Ritorno a Berlino di 1999-2008

Ciao a tutti, come al solito vorrei dare alcuni suggerimenti a chi desiderasse trascorrere qualche giorno nella capitale tedesca. Fortunatamente ho avuto la possibilità di veder moltissime città europee molte mi hanno incantata, ma Berlino mi ha proprio stregata, rendendomi molto triste il giorno della partenza in entrambe le volte. La prima...
Scritto da: silvia.andrea
ritorno a berlino di 1999-2008
Partenza il: 21/11/2008
Ritorno il: 23/11/2008
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 500 €
Ciao a tutti, come al solito vorrei dare alcuni suggerimenti a chi desiderasse trascorrere qualche giorno nella capitale tedesca. Fortunatamente ho avuto la possibilità di veder moltissime città europee molte mi hanno incantata, ma Berlino mi ha proprio stregata, rendendomi molto triste il giorno della partenza in entrambe le volte. La prima volta è stata nel ’99, a dieci anni dalla caduta del Muro con la scuola (gita+scambio culturale tutto assieme) e la seconda lo scorso novembre, soltanto un week end per fare un regalino ai miei genitori. Quello che colpisce di Berlino sono gli spazi, le diversità tra i quartieri e tra le strade e la Storia che si respira vivendoci. Al tempo della Prussia di Federico il Grande la città era molto più piccola e comprendeva solo la parte orientale dell’odierno quartiere Mitte. La Porta di Brandeburgo, simbolo della città e della sua divisione, segnava l’entrata cittadina, oltre non c’era quasi nulla a parte il Tiergarten (una volta riserva di caccia ora il più famoso parco dell’ovest) e lo Charlottensburg (una volta un castello di campagna ora un bel quartiere borghese). Di quella vecchia capitale non è rimasto molto perché Berlino è stata distrutta al 92% durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, una distruzione vastissima che ha portato alla totale perdita della residenza degli Hohenzoller. (Al suo posto avevano costruito il Ministero degli Affari Esteri che hanno buttato giù successivamente alla mia prima visita a Berlino ora c’è solo uno spazio vuoto). Poi c’è stata la divisione, prima formale in quattro settori e poi effettiva, nel 1961, con un muro. Anzi “Die Mauer”, che ha diviso strade, ferrovie, famiglie, case, affetti, che ha isolato i cittadini della parte ovest ed è diventato il simbolo della Guerra Fredda in Europa. La sua costruzione, in una notte d’estate, se da una parte aveva scosso l’occidente, dall’altra aveva tranquillizzato J. F. Kennedy, che temeva la volontà della Russia di entrare anche a Berlino Ovest. Gli anni successivi sono stati momenti critici per tutta la popolazione. La città murata si è trovata sotto assedio, i generi alimentari e di prima necessità furono portati grazie ad un Ponte Aereo all’aeroporto di Templehof (che ha chiuso definitivamente i battenti lo scorso ottobre) e gli alberi del Tiergarten vennero tagliati per riscaldare i cittadini. Da questo momento in poi l’Ovest ha cercato di rimettersi in piedi, di ricostruire praticamente tutto, tranne una chiesa, la chiesa della Rimembranza, nel Zoologischer Garten, proprio davanti all’Europa Center, lasciata bombardata a monito per il futuro. L’Est viveva una realtà parallela, nell’ideologia del Socialismo che purtroppo si è concretizzata in Dittatura. La Stasi (Staatsicherheit – Ministero per la sicurezza dello Stato) era praticamente ovunque. Una volta ho letto che le persone che collaboravano come informatori, anche solo a tempo parziale, erano 1 ogni 63 persone e gli stipendiati regolari erano più di 90mila. Pazzesco! Praticamente vivevano tutti sotto un’enorme lente d’ingrandimento talmente ben organizzata che neanche Orwell avrebbe potuto pensare potesse esistere! A Berlino Est si cercava di reggere il confronto con l’Ovest, almeno architettonicamente costruendo ad Alexander Platz l’enorme torre della televisione che guardava negli occhi e sfidava il monumento più alto rimasto all’Ovest, la Siegesseule. Poi venne il 9 novembre 1989 e nella notte in un lampo cadde il muro. Anzi, in realtà Günter Schabowski, il ministro della Propaganda della DDR, lesse con poca partecipazione un comunicato breve dove si dichiaravano aperte le frontiere, da subito, senza però dare ordini specifici ai Vopos (poliziotti di frontiera) generando non poca confusione. In ogni modo, da quel momento a Berlino e in tutta la Germania si cercò di ricostruire un’unica identità. Oggi però si sente spesso parlare di “Ostalgie” ovvero nostalgia dell’Est. Se vi interessa l’argomento a me è piaciuto moltissimo il film “Goodbye Lenin”. Tornando alla città e alla sua evoluzione, ricordo che quando sono andata a Berlino la prima volta nel 1999, di Potzdamer Platz si diceva che era il luogo dove c’era il bunker di Hitler e si stava lavorando a tutta forza, buttando giù ancora pezzi di Muro per far spazio a nuovi progetti. Inizialmente avevo paura che si perdesse qualche cosa e invece è nata una nuova Potzdamer Platz, diversa sì ma comunque bella (soprattutto grazie a Renzo Piano). Berlino si è trasformata. Berlino si sta trasformando.

Ecco cosa amo di questa città, l’infinita capacità di rinnovarsi, di trasformarsi, ma sotto sotto, rimanere sempre la stessa. Ad esempio, nella Mauer strasse (diciamo tra il Ceckpoint Charlie e Potzdamer Platz) c’è ancora un pezzo di muro sotto al quale sono state ritrovate le fondamenta di una ex scuola successivamente utilizzata durante il nazismo come uffici della Gestapo, delle SS e per imprigionare e torturare molte persone. Inizialmente avevano creato lì all’aperto una mostra fotografica “temporanea” intitolata “Topografia del Terrore”. Temporanea nel ’99 ma ancora esistente nel ’08 (Adesso penso sia stata passata a definitiva in quanto c’è anche una Fondazione a riguardo).

A Berlino gli spazi poi sono da invidiare. E’una città molto più estesa di Parigi o Londra ma conta circa 3 milioni- 3 milioni e mezzo di abitanti moltissimi dei quali sono stranieri o comunque di origine non tedesca rendendola una capitale profondamente multietnica. C’è quindi molto spazio e generalmente molta tolleranza. (Nel ’99 ho trascorso un paio di notti in una famiglia dove la ragazza, che aveva circa la mia età e sua madre erano brasiliane. Quest’ultima aveva sposato un francese e avevano avuto un’altra bambina e in casa parlavano inglese…Vivendo a Kreuzberg! Situazioni come queste sono considerate normalissime). Comunque Berlino è una capitale molto aperta e molto civile, personalmente non ho mai visto girare polizia e non ho mai sentito di inconvenienti spiacevoli neppure girando di notte in metropolitana. Sicuramente è la città più vivibile che abbia mai visitato.

Concludo segnalandovi come abbiamo organizzato lo scorso viaggio con alcune notizie di ordine pratico.

Siamo partiti con volo Tuifly da Venezia al Tegel. Consiglio di sedersi sul lato sinistro, così in fase di atterraggio godrete di una splendida vista sul Mitte.

Quasi all’uscita dell’aeroporto c’è un bancone dove vendono i biglietti dell’autobus. Abbiamo fatto il biglietto di 72 ore per tutti i mezzi (bus, metro e ferrovia) del settore A (centro) + B (aeroporto Tegel).

Abbiamo prenotato all’Econtel, un tre stelle che ne vale per quattro, in splendida posizione a pochi passi dallo Charlottensburg sulla linea dell’autobus X9 che va dal Tegel al Zoologischer Garten. (In 10 min si arriva da una o dall’altra parte). Se avete poco tempo e non volete perdervi in inutili spostamenti, consiglio calorosamente questo Hotel. Dal Zoologischer Garten parte ogni specie di mezzo per qualsiasi destinazione ma non perdetevi gli autobus 100 e 200 su due piani, panoramici come i pullman turistici che passano per i luoghi di maggior interesse del Mitte al costo di una normale corsa.

Per mangiare si ha solo l’imbarazzo della scelta. Ci siamo trovati bene sia nel ristorante sotto l’Europa Center che nel ristorante dell’hotel. Per gli appassionati preparatevi a mangiare fantastici Kebab, soprattutto nel quartiere della piccola Istanbul.

Godetevi la Friedrich Strasse con la galleria Lafayettes e fotografate il Check Point Charlie dove ci sono le vecchie Trabant per far fare un giro in giostra ai turisti (nove anni fa se ne vedevano ancora girare per strada). Culturalmente da non perdere è il Pergamon Museum e per lo shopping il KaDeWe e la via Ku’damm. Tante altre notizie le potrete trovare nella guida. Se avete un po’ di tempo in più fatevi anche un giretto a Potzdam e a Spandau. Se capitate vicino a Natale ci sono mercatini in ogni spazio disponibile e di sabato in giro per la città ce ne sono moltissimi in ogni momento dell’anno dove vendono libri e cose di seconda mano insieme a opere d’arte di artisti contemporanei (molto carino, se andate d’estate è quello di Prenzlauer Berg). Lati negativi? Uno solo: il clima! Terribile. Può succedere di tutto, ma generalmente fa freddo e tira tantissimo vento. Ma i collegamenti con i frequentissimi mezzi pubblici sono e i caffè accoglienti rendono tutto molto più sopportabile.

Di cose da vedere e da fare sono veramente infinita. Ma ora mi fermo qui. Spero di esservi stata utile e se desiderate altre informazioni o qualche consiglio, non esitate a contattarmi.

Buon viaggio a tutti



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