Girovagando sulle sponde del lago di Costanza

Era il 1904 quando Hermann Hesse, all’età di 27 anni e appena sposato, giunge sul Lago di Costanza, precisamente nella cittadina di Gaienhofen, dove vivrà per otto anni. Hesse scrive in una lettera ad un amico: “Ho una tosse così forte che i miei occhi bruciano. Me l’ho presa al Lago di Costanza…..E’ stato proprio splendido e ho visto...
Scritto da: danip
girovagando sulle sponde del lago di costanza
Partenza il: 22/04/2006
Ritorno il: 25/04/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
Era il 1904 quando Hermann Hesse, all’età di 27 anni e appena sposato, giunge sul Lago di Costanza, precisamente nella cittadina di Gaienhofen, dove vivrà per otto anni. Hesse scrive in una lettera ad un amico: “Ho una tosse così forte che i miei occhi bruciano. Me l’ho presa al Lago di Costanza…E’ stato proprio splendido e ho visto tantissime belle cose. I municipi a Überlingen e Costanza, il castello a Meersburg, le chiese a Reichenau e la vecchia cancelleria a Überlingen sono del più bello che ho visto e valgono più di una tosse”. E poi ancora “Il Lago di Costanza si protende liscio come uno specchio, scintillante di verde e d’argento. A mezzogiorno il sole brucia sull’acqua con tutta la sua intensità e sulla riva opposta si riflette uno splendente cielo blu attraversato da nuvole estive bianche come neve appallottolata”. Partiamo il 22 aprile 2006, dalla provincia di Milano, in tre, io, mio marito e il nostro piccolo di due anni e mezzo. Il Lago di Costanza si può raggiungere percorrendo il Passo del San Gottardo oppure il Passo del San Bernardino (alla dogana di Chiasso ricordarsi di acquistare la Vignette annuale per l’autostrada svizzera, che costa 27 euro). Noi optiamo per questa seconda possibilità, che si rivelerà una buona idea, dato che alla radio sentiamo parlare di 6 km di code proprio al San Gottardo! Proseguiamo per Chur, sfioriamo il Liechtenstein e arriviamo in prossimità di Lustenau, dove usciamo dall’autostrada. Percorrendo la sponda austriaca di questo esteso lago, superiamo la trafficata Bregenz ed entriamo in territorio tedesco, facendo una sosta per il pranzo a Lindau. Lindau è una graziosa isola (o meglio penisola, in tedesco insel), collegata alla terra ferma da due ponti, uno ferroviario, l’altro stradale. Lasciamo l’auto e ci incamminiamo verso il centro storico, percorrendo alcune tra le numerose stradine che lo contraddistinguono. Arriviamo in breve in Maximilianstrasse, cuore della piccola cittadina e via molto frequentata dai turisti. Proprio di fronte a noi l’Altes Rathaus, il vecchio municipio, una delle più suggestive attrattive di questa località, con la sua facciata riccamente affrescata con temi ispirati alla vita quattrocentesca. Su tutta Maximilianstrasse si affacciano comunque eleganti palazzi, negozi e bar dove trovare un po’ di riposo. Subito ci accorgiamo che un cono gelato è decisamente più economico che in Italia; non arriviamo mai a pagarlo più di 1 euro, anche nei luoghi più turistici, mentre lo stesso discorso non vale certo per una tazzina di caffè, un autentico investimento! Ci dirigiamo verso il lago arrivando in Ruberplatz, vivace piazzetta dominata da una torre dal tetto multicolore, che si affaccia sul porticciolo racchiuso dal suo bianco faro e dall’imponente colonna che regge un leone alto sei metri, simbolo della Baviera. Risaliamo lungo Burgasse incontrando, in una piccola piazzetta antistante il teatro delle marionette, una sequoia gigante della California. Raggiungiamo quindi Marktplatz, la piazza del mercato, ancora affollata, come dice proprio il suo nome, da numerose bancarelle di frutta e verdura. Qui si affacciano la casa Cavazzen, anch’essa vivacemente affrescata, che ospita un museo d’arte e la cattedrale. Ci rimettiamo in viaggio lungo la E54 che costeggia a tratti la sponda settentrionale del lago per raggiungere Überlingen, dove alloggeremo per questi 3 giorni di vacanza. Il clima mite di questa regione ha favorito la coltura di vigneti e frutteti, che in alcune zone sono anche molto fitti, creando un paesaggio molto delicato, soprattutto in primavera, durante la fioritura. Attraversiamo, senza però soffermarci, località rinomate come Meersburg, famosa per il suo castello e Binau, con la sua chiesa barocca, bianca e rosa, immersa in un vigneto che digrada dolcemente verso le rive del lago, meta di molti pellegrinaggi. Dopo pochi chilometri entriamo in Überlingen. Noi alloggiamo al Little Paradise (www.Little-paradise.Com) in Luziengasse 17, strada chiusa al traffico. Di proprietà di una giovane coppia, è una casa con tre appartamenti per vacanze, posta nella zona vecchia e tranquilla della città. L’appartamento al terzo piano è davvero molto bello, arredato con gusto e con una vista panoramica sui tetti di Überlingen e sul lago che fa da sfondo naturale (59 euro a notte tutto compreso, con possibilità di pagamento in contanti all’arrivo, senza necessità di caparra). La gentilezza e la disponibilità sono assicurati. Stazione termale non molto conosciuta da noi italiani, sicuramente più frequentata dai tedeschi, Überlingen ha il suo cuore medioevale racchiuso da un antico fossato, lungo il quale si innalzano sei torri, oggigiorno immerse nella vegetazione. Cuore della cittadina è la chiesa gotica di St. Nicholas, con affianco l’alta torre, dalla quale si ha una bella vista panoramica. Alle loro spalle l’Archivio cittadino, molto decorato. Questi tre edifici racchiudono una deliziosa piazzetta, un po’ riservata. Non molto lontano si possono visitare anche la Chiesa Francescana e l’adiacente Porta Francescana. Scendendo invece verso il lago, si inizia una tranquilla passeggiata tra tavolini di bar e ristoranti da un lato e magnifiche aiuole fiorite e coloratissime dall’altro. E’ sicuramente il punto di ritrovo di Überlingen, soprattutto per un aperitivo o un dopo-cena. Nelle giornate più calde si può, infine, godere di un po’ di refrigerio e tranquillità ai Giardini Botanici, molto curati e colorati. Forse Überlingen non offre attrazioni turistiche rinomate, ma sicuramente l’atmosfera vivace e spensierata che si coglie passeggiando per i suoi vicoli offre l’occasione per momenti piacevoli di svago.

Domenica 23 aprile – Ha piovuto tutta notte! Quando ci alziamo il cielo è ancora grigio, anche se guardando verso sud-ovest si intuisce una possibile schiarita. Decidiamo così di andare a Schaffhausen. Prendiamo la strada E54 fino ad imboccare l’autostrada A98 in direzione di Singen; poco oltre si entra in territorio svizzero. Abbiamo qualche difficoltà ad orientarci per raggiungere la città, siamo ancora molto in periferia; solo in prossimità del centro troviamo le prime indicazioni stradali per le famose Cascate del Reno. Queste ci appaiono improvvisamente dall’alto, in una visione fugace tra i rami della vegetazione che costeggia il bordo della strada. Arriviamo così ad un ampio parcheggio (a pagamento, ma le tariffe orarie sono accettabili). E’ ancora presto, c’è poca gente, il sole è ancora alle spalle delle cascate che quindi ci appaiono avvolte in una nube argentea di goccioline d’acqua. Il rumore è già forte! Siamo sulla sponda nord del Reno, dove si trovano il Centro Informazioni e una serie di bar e ristorantini ed alcuni negozietti di souvenir. Da questo lato si ha la visione d’insieme di questo spettacolo della natura; il salto d’acqua non è eccezionale, è di circa 23 metri di altezza, ma la larghezza di 150 metri e una portata media di 700 m3/sec ne fanno le cascate più larghe in Europa. Nel mezzo si stagliano due alti scogli, su uno dei quali sventola la bandiera elvetica; scorgiamo anche due figure umane lassù! In alto a destra, su di uno sperone roccioso e in posizione molto panoramica, si trova il medievale Castello di Laufen, dal quale inizia una scalinata che conduce ai balconcini che si protendono verso l’acqua. Iniziamo così la nostra passeggiata fino a raggiungere il ponte ferroviario-pedonale che attraversa il Reno poco più a monte del salto d’acqua. Il suo corso qui è già tormentato dai tanti saltelli, che preparano a quello maggiore. In alcune pozze, dove l’acqua è più calma, alcune anatre fanno il bagno.

Arrivati al castello, per accedere alla scalinata si deve entrare in un negozio di souvenir e pagare il biglietto d’ingresso alla modica cifra di 0.70 euro. Occorre fare molta attenzione lungo le scale che, in pietra e completamente bagnate, diventano molto scivolose. Anche da quassù lo spettacolo è impagabile. L’acqua del fiume è di un colore verde smeraldo, che diviene più turchese dove spumeggia il getto dell’acqua. E’ ancora più impressionante vedere le barche che conducono i turisti sullo scoglio centrale, avvicinarsi all’unica via dove l’acqua è calma. Alcune centrano subito la rotta, altre vengono trascinate via tra lo stupore dei passeggeri! Man mano che si scende, ci si avvicina sempre più al muro d’acqua che cade fragoroso e spumeggiante. La sensazione è quella di essere travolti da un momento all’altro da un fiume in piena, qualche spruzzo d’acqua arriva a bagnarti la faccia. Tornati sui nostri passi, decidiamo anche noi di prendere la barca per avvicinarci un po’ di più alle cascate. L’imbarcadero si trova nei pressi dell’ufficio informazioni e vengono proposti quattro itinerari diversi. Noi scegliamo quello che conduce direttamente al faraglione; il costo è di 4.50 euro per persona. Il tragitto è breve ma intenso, quasi subito si sentono i tonfi della barca che sbatte sull’acqua. Man mano che ci si avvicina il rumore si fa sempre più assordante e ci si trova circondati da una nube di acqua nebulizzata. Si scende sul piccolo pontile e si inizia una ripida scalinata. La fatica viene subito ripagata, perché cambia la prospettiva del luogo dall’alto di quella roccia. L’acqua ci circonda e ha una forza incredibile, fa quasi paura! Nel primo pomeriggio torniamo verso la città e visitiamo Schaffhausen (www.Schaffhausen-tourismus.Ch). Forse perché oggi è domenica, forse perché è ancora presto, ma troviamo poca gente per le vie. Chiuso al traffico automobilistico, il piccolo centro storico medievale è caratterizzato da un susseguirsi di case elegantemente decorate, alcune con le facciate riccamente dipinte, tutte con i caratteristici bovindi, uno diverso dall’altro, uno più bello dell’altro; se ne contano ben 171. Molto belle le fontane, anch’esse riccamente colorate, che ornano le graziose piazzette e che molto ricordano le fontane della capitale Berna. La passeggiata è piacevole e continua fino a raggiungere il Reno, ai piedi della famosa fortezza di Munot, simbolo della città, eretta dai suoi cittadini nel sedicesimo secolo. Lasciamo Schaffhausen per dirigerci verso Stein am Rhein, considerata una delle più belle cittadine della Svizzera. Per raggiungerla percorriamo una strada che si inoltra nell’incantevole campagna svizzera; è un susseguirsi di campi dal color verde brillante, deliziosi paesini con la case a graticcio e numerose fattorie. Stein am Rhein sorge lì dove il Reno ha appena lasciato la parte più bassa del Lago di Costanza. Quando arriviamo il piccolo centro storico è affollato di gente che passeggia e che si gode questo pomeriggio di sole. Attraversiamo la Untertor e ci dirigiamo verso la Rathausplatz, piazza che, come dice il nome, è chiusa dal Municipio, un edificio a graticcio rosso nella parte alta, decorato da affreschi nella parte più bassa. Attorno alla piazza si affacciano numerosi altri edifici, molto alti e addossati l’uno all’altro, tutti sempre decorati con graticci e dipinti, quasi a farli sembrare dei preziosi arazzi. I bar con i tavolini all’aperto sono pieni di turisti. Passeggiamo con il naso all’insù, fino ad arrivare in un angolo molto suggestivo della città; siamo infatti all’ingresso del convento benedettino di St. Georgen, che attualmente ospita il museo conventuale. Sembra di entrare nella corte di un’antica cascina, tutto sembra essersi fermato a qualche tempo fa. Da qui, in breve, arriviamo sul lungofiume, molto vivace, animato da un gruppo di bambini in procinto di effettuare una gita in barca sul Reno (www.Steinamrhein.Ch). Torniamo a casa ripercorrendo la stessa strada dell’andata.

Lunedì 24 aprile – Il cielo stamattina è da subito limpido e già presto si sente che sarà una giornata calda. Il programma di oggi prevede la visita della città di Costanza. Come ieri ci mettiamo in cammino per raggiungere l’autostrada A98, per poi proseguire sulla strada B33, che conduce direttamente a Costanza. Prima però di arrivare in centro, facciamo una breve digressione verso la penisola di Reichenau. Collegata alla terraferma da un esile istmo, completamente circondato da canneti, l’isola di Reichenau è nell’elenco del patrimonio mondiale dell’UNESCO quale paesaggio culturale che testimonia il ruolo religioso e culturale del primo monastero benedettino tedesco che fu fondato proprio qui nel 724 e i cui abati divennero molto potenti, tanto che uno di essi fu consigliere di Carlo Magno. Noi facciamo un giro in auto tra le stradine dell’isola, circondate da frutteti e orti che sembrano veri e propri giardini, tra case che sembrano quelle delle fiabe. L’atmosfera è piacevole ed incantata. Incontriamo poca gente, ci si gode un po’ di tranquillità. L’isola di Reichenau è comunque famosa per le tre chiese romaniche di Oberzell, di Mittelzell e di Niederzell, tutte ricche di affreschi. Torniamo sulla B33 e ci dirigiamo verso il centro di Costanza. Troviamo facilmente posto in un parcheggio a pagamento nei pressi della stazione ferroviaria (anche in questo caso le tariffe orarie non sono poi così costose) e ci avviamo per dare inizio al nostro giro turistico (www.Konstanz.De). Superiamo l’edificio grigio della stazione e proprio di fronte all’ufficio informazioni si apre l’estesa Markstätte; originariamente “Markt am Gestade”, ossia “piazza del mercato sulla riva”, è oggi una piazza moderna, vivace e colorata, chiusa da bei palazzi sotto i quali si aprono affollati locali. Da qui iniziamo a girovagare per le vie del centro, tutte molto affollate e tutte delimitate da bei palazzi, un po’ come lo sono anche le città di Schaffhausen e Stein am Rhein. Ne approfittiamo anche per fare un po’ di shopping, dato che troviamo invitanti negozietti che espongono oggetti carini a prezzi molto economici. Rimaniamo particolarmente colpiti dalla ricchezza dei palazzi che cingono la piazza Obermarkt, uno dei luoghi dove nel medioevo avvenivano le esecuzioni. Passando poi ai piedi dell’imponente Cattedrale di Nostra Signora, ci dirigiamo verso il lungolago, dove ci riposiamo per una sosta pranzo. Verso l’acqua si protende un pontile sul quale si erge la statua di “Imperia”. La figura, alta nove metri e roteante, ha le braccia aperte e rivolte verso l’alto e ricorda un’omonima cortigiana italiana del sedicesimo secolo.

Martedì 25 aprile – Ci mettiamo in viaggio abbastanza presto per far rientro a casa. Per concludere il giro del lago ripercorriamo la strada che conduce a Costanza, superiamo in breve il confine con la svizzera e continuiamo sulla strada n°13. Attraversiamo un paesaggio non molto affascinante, per lo più zone industriali. In prossimità di Frasnacht entriamo in autostrada, A1, quindi la A13, per ripercorrere lo stesso itinerario che ci ha condotto in quest’angolo di mondo al confine tra Germania e Svizzera.



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