La Jamaica tutta per noi

Siamo tornati dalla Jamaica da pochi giorni e già stiamo morendo di nostalgia..Durante il nostro viaggio abbiamo incontrato pochi turisti perchè dopo l'uragano pare che molti abbiano avuto paura ad andarci ma in realtà non abbiamo visto danni: solo qualche albero caduto e molta, molta tranquillità. Arrivati a Kingston abbiamo passato due...
Scritto da: marzietta.c
la jamaica tutta per noi
Partenza il: 29/09/2007
Ritorno il: 13/10/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Siamo tornati dalla Jamaica da pochi giorni e già stiamo morendo di nostalgia..Durante il nostro viaggio abbiamo incontrato pochi turisti perchè dopo l’uragano pare che molti abbiano avuto paura ad andarci ma in realtà non abbiamo visto danni: solo qualche albero caduto e molta, molta tranquillità. Arrivati a Kingston abbiamo passato due giorni in città ma non è tanto facile muoversi se non sai bene dove andare perchè ci sono zone pericolose. Ma la sera siamo andati a ballare all’Asylum, discoteca famosa a New Kingston e è stata una esperienza fantastica! Certo che i giamaicani si vestono in modo elegantissimo e vistoso …Specialmente certe ragazze…Da restare sbalorditi! E ancora più sbalorditi a vederle ballare! Da Kinston ci siamo spostati a Port Antonio, o meglio a Drapers, dove abbiamo avuto una botta di fortuna trovando Drapers San, una guest house che ci ha fatto passare dei giorni molto insoliti. La guest house è pulita e piena di fiori, proprio sul mare. E che cenette. Con il loro aiuto abbiamo visitato un parco naturale ai piedi delle Blue Mountains con una guida maroons che ci ha fatto assaggiare la frutta e ci ha insegnato l’uso di alcune erbe per curarsi. La guida ci ha portato ad una cascata fantastica, Scatter Falls, che abbiamo risalito con mani e piedi e meno male che ci aiutava lui! In cima al monte abbiamo visitato le Foxy Caves con in testa un elmetto con la pila incorporata e poi siamo scesi per il Rio Grande su raft, una zattera di bambu. Una giornata da non dimenticare. Ma nel nostro cuore è rimasta soprattutto Winnifred Beach, una spiaggia pubblica dove la domenica arrivano pulmini carichi di gente da Kingston con il picnic e le radio e tanti bambini che giocano in acqua. Finalmente lontani dai resort, insieme ai giamaicani a divertirsi. Sulla spiaggia abbiamo mangiato l’aragosta fresca da Cynthia in un ristorantino tutto di bambu Buonissima e costa poco e la signora chiacchiera e racconta la storia della spiaggia.

Uno degli ultimi giorni pioveva e ci hanno consigliato di visitare il paese dove abbiamo scoperto mille posti carini. Uno shopping centre con le magliette di Bob Marley, la Marina dove abbiamo passeggiato e mangiato il gelato, il mercato dove un venditore, Rock Bottom, ci ha fatto passare un’oretta a intagliare i pappagalli di legno.E infine un piatto di riso e verdure dal rasta dietro al mercato: si chiama Little John e cucina da dio. E se avete occasione andate a mangiare una sera da Dickie’s, una casetta sulla scogliera dove un vecchio rasta apparecchia con sei forchette e coltelli tutti diversi e serve una gran cena con tanto di dolce, e poi vi porta a vedere le sue sculture e lo strapiombo sugli scogli.

L’ultima sera nel giardino pensavamo già a quando tornare..Speriamo presto, anzi subito. La Jamaica ci ha lasciato troppe belle sensazioni e pensiamo anche di avere molto da imparare rispetto ad una cultura e un modo di vivere cosi diversi dal nostro.



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