti di ninfee, e spettacoli da strada. Uscite dal parco ci concediamo finalmente un buon udon da Marugame Seimen. Dopo pranzo facciamo un giro al mercato di Ameyoko, dove ci divertiamo a fare un purikura (400y) e torniamo un’oretta al karaoke (902y all’ora con un drink), prima di tornare a Shinjuku.

Prendiamo gli zaini dai coin locker e andiamo alla vicina stazione dei bus, dove compriamo la cena e la colazione per domani al Family Mart dentro alla sala d’attesa, e finalmente prendiamo il nostro Willer Express per Hiroshima. L’autobus è bellissimo, con sedili comodi e molto silenzioso, per cui dormiamo benissimo!

06/08 – Hiroshima

Arriviamo a Hiroshima puntuali verso le 9. Oggi è l’anniversario della bomba atomica, e ci sono un sacco di cerimonie e conferenze tutto il giorno.

Noi vogliamo andare a un incontro con tre hibakusha (sopravvissuti) che inizia alle 10, quindi ci affrettiamo a prendere il tram che ci porta al parco della memoria. Percorriamo il parco di corsa e arriviamo al Conference Center in tempo. Le testimonianze dei sopravvissuti sono molto interessanti e toccanti, e abbiamo anche la possibilità di parlare direttamente con loro e fare domande, imparando molte cose nuove. Finita l’incontro facciamo un giro per la Conference Hall, dove troviamo una bellissima mostra di disegni di alcuni liceali bravissimi!

Andiamo in fretta e furia a lasciare i bagagli nel nostro ostello Mange Tak (24€ a notte, ma noi ne paghiamo 6€ grazie a un coupon), e poi ci ricongiungiamo ai nostri amici, che sono appena arrivati da Okayama.

Visitiamo l’emozionante e informativo Museo della Pace, dove purtroppo una parte dell’esposizione è in ristrutturazione, e poi passiamo il pomeriggio passeggiando nel Parco della Memoria.

La sera compriamo una lanterna e scriviamo una dedica, aspettiamo in riva al fiume l’arrivo del buio, poi ci mettiamo in fila per posare la nostra lanterna sull’acqua: vdere tutte queste lanterne colorate scorrere lungo il fiume e davanti all’A-Dome è bellissimo.

Andiamo a cena da Matunoya, un posto poco lontano che serve per lo più fritti, e poi torniamo ad osservare lo spettacolo ancora un po’, prima di dirigerci verso l’albergo.

07/08 – Miyajima

Oggi ci svegliamo all’alba per andare a prendere il treno per Okunoshima, che parte alle 7. Arriviamo in stazione, compriamo i biglietti, li timbriamo, e poi scopriamo che i treni per Tadonoumi (da cui parte il traghetto per l’isola) sono tutti annullati a causa del recente alluvione. Per fortuna quando spieghiamo al ticket office il nostro errore ci ritornano i soldi. Passiamo quasi due ore a cercare un piano B, dato che senza Okunoshima abbiamo un’intera giornata da riempire, finchè in un info point ci dicono che esiste un autobus che può portarci a Tadonoumi, ma che è appena partito. Decidiamo quindi di andare a Miyajima oggi e a Okunoshima domani.

Compriamo il pass bus+traghetto (420y) all’info point accanto alla stazione dei tram, prendiamo un bel pranzo al sacco alla panetteria Little Mermaid accanto alla stazione, e poi ci mettiamo in cammino per il porto.

Un’oretta dopo arriviamo sull’isoletta e, dopo un appassionante incontro coi cervi, ci mettiamo in cammino verso la cima del Monte Misen.

Arriviamo in cima grondanti di sudore, a causa del caldo e il dislivello, e ci fermiamo a pranzare e a riposare un po’ godendoci la bellissima vista.

A ritorno ci fermiamo a visitare il grande tempio Daishoin, dove troviamo alcuni sottotempli proprio belli, e poi ci perdiamo a passeggiare tra le stradine piene di negozi, ad accarezzare gli adorabili cervi e a osservare il bellissimo spettacolo del torii sommerso nel tramonto.

Verso le 19 prendiamo il traghetto per tornare a Hiroshima, ci fermiamo a cena a un Family Mart, e poi dritti all’hotel.

08/08 – Okunoshima

Oggi per fortuna siamo riusciti ad arrivare a Tadonoumi, dopo circa 3 ore di autobus (2980y). Compriamo i biglietti del traghetto (620y) e del cibo per i conigli al porto, e mentre aspettiamo il traghetto veniamo intervistati da una signora che sta facendo un reportage sull’Isola dei Conigli.

Approdati sull’isola veniamo accolti da decine di coniglietti adorabili. Perdiamo un po’ di tempo a cibarli e accarezzarli, poi ci dirigiamo con calma verso una spiaggia vicina, fermandoci a guardare i monumenti ai caduti per il gas letale prodotto in quell’isola in passato.

Passiamo qualche ora in spiaggia a rilassarci coi conigli, ma presto ci tocca tornare al traghetto: purtroppo ci sono pochi autobus disponibili e gli orari sono quelli che sono.

Tornati a Hiroshima facciamo una breve visita al castello da fuori, molto carino illuminato la notte, epoi torniamo al ristorante della prima sera aìa cenare. Dopo un salto all’ostello per prendere i bagagli andiamo ad aspettare il nostro secondo autobus notturno, che ci porterà a Osaka.

09/08 – Osaka

Arriviamo la mattina presto ad Osaka e ci dirigiamo al nostro hotel a lasciare gli zaini.

L’hotel Shin Imamiya (1500y) è in un’ottima posizione, attaccato alla stazione, ma non regge il confronto con gli altri ostelli che troveremo durante il viaggio.

Ci dirigiamo al parco Tennoji e visitiamo il tempio Shitennoji, dove abbiamo potuto osservare un lato più religioso del Giappone: i templi che avevamo visitato finora erano per lo più luoghi turistici, mentre in questo troviamo solo persone del luogo e sacerdoti che intonano canti ed eseguiscono cerimonie.

Ci dirigiamo poi al giardino Keitakuen (300y) a rilassarci e perdere un po’ di tempo: il giardino è carino ma non tanto ben tenuto.

Mentre aspettiamo l’ora del check-in ci dirigiamo al castello di Osaka, che vediamo solo da fuori,e dopo una pausa pranzo da Coco Curry ci dirigiamo finalmente all’hotel, distrutti.

La sera, grazie a dei buoni Airbnb, partecipiamo a un’esperienza per cucinare takoyaki. L’esperienza è molto carina e divertente,ma nessuno di noi ne esce molto amante dei takoyaki!

Torniamo all’ostelo a piedi facendo un piccolo giro a Namba, il quartiere “in” di Osaka, e ci buttiamo finalmente a letto.

Rispetto alle altre città giapponesi ho trovato Osaka più bruttina, sporca e poco curata, ma anche qui ci sono dei bei posti da visitare.

10/08 – Nara

La mattina ci dirigiamo a Nara con la Kintetsu Line (560y). Lasciamo gli zaini all’Oak Hostel (1892y), molto carino e in centro, e poi andiamo a mangiare in un piccolo ristorantino là vicino dove proviamo un pasto tipico giapponese.

Poi ci avviamo al grande parco di Nara, dove facciamo il primo incontro con i bellissimi cervi. Facciamo un giro per il parco, visitando tanti bei templi, e arrivimo al Todaiji, dove ci divertiamo a passare attraverso la “narice del Buddha” e vediamo il bellissimo Daibutsu.

Andiamo a riposarci un’oretta all’ostello e poi usciamo a vedere il festival delle candele che si tiene in questo periodo. Troviamo tante bancarelle di cibo, a cui soccombiamo presto, e la città e il parco disseminati di luci: bellissimo.

Purtroppo già alle 22, fin troppo puntuali, i volontari iniziano a spegnere le candele e così torniamo in albergo a riposare.

11/08 – Nara

La mattina presto andiamo al parco a vedere il Summer Shiyakose, evento in cui un suonatore di corno chiama i cervi a mangiare: ne arrivano tantissimi, compresi tanti cuccioli, è uno spettacolo bellissimo.

Visitiamo il giardino Yoshikien e poi ci dirigiamo al quartiere antico di Nara. Passeggiando tra le stradine troviamo un negozio che vende bei Yukata a basso prezzo, e finiamo per comprarcene uno ognuno! I commessi sono molto simpatici, ci fanno provare diversi modelli e ci insegnano a indossarli nel modo giusto (è piuttosto difficile!).

Passeggiamo euforici per la città nei nostri nuovi yukata, ci fermiamo a pranzare e poi torniamo all’ostello, dove ci cambiamo e prendiamo i bagagli per tornare a Osaka.

La sera proviamo a rimetterci gli yukata, e dopo molti tentativi riusciamo a combinare un lavoro decente. Passiamo a cenare da Yoshinoya prima di andare a Dotonbori, dove ci fermiamo qualche tempo a vedere il Matsuri che si tiene quella sera: non molto grande, ma è bello vedere le persone che danzano in gruppo vestiti da festa. Passeggiamo ancora un po’ per le strade di Dotonbori e poi camminiamo fino all’albergo.ù

12/08 – Himeji e Kobe

La mattina andiamo in stazione, compriamo i nostri pass per il giorno (quattro Kansai Area Pass (2300y) e un Seishun 18 (11850y), che servirà più avanti a me e a mia sorella), poi ci dirigiamo alla stazione di Osaka e da lì a Himeji. Usciti dalla stazione vediamo subito il castello da lontano.

Ci avviciniamo: il famoso “airone bianco” è proprio bello e imponente. Decidiamo di non entrare dentro, dato che abbiamo letto che non c’è molto da vedere all’interno, ma facciamo un giro dei dintorni e poi ci dirigiamo al giardino Kokoen (300y). Dentro ci sono nove giardini diversi, alcuni più carini di altri. Lo troviamo comunque bellino, e passiamo parecchio tempo dentro a rilassarci.

Poi torniamo alla stazione, guardandoci intorno alla ricerca di un bel ristorantino, ma alla fine finiamo per mangiare al solito Family Mart!

Ps: Carol ha scoperto la magia dei tombini giapponesi! In ogni città sono diversi, con disegni distintivi della città: molto belli!

Dopo pranzo siamo andati a Kobe.

Città portuale, con atmosfera molto tranquilla e aria di mare: mi piace. Non c’era granché da vedere, ma c’era un’aria piuttosto rilassata e vivibile. Appena arrivati ci troviamo davanti a un raduno di uomini che ballano vestiti da Elvis Presley, una vista alquanto divertente! Passeggiamo un po’ per il porto/lungomare, dove assistiamo anche un piccolo concerto, poi abbiamo fatto un giro a China Town, e infine nel quartiere di Kitano, il quartiere con le case occidentali. Il tutto circondati da tutti i lati da magnifici ristoranti di carne di Kobe, ahimè (purtroppo non abbiamo i soldi per godercela).

A fine giornata siamo tornati a Osaka, abbiamo fatto un giretto al centro commerciale Hep Five (è bello grande, con addirittura una ruota panoramica sul fianco!), poi a cena da Coco’s, e dopo cena dritti a casa a riposare.

13/08 – Koya-san

Oggi si parte per Koyasan! Ci dirigiamo alla stazione di Namba, dove lasciamo i bagagli e ci fermiamo in panetteria a prendere il pranzo, e poi ci dirigiamo alla stazione della Nankai (la stazione Namba è gigante!). Prendiamo il treno (870y), e per un pelo non torniamo indietro all’ultima fermata perché non sapevamo di dover fare il cambio. La nostra idea era di scendere qualche fermata prima e salire fino a Koyasan lungo il Choishi Michi Trail, ma purtroppo inizia a diluviare (e per di più il treno su cui eravamo era un espresso e ha saltato la nostra fermata!), quindi siamo arrivati in treno fino a Koya, dove prendiamo la funivia (390y) e poi il bus (410y) fino alla Kokuu Guest House (4050y).

La guest house è minuscola! È una piccola struttura in legno molto carina. Ci accoglie un simpatico ragazzo italiano, che ci spiega un po’ le cose importanti da vedere, e dopo una breve pausa andiamo ad esplorare la cittadina, fermandoci nei vari negozi di souvenir. La città è molto carina, ma decisamente diversa da come me l’aspettavo: ha seimila abitanti, e c’è perfino un’università! Verso le sette ci dirigiamo all’entrata dell’Okunoin, dove oggi si festeggia l’Obon: assistiamo a una breve cerimonia dei monaci e poi partiamo alla scoperta del cimitero, illuminato dalle candele e svariate lanterne. Il festival è molto bello, e finiamo per posare anche noi un bel po’ di candeline: ci sono i bambini degli scout che ce le regalano a manciate. L’atmosfera è magica, peccato solo per la ressa di gente (d’altronde ne facciamo parte anche noi!). Facciamo un salto alle bancarelle per cenare, e poi seguiamo il fiume di gente che si dirige al tempio Gobyohashi dove ci hanno detto si tenga una cerimonia per la festa. In effetti entrando ci troviamo circondati (oltre che dai turisti!) dalle voci dei monaci che intonano dei canti molto affascinanti, e restiamo lì ad ascoltare per un po’. Infine torniamo in ostello molto presto, visto il coprifuoco alle 22 e il fatto che domani avremo la sveglia a un’ora indecente!

14/08 – Koya-san

Oggi sveglia alle 5.30: siamo degli zombie. Però almeno è stato per una buona causa: assistere ai canti mattutini dei monaci. Di prima mattina siamo passati velocemente per le strade dell’Okunoin, dove abbiamo incontrato i boyscout (che ieri offrivano le candeline agli stand) tutti intenti a ripulire la cera della sera prima: l’educazione giapponese! Siamo stati una mezz’oretta nel tempio Kobodaishi Gobyo, cullati dal rilassante canto di cinque monaci, poi siamo passati al tempio Ekoin dove abbiamo assistito alla bellissima cerimonia del fuoco, veramente ipnotica. Poi abbiamo fatto una breve passeggiata al cimitero Okunoin per assaporarlo in un momento di calma, con nessuno attorno, e da lì visita al Kongobuji (500y), molto bellino col suo giardino di pietra e i paravento dipinti. Poi abbiamo fatto un giro al parco Dai-Garan, pieno di templi, arrivando al Daimon Gate, dalla quale siamo partiti in fretta e furia per la nostra grande sfida del giorno: il Choishi Michi Trail, che abbiamo deciso di fare in discesa vista la disfatta di ieri.

La discesa è molto bella, ci siamo goduti tanta natura rigogliosa, abbiamo visto i Choishi che danno il nome a questo percorso di pellegrinaggio (sono delle colonne di pietra erette nel periodo Kamakura), e ci siamo divertiti un mondo,però… Mamma mia che faticaccia! 24 chilometri dentro una fitta foresta semi-tropicale, più 6 già percorsi la mattina a Koyasan e altri 3 alla fine nella gioiosa cittadina di Kudoyama (una bella scoperta, molto giapponese). Insomma, sette ore di camminata dopo non ne possiamo proprio più! Io e Carol ci siamo prese due belle granite per strada, e appena arrivati in stazione ci siamo fiondati tutti sulle panchine!

Dalla stazione di Kudoyama prendiamo il treno per Osaka (790y) e da Osaka, recuperati gli zaini, prendiamo un altro treno verso Kyoto (920y). Arrivati a Kyoto ci dirigiamo ai rispettivi ostelli (a Kyoto staremo in due posti separati). Noi tre prendiamo il bus (230y) per l’Hostel Wasabi Machiya Soba (14€). L’ostello è molto carino, costruito in una casa giapponese tradizionale, ma un po’ più turistico e chiassoso rispetto agli ostelli a cui ormai ci siamo ben abituati qui in Giappone!

15/08 – Kyoto

Stamattina riposiamo. Ci ritroviamo verso l’ora di pranzo e andiamo a vedere il Kiyomizu Dera, a cui arriviamo passando attraverso un immenso cimitero, parecchio suggestivo. Decidiamo di vedere il tempio solo di fuori, dato che è in restauro e quindi pensiamo non valga la pena spendere i soldi per entrare.

Al ritorno dal tempio troviamo una stradina piena di negozi. Una trappola per turisti, certo, e infatti rimaniamo intrappolati! Passiamo un bel po’ di tempo a passeggiare tra i negozi, adocchiando possibili regalini e souvenir da comprare. Durante la discesa ci perdiamo pure, vista la miriade di turisti che ci circonda. Ci ritroviamo poi al Family Mart, pronti per pranzare. Poi camminiamo fino al tempio Hosho-in, passeggiamo un po’ per il parco guardando da fuori qualche tempio (ormai, vista l’ora, sono chiusi), e infine ci dirigiamo verso il Nishiki Market. Alla fine al mercato non ci arriviamo, ci fermiamo poco prima in una strada pedonale, di nuovo piena di negozi di souvenir, dove per ridere decidiamo di farci un bellissimo purikura: le foto sono inguardabili, le adoriamo! Adocchiamo anche un bel ristorante che sembra avere piatti belli grandi, ma avendo pranzato poco prima decidiamo non sia il caso di cenare lì: ci torneremo un altro giorno.

Ci separiamo per tornare a piedi ai rispettivi ostelli, e passando davanti al Castello di Nijo notiamo che c’è una mostra speciale notturna, e che oggi è l’ultimo giorno! Compriamo i biglietti (600y) ed entriamo, venendo accolte dalla bellissima vista del castello e il suo giardino tutti illuminati. Veramente molto bello!

Finito il giro torniamo sulla strada di casa, fermandoci per cena da Matsuya, e poi finalmente arriviamo in ostello.

16/08 – Kyoto

Oggi iniziamo la giornata un’esperienza Airbnb, che avevamo ricevuto in regalo: noleggiamo dei bellissimi yukata in un ostello e ci acconciano pure i capelli in modo molto carino.

Tutti belli infiocchettati passeggiamo per le strade di Kyoto, dirigendoci a vedere il tempio Kennin-ji (500y), il più antico di Kyoto, che ci è stato consigliato all’ostello.

Dopo la visita e il solito pranzo al conbini torniamo a ridare i kimono, non potendone più del caldo dell’obi e la scomodità dei geta!

La sera andiamo al ristorante adocchiato ieri, dove ci mangiamo dei bei piatti di rice omelette. Purtroppo finiamo per partire in ritardo per la nostra prossima meta: i famosi fuochi sulle montagne che saranno accesi oggi per l’Obon.

Ci avevano detto che i fuochi sarebbero durati dalle 20 alle 21. Noi arriviamo alle 20.30, e tempo di spostarci nel luogo di osservazione, i fuochi sono già quasi spenti! Questi giapponesi sono davvero troppo efficienti, ahimè! In pratica i fuochi li abbiamo visti dalla finestra del bus, diciamo che sarebbe potuta andare meglio! Ma è stato comunque molto carino vedere tutta la gente affluita attorno al fiume per l’occasione.

17/08 – Kyoto

La mattina prendiamo il pass di bus e metro (900y), convinte di poter arrivare con quello fino a Fushimi Inari, la nostra prima meta. Scendiamo giù nella stazione della linea Keihan, timbriamo il biglietto… e ci si chiudono le porte in faccia! A quanto pare la Keihan è una linea privata, e il pass non vale. Così partiamo alla ricerca di una metro vera che ci possa portare a Fushimi Inari: la troviamo, ma ci accorgiamo che ci metteremo un’ora ad arrivare, e a quel punto siamo già in ritardo per trovarci col resto del gruppo. Con grande rammarico, dopo aver scartato tutte le altre opzioni, ci decidiamo a prendere i biglietti della Keihan (210y), rendendo sprecato il pass che ormai avevamo timbrato.

I torii di Fushimi Inari sono, nonostante le frotte di turisti, sempre molto belli e fotogenici.

Saliamo in cima al monte di corsa, per paura di arrivare troppo tardi alla nostra prossima meta, ma al ritorno ci godiamo la bella vista di Kyoto dall’alto.

Al ritorno ci dividiamo: Chiara e J prendono di nuovo la Keihan line, mentre noi tre andiamo a prendere la metro, per il solo scopo di non rendere vano il nostro day pass!

Arriviamo nei pressi del Ginkakuji (500y), dove ci fermiamo a una Bakery molto buona prima di andare a visitare il giardino. Il posto è molto bello e particolare.

Finita la visita al Padiglione d’Argento prendiamo la strada del filosofo, carina ma un po’ deludente. Probabilmente molto bella in primavera coi ciliegi in fiore, ma in estate non ci diceva molto.

Prima di cena vediamo brevemente il Nishiki market, purtroppo già in chiusura, e riguardiamo per l’ennesima volta i negozietti turistici lungo le strade pedonali lì vicino, per poi dirigerci a Pontocho, scoprire che non c’era nessun ristorante economico in zona, e tornare con la coda tra le gambe (ma felici) da Coco’s per un buon curry!

18/08 – Kyoto

Ultimo giorno a Kyoto, ed ultimo giorno che passiamo insieme!

La mattina compriamo un pass dei bus (600y) e ci incontriamo con gli altri davanti al Kinkakuji (400y). Ci dirigiamo insieme dentro al piccolo parco, dove ci gustiamo la vista del bellissimo padiglione d’oro e facciamo una piccola passeggiatina. Poi è il turno del Ryoanji (500y), tempio famoso per il suo giardino di pietra. C’è da dire che ne abbiamo visti di più belli, ma capisco perché questo sia particolarmente rinomato: così semplice e austero, è molto zen. Ci mettiamo anche a meditare un po’ lì davanti, è molto rilassante.

Meta principale della giornata è Arashiyama con la sua foresta di bambù. Ci passiamo gran parte del pomeriggio, passeggiando tra gli alti fusti di bambù e in riva al fiume. Molto bello il luogo, peccato sia strapieno di gente.

Prima di sera torniamo all’ostello a prendere la valigia di Anna, e poi si torna in stazione a incontrarsi con gli altri e cenare prima della grande separazione: gli altri prendono il Willer Express per tornare a Tokyo, mentre io e mia sorella continueremo il viaggio per conto nostro.

19/08 – Kinosaki-onsen

Arriviamo a Kinosakionsen verso le 15, dopo quattro ore di treni locali (5180y), e scopriamo che è proprio un paesino minuscolo in piena campagna. La guest house Kinosaki Wakayo (4450y), in cui abbiamo prenotato, è davvero molto carina, in stile ryokan, e gestita da due sorelle, Chihiro e Mizuho, che sono simpaticissime, veramente adorabili. Alla guesthouse ci prestano gli yukata, i geta, e la borsetta kinchaku in cui riporre gli asciugamani.

Andiamo a pranzo e a fare una breve passeggiata lungo il fiume, poi riposiamo un’oretta, e la sera finalmente si parte alla scoperta delle onsen (1200y per il pass giornaliero)!

La nostra prima meta è Satonoyu Onsen, dato che purtroppo sarà chiusa domani. È molto grande e bella, con vasche interne ed esterne e perfino tre saune e un bagno freddo. Finiamo per passarci dentro un bel po’ di tempo.

L’esperienza dell’onsen comunque è molto bella, anche se un po’ imbarazzante… è molto giapponese. Sicuramente da provare durante un viaggio in questo paese!

Usciti dal primo onsen ci mettiamo alla ricerca di cibo, il che si rivela un’impresa piuttosto difficile: i ristoranti sono pochi, per lo più di pesce, e in ogni caso costosissimi. Finiamo per comprarci dei nikuman alla carne e un manju a una bancarella, e come dolce due bei “shaved ice” alla frutta.

Dopo cena è il turno di altri due onsen: Yanagiyu con la sua piccola vasca di acqua ustionante, e Ichinoyu con la sua bella grotta e una miriade di gente. Purtroppo non resistiamo a lungo in nessuna delle due, forse già stanche dal primo onsen.

In ogni caso ci sentiamo benissimo, rilassatissime! Dormiremo da dio stanotte.

20/08 – Kinosaki-onsen

L’acqua in queste onsen è talmente calda da rasentare la linea del dolore, tanto che le ultime volte io e Carol siamo state dentro solo una decina di minuti prima di uscire sconfitte. Che giramenti di testa! In cambio però mi sento estremamente rilassata!

Siamo riuscite a vedere tutte e sette le onsen in questi due giorni, e abbiamo constatato che la prima che abbiamo visitato era la migliore: peccato che sia chiusa il lunedì.

Oggi, comunque, è veramente una giornata di relax. Ci siamo alzate con molta calma, andate a fare un brunch da Lawson, e fatto un salto alla prima onsen della giornata.

Poi abbiamo preso la teleferica sul monte (460y), per avere una bella vista dall’alto della cittadina, tra montagne verdi, fiume, e mare. Dalla cima diamo scese a piedi, lungo un ripido ma corto sentiero nel bosco che ci ha portate al piccolo tempio “patrono” del Paese, l’Onsen-ji, e poi siamo andate a rilassarci in un altro onsen.

Al ritorno siamo anche andate a vedere il tempio Gokuraku-ji, dove avevo letto offrissero lezioni di meditazione zen, ma l’abbiamo trovato totalmente deserto.

Il pomeriggio siamo tornate alla guest house e ci siamo fatte un bel pisolino fino a sera, e dopo un salto alla penultima onsen abbiamo preso posto accanto al fiume per aspettare i fuochi d’artificio, molto comuni nelle sere estive.

Lo spettacolo è stato breve ma carino, e l’atmosfera era particolarmente bella: tutti con i nostri yukata, in riva al fiume, ad ammirare e sorprenderci alla vista dei fuochi.

Finiti i fuochi siamo andate all’ultima onsen che ci mancava, proprio a due passi da dove ci siamo goduti lo spettacolo, e dopo un breve bagno nella vasca bollente ci siamo dirette all’hotel per una buona notte di sonno.

21/08 – Takeno, Nagoya

Oggi è giorno di transito.

La mattina lasciamo la nostra bellissima guest house per andare qualche ora al mare, nel vicino paesino di Takeno (anche questo sperduto nel nulla). Usiamo entrambe il Seishun 18, dato che ci aspettano un bel po’ di treni da prendere.

L’acqua al mare è freddissima, un bel contrasto con le terme bollenti!

Sulla spiaggia ci rilassiamo un sacco, grazie alla musica strumentale che hanno messo agli altoparlanti, e il mare è bello limpido e rinfrescante.

All’ora di pranzo ci tocca partire: ci aspettano sette ore di treno e numerosi cambi, destinazione Nagoya!

Arriviamo la sera e ci dirigiamo subito all’Hostel Wasabi Nagoya Ekimae (18€), che per fortuna è a due passi dalla stazione.

22/08 – Kiso Valley, Nagoya

Oggi passiamo la giornata nella Valle di Kiso, passeggiando dell’antica via commerciale Nakasendo.

Arriviamo in tarda mattinata a Magome e visitiamo la bella città vecchia sotto il sole cocente.

Poi ci mettiamo in cammino verso Tsumago: sarà che ormai siamo stanche dopo venti giorni di viaggio, ma i primi chilometri della passeggiata, al sole e in salita, ci sfiancano. Per fortuna dopo un po’ il sentiero migliora, entrando nel bosco e appiattendosi, e così ci godiamo un paio d’ore nel verde, passando ogni tanto per qualche agglomerato di casette in stile molto “Giappone rurale”, e suonando ogni due per tre le campanelle anti-orso disseminate lungo la strada!

Arriviamo a Tsumago verso le 15, piuttosto affamate, e la troviamo molto più deserta di quanto pensassimo. Per fortuna troviamo un negozietto che vende buns e così il nostro pranzo consiste di due bun (alle noci e ai fagioli) ognuna.

Finito il nostro grande pranzo riprendiamo il cammino, passando Tsumago e dirigendoci a Nagiso (che si rivela piuttosto bruttina come città, forse perché paragonata alle due perle che abbiamo visto prima!), dove prenderemo il treno per tornare a Nagoya.

Sia nelle (davvero bellissime) cittadine postali che lungo la Nakasendo non abbiamo quasi trovato turisti! È stato un bel cambiamento dalle mandrie a cui eravamo abituate a Kyoto.

Tornate da Nagiso e dopo un breve riposino siamo andate all’Oasis21 per vedere la torre di Nagoya da vicino, e poi abbiamo fatto una passeggiata fino al castello di Nagoya, che ieri avevamo visto illuminato dal treno. Purtroppo il parco del castello era molto buio, l’entrata all’area del palazzo era introvabile, e la situazione era un po’ inquietante essendo noi da sole nel parco scuro e completamente vuoto, quindi alla fine siamo scappate via avendo visto il castello male e da lontano!

E così purtroppo di Nagoya abbiamo visto ben poco… Ma per qualche motivo mi è sembrata una città simpatica.

23/08 – Seki, Gujo-Hachiman

Oggi abbiamo lasciato Nagoya per dirigerci a Gujo-Hachiman, e abbiamo deciso di fare un piccolo (ma lungo!) detour lungo la strada per vedere il famoso “stagno di Monet”.

Il laghetto alla fine era come dicevano le recensioni: piuttosto piccolino ma abbastanza fotogenico. Ci siamo divertite a inseguire le carpe e fare decine di foto, e poi siamo tornate lungo la strada per la nostra destinazione. Ci sono voluti due treni(470y) e quattro autobus (660y) per arrivare a vedere un pozzo d’acqua, ma siamo felici di essere andate!

Arrivate a Seki abbiamo preso la Nagara River Railway (1110y) fino a Gujo, dove ci siamo ritrovate in mezzo al diluvio e senza sapere dove andare.

Incontriamo un tassista che si avvicina per aiutarci, e che finisce (nonostante le nostre proteste) a portarci alla nostra Guest House gratuitamente!

Alloggiamo alla Guest House Machiyado (4800y): è molto carina, e la padrona è estremamente gentile e simpatica! E Gujo sembrerebbe carina, se solo non fosse completamente vuota e morta la notte! Vedremo come appare domani, alla luce del sole.

24/08 – Gujo-Hachiman

Purtroppo anche oggi diluvia. La città è piccola, quindi prendiamo le cose con molta clama.

Prendiamo in prestito due ombrelli dalla guesthouse e ci avviamo verso la prima meta: uno dei laboratori di repliche di cibo, prodotto per cui Gujo Hachiman è famosa. E infatti queste repliche sono proprio ben fatte, sembrano cibo vero! Compriamo qualche souvenir e partecipiamo a un piccolo workshop (970y), poi usciamo a esplorare la cittadina senza una meta precisa.

Dopo pranzo decidiamo di seguire un tour a piedi trovato su internet, che ci porta attraverso i punti di principale interesse nella città e fino in cima alla collina, dove si erge il Castello di Gujo.

Tornando giù dalla collina incrociamo il tassista di ieri, che sta portando su altri turisti!

Dopo cena affrontiamo ancora una volta la pioggia per andare a vedere le danze tradizionali che si svolgono la sera durante tutto il mese di agosto. Purtroppo il culmine del Gujo Odori è già passato, e quindi l’evento di oggi è molto più piccolo di quanto mi aspettassi. È comunque una bella esperienza, e mi piace molto vedere persone di tutte le età che ballano nonostante la pioggia, e si mantengono legate alla tradizione!

L’impressione che abbiamo avuto di Gujo Odori è che sia una cittadina carina, piuttosto tradizionale, e poco turistica: è ottima per prendersi una pausa dalla frenesia del viaggio, ma non è sicuramente una meta imperdibile.

25/08 – Takayama

La mattina presto viene a prenderci alla guesthouse il famoso tassista, che ieri abbiamo chiamato con l’aiuto della padrona per poter finalmente ripagarlo della sua gentilezza. Anche oggi però ci sorprende, regalandoci due souvenir e qualche dolcetto per il viaggio! Beh, per lo meno questa volta riusciamo a pagarlo (1070y)!

Arriviamo alla stazione degli autobus, dove prendiamo il bus che ci porterà a Takayama (1650y).

Arriviamo a Takayama verso l’ora di pranzo, e uscendo dalla stazione vediamo uno stand che vende biglietti per un piccolo spettacolo Ji-Kabuki per quella sera, e decidiamo di comprarli (500y). Poi ci dirigiamo subito al nostro ostello a posare gli zaini. Il K’s House Takayama (2340y) è molto carino e pulito, e a solo 5 minuti dalla stazione e altri 5-10 minuti dalla città vecchia.

Posati gli zaini è ora di andare a pranzo: oggi è il grande giorno in cui assaggeremo il manzo Wagyu!

In ostello ci siamo fatte consigliare qualche ristorante che serve manzo di Hida, ma alla fine decidiamo di provare il Yamatake Shoten, di cui avevamo letto proprio qui su Turistipercaso! Il ristorante è un po’ difficile da trovare, ma alla fine ce la facciamo.

Prendiamo una bistecca abbastanza grande da dividere in due, e in tutto (compreso il “coperto” che include verdure, un dolcetto, e l’acqua e tè verde), spendiamo 7781y. E devo dire che la carne li valeva tutti! Il ristorante è carino e la carne ci viene data da grigliare per conto nostro, così abbiamo la possibilità di assaporarla “pura”, in tutta la sua gloria.

Dopo pranzo girovaghiamo a lungo nella città vecchia, molto carina con le sue case di legno ma decisamente piena di turisti. Compriamo diversi souvenir da regalare alla gente, assaggiamo un po’ di sake nei diversi negozi, e poi andiamo a visitare il museo del periodo Showa (800y). Il museo è piccolino ma veramente pieno di cose di ogni tipo! Ci piace molto, perché appena entrati sembra davvero di essere trasportati in un’altra epoca.

La sera andiamo a vedere lo spettacolo Ji-Kabuki, che si tiene dentro allo storico Takayama-Jinaya: è decisamente una creazione per i turisti, ma è comunque una bella esperienza.

26/08 – Shirakawa-Go

La mattina, prima di partire, facciamo un ultimo giretto nella città vecchia di Takayama, e non resistiamo alla tentazione di un ultimo assaggio di manzo di Hida: dato che non abbiamo tanti soldi, decidiamo di dividerci uno spiedino (600y) comprato in uno dei tanti stand che ci sono in giro.

Oggi ci spostiamo a Kanazawa in bus (4320y), facendo qualche oretta di pausa per vedere la famosa Shirakawa-Go.

Arriviamo a Shirakawa-Go in tarda mattinata, lasciamo gli zaini in un coin locker (500y), e ci dirigiamo verso il paesino. Per prima cosa decidiamo di salire fino al punto di osservazione, da cui si code di una bellissima vista delle famose case in stile gassho-zukuri. Poi scendiamo a vedere le case da vicino, passeggiando per il paesino. Facciamo un piccolo pranzo veloce in uno dei “bar” presenti, poi decidiamo di entrare in una delle case tradizionali: scegliamo il museo della seta (300y), che si trova un po’ distante dal “centro” del paese, pensando possa avere più di offrire rispetto alle altre case.

Il “museo” si rivela essere soltanto un uomo che ci offre del tè e ci invita a guardare dei video informativi sull’argomento, e poi ci fa salire al piano di sopra, dove in passato venivano allevati i bachi da seta. Un museo molto casalingo. Comunque siamo riuscite a vedere da dentro una di queste case tradizionali, e abbiamo imparato qualcosa sulla storia di questo paesino, quindi ci riteniamo soddisfatte.

Facendo un’ultima passeggiata tra le case torniamo alla stazione, riprendiamo gli zaini e aspettiamo il bus che ci porterà a Kanazawa.

Arriviamo a Kanazawa la sera e andiamo subito in hotel: il Good Neighbours Hostel (20€) appare decisamente un po’ fatiscente da fuori, ma la stanza è pulita, il servizio gentile, e offrono lavatrice e noleggio bici gratuiti.

27/08 – Kanazawa

La mattina lasciamo gli zaini in ostello e ci dirigiamo verso il castello di Kanazawa. Passeggiamo per un po’ nei suoi giardini, guardiamo il castello, e poi andiamo al giardino Kenrokuen (310y). Il giardino è enorme e rilassante, ma a nostro parere non merita la sua fama. Un po’ troppo dispersivo e non tenuto bene ma non benissimo. Ovviamente vale comunque la pena visitarlo. Uscite dai giardini raggiungiamo il museo D.T. Suzuki, di cui avevo letto belle recensioni, solo per scoprire che quel giorno (lunedì) era chiuso. Un vero peccato! Allora ci dirigiamo verso la nostra prossima meta, il quartiere Samurai. Visitiamo la casa della famiglia Nomura (550y), piccola ma ben conservata.

La nostra ultima tappa è il quartiere Chaya: ci andiamo a piedi, passando per il mercato Omicho lungo la strada. Arrivate alla meta ci godiamo il quartiere, guardando qualche negozio di souvenir, e poi decidiamo di riposarci in una specie di area di ristoro che troviamo per caso, dato che non abbiamo altro da fare: il nostro autobus parte alle 22, e noi non abbiamo un posto in cui tornare.

La sera andiamo a fare un giro nel centro commerciale vicino alla stazione, per perdere tempo, poi ceniamo un buon ramen in un risotrante dentro alla stazione, e finalmente andiamo a prendere gli zaini e ci prepariamo a prendere il bus: è l’ora di tornare a Tokyo.

28/08 – Tokyo

Arriviamo a Tokyo verso le 6, alla stazione dei bus di Shinjuku. Scendiamo subito alla stazione dei treni, dove ormai abbiamo un gruppo di locker preferiti dove lasciare le cose (sono gli unici che riusciamo a ritrovare! Quella stazione è un labirinto!). Svuotiamo gli zaini in un coin locker (500y), portandoceli dietro con il minimo indispensabile per l’avventura che ci aspetta: la scalata del Monte Fuji!

Prima, però, abbiamo tutta la mattina da perdere. Per prima cosa prendiamo la metro verso Hamacho, dove andiamo ad assistere agli allenamenti di sumo nella palestra Arashio. Davanti alla finestra è davvero pieno di gente! Riusciamo a dare un’occhiata, ma data la folla decidiamo di andare via presto.

Da lì andiamo a Harajuku, dove ci aspetta il Sakura Fantasy Cafe: un cafè temporaneo in tema CardCaptor Sakura a cui io e Carol non abbiamo proprio potuto resistere! Il posto è molto carino e i dolcetti sono buoni, ma quando vedo il conto mi viene un colpo, povere noi!

Dopo la costosa ma piacevole pausa al caffè facciamo un altro giro a Harajuku e Shibuya, facciamo il nostro ultimo pranzo da Coco’s, e poi torniamo a Shinjuku per prendere il bus verso il Fuji. Prima di partire ci fermiamo al conbini in stazione per comprare un po’ di cibo per la cena e la colazione di domani, e nel panico di non arrivare in ritardo facciamo un errore madornale: ci dimentichiamo di comprare l’acqua!

28/08-29/08 – Fujisan

Il viaggio in bus è piacevole, e arriviamo alla quinta stazione del Fuji nel pomeriggio. Ci tocca spendere una fortuna per comprare l’acqua lì, perché ovviamente non possiamo farne a meno proprio stanotte! Perdiamo qualche ora nella sala d’aspetto, ci godiamo un tramonto veramente meraviglioso, e verso le 19 decidiamo di iniziare la nostra scalata, avendo deciso di partire presto per paura di arrivare troppo tardi in cima. Alla partenza paghiamo l’entrata (1000y) e ci danno la mappa e una specie di tag di legno da portare con noi.

L’esperienza di scalare il monte la notte, sotto le stelle e con il mondo sotto di noi, resterà per sempre nel mio cuore: è veramente una delle più belle esperienze della mia vita. Ci piace molto anche il cameratismo che si crea con gli altri scalatore: siamo tutti sulla stessa barca, e così facciamo facilmente amicizia quando ci incrociamo nelle stazioni.

A ogni stazione cerchiamo di fermarci almeno 20 minuti, per abituarci all’altitudine ed evitare il mal di montagna.

La salita è stata decisamente molto stancante e più in alto si va più fa freddo: arriviamo in cima verso le 2, congelate e mezze addormentate, e tremendamente in anticipo! Ci copriamo come riusciamo e cerchiamo di dormicchiare per qualche ora, finché non aprono il negozio di souvenir e ci fiondiamo dentro, insieme agli altri sventurati che sono in cima con noi.

Verso le 5 finalmente arriva il momento che stiamo tutti aspettando: l’alba! Siamo in centinaia a guardare lo spettacolo dalla cima, ma ciò non toglie dalla magia del momento, anzi: condividiamo tutti la meraviglia dello spettacolo.

Dopo aver assaporato la scena per bene iniziamo la discesa, che è molto più corta della salita ma (a mio parere) tanto peggiore! Un po’ perchè siamo già stanche, un po’ per il pietriccio che copre tutto il sentiero (eravamo tutti che scivolavamo ogni due per tre!), scendere è stato un vero incubo! Arrivate alla quinta stazione ci piazziamo di nuovo nella sala d’aspetto, dove dormiamo un pochino mentre aspettiamo il nostro autobus.

29/08 – Tokyo

Arriviamo a Shinjuku stanche morte, dopo la notte insonne e la fatica del Fuji, e andiamo subito a cambiare dei soldi (siamo povere!), e poi per l’ultima volta a pranzo da Yoshinoya. Poi riprendiamo le nostre cose dal coin locker e andiamo all’hotel del giorno, l’Hotel Owl (11€) che si rivela un po’ in periferia (si trova a Nippori) ma davvero molto carino.

Verso sera ci dirigiamo a Harajuku per prendere gli ultimi souvenir, poi a Shibuya per vederla un’ultima volta e per la nostra ultima cena: il mio amato ramen.

Sfinite torniamo in albergo, coi soldi agli sgoccioli, pronte per una buona notte di sonno (sono due giorni che non tocchiamo un letto!).

Ormai siamo alla fine del viaggio: domani mattina abbiamo l’aereo di ritorno a casa. È stato davvero un viaggio fantastico, e resterei qui ancora un bel po’ se potessi! Il Giappone è davvero un paese magico.

Guarda la gallery
cultura-mgbv2

Giardino giapponese



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche

    Video Itinerari