Viaggio d’estate in Giappone, un Paese accogliente per donne da sole

Itinerario con i treni proiettile tra capitali, templi e giardini zen
Scritto da: michela&an
viaggio d'estate in giappone, un paese accogliente per donne da sole
Partenza il: 14/07/2016
Ritorno il: 29/07/2016
Viaggiatori: 1
Spesa: 2000 €
Viaggio da sola e per questo mi sono preparata a lungo prima, per evitare lo stress di gestire tutto (spostamenti, orari, visite) senza nessun aiuto; il lato positivo è che potrò cambiare programma in ogni momento senza dover mediare con nessuno, entrare in tutti i negozi e fermarmi dove voglio.

Consigli pratici per il viaggio

– Imparare quanto prima ad usare le macchinette per fare i biglietti (metro, musei, bagni pubblici): basta guardare in alto la stazione da raggiungere e il prezzo, inserire i soldi e selezionare il prezzo. Se poi andiamo più lontano, basta andare al fare adjustment e pagare la differenza. Comunque conservare il biglietto, perché serve per uscire

– Non so se il JR pass sia conveniente per un viaggio come il mio: volevo controllare le tariffe di ogni tratta, ma poi non ho avuto tempo né voglia, tanto ormai l’avevo già fatto; ma, considerato che non si possono prendere i treni Nozomi, forse si va vicino con il prezzo del pass

– Non diffidare della gente, soprattutto persone anziane, che si avvicinano e ti chiedono da dove vieni: sono estremamente gentili e poi quando sentono la parola Italia, si illuminano nel viso, per loro è un posto fantastico. Spesso sono persone anziane che studiano l’inglese e vogliono fare pratica

Ringrazio i turistipercaso e i loro utilissimi diari, che mi hanno aiutato a fare l’itinerario, in particolare il Giappone in shinkansen di Evenly

Diario di viaggio

Giovedì 14 luglio

Partenza ore 12 con volo prenotato 6 mesi prima Alitalia Firenze-Roma e Roma-Tokyo, 635 euro A/R, con assicurazione circa 100 euro. Incredibile che costi meno il volo Firenze-Tokyo di quello Roma-Tokyo. ho fatto il biglietto sul sito Alitalia, che è lento e poco intuitivo. Quando ho pagato, mi ha dato errore e nessuna conferma. Vista un’esperienza simile fatta con la Delta, il giorno dopo ho chiamato, 10 euro per la telefonata, e mi dicono che il volo invece è prenotato, io rispondo che non ho ricevuto nessuna mail e loro dicono che me la mandano. Se avessi rifatto la prenotazione avrei avuto magari doppio addebito.

Venerdì 15 luglio

Arrivo ore 10 di mattina in perfetto orario all’aeroporto di Narita. La zona della dogana e quasi vuota e faccio velocemente le pratiche (consegna moduli, foto, impronte digitali). anche il bagaglio arriva subito! Così procedo per il transfer: ho scelto di prendere il Keisei Skyliner & Tokyo Subway che comprende anche l’abbonamento con la metro per 3 giorni a 35 euro. Ho anche il Jr pass, che dura però 14 giorni, mentre il mio viaggio è di 15 giorni, quindi lo sfrutterò per il viaggio di ritorno. Da Ueno prendo un taxi per Asakusa, dove ho prenotato il Ryokan Kamogawa Asakusa, una locanda abbastanza economica, almeno lo era 6 mesi fa quando il cambio con lo yen era più vantaggioso: 220 euro per 3 notti camera singola con bagno. Alla reception sono davvero accoglienti! Il tassista è molto gentile e mi porta proprio davanti all’albergo, in piena zona del tempio Sensoj. prezzo 15 euro. Sono distrutta, in aereo ho dormito pochissimo, in giornata comincio solo a muovermi nella zona vicino all’albergo, che è bellissima e molto superiore alle mie aspettative. Per la cena ho selezionato su tripadvisor un ristorante sushi della catena Sushi Zanmai: spendo circa 20 euro a mangio sushi di buona qualità, ma soprattutto sono simpatici: sia i camerieri che i cuochi urlano le comande con una specie di cantilena, creando un’atmosfera allegra anche tra i clienti.

Sabato 16 luglio

Mi alzo presto e faccio la tanto raccomandata visita al mercato del pesce di Tschukij: arrivo verso le 8 e sono un po’disgustata dall’odore di cibo cucinato a quest’ora di mattina. scopro al centro informazioni che la zona interna tanto famosa dei grossisti apre al pubblico alle 10 e non ce la faccio ad aspettare, così decido di andare nella zona della stazione di Maranouchi, dove si fanno delle visite gratuite guidate verso i giardini imperiali; mi perdo subito nei lunghi corridoi sotterranei e non trovo il punto di incontro. un po’ frustrata, vedo i cartelli per il Tokyo international forum e decido di andare a vedere la famosa struttura in vetro. Nel quartiere, che è enorme chiedo a una signora dove si trova, mostrando la foto nella guida, ma non ha nessuna idea. Mi rincorre una ragazza gentilissima che mi mostra dove si trova la vetrata: non è ai piani superiori come sembra dalla foto, ma nei piani sotterranei. Finalmente riesco a vedere qualcosa! Nel pomeriggio vado a Ueno a fare la tessera per il Jr pass e prenotare il treno per Kyoto; anche questa commissione mi prende piú tempo del necessario e non riesco ad arrivare in tempo per visitare il museo Nazionale; almeno ho visto dov’è. Vado poi ad Akihabara, la città dell’elettronica per comprare un adattatore per ricaricare il cellulare e lo trovo subito a 4 euro.

In serata, dopo aver mangiato il sushi al Sushi Zanmai, vado a fare un giro ad Asakusa e questa si rivela l’esperienza migliore della giornata: è una serata estiva calda e piacevole e c’è molta gente che passeggia. Incontro una ragazza in kimono e chiedo se posso fotografarla: lei non sa dire di no e mi stampa un bel sorriso. che meraviglia questi giapponesi! la zona intorno al tempio è tutta illuminata e molto suggestiva.

Domenica 17 luglio

Oggi ho in programma la visita guidata di Asakusa, offerta gratuitamente dall’ufficio del turismo, che si trova davanti al Kamarinon.

È stracolmo di gente e di iniziative. purtroppo la visita è già piena, ma salta fuori che ce ne sarà un”altra nel pomeriggio, così cambio i miei programmi e decido di andare al museo nazionale di Ueno. L’esperienza frustrante di ieri mi serve per andare velocemente per la stazione e raggiungere il museo, che comunque è in mezzo al parco. Riesco a vedere il padiglione sull’arte giapponese e asiatica e poi torno ad Asakusa per la visita del tempioSensoj. la guida è simpatica, ci introduce alla visita dei templi buddisti, ci spiega come lavarsi, e ci fa consultare l’oracolo:bisogna mettere 100 yen in una fessura, agitare un barattolo, estrarre un bastoncino con il numero in giapponese e prendere il biglietto nel cassettino: il mio anno è di media fortuna e questo mi basta già. Guardiamo le carpe nel ruscello, di un colore bellissimo, arancione e blu e subito mi torna in mente il mitico Sanpei.

Al ritorno al centro turistico faccio anche un corso di danza giapponese che mi avevano proposto la mattina: è ben organizzato e sono tutti simpatici, gente di tutte le nazionalità, uomini, donne e bambini. Dopo che abbiamo indossato il kimono (mi strizza come un salame) proviamo più volte una danza sul tema dei fiori di ciliegio e assistiamo a una danza di professionisti.

Adesso sono determinata a raggiungere il Sento, uno dei tanti bagni pubblici qui ad Asakusa: alla reception dell’albergo me lo consigliano, così mi avventuro. ma non ci riesco: cosa ci faccio io., che non ho il minimo senso dell’orientamento, in un labirinto come questo? Quando mi sembra di avercela fatta, entro e mi rendo conto di essere in un ufficio. L’impiegato è gentilissimo chiede a tutti ma nessuno lo conosce. è proprio vero che non bisogna chiedere informazioni alla gente perchè se non conoscono il posto si sentono obbligati a trovarlo con te. Così stampa la mappa ed esce per mostrarmi la direzione nelle strade vicine. Incredibile!

Quando raggiungo il posto sono sconcertata, mi sembra una lavanderia dimessa degli anni 70. la cassiera è spiccia e per la prima volta me la devo cavare da sola alla cassa automatica. quando entro sono ancora più sconcertata: sono tutte donne nude che si lavano con foga prima di entrare nelle vasche. Per fortuna incontro una ragazza italiana con bambina che mi incoraggia. la bambina è entusiasta, così mi spoglio ed entro. Sono contenta di aver fatto questa esperienza, ma l’acqua calda mi ha bollito, basta con questi bagni!

Sono affamata e vado al ristorante Sushi Zanmai, dove trovo la coda, che scorre velocemente;come nelle sere scorse mi accolgono con gioia e facciamo le foto di rito con i saluti, domani cambio città.

Lunedì 18 luglio

Trasferimento a Kyoto. Shinkazen a Tokyo station. la stazione è immensa ma la fatica dei giorni prima ha dato i suoi frutti: adesso riconosco facilmente le indicazioni e raggiungo il binario quasi subito. Nell’attesa compro un bento, un pasto confezionato, e vado nella sala d”attesa.

Il viaggio per Kyoto dura circa 2 ore e mezzo, ma passa velocemente. Noto la tempistica incredibile la pulizia dei bagni e molte persone con la mascherina.

Arrivata a Kyoto trovo facilmente il treno per Yamashina, per avvicinarmi alla casa e risparmiare circa 25 euro sul taxi. il tassista è molto carino, mi accompagna fino alla casa e aspetta di capirci qualcosa sul posto: ferma il tassametro e guarda con me le foto sul cellulare della casa. mi porta fino davanti all’ingresso. è incredibile la correttezza della gente qui. Resto per 7 giorni a Kyoto, così per contenere il budget della vacanza ho scelto di stare in famiglia in una stanza con bagno in comune. 200 euro per 7 giorni, prenotato con airbnb, la casa si chiama beautiful temple and Gardens e si trova fuori dal centro, vicino al tempio di Daigo.

La padrona di casa mi accoglie calorosamente, mi offre anche del tè verde e dei dolci. nel pomeriggio andiamo insieme al supermercato passando per la strada del tempio buddista di Dajgo. L’atmosfera è incredibile, è un posto autentico, lontano dal mondo, sito di interesse nazionale, non posso mancare la visita di questo tempio nei prossimi giorni.

Martedì 19 luglio

Decido di andare ad una visita guidata gratis, che parte dalla statua del samurai Izuno no Omini sulle rive del fiume, purtroppo calcolo male i tempi e arrivo tardi. Dopo una pausa tè verde carissima visto il caldo insopportabile, vedo le indicazioni per un tempio che non avevo in programma, il Kennin-ji. Vedo sulla guida che è il più antico di Kyoto e quindi decido di andare. Rimango subito a bocca aperta per la bellezza delle sale e del giardino zen: solo questo sito vale il viaggio di 10.000 km. La sala con il dipinto dei draghi è davvero bellissima; resto qui per almeno 2 ore a godermi la pace e la bellezza dei giardini che si possono ammirare dagli interni. Quando esco mi accompagna il suono del gong che rende ancora più mistico il luogo. Questo è il posto dove mi sono sentita più a mio agio in tutto il viaggio.

Decido di vedere anche il Tempio buddista Kodaij-ji, non lontano da qui. purtroppo questa scelta non è azzeccata: prima di tutto la zona è affollata e piena di negozi che mi distraggono e poi ho la cattiva idea di chiedere informazioni a persone che mi mandano su per la collina inutilmente. Quando capisco dove si trova sono già stanca ed infastidita e non mi godo per niente la visita.

Mercoledì 20 luglio

La mattina vado alla stazione di Kyoto per prenotare il prossimo viaggio in shinkansen. La stazione è enorme, l’atrio avveniristico, salgo fino ai piani superiori nei magazzini Isetan e compro le tazze non artigianali ma a un prezzo umano (a Gion ne avevo viste di bellissime ma costavano 70 euro), oltre alla cancelleria made in Japan che amo per la grande qualità. pranzo al piano 11 al Cube, raccomandato dalla lonely planet: 3 involtini di verdura fritti, 1 gambero, miso soup e buonissimo gelato al tè verde con dolci di Kyoto prezzo 14 euro. L’acqua è sempre compresa nel prezzo nei ristoranti.

Nel pomeriggio vado alla foresta di bambù di Arashiyama: il viaggio dura circa 15 min con il treno e jr pass dalla stazione di Kyoto. Le bellissime piante di bambù le avevo già viste vicino alla casa dove soggiorno e nei giardini dei templi. La foresta comunque è molto bella e merita una visita, le foto non possono rendere l’idea. La sera mi preoccupo di individuare una lavanderia a gettone e la figlia della padrona di casa mi accompagna gentilmente e mi mostra come fare, visto che le istruzioni sono tutte in giapponese. La mia intenzione di vivere come una persona del posto si concretizza proprio in queste situazioni: qui a Daigo sono l’unica turista.

Giovedì 21 luglio

Mi alzo prestissimo perchè finalmente ho trovato una lezione di meditazione zen al tempio di Shunko-in che si trova dalla parte opposta di Kyoto, vicino a dove ero ieri. Ma perchè non riesco ad ottimizzare i tempi? Comunque ci metto 2 ore e mezzo (abito lontano dal centro e dalla metropolitana). Oltretutto la sessione di meditazione mi delude, ma poco male, cerco di vedere il padiglione d’oro a un paio di chilometri di distanza e per questo devo prendere il trenino della RandenKitano line e camminare un bel po’. Per fortuna la vista del padiglione che si specchia nel Lago è bellissima e mi diverto a vedere i bambini che lanciano le monetine verso delle statue. È un rito che comunque frutta soldi ai monasteri; mi rendo conto che tutto è un business, almeno in questi siti turistici.

Vado a pranzo alla stazione di Kyoto al piano10 e decido di mangiare una scodella di Ramen (tagliolini in brodo con verdure, carne e di tutto di più), un piatto popolare ed economico che costa circa 7 euro tutto compreso.

La sera mi occupo di fare il bucato nella lavanderia a gettone e ci riesco senza fare grossi danni ai miei vestiti. D’altronde non potevo portare vestiti per 15 giorni e con questo caldo afoso ce ne vogliono tanti.

Venerdì 22 luglio

Visita al tempio di Dajgo, a pochi metri dalla casa dove abito. È davvero il più bello tra quelli visti finora: oltre alla pagoda, patrimonio Nazionale, è la più antica di tutto il Giappone; inoltre ci sono bei templi con statue meravigliose del Budda. Il tempio che si trova in fondo al viale è il più caratteristico e scenografico. Ho apprezzato anche la preghiera e i canti buddisti aperti al pubblico,visto che non ho ancora visto nessuna funzione qui in Giappone.

Molto bella anche la locanda in stile giapponese che offre piatti e dolci con tè;finalmente faccio una siesta dopo il pranzo, visto che sono a 2 passi da casa.

Nel pomeriggio vado al Fushimi-inari con il treno jr, stazione di Inari. il santuario è proprio all’uscita del treno ed è meraviglioso, subito mette allegria con i torii arancioni, lanterne e strisce colorate al vento. è proprio vero: le cose più belle sono gratis. È il tardo pomeriggio e comincia ad imbrunire, così si accendono le luci ed inizio a salire nel mitico corridoio con i torìi che si susseguono all’infinito, mette davvero allegria, c’è una bella atmosfera anche tra i turisti.

Decido di non salire fino in cima perché si sta facendo buio e ci sono degli insetti fastidiosi.

Vado con il treno verso la stazione di Kyoto e cerco di raggiungere la festa che si tiene nelle sere precedenti il Gion Mazuri. Arrivo in un quartiere dove è esposto un carro con tutti i suonatori e mi metto in fila per visitarlo:fanno salire pagando 5 euro. Sono entusiasta, ma quando arrivo su la musica è assordante, non so come facciano a starci.

Ormai sono affamata ed entro nel primo ristorantino sperando in un colpo di fortuna, ma non è così: le polpette di polpo sono penose: molli, bollenti e appiccicose dentro. Per la prima volta da quando sono qui non finisco il piatto. Inizio anche ad incamminarsi per raggiungere Gion, ma sono stanca e desisto: la giornata è stata abbastanza piena di emozioni.

Sabato 23 luglio

Gita a Nara con treno rapido, circa 45 minuti di viaggio. arrivo verso le 12 con un caldo torrido, all’ufficio mi danno tutte le informazioni per raggiungere la zona del Nara koen dove si trova la statua del Budda, una delle più grandi del mondo. Scelgo di prendere l’autobus giallo n.2 (2 euro) che è più intuitivo e in circa 15 minuti arrivo al parco. si vedono subito i cervi in libertà che chiedono il cibo ai turisti, per la gioia dei bambini. La zona è affollata, ma non faccio nessuna coda per entrare: la statua è maestosa e anche il padiglione, è divertente vedere che la gente fa la coda per passare da un buco ai piedi di una colonna, dove si dice che chi riesce ad attraversare la colonna raggiunge l’illuminazione. Sono tutti ragazzini magri, io non ci provo neanche. Proseguo verso il giardino Isui-en e museo di Neiraku, raccomandato dalla lonely planet, appena entro sono senza forze e mi fermo subito nella sala da tè, dove mi prendo un gelato al tè verde. La sala è bellissima, in stile giapponese e circondata da vetrate che danno sul giardino. quando mi sono ripresa inizio la visita del giardino e faccio una serie di foto, soprattutto alle case da tè, bellissime! Questo posto è una manna per chi ama il verde come me. Vedo anche il museo, che è piccolo e conserva oggetti giapponesi, cinesi e koreani di una collezione privata. Bello ma un po’ piccolo per il prezzo richiesto (9euro per museo e giardino). subito dopo l’uscita c’è l’ingresso del giardino Yoshiki-en, gratuito per gli stranieri. è molto bello e simile a quello accanto.

Decido di terminare qui la mia giornata e prendo l’autobus giallo n.1 per il ritorno. Cena con il bento (pasto confezionato) di sushi del supermercato.

Sabato 23 luglio

Gion Mazuri, sfilata di carri tradizionali, trainati con delle funi da circa 20 uomini. Assisto alla parte finale e tutto si svolge con ordine con la direzione di un numero impressionante di poliziotti, che dirigono il traffico e gestiscono ogni incrocio dei passanti. Non è stato emozionante, mi sono divertita di più a salire sul carro due sere prima, con le lanterne era tutto più suggestivo.

Mi sono poi diretta verso Gion e Shimbashi per vedere finalmente questi quartieri. Shimbashi è definita una delle vie più belle di tutto l’Oriente e in effetti lo è, con le case tradizionali lungo il fiume di acqua pulitissima e gli alberi ai lati. vedo che le case sono in realtà dei ristoranti costosi; uno di questi ha anche un negozio, sono attirata dalla fantasia di un bellissimo kimono di seta ed entro. So di essere vestita come una ladra e vedo che da fuori molti non osano entrare, ma scattano delle foto, deve essere un posto famoso. Comunque entrambe le commesse mi salutano con bel sorriso, così guardo il meraviglioso kimono, che costa 700 euro ed esco. Decido di ritornare nella zona di sera, visto che viene raccomandato dalla guida. Passo la giornata tra negozi vari, alcuni vintage molto belli ma troppo cari. Percorro la galleria commerciale Teramachi e vedo anche il Nishiki market, il mercato con tutto il cibo giapponese. Entro in un negozio di tè verde, visto che ormai è diventato una droga e prendo un gelato con tutti i tipi di dolci al tè verde: gelatine varie, cialde e delle palline insipide, che sono dolci al riso. Vado anche al museo di Kyoto, che è gratuito al primo piano (il nostro piano terra). purtroppo c’è una mostra sui carri del mazuri con spiegazione solo in giapponese, quindi resto solo per riposarmi un po’. Di sera vado a mangiare alla stazione di Kyoto, al piano 11F, dove si trovano i ristoranti migliori, ma sempre economici. voglio provare la cucina kaseiki, ma non riesco a trovare il ristorante raccomandato dalla guida, perchè i nomi sono scritti in giapponese. Così vedo il simbolo di tripadvisor ed entro: una serie di ciotoline con udon, sashimi e tempura al prezzo di 15 euro. tutto buono, sono soddisfatta.

In serata vado a fare un giro a Shimbashi e Gion, ma rimango delusa, la zona è deserta, le foto non vengono bene, ma comunque è tutta per me e mi godo la passeggiata sul torrente.

Lunedì 25 luglio

Trasferimento a Hiroshima con cambio a Shin-Osaka ( i diretti a quest’ora solo solo i treni Nozomi che non posso prendere con il Jr pass). Sono colpita dalle bellezza, velocità e puntualità dei treni shinkansen. Ho prenotato Hotel Granvia Hiroshima, dentro alla stazione e quando arrivo mi sembra una reggia: finalmente un letto all’ occidentale, il bagno in camera e delle sedie! L’albergo è il migliore nel rapporto qualita-prezzo, ma qui a Hiroshima ci sono pochi turisti e così i prezzi degli alberghi sono inferiori. Nel pomeriggio visito il Museo della Pace e tutta l’area della Cupola della Bomba Atomica. Sarà anche per il caldo, ma dopo aver letto le storie delle vittime mi sento mancare e mi siedo. Proseguo alla Sala Nazionale della Pace di Hiroshima per le Vittime della Bomba Atomica, una costruzione sotterranea moderna e molto bella all’interno con le luci soffuse. In serata sono stanca e mangio male in un ristorante della stazione.

Martedì 26 luglio

Mihayima

Deposito della valigia al baggage room della stazione, vicino all’hotel. Non è stato facile trovarlo, eppure era vicinissimo all’hotel, potevano anche dirmelo quando hanno rifiutato di tenere il bagaglio. costo 10 euro. Con una borsa leggera prendo il treno locale per l’imbarco (28 minuti e poi il traghetto per l’Isola. In tutto ci ho messo circa un’ora. All’arrivo l’Isola non mi sembra un granchè, in serata tutto diventa magico. Vado all’hotel Sakuraya, lungo il viale principale: l’hotel è una sistemazione accettabile, camera singola con bagno 67 euro. Il futon è basso e devo stare sul piumone per avere un po’ più di comfort.

Inizio la visita del tempio Itsukushima-jinja, ma a quest’ora non ha un grande fascino. Chiude però alle 6 e non ho scelta, proseguo nella sala dei tesori che costa 3 euro e non ha niente di interessante. Arrivo poi al tempio buddista Daisho-in che si rivela il sito più interessante, almeno per me. Come i tempi buddisti del buddismo esoterico Shingon è ricco di statue, amuleti, simboli che creano un’atmosfera misteriosa. Verso la chiusura iniziano le preghiere con le campane e i tamburi. Inizia anche a piovere e così permettono i turisti di godere ancora per qualche minuto dell’atmosfera del luogo.

Verso sera i negozi dell’isola chiudono, i turisti se ne vanno e si comincia a stare bene. Al tramonto inizia la bassa marea e il torii diventa magnifico: la luce morbida del tramonto rende bellissimo il panorama e scatto tante foto, una più bella dell’altra. Le luci delle lanterne sul lungomare iniziano ad accendersi e cerco il ristorante consigliato dalla guida e dall’hotel: credo sia anche l’unico che resta aperto fino a tardi, il Mame-tanuki. Mi devo mettere in lista d’attesa, ma 10 minuti dopo sono già al bancone, la mia postazione preferita: i cuochi e i camerieri mettono allegria ed ordino le ostriche grigliate, tanto consigliate e buonissime, tempura di gamberi, pesce del giorno e birra. finalmente un ristorante dove si mangia bene. spesi 31 euro

Mercoledi 27 luglio

Sul traghetto verso la stazione jr faccio amicizia con una simpaticissima ragazza cinese che studia in Giappone. Un incontro davvero piacevole.

Viaggio di ritorno per Hakone, circa 5 ore.

Pernottamento al Fukuzumiro, tanto consigliato dai turistipercaso. È una locanda storica e come tale non ha i servizi a cui siamo abituati oggi, ad esempio il bagno in camera. Molto bello però il servizio in camera, sia per la cena che per la colazione. Il futon poi è comodo, la stanza enorme per una persona.

Giovedì 28 luglio

Hakone Open air museum. Lascio la valigia ai Coin lockers della stazione Yumoto e prendo il treno della linea Hakone Tozan che si ferma a 100 metri dal museo. Lo spazio è bellissimo, con tantissime sculture di arte moderna di Moore, Rodin, Calder, Boccioni, Marini, e un padiglione dedicato a Picasso. C’è anche una vasca per il pediluvio con la sorgente del museo, dove il guardiano mi fa una foto bellissima con i piedi nella vasca. Sono davvero felice! Vedo anche lo spazio chiuso con sculture di Boccioni e Modigliani e una parte molto divertente, dove il computer ti trasforma in una statua in movimento.

Finita la visita del museo (circa 2 ore) ritorno alla stazione di Yumoto e prendo il terno per Odawara e poi lo shinkansen per Tokyo.

Dalla stazione centrale di Maranouchi, sempre troppo caotica per me, decido di avvicinarmi all’hotel a Ginza, prendendo il treno della linea JR per la vicina stazione di Yarakucho, da lì il taxi per l’hotel costa solo 7 euro, mentre dalla stazione centrale non so che giri avrebbe fatto.

L’hotel Sunroute Ginza è una buona sistemazione, anche se cara, 120 euro per la singola, ma molto comoda per la partenza, visto che il Narita express, il treno per l’aeroporto, parte dalla stazione di Tokyo, vicinissima.

Quando arrivo, verso le 5, avrei voglia di riposarmi e basta, ho fatto un viaggio bellissimo, pieno di emozioni, ma d’altra parte, mi manca di vedere la parte moderna, almeno Shinjuku, tanto raccomandata e quindi prendo il treno JR e ci vado, anche perché devo prenotare il Narita Express. Nella stazione di Shinjuku, affollatissima e dal soffitto basso, con quel caldo, avrei voglia di andare via, ma poi riesco a fare il biglietto e decido di vedere la zona ad est di Kabukicho, che trovo divertente; sono affamata e vorrei tanto mangiare del sushi, così vedo un ristorante simile al Sushi Zanmai, con il bollino di Tripadvisor. Si chiama Kizuna sushi e tutti, dai cuochi ai camerieri, sono molto simpatici; la qualità è inferiore al Sushi Zanmai, ma di poco, riesco a farmi il mio ultimo menù con grande soddisfazione: zuppa di miso, temaki e sushi si vario tipo, tutto a 20 euro.

Venerdì 29 luglio

Partenza per l’aeroporto di Narita: ho preso il Narita Express 4 ore prima della partenza e ci sono volute quasi tutte, a causa anche della lentezza del check-in al banco dell’Alitalia. Un’ora e mezzo solo per depositare il bagaglio! Comunque volo di ritorno perfetto, come tutto il viaggio. Bello il Giappone, credo proprio che ci ritornerò.

Guarda la gallery
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Il padiglione d'oro a Kyoto

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il Fushimi-Inari a Kyoto

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Il torii di Miyajima



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