Il 20esimo secolo riassunto a Berlino

Ormai con l'evoluzione dei voli low cost è possibile visitare l'europa intera, per cui ho deciso dopo aver visitato Parigi e Praga, di volare a Berlino. Partenza da Venezia, volo low cost easyjet (40 euro p.p.), arrivo a Berlino nel primo pomeriggio, all'aeroporto principale della città dove con autobus o trenino si arriva fino in...
Scritto da: cosmico
il 20esimo secolo riassunto a berlino
Partenza il: 20/06/2007
Ritorno il: 24/06/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
Ormai con l’evoluzione dei voli low cost è possibile visitare l’europa intera, per cui ho deciso dopo aver visitato Parigi e Praga, di volare a Berlino.

Partenza da Venezia, volo low cost easyjet (40 euro p.P.), arrivo a Berlino nel primo pomeriggio, all’aeroporto principale della città dove con autobus o trenino si arriva fino in centro.

Occhio a prendere la linea giusta, perchè è facile sbagliare e potreste ritrovarvi dall’altra parte della città.

Noi nonostante la conoscenza perfetta della lingua, e l’esperienza in metropolitana stavamo sbagliando e per fortuna ci siamo accorti dell’errore in tempo.

Comunque posati i bagagli in hotel, ci dirigiamo verso il centro città.

Giro veloce giusto per capire il funzionamento della metropolitana e per osservare la gente in circolazione.

Una parola la merita la metropolitana, che sicuramente è una delle più difficili da usare, visto che è l’unione di due linee distinte la U-Bahn e la S-Bahn, che sono di concezione e costruzione occidentale la prima e orientale l’altra.

La U corre sotto terra, la S è quasi sempre esterna.

Talvolta dovrete uscire da una e trovare l’ingresso dell’altra anche se nella mappa sono segnate insieme! Fate attenzione ai numeri delle linee (U4 – U7 – S1 -S3 -etc.) ed occhio alle fermate.

Ci sono fermate che possono chiamarsi praticamente uguali per chi non capisce il tedesco, e poi vi sono quelle che si chiamano ad esempio Frederichstrasse o Frederichplaz, che a prima vista sono uguali ma che saranno distanti km! Come dicevo in precedenza la mia ragazza è praticamente madrelingua avendo vissuto per 10 anni in Germania ed avendovi frequentato tutte le scuole, e quindi per lei, nonostante non abbia vissuto lì ma vicino Stoccarda, è stato come tornare alla sua infanzia.

Panino con wurstel, bretzel, dolci col quark che è un formaggio, e tante altre pietanze tipicamente tedesche.

Dopo un giro veloce torniamo in albergo e ci riposiamo perchè dall’indomani ci aspetta un tour de force per cercare di visitare il più possibile.

Sveglia e colazione dell’albergo, che non era inclusa ma che all’arrivo il receptionist ci ha detto avremmo pagato 2 euro a persona…Invece erano 12!!!…E ci dirigiamo alla metropolitana.

PS:L’albergo è il ParkHotelBlub, molto carino, con la stanza più grande che abbiamo avuto in questi anni di viaggi, ma i ragazzi alla hall sono altamente impreparati…Era inutile fare domande, la risposta era sempre “Deve chiedere direttamente lì”! Incontriamo un’altra coppia italiana in albergo anche loro appena arrivati, e mentre stiamo per decidere di girare insieme, gli fregano alle macchinette ben 50 euro! Per fortuna la mia ragazza suona alla colonnina SOS di fianco al distributore automatico, e dopo un fitto fitto di parole per me incomprensibili ecco che dopo pochi minuti si presenta il tecnico, anzi tecnica, che ci fa vedere come abbiano manomesso la macchinetta.

La prontezza di intervento mi fa capire che siamo in Germania, ma purtroppo siamo costretti a lasciare i nostri neo-amici che alla fine avranno i loro biglietti ma perderanno tutta la mattinata.

Il consiglio che ci ha dato la signora tecnico, e che mi permetto di dare, è non fare mai abbonamenti alle macchinette, ma andare alle stazioni più grandi della metropolitana e pagare allo sportello. Non è difficile trovarle, anzi è difficile il contrario! Comunque da quel momento inizia il nostro giro.

Bellissima città.

Osservando la città penso che proprio in quelle strade, proprio in queste piazze, si è scritta la storia del 20esimo secolo.

La porta di Brandeburgo dietro cui passava il muro, il Reichstag che fu incendiato e portò al potere il nazismo, il Berliner Dom che fu distrutto e ricostruito dopo la guerra, la chiesa distrutta di cui rimane solo la navata iniziale, che è forse la cosa che più mi ha colpito di tutta Berlino.

Questa chiesa, al Kulturforum, bellissima con i suoi mosaici, maestosa nell’altezza di ciò che resta, con alle spalle una chiesa ottagonale tristissima, e di fianco un campanile in stile chiesa ottagonale.

Penso che lì vi è racchiusa tutta Berlino, dalla 2^ guerra mondiale al comunismo e così ho deciso di portarmi questa immagine a casa.

Quando camminavo per la strada pensavo alla sofferenza che questa gente deve aver passato.

Veder distrutta completamente la loro esistenza, e poi, quando speravano di poter riprendere la loro vita, ecco che il comunismo gli ha imposto di vivere “divisi”.

Per fortuna ormai restano solo i monumenti a ricordare questi anni, ormai la gente vive senza pensare a quello che è stato, fra negozi, ipermercati, mercatini, centri commerciali, etc. Etc.

Siamo andati nell’isola dei musei, fantastico soprattutto il Pergamon dove penso “Questi si sono fregati una città intera e l’hanno portata qua!” e rifletto alle meraviglie che il medioriente conserva, e ci siamo soffermati al museo ebraico che proprio qui ha un significato diverso…In poche parole imperdibile! E’ bello vedere come i giovani vogliano ricordare…Mentre altrove si cerca di negare.

Mi ha molto emozionato! Poi abbiamo deciso di andare a vedere la KarlMarxStrasse che è la ex StalinStrasse, dove si svolgevano le parate della Berlino est, poi visita al Checkpoint Charlie dove una volta si attraversava il muro, visita al tratto di muro più lungo ancora in piedi a Berlino proprio sulle rive del fiume Spree e continuavo a pensare alle tante e tante persone che non hanno potuto attraversarlo.

Poi camminando siamo finiti al memoriale dell’olocausto, che alla mia ragazza ha molto impressionato, e non è voluta passare fra le lastre che ricordano…

Il tempo purtroppo non ci ha aiutato, ha piovuto dal primo giorno all’ultimo, ma nonostante tutto abbiamo deciso di tornarci.

C’era ancora molto da vedere, molto da vivere, e quando siamo andati via, in noi vi era l’impressione di aver “studiato” il 20esimo secolo, di averlo visto con i nostri occhi, di aver potuto vedere la distruzione e l’inutilità che è la guerra, ed il fallimento che è stato il comunismo! Un’esperienza unica, un’esperienza che mi ha reso sicuramente più ricco e che consiglio a tutti.

Cosmo Damiano



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