Castelli di Ludwig II

Siamo due nuovi Amici di “Turisti per caso” e vogliamo raccontare la gita che abbiamo svolto nel periodo di San Valentino (dal 12 al 15 febbraio 2004), in Germania che abbiamo chiamato - Castelli di Ludwig II -. Siamo partiti da Lorenzago di Cadore, dove abitiamo alla volta di Lienz, seguendo prima la SS52 fino al confine, eppoi la B100....
castelli di ludwig ii
Partenza il: 12/02/2004
Ritorno il: 15/02/2004
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
Siamo due nuovi Amici di “Turisti per caso” e vogliamo raccontare la gita che abbiamo svolto nel periodo di San Valentino (dal 12 al 15 febbraio 2004), in Germania che abbiamo chiamato – Castelli di Ludwig II -.

Siamo partiti da Lorenzago di Cadore, dove abitiamo alla volta di Lienz, seguendo prima la SS52 fino al confine, eppoi la B100. Abbiamo quindi proseguito per il “Feldentaurentunnel” (a pagamento €10) direzione Kitzbuhel, attraverso i tipici paesi di queste parti, tutti ameni e puliti, che fanno venire voglia di fermarsi ad ognuno per vivere un attimo di questa tranquillità. La famosa località sciistica, ci ha accolto con il solito via vai di turisti in giro per le strade o in fila alle fermate degli ski-bus, nonostante tutto mantiene intatto a nostro parere il fascino di cittadina da vivere e riscoprire.

Abbiamo quindi proseguito sulla B176 direzione Sankt Johann in Tirol prima e Kössen poi, in un mare di neve, di monti e piste da fondo affollate da gente d’ogni età, entrando in Germania a Schleching sulla B307 fino a giungere nel primo pomeriggio a Prien am Chiemsee, località che già da sola merita una visita. Se poi si pensa che sull’isola Herrenworth c’è anche il Castello di Herrenchiemsee, eretto da Ludwig II, al mito dell’assolutismo.

Basti pensare che è copia così meticolosa d’essere più perfetta dell’originale: il Palazzo di Versailles, residenza dei Re di Francia fino alla rivoluzione. Diverse le sale che lasciano attoniti, tra queste la “Sala degli Specchi” o della “Guardia” senza contare la “Scalinata degli ambasciatori” o la “Camera da letto”. Fantastico! Dopo mangiato abbiamo ripreso il viaggio sull’autostrada A8 (gratuita come tutte in Germania) verso Monaco di Baviera, dove ci aspetta la città ed il Nymphenburger, Il Castello dove nacque il futuro Re.

Monaco è un variopinto miscuglio di razze, lingue e colori, che non intaccano la bellezza dei monumenti, la maestosità delle chiese e dei parchi, ma tutto convive perfettamente. Non bastano due giorni per visitarla, ma si può avere in questo lasso di tempo l’idea di cosa può offrire. Qui abbiamo soggiornato presso l’HOTEL DREI LOWEN RESIENZ, pulito e tranquillo, a due passi dalla stazione, tant’è che per la città abbiamo usato, gli efficientissimi mezzi pubblici (tram e metro, con biglietto cumulativo giornaliero € 8). Il tempo è stato clemente, nonostante le previsioni dessero neve.

Abbiamo avuto modo di visitare l’immenso castello, con un parco bellissimo, nonostante il cielo grigio gli dasse una luce nostalgica e crepuscolare; il centro città con il Carillon del nuovo municipio che è una sosta obbligata per i turisti, in quanto a determinate ore (11, 12 in inverno e anche alle 17 in estate) muove i raffigurati principi, etc, a grandezza naturale, raccontando la storia dei festeggiamenti per le nozze tra il duca Guglielmo V e Renata di Lorena. Da non perdere l’Hofbrauhaus, una delle birrerie più famose al mondo e dove Hitler tenne i suoi primi discorsi, tra l’altro si mangia anche bene; il Viktualien mercato di fiori, famoso per l’albero della cuccagna , sul quale c’è raffigurato il carro con impresse le sette marche di birra locali; il Museo della Tecnica con i suoi 20 km d’esposizione che si potrebbero definire “dalla terra alla luna”, per non parlare del Villaggio Olimpico, testimone dei tragici fatti accaduti durante le Olimpiadi ‘72, o del quartiere dei caffè e degli artisti: Schwabing. Il tempo è tiranno e due notti passano presto che già ci troviamo in viaggio sull’autostrada A95 per Berg, sul lago di Starnberg, dove c’è la Croce che ricorda il punto in cui furono ritrovati i corpi del Re e del suo medico carceriere. Costeggiamo il Lago e Polling è la tappa successiva, dove nella Pastorale c’è un crocifisso dipinto su pelle equina del 1230. Presa la B2, la dolce e quieta Murnau ci accoglie col suo centro chiuso alle auto e perfetto per passeggiare in un tiepido sole tra le vetrine di negozi, e cafè; qui soggiornarono a lungo Kandinskij e la sua compagna Gabriel Munter prima della 1° guerra Mondiale (visitabile la casa della pittrice con arredi e dipinti dell’epoca). Proseguendo sempre sulla B2 si giunge dopo la confluenza con l’A95 (Monaco – Garmisch), ad Oberau prima e poi presa la B23 ad Ettal, dove l’Abbazia merita tutto il nostro interesse. Da qui è d’obbligo una deviazione ad Oberammergau, città nata dai romani prima e dopo centro di mercanti ed intagliatori del legno (le numerose falegnamerie artigianali e negozi lo testimoniano egregiamente). Qui dobbiamo annotare il Cafè am Kirchplatz (Dorfstrasse45), locale piccolo ma accogliente con menu semplici ma genuini e con dei dolci da favola.

Il castello di Linderhof (in ristrutturazione fino alla fine dell’anno in corso), ci aspetta e noi non ci facciamo pregare. Il castello è un altro esempio del tributo di Ludwig al periodo sfarzoso del Re Sole, tanto è vero che pur essendo di per se piccolo, trabocca di ricchezza e lusso. Il parco anche ha da far vedere altre meraviglie, ma non è visitabile se non da marzo in poi.

La Plansser Landerstrasse L255 ci fa per un po’ rientrare in Austria, costeggiando il bellissimo e ghiacciato Lago di Plansee, ci porta a Reutte, da dove seguendo la L288 rientrando in Germania, giungiamo a Fussen, con il suo Castello e le sue vie colorate.

La notte la trascorriamo presso L’HOTEL ALPENBLICK a Hopfen am See (4km da Fussen), un appartamento completo di tutto su un lago romanticissimo ottimo per San Valentino. Mangiamo al ristorante dell’hotel in modo eccellente con un locale adatto ad ogni ricorrenza per la signorilità dell’arredamento, ma allo stesso tempo non limitativo per nessuno.

Il giorno dopo, l’ultimo di questa gita, ci aspettano i due capolavori della saga di Ludwig : il Castello di Hohenschwangau e Neuschwastein. Il primo lo s’incontra all’improvviso, dopo essere usciti da Fussen, lungo la Romantische Strasse, e preso il bivio che porta ai castelli, lasciando di stucco per quel suo colore giallo ocra, immerso ed immenso, nel bianco della neve che lo circonda; il secondo e forse più famoso è di fronte ma si vede solo quando si giunge ai piedi del suo alter ego e gli si danno le spalle. Biglietto a persona per entrambi i castelli €17, ma a nostro giudizio li meritano tutti. Incontriamo un’altra coppia d’italiani (di Verona) e con loro facciamo la visita. Si rimane estasiati e sgomenti al tempo stesso, vedendo quale rincorsa all’assoluto e quanta solitudine doveva pervadere il Re, se ne ha esempio in tutte le sale dei due castelli, anche se Neuschwastein è notevolmente l’esempio più forte, basti pensare al corridoio con riprodotta una grotta, alla “sala del Trono” (incompiuta come d’altronde entrambi i castelli) e la grotta col cigno che di questo periodo non fanno visitare. Al termine della visita tiriamo un sunto e siamo tutti e quattro concordi l’affermare che la Ludwig II, ha vissuto un’esistenza di 41 anni in un mondo parallelo, solo suo, ma che ha lasciato ai posteri luoghi di rara bellezza e di riflessione sulla fragilità umana. Riprendiamo a malincuore la strada di casa, costeggiando l’abitato di Reutte, dirigendoci verso Telfs sulla B189, superiamo Innsbruck, prendiamo la B182 fino al rientro in Italia e la SS49 direzione Dobbiaco per chiudere nella serata questi splendidi quattro giorni.

Pierluigi e Liana



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