Giappone fai da te? Yes, you can!

09.07.09 - 10.07.2009 GIOVEDI’ /VENERDI’ Ore 9:30 puntuali ci troviamo all’aeroporto Catullo. Sbrigate le pratiche del check-in ci posizioniamo al gate, in attesa dell’imbarco. Ahinoi, neppure il tempo di sedersi e subito viene segnalato un ritardo di 35 minuti che in pochissimo tempo diventa di 1 ora: Alitalia, ancora una volta,...
Scritto da: domysella
giappone fai da te? yes, you can!
Partenza il: 09/04/2009
Ritorno il: 24/04/2009
Viaggiatori: fino a 6
09.07.09 – 10.07.2009 GIOVEDI’ /VENERDI’ Ore 9:30 puntuali ci troviamo all’aeroporto Catullo. Sbrigate le pratiche del check-in ci posizioniamo al gate, in attesa dell’imbarco. Ahinoi, neppure il tempo di sedersi e subito viene segnalato un ritardo di 35 minuti che in pochissimo tempo diventa di 1 ora: Alitalia, ancora una volta, si dimostra completamente inaffidabile! Finalmente alle 12:35 partiamo e in 50 minuti atterriamo a Roma Fiumicino. A Roma, le pratiche dell’imbarco sono abbastanza rapide e con soli 10 minuti di ritardo il volo AZ0784 destinazione Tokyo decolla. Con il pessimo servizio offerto dalla nuova Alitalia, il personale indisponente e scortese, nessun(o quasi) monitor funzionante, cibo al limite della decenza, dopo 13 ore di volo finalmente siamo in terra giapponese! L’aeroporto Narita e’ molto grande, sbrigate le formalità doganali con foto, impronte digitali, passiamo all’ufficio preposto per l’attivazione del japan rail e ci posizioniamo al binario del Narita Express che ci porterà alla Tokyo station(1h). Con la Ginza line(arancione) arriviamo a destinazione. L’albergo prenotato e’ il Ryokan Shigetsu, nel quartiere di ASAKUSA. All’arrivo in albergo possiamo solo depositare i bagagli, il check-in si fa solo dopo le 15. Siamo a due passi dal tempio Senso-ji e la via Nakamise-dori, una via coperta, dove ci sono mille negozietti che vendono souvenir e dolci tipici (biscotti con ripieno di marmellata di fagioli rossi). Individuiamo anche uno Starbucks che ci accompagnera’ per tutta la vacanza, con ottimi beveroni piu’ o meno a base di caffe’. Finalmente andiamo a prendere possesso della ns stanza; la camera, japanese style, e’ accogliente,e il futon è ottimo per un breve riposo. Ci ritroviamo dopo 2 ore docciati e un po’ riposati, recuperiamo qualche informazione all’ufficio del turismo e poi, vista l’ora, cerchiamo il ristorante, per la nostra prima cena giapponese. Le strade sono piene di locali, le vetrine espongono invitanti piatti di plastica riproduzioni fedeli del piatto che sceglieremo. La specialita’ della zona sembra essere il tempura. Entriamo all’AOI-Marushin dove consumiamo un’ottima cena a base di sushi e tempura. Tutta la stanchezza del viaggio si fa sentire, usciti dal ristorante, lentamente ci dirigiamo verso l’albergo: il tempo di un breve briefing per la giornata di domani e si va a dormire. 11.07.09 SABATO Siamo operativi gia’ alle 7:15(e meno male che siamo in vacanza!), lasciamo le ns stanze e ci dirigiamo da Starbucks per la colazione. Oggi la giornata e’ dedicata alla visita di Kamakura. Davide dimostra subito, la sua perfetta preparazione: ha tutto a disposizioni, linee ferroviarie, orari, coincidenze; con la metro arriviamo a Ueno, poi il treno fino a Tokyo Station e altro treno per Kamakura. Non e’ assolutamente difficile muoversi e capire le indicazioni nelle stazioni gremite di gente. Ci sono frecce ovunque, indicazioni precise sul numero del treno, binario, carrozze riservate e non. Molti giapponesi girano con la mascherina, sono tantissimi ad affollare, gli enormi corridoi delle stazioni, si muovono velocemente come tante formichine, ma sempre in maniera ordinata, si mettono in fila rispettando le indicazioni e le linee che delimitano la salita/discesa dai mezzi.

Arriviamo a Kita-Kamakura, una piccola stazione, e iniziamo con la visita del primo tempio buddista: Engaku-ji uno dei piu’ grandi di kamakura. Poi e’ la volta del sito della statua del grande Buddha definito il tesoro di kamakura. Ci arriviamo lungo un bel sentiero in mezzo al bosco(circa 1h e mezzo di cammino), dove incontriamo un simpatico nonnetto che pur non conoscendo una sola parola di inglese, non smette mai di parlarci, ci fa delle foto e si fa fotografare con noi. All’ingresso del tempio, c’e’ la fontana per il rito della purificazione(ci si lava mani e bocca) Fede e Davide lo fanno; poi si prosegue lungo il sentiero che porta alla statua del Daibutsu. La statua in bronzo è alta 13,5 metri e ovviamente, e’ presa di mira da tutti i fotografi che la immortalano da tutte le angolazioni. La giornata e’ bella, fa molto caldo e c’e’ molta umidita’, troviamo un po’ di refrigerio in una sorta di creperia/gelateria avvicinandoci al centro di Kamakura. Altro tempio della zona e’ il tempio Hasedera, dal quale sia ha una bella vista sulla spiaggia di kamakura. Riprendiamo un trenino che ci porta al centro di Kamakura per la visita al santuario Hachiman-gu. All’ingresso principale, siamo attratti da una coppia di giovani sposi. Come tutti gli altri turisti presenti, fotografiamo i due soggetti vestiti con eleganti kimoni e circondati dai famigliari. Facciamo corteo anche noi, scattando foto all’abito e all’acconciatura della sposa. Al centro del sentiero che porta al tempio, prima della scalinata, il luogo di celebrazione delle nozze: e’ in corso la celebrazione di un altro matrimonio, infatti quelli che abbiamo seguito noi, si ritirano in una delle sale del santuario in attesa del loro turno. A quel punto, raggiungiamo incuriositi gli altri sposi e cerchiamo di seguire il rito pur non capendo un granche’. Procediamo con la visita al santuario e qualche foto al laghetto con i fiori di loto e le immancabili carpe giganti! Ritornando verso la stazione breve sosta alla pasticceria dove fanno il tipico biscotto di kamakura, un gigante biscotto burroso, a forma di colomba(buono!).

Il treno, puntuale, ci riporta in poco piu’ di 1 h alla Tokyo Station. Rientrati ad Asakusa e’ ormai ora di cena, cerchiamo un ristorante, vorremmo provare lo Shabu Shabu(una specie di fonduta fatta con il brodo anziché con l’olio), ma il ristorante indicato sulla guida e’ pieno e non abbiamo la forza di aspettare. Ceniamo quindi al Royal Host, una via di mezzo tra un ristorante e un fast food giapponese. Niente di paragonabile a ieri sera. Il caffè da Starbucks e poi ci ritiriamo nelle nostre stanze. 12/07/09 DOMENICA Solita sveglia all’alba. Appuntamento alle 7:15 per la Starbucks’ breakfast. Davide, suggerisce un cambio di programma, ha letto che la domenica, Nikko e’ molto affollata, meglio optare per Hakone…Ma nel dirigersi verso la stazione della metro, ci si ricorda che e’ domenica, ed e’ l’unico giorno in cui e’ possibile vedere le Cosplay (ragazze e ragazzi vestiti e truccati nei modi piu’ strani), quindi torniamo al programma iniziale: visita ai quartieri della citta’. Si comincia da Shinjuku ricco di grattacieli compreso il Metropolitan Government Office. La salita sulle torri del MGO e’ gratuita, e la vista dall’alto non e’ per niente male, anche se la Fede, si lamenta perche’ i vetri non sono perfettamente puliti e le sue foto non potranno essere perfette!! Le vie del quartiere sono piene di negozi di vario genere dai quali escono folate di aria gelida per l’aria condizionata sempre ai massimi livelli. Numerose e affollatissime le sale giochi, in particolare quelle di Pachinko; impossibile non entrarci e perche’ no, giocarsi 1000yen! (per noi ci prova Jack con scarsissimi risultati!!). Ci spostiamo quindi nel quartiere di Shibuya, zona dei divertimenti per i giovani di Tokyo. Bar, ristoranti, grandi magazzini, night club, sexy shop. Incredibili gli affollatissimi incroci di strade, merita certo una foto, la folla che si muove quando sul semaforo appare il verde e si ode il segnale acustico per i non vedenti. Camminiamo in direzione Harajuku, in direzione del ponte dove si incontrano le Cosplay. Sono tanti ragazze e ragazzi, piu’ o meno giovani, che arrivano qui, con il loro trolley pieno di abiti, parrucche e trucchi per il travestimento, si trasformano in manga, donnine sexy e travestiti di vario genere, si mettono in posa e si concedono per una foto in tua compagnia(l’abbiamo fatta anche noi ovviamente!).

Ammirato lo spettacolo delle Cosplay, la direzione e’ quella del parco verso il santuario Meiji(il piu’ importante tempio scintoista di Tokyo). Ritornando verso la stazione metro, passeggiamo per la Omotesando, la via dei grandi negozi d’alta moda dove spiccano le grandi griffe italiane e i prezzi fanno girare la testa! Con la metro, arriviamo a Ginza Station, l’intenzione e’ di provare a vedere se troviamo i biglietti per il kabuki al teatro Kabuki-za. Non siamo fortunati, sono disponibili solo standing place…E noi decidiamo che preferiamo andare a cenare! Il ristorante che scegliamo, e’ a pochi passi dal teatro, e’ il Tsukiji dove, davanti ai nostri occhi, preparano ottimi piatti a base di sushi. La giornata e’ stata intensa , e dopo il ristorante, rientriamo in albergo.

13/07/09 LUNEDI’ E’ la volta del mercato del pesce(Tsukiji), sveglia alle 4.00! Prendiamo la metropolitana (praticamente la prima corsa della giornata), e arriviamo nella zona del mercato gia’ pieno di gente al lavoro nonostante l’ora. Le aste per le vendite dei tonni, iniziano molto presto e prima delle 8 e’ tutto finito. Cercando di evitare di farsi investire dagli operatori del mercato che viaggiano su uno strano mezzo di trasporto(una specie di muletto) che sfreccia a tutta velocita’ trasportando pesci appena morti o surgelati, arriviamo in una delle sale d’asta, quella dei tonni freschi ma ci cacciano subito e ci dirigono verso la zona aperta ai turisti. Nonostante la folla, riusciamo a goderci lo spettacolo. Numerosi tonni surgelati di varie dimensioni sono distesi uno in fila all’altro, i compratori, osservano, toccano, scelgono. Ad un tratto il battitore d’asta inizia una cantilena, snocciola pesi, prezzi, dati (questo e’ quello che immaginiamo) e via via i tonni vengono assegnati ai migliori offerenti. In pochissimo tempo, tutti i tonni presenti sul pavimento del capannone spariscono e finisce l’asta. Passiamo tra i banchi del mercato, dove pesci di tutte le dimensioni, vivi o morti,interi o a tranci, sono pronti per essere venduti. Usciti dal mercato, cerchiamo un posto per la colazione dopo di che, saliamo sul treno con destinazione Nikko. Dalla piccola stazione di Nikko, un pullman ci porta al sito dei santuari. Patrimonio dell’umanità, Nikko e’ un sito ricco di templi, santuari e giardini immersi in un favoloso bosco di cedri. Il primo tempio e’ Rinno-ji, il piu’ grande, con la sala dei 3 Buddha (la dea kannon, il budda dalle mille armi e quello con la testa di cavallo). Il piu’ bello e’ sicuramente il santuario Tosho-gu: all’ingresso sulla sx la pagoda a 5 ordini a rappresentazione dei 5 elementi: acqua, terra, fuoco, vento cielo, subito dopo la stalla con l’intarsio delle 3 scimmie sacre(non vedo, non sento, non parlo). Le varie costruzioni circondate da altissimi cedri sono ricchi di intarsi e decorazioni colorate , unico neo la quantita’ di turisti presenti! Molto bello anche il santuario Taiyuin-byo anche se di dimensioni minori. Mentre scendiamo verso il paese passando dal ponte shinkyo ci accorgiamo di un temporale in arrivo. In un attimo il cielo e’ completamente nero e inizia una pioggia battente che ci accompagna fino alla stazione e ci costringe all’uso dell’ombrello. Rientriamo a Tokyo nel tardo pomeriggio, optiamo per una doccia rigenerante …L’alzataccia inizia a farsi sentire! Ceniamo in uno dei ristoranti nella Nikodemo-dori(lo chiameremo “plastiche belle”, visto che non si riesce a capire l’esatta denominazione).

Il caffe’ di Starbucks chiude un’altra bella giornata. 14/07/09 MARTEDI’ Oggi si tenta di vedere il monte Fuji(o Fujiyama). Partiamo da Tokyo come sempre molto presto, il cielo e’ sereno e il sole inizia gia’ a scaldare: le premesse sono buone! Saliamo a bordo di numerosi mezzi di trasporto: metro, shinkanse, un piccolo trenino da montagna, un treno a cremagliera, un ovovia e finalmente arriviamo ad Hakone. Siamo a poco piu’ di 1000 metri s.L.M., il monte Fuji e’ la’, si vede, la cima innevata, le nuvole pronte a coprirne la visuale, ma noi riusciamo ad immortalarlo sulle schede delle nostre macchine fotografiche. La zona e’ una zolfatara, l’odore e’ quello classico di uova marce. Di uova qui se ne vedono un sacco, ne vendono in quantita’, sono le famose uova nere, nere perche’ cotte nelle pozze di acqua sulfurea a 80°.

Completato il breve sentiero che permette di avvicinarsi alle zolfatare e ammirare l’estrazione dalle pozze bollenti delle gabbie piene d’uova (entrano bianche ed escono nere), prendiamo il pullman che ci porta sul lago Ashi. Saliamo a bordo di una specie di galeone insieme ad un non ben precisato numero di bambinetti di una scuola materna in gita; il colore del loro cappellino identifica la classe di appartenenza, divertiti, si mettono in posa per una foto.

L’attraversata del lago si conclude in una ventina di minuti, il sole picchia e la temperatura e’ elevata. Scendiamo per procedere a piedi (mezz’ora di sentiero) fino al punto di partenza del bus che ci accompagnerà alla stazione dei treni per il rientro a Tokyo. Per la serata scegliamo uno dei ristoranti adocchiati nelle serate precedenti. Ci accorgiamo subito che l’esperienza non sarà delle migliori, un menù in un improbabile inglese e senza immagini, ci complica la scelta dei piatti(Jack ha gia’ in mente il suo brutto voto!!). Tra tofu fritto, sashimi mal tagliato, un misero piattino di pollo,un barracuda mignon(con la fame che ha Davide!!) riempiamo (+o-) le nostre pance. Il beverone di Starbucks addolcirà la triste cena.

15/07/09 MERCOLEDI’ Oggi si parte per kyoto. Visto che alla fine della vacanza ritorneremo ancora a Tokyo, optiamo per lasciare una parte dei bagagli al Ryokan Shigetsu per muoverci piu’ comodamente. Un treno velocissimo copre gli oltre 500km che ci separano da kyoto in poco piu’ di 2h e 30minuti. L’albergo prenotato, e’ l’ApaHotel a 2 passi dalla stazione, vi passiamo per posare i bagagli e subito dopo iniziamo la visita della citta’, non senza aver fatto un rapido giro al turist office davanti alla stazione. La rete della metropolitana non e’ comodissima, siamo quindi costretti ad utilizzare il bus. Saliamo sul 100, decisamente lento e non proprio comodissimo ed arriviamo a nord-est della citta’ in 40 minuti abbondanti. Il primo tempio importante e’ il Ginkaku-ji: il padiglione d’argento. Proseguendo lungo il sentiero del filosofo, incontriamo altri templi piu’ o meno importanti. Lungo il percorso, il tempo sembra migliorare, le nuvole minacciose sembrano lasciare il posto ad un sole caldo. L’ultima visita della giornata e’ per il tempio Nanzen-ji con la colossale porta d’ingresso che non si riesce in nessun modo a far stare nelle foto!! Attraversiamo il ponte e saliamo a bordo del bus che ritorna alla stazione. Arrivati in albergo, prendiamo possesso delle stanze e ci facciamo una bella doccia: il caldo di oggi ci ha particolarmente provati! Per cena torniamo ad affidarci ai consigli della Lonely Planet, saliamo all’11° piano della stazione dove ci sono tantissimi ristoranti con le classiche vetrine piu’ o meno invitanti. Scegliamo il Katzakura e la scelta e’ vincente! Cena a base di zuppa di miso, tempura di pesce, carne e verdura, riso in abbondanza e cavolo cappuccio free-refill !! Ci alziamo da tavola, sazi e completamente soddisfatti. Una breve passeggiata, l’immancabile sosta da Starbucks, un breve briefing nella lobby dell’albergo e via a dormire! 16/07/09 GIOVEDI’ Siamo operativi come sempre di buon’ora, la colazione in stazione e alle 7:32 saliamo sul treno che ci portera’ ad Himeji (130km da kyoto). Appena fuori dalla stazione, di fronte a noi, un largo viale che porta al castello. Imponente e maestoso, richiede diverse soste lungo la strada per scattare alcune foto. Il castello e’ noto come “il castello dell’airone bianco” per la somiglianza della pianta delle mura di cinta con un airone che spicca il volo. Ovviamente anche questo edificio e’ parte del Patrimonio dell’Umanita’. All’ingresso compriamo un biglietto cumulativo che ci permettera’ di visitare anche i giardini Koko-en. Nella parte centrale, nel giardino davanti alla Main Tower c’e’ una troupe televisiva, avanziamo incuriositi e la Fede per prima, riconosce all’ombra di un grande cedro, Piero Angela! Non possiamo fare a meno di avvicinarsi e , da buoni italiani, gli chiediamo il permesso di scattargli una foto(l’abbiamo visto miliardi di volte in TV!!). Si dimostra molto gentile, si alza, si presenta e si concede per una foto in ns compagnia. La Fede e’ al settimo cielo: che la giornata fosse fortunata si era capito fin dall’inizio, quando nei pressi dell’albergo, aveva rinvenuto in mezzo alla strada, 10.000 YEN (74€)!! La visita al castello procede, le sale della Torre Maggiore sono tante distribuite su 6 piani. Conclusa la visita, si prosegue verso i giardini Koko-en, un complesso di 9 giardini in stile Edo, sicuramente risalta la cura con la quale i giapponesi si dedicano alla creazione dei giardini. Di Bonsai comunque, manco l’ombra !!! Prima di dirigersi in stazione non ci facciamo sfuggire un soft ice-cream al tè verde! Approfittiamo della comodita’ dei sedili del treno per un sonnellino, e ci svegliamo a Kyoto, dove purtroppo sta piovendo…Del resto, prima o poi doveva succedere!!! Con la scusa della pioggia, prendiamo l’occasione di fare un po’ di shopping all’interno della stazione nei grandi magazzini ISETAN. La pioggia smette velocemente e ritorna a splendere il sole, con la metro ci avviciniamo al centro dove gia’ iniziano i festeggiamenti per il famoso festival del Gion Matsuri o meglio per la sfilata dei carri che si terra’ domani, la festa in realtà dura gia’ da diversi giorni. I carri allegorici sono gia’ allestiti e in posizione di partenza, diverse vie del centro vengono chiuse per la grande parata. Percorrendo la Kawaramachi-dori, arriviamo a Pontocho nel cuore del quartiere di Gion. E’ tardo pomeriggio quando riusciamo ad intravedere 2 geishe, ma sono troppo veloci per i nostri obiettivi. Per la cena arriviamo al ristorante Daikichi (ancora un ottimo consiglio della guida LP),ottimo ristorante di yakitori(spiedini …Di tutto: pesce,carne,verdure). Ottima cena, prezzo al solito contenuto. Giriamo ancora per le vie strette di Gion, piene di bar e ristoranti alla ricerca di geishe. Incontriamo invece, davanti ad un bar, un bellissimo cucciolo di Bovaro Bernese, non possiamo fare a meno di fargli qualche carezza e pensare, con un po’ di nostalgia, alle nostre belve a casa! Giriamo l’angolo ed eccola, la geisha che arriva, il suo bel kimono, gli zoccoli rumorosi, il viso completamente bianco; si muove veloce, e vani sono i tentativi di immortalarla, persino la telecamera di Davide sembra impazzita…La Fede e’ delusissima, le sue foto risultano buie e sfuocate, insomma pare che non ci sia verso di fotografarne una come si deve! Al volo prendiamo il bus n.5 che lentamente ci porta alla Kyoto Station. 17/07/09 VENERDI’ Ci siamo: e’ il giorno clou del Gion Matsuri. La sfilata dei carri inizia alle 9:00, riteniamo di doverci andare a posizionare molto piuttosto presto, da quel che si legge , ci sara’ moltissima gente.

Il cielo plumbeo sembra non promettere nulla di buono. Alle 8.00, siamo praticamente già posizionati sulla Kawaramachi-dori, una delle vie chiuse al traffico: da qui il primo carro sfilerà alle 10.00.L’attesa e’ lunga, a tratti esce il sole e fa veramente molto caldo. Finalmente, alle 10 in punto sfila, davanti a noi, il primo carro, molto lentamente ne passeranno altri 31! La lentezza della processione e’ dovuta al fatto che questi enormi carri trainati a mano e privi di sterzo, vengono spostati di peso nei punti in cui devono curvare. Ormai e’ mezzogiorno e decisamente provati ci concediamo un gelatone al Twinings Cafe’. Ritorniamo velocemente in albergo a recuperare gli zaini, e il pomeriggio li dedichiamo ai templi della zona vicina alla stazione. Per primo il tempio Toji e la sua alta pagoda (pare la piu’ alta del Giappone),poi i gemelli Nishi e Higashi Hongan-ji con le immense sale coperte di tatami consumate da milioni di fedeli(del secondo in realtà si vede ben poco visto che e’ in ristrutturazione). Per la cena, optiamo per uno dei tantissimi ristoranti presenti nei lunghi corridoi della subway. Spaghetti di riso fritti con verdure e pesce e quella che chiamano pizza giapponese(in realta’ e’ una frittata con le verdure).Ottima! Nonostante una lieve pioggerellina, saliamo sulla Kyoto Tower per una vista dall’alto.

Immancabile lo Starbucks pre-letto! 18/07/09 SABATO Oggi, gita fuori porta: NARA. Ci arriviamo in treno, in poco piu’ di 1 h. Fa un caldo terribile, l’umidita’ e’ al 90%! Ci avviamo verso la zona dei templi, che e’ in realta’ all’interno di un parco strapieno di graziose bestiole affamate: i cervi di Nara. Sono tantissimi, ad ogni angolo c’e’ un vecchietto che vende biscotti per cervi, non possiamo fare a meno di comprarne un po’ anche noi. Siamo presi d’assalto, ne vogliono tutti, ci lasceranno solo quando vedranno qualche altro turista in procinto di acquistare qualche altra confezione di biscotti.

Arriviamo al tempio Todai-ji, il piu’ imponente, qui tutto sembra essere particolarmente grande, persino le carpe che nuotano nel lago antistante l’ingresso, sembrano gigantesche. All’interno del tempio, la grande sala del Budda gigante. Vicino i santuari Nigatsu-do e Sangatsu-do. A sud tornando verso la stazione, si incontra il tempio kofuku-ji con la sua pagoda a cinque ordini. Rientriamo a Kyoto nel primo pomeriggio, saliamo sul primo bus che va a nord ovest. E’ la volta del Kinkaku-ji (Padiglione d’Oro). All’interno di un meraviglioso giardino, un laghetto e l’elegante struttura ricoperta di fogli d’oro che si riflette nell’acqua. Ci dirigiamo dunque, verso il quartiere Arashiyama, dove si trova il bosco di bamboo: spettacolare! Attraverso il bosco, arriviamo al fiume e al ponte della luna(ohi ohi quante zanzare!!). Sul fiume, tante piccole imbarcazioni, che si preparano per uscire a pescare con i cormorani. Riprendiamo il bus per ritornare a Kawaramachi-dori, dove vogliamo provare un ristorante che ci ha consigliato Stefano: stasera finalmente proviamo lo shabu-shabu. Con le precise indicazioni di Stefano, arriviamo davanti all’ascensore per il ristorante, le vetrine non lasciano dubbi…Li’ si mangia solo shabu-shabu!! Al ristorante al 9° piano, ci spiegano come cuocere la carne e le verdure, in una specie di brodo in una pentola posta al centro del nostro tavolo (shabu-shabu e’ il movimento che fate fare nell’acqua bollente alla carne perche’ si cucini).

La cena risulta essere piuttosto costosa, ma il piatto e’ particolare, ne valeva la pena anche se i nostri uomini si lamentano per la scarsa quantita’ di carne (ne avrebbero mangiata tre volte tanta!!) 19/07/09 DOMENICA Stamattina si esce con i bagagli, ci si sposta a Nagoya. 50 minuti di Shinkansen, il tempo di posare i bagagli in albergo (vicinissimo alla stazione), e di nuovo sul treno per arrivare a Takayama, una piccola cittadina tra le alpi giapponesi. La giornata e’ uggiosa, piu’ ci addentriamo tra le montagne e piu’ il cielo diventa scuro. Appena fuori dalla stazione di Takayama, un piccolo turist office, incredibile ma vero, ci forniscono una mappa della citta’ in perfetto italiano. Continua a cadere una pioggerellina fina fina, e questo toglie il fascino di quel caratteristico paese pieno di vecchie case. Entriamo in una vecchia casa signorile per ammirarne le stanze, la visita prevede anche un bicchiere di te’ verde e crackers di riso. Non avendo moltissimo tempo a disposizione e considerando la giornata non molto favorevole, rinunciamo a raggiungere il villaggio di Hida. Poco piu’ di 2 ore e siamo di nuovo alla stazione di Nagoya. Preso possesso delle stanze d’albergo, cerchiamo un ristorante nel complesso della stazione, la scelta e’ per il ristorante n° 23, del 12° piano:cena a base di tempura. 20/07/09 LUNEDI’ Ritorniamo a Kyoto, dato che, per motivi di tempo, abbiamo tralasciato uno dei quartieri imperdibili: Higashiyama. In effetti, la zona e’ particolarmente bella e caratteristica, vecchie case, viuzze strette, piccoli negozietti pieni zeppi di souvenir di ogni tipo. C’e’ pure un invasione di Geishe (o Maiko?) per la gioia di Federica, che puo’ sbizzarrirsi a fotografarle senza pudore!! Il tempio Kiyomizu-dera e’ uno spettacolo, sara’ per l’ambientazione, sara’ per le dimensioni sara’ per i colori.

Alle 13:30, riprendiamo il treno che ci riporta a Nagoya (50minuti). Abbiamo un importante appuntamento sportivo nel pomeriggio: il torneo di SUMO. Arrivati allo stadio, una hostess ci accompagna al nostro quadrato, prenotato dall’Italia. Ci si tolgono le scarpe e ci si siede a gambe incrociate su dei cuscini blu. Lo stadio e’ pieno, al centro il dohyo, il luogo del combattimento. Ci appassioniamo e ci divertiamo a vedere questi uomini enormi, vestiti solamente con un perizoma colorato, iniziamo a scommettere tra di noi sui probabili vincitori. 3 ore di spettacolo volano: nessuno di noi poteva immaginare che il Sumo ci potesse entusiasmare cosi’ tanto! Oggi a Nagoya c’e’ anche la festa del Minato Matsuri (la festa del mare), non possiamo mancare! Arriviamo al porto, giusto in tempo per i fuochi d’artificio sul mare. Sulla metro abbiamo l’idea di quale sara’ la ressa che troveremo , famiglie intere vestite con il kimono(persino un cane, lo giuro!) che vanno nella nostra stessa direzione. Fa impressione la quantita’ di persone, che si sono riversate in questa lunga strada che porta al mare, e’ un vero accampamento di gente di tutte le l’eta’ seduta per terra, con cibo e bevande in mano. Iniziano i primi botti, a dirla tutta, non sono proprio un granche’ anche perche’ non e’ ancora completamente buio e la luce dei fuochi si perde tra il chiarore del cielo. Per un po’ guardiamo, poi forse terrorizzati dall’idea di questa folla che ad un certo punto si dovra’ riversare nella metropolitana, cerchiamo di anticipare un po’ i tempi e iniziamo il percorso inverso con non poche difficolta’…E’ un vero muro umano da sfondare! L’organizzazione giapponese, ancora una volta, si fa apprezzare. Polizia e protezione civile, riescono a far defluire la folla in modo ordinato e veloce, i biglietti vengono venduti dagli operatori della metropolitana(non dalle macchinette!), i treni sono molto piu’ frequenti. Sono ormai le 21:30 quando arriviamo a Nagoya Station. Davide propone una cena da Mc Donald’s: sara’ l’ora, sara’ la fame, ma a tutti sembra una bellissima dea! Hamburger, patatite, chicken nuggets, coca-cola ci sembrano ottime! Inutile dire, che il Mc Donalds’ giapponese e’ identico a quello di qualsiasi altra parte del mondo…In ogni caso una garanzia! Jack prova qualche foto notturna ai bei grattacieli della zona e finalmente si va a dormire! 21/07/09 MARTEDI’ Oggi ci spostiamo ancora verso sud. Alle 7:28 parte il primo treno diretto per Hiroshima. A dispetto delle buone abitudini, optiamo per questo treno saltando la colazione(la faremo a Hiroshima!). Dopo circa 1h e mezza di viaggio, ci accorgiamo che sta succedendo qualcosa di strano: fermate fuori programma, soste molto lunghe fino a quando alla stazione di Okayama, un gentile giapponese ci informa che il treno si ferma li’ a causa di un grave incidente nel sud del paese(?!?!). Siamo un attimo disorientati, scendiamo come tutti gli altri passeggeri, e cerchiamo di salire sul treno dall’altra parte del binario sebbene riporti l’indicazione che da quel punto, il treno diventa un locale. Qui ha inizio il ns calvario! Non ci sono indicazioni in inglese, nessuno riesce a darci una spiegazione, le uniche cose che riusciamo a cogliere riguardano incidenti, grandi piogge, di fatto siamo fermi su un treno, in mezzo al nulla, e anche nella direzione opposta i treni passano molto raramente. Finalmente con 4 ore di ritardo arriviamo a Hiroshima! Il binario del treno e’ stracolmo di gente, giu’ la stazione e’ un vero e proprio accampamento di persone che non hanno idea su quando e se partiranno. I cartelli degli arrivi e delle partenze sono in tilt, il ritardo minimo e’ di 50 minuti! Finalmente capiamo che il colpevole di tanto disagio e’ il mal tempo che per giorni ha imperversato nel sud del paese, frane, smottamenti, morti e dispersi per le forti piogge. Fortunatamente la linea per Miyajimagouchi non ha problemi e arriviamo velocemente al ferry per Miyajima. Il tempo non e’ dei migliori pero’ almeno, ha smesso di piovere, l’isola e’ avvolta dalla nebbia.

L’isola e’ meta di turisti che in giornata completano la visita infatti quando noi arriviamo, l’isola si svuota, i negozi e i locali si affrettano a chiudere. Posati i bagagli alla guesthouse prenotata, ci preoccupiamo per prima cosa di trovare un posto per la cena(abbiamo saltato la colazione e pure il pranzo!!), tra i pochissimi locali aperti la sera, identifichiamo quello che fara’ al caso nostro. L’atmosfera di questo paesino e’ molto particolare, silenzio, pochissime persone in giro, qualche timido cervo che ci segue per un po’. Arriviamo fino al grande tori sul mare, scendiamo sulla spiaggia ma la marea si sta alzando e ci costringe ad indietreggiare. Vediamo (solo da fuori) il santuario Itsukushima e la pagoda a cinque ordini Goju-no-to. Il locale dove ceniamo e’ molto particolare, quando entriamo non c’e’ ancora nessuno, tolte le scarpe scegliamo di sederci davanti al bancone cosi’ vediamo cucinare i nostri piatti a base di pesce(la Fede temeraria sceglie l’anguilla fritta!). Una buona cena e’ il giusto riscatto per una giornata piuttosto difficile. Imperdibili le foto con il buio al fantastico Tori Rosso in mezzo al mare, le lanterne accese lungo la costa rendono il paesaggio molto suggestivo. Alle 21:30 il paese e’ completamente addormentato, silenzio assoluto, qualche cervo ancora in cerca di cibo, nessun Starbucks…Non ci resta che andare a dormire! 22/07/09 MERCOLEDI’ Il primo ferry della mattina parte alle 7:20 e noi ci siamo! Prendiamo il treno per Hiroshima, e proviamo l’esperienza di un treno stipato in un modo , per noi , impensabile! Ad ogni stazione, non si capisce proprio come, ma riescono a salire diverse persone, gli ottimizzatori dello spazio sono in azione! Entrando alla stazione di Hiroshima, si ha la netta sensazione che tutto,per fortuna, sia tornato alla normalita’. In uno dei tanti coin lockers della stazione lasciamo i nostri bagagli e ci dirigiamo verso il Peace Memorial Park. La prima cosa che si vede e’ il Bomb-dome, ovvero i resti di quello che era il Palazzo della Promozione Industriale. Poi, al di la’ del fiume il parco del memoriale, con il museo, la campana della pace, il cenotafio con l’elenco delle vittime della bomba e altri monumenti a testimonianza del dramma vissuto da questa citta’. Il museo e’ particolarmente toccante; foto, plastici, fotografie, oggetti disposti in modo molto discreto e ordinato suscitano in noi una serie di riflessioni e domande sul come qualcuno abbia potuto ordinare un massacro di quelle dimensioni.

Lasciato il Memorial Park, ci concediamo una veloce pausa per il pranzo e corriamo in stazione per prendere il treno per fare rientro a Tokyo. (900km in 4h e 45m!). Il Ryokan Shigestu ci aspetta, questa volta con camere western style, molto meno caratteristiche di quelle japanese style! Per la cena, spaghetti fritti in uno dei ristornanti nella via Nakamise-dori. Ottimi! Facciamo un salto nel cuore della citta’: Shibuya by night tra folla, musica, negozi! 23/07/09 GIOVEDI’ Oggi e’ il compleanno della Fede. Vorremmo dedicare la mattinata allo shopping salvo constatare che i negozi aprono molto dopo le 10, e noi come al solito siamo operativi gia’ prima delle 8.00! Quindi la mattina, la dedichiamo alle zone ancora inesplorate, i giardini e il palazzo imperiale o quel poco che si riesce a vedere, e la Tokyo Tower. La salita sulla Torre (quasi gratuita per la Fede + fetta di torta dato che e’ il suo compleanno!), ci permette di godere di una meravigliosa vista sui grattacieli della citta’. Finalmente riesco a trovare anche una matita con gommino per la mia collezione. Scesi dalla torre ci separiamo per lo shopping. Incredibilmente pur girando in lungo e in largo non troviamo nulla che attiri la nostra attenzione, alla fine, tornati ad Asakusa, in meno di mezz’ora tra le bancarelle della Nikodemo-dori riusciamo a comprare un pensierino per tutti i nostri famigliari. Ci ritroviamo con Federica e Davide al Kabuki-za , per l’ultimo tentativo di assistere ad uno spettacolo di Kabuki. Con grande dispiacere da parte di Jack (ci teneva proprio!), non c’e’ alcuna possibilita’ neppure questa volta! Impieghiamo un po’ di tempo in Akihabara, il quartiere dell’elettronica e dei sexy-shops. Per la cena facciamo ritorno al nostro quartiere in uno dei ristoranti gia’ sperimentati (le “plastiche belle”). E’ l’ultima serata in Giappone, ci lasciamo prendere da un po’ di tristezza sorseggiando l’ultimo caffe’ al ns Starbucks! 24/07/09 VENERDI’ I bagagli sono gia’ pronti, usciamo per la colazione e gli ultimi acquisti. Sulle bancarelle di Asakusa compriamo un discreto quantitativo di biscotti alla marmellata di fagioli! E’ tempo di mettersi in moto per raggiungere l’aeroporto Narita. Arriviamo all’aeroporto con discreto anticipo tanto che,tra un negozietto e l’altro, riusciamo ad eliminare i pochi yen che ci sono rimasti. Puntuali, ci imbarchiamo, l’aereo e’ pieno,per fortuna stavolta, i monitor funzionano (salvo diversi reset!!) e abbiamo modo di ingannare il tempo guardando qualche film. Appena entrati nella struttura dell’aeroporto di Roma Fiumicino siamo colpita dalle urla della gente, dal continuo squillare di cellulari dalle suonerie piu’ improbabili, da un’immensa confusione e sporcizia …E’ triste dirlo ma il giappone e’ un’altra cosa: bentornati in Italia! Alle 2300 atterriamo a VR, la vacanza e’ finita e un’altra bandierina puo’ essere aggiunta sulla carta geografica della nostra taverna!



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