Weekend a Cardiff, tra birra e rugby

Quattro giorni nella capitale del Galles durante il Sei Nazioni
Scritto da: Fra&Gazz
weekend a cardiff, tra birra e rugby
Partenza il: 31/01/2020
Ritorno il: 03/02/2020
Viaggiatori: 7
Spesa: 1000 €
Ogni due anni ci aspetta un appuntamento con il mondo del rugby: la partita Galles – Italia del Sei Nazioni.

Cogliamo questa occasione per trascorrere un weekend lungo a Cardiff e incontrare i nostri amici di Nottingham.

Quest’anno dall’Italia partiamo in sette: io-Francesca, io-Marco, Angelo, Merlo, Crazy, Spaggio e Berga.

La “nostra” sarà la prima partita del torneo, prevista per sabato 1 febbraio. Appena esce il calendario, prenotiamo l’hotel (anche perché la piccola capitale gallese si riempie velocemente in occasione del Six Nations!) e acquistiamo i biglietti del match sul sito della Federazione Italiana Rugby.

La nostra comitiva decide di volare da Bologna a London Heathrow, per goderci anche il tragitto attraverso l’Inghilterra: per percorrere i circa 220 chilometri che ci separano da Cardiff, noleggiamo un van Ford Tourneo da nove posti con la compagnia di autonoleggio Sixt.

Siamo pronti per il nostro weekend all’insegna di pubs e palla ovale!

Venerdì 31 gennaio 2020

Il volo British Airways (€ 92,00 andata e ritorno con bagaglio a mano, € 120,00 andata e ritorno con bagaglio in stiva) parte puntale da Bologna e alle ore 9.30 siamo già a Londra.

Dopo una veloce colazione in aeroporto e un altrettanto veloce ritiro del van, imbocchiamo l’autostrada M4 e iniziamo il nostro viaggio.

Dopo pochi chilometri, però, all’altezza di Reading, siamo già fermi nei fornitissimi services (l’autogrill inglese), dove facciamo scorta di junk food e lattine di birra.

Procediamo, poi, fino alla junction 12, dove usciamo dall’autostrada e ci immergiamo nelle campagne del Wiltshire, per raggiungere il paese di Devizes.

Qui, infatti, è prevista una tappa alla Wadworth Brewery, un birrificio a gestione familiare fondato nel 1875. Entriamo al Visitor Centre, che contiene uno shop ricco di prodotti (non solo lattine e bottiglie di birra, ma anche gadgets e merchandising) e un piccolo pub/tap room, l’Harness Room Bar. La comitiva è felicissima e, nel giro di cinque minuti, siamo seduti a brindare con pinte di 6X, la birra più famosa del birrificio: una strong premium ale, prodotta secondo la stessa ricetta dal 1923, che ha vinto numerosi premi tra i quali “miglior birra del mondo” nel 2017. Come verificheremo anche in altri pubs, in questo periodo vengono prodotte birre stagionali dedicate al Sei Nazioni: alla Wadworth si può bere la Dirty Rucker, una english ale che celebra la stagione del rugby.

Caricati i nostri acquisti sul van, ripartiamo.

Procediamo lungo strade di campagna finchè non incontriamo un pub che ispira: The George & Dragon nel villaggio di Rowde. Decidiamo di fermarci “solo per una pinta” e invece ci troviamo seduti a mangiare bianchetti impanati e patatine al formaggio in una bella saletta col camino acceso. Questa sosta non era prevista, ma l’atmosfera del pub è davvero accogliente e ci lasciamo trasportare dall’entusiasmo del proprietario, che ci consiglia la buonissima bitter prodotta dal vicino birrificio Butcombe.

Scopriamo che il George & Dragon ha due stelle AA per il ristorante; dispone, inoltre, di tre camere. Si tratta di un tradizionale “coaching inn” del XVI secolo, che terremo presente per un prossimo viaggio in UK.

Dopo circa un’oretta e mezzo di chiacchiere e cibo, ripartiamo… per fermarci dopo circa dieci chilometri, affascinati da The Lansdowne Arms, un altro pub tradizionale nel villaggio di Derry Hill. Un’altra pinta di 6X (a parte io-Marco che devo guidare e mi devo accontentare di una redbull!), poi ritorniamo in autostrada.

Una volta superato il ponte sul fiume Severn, entriamo ufficialmente in Galles e troviamo subito un traffico pazzesco, che ci costringe a scegliere percorsi alternativi.

Finalmente, verso le 19.00 arriviamo in centro a Cardiff. Sappiamo già dove parcheggiare il van (che purtroppo non entra, per le dimensioni, nei parcheggi multipiano vicini alla zona pedonale): nel posteggio all’aperto accanto alla stazione ferroviaria (£ 12,50 ogni 24 ore).

A piedi, raggiungiamo il nostro alloggio, il Sandringham Hotel, nella centralissima St. Mary Street. La posizione è, infatti, il punto forte dell’hotel, a conduzione familiare. Gli interni sono un po’ vintage, ma c’è tutto ciò che serve per la nostra vacanza, compreso un ottimo prezzo se prenotato in anticipo (£ 148,00 a testa, per tre notti con prima colazione inclusa).

Ci dividiamo nelle varie stanze. A noi viene assegnata la camera n.3, al primo piano, accanto alla reception. La stanza è molto spaziosa, con grandi finestre ad arco sulla via principale.

Una volta sistemati i bagagli, raggiungiamo la “quota inglese” del nostro gruppo vacanze: da Nottingham sono già arrivati Nick (unico gallese della brigata!), George, Graham, Paul, Jed, Clive, Martin e Tim.

Ci ritroviamo nel locale sottostante l’hotel, il Cafè Jazz, celebrato come “la mecca per le performances live di jazz in Cardiff”; diventerà, come sempre, la base operativa e il punto d’incontro principale del nostro gruppo per i prossimi tre giorni.

Per iniziare, l’hotel ci offre una pinta di benvenuto; tra chiacchiere, altre pinte e musica dal vivo (stasera si esibiscono i Bay Room Hounds) trascorriamo qui la prima parte della serata.

Un piccolo contingente si sposta per cena all’Honest, un locale nuovo, specializzato in hamburgers, che serve le birre della locale Tiny Rebel Brewery.

Le chiacchere (e le birre!) proseguono, poi, al Glassworks pub, nella via a fianco dell’hotel.

Sabato 1 febbraio 2020: match day!

La colazione al Sandringham Hotel comprende un piccolo buffet continentale e diverse opzioni di piatti cucinati espressi (io-Francesca scelgo srambled eggs on toast, io-Marco non mi lascio scappare la full English breakfast).

Dedicheremo la mattinata ad una visita del centro pedonale di Cardiff, insieme ad Angelo, Merlo e Berga.

Noi siamo già stati qui diverse volte, tra partite del Sei Nazioni e vacanze estive. Cardiff è, comunque, sempre interessante e piena di vita, pur rimanendo a misura d’uomo: le sue principali attrazioni si trovano nel raggio di poche centinaia di metri, ad eccezione della Cattedrale di Llandaff, che è ad un paio di chilometri dal centro e che visiteremo domani.

Appena usciti dall’hotel, andiamo allo shop della Nazionale gallese di rugby, accanto al Millenium Stadium, per recuperare i programs della partita e una sciarpa ricordo dell’evento.

Ci fermiamo, poi, in un Caffè Nero per bere un espresso (o qualcosa di simile!); ci serve un barista italiano, completamente dipinto con i colori dell’Italia: siamo già in clima pre-partita!

Entriamo, quindi, nella piccola Parish Church of St. John the Baptist, che si trova nella centralissima Church Street. La chiesetta risale al 1200 e conserva, al suo interno, una chicca unica nel suo genere: nella parete divisoria della Cappella Herbert, formata da pannelli lignei, si trova una misericordia intagliata a forma di palla da rugby.

Percorriamo le vie pedonali dello shopping, che si stanno affollando dei tanti tifosi vestiti di rosso-Galles e azzurro-Italia.

Arriviamo fino all’ingresso del Castello di Cardiff. Abbiamo già visitato un paio di volte il monumento più antico della città; oggi entriamo solo fino allo shop, che ospita anche un piccolo Ufficio del Turismo. Da qui, tra l’altro, si vedono il mastio normanno, il grande giardino circondato dalle mura medievali e la parte più recente, l’edificio neogotico.

Riprendiamo la pedonale High Street, fino all’ingresso del Central Market, uno splendido mercato coperto di epoca vittoriana. Qui, ci perdiamo una mezz’oretta tra i banchi di prodotti alimentari e gastronomia locale; io-Marco, come d’abitudine, faccio scorta di Welsh cakes nelle due bakeries; meglio di me fa Berga, che non resiste al fascino di un panino pulled pork.

E’ quasi ora del match. Trascorriamo il pre-partita tra il Cafè Jazz, dove è stato allestito un maxischermo e dove si fermerà il gruppo degli inglesi, e il Queens Vaults pub, che per l’occasione serve birre nel “two pinter”, un bicchierone di plastica da due pinte.

Una fiumana di gente colorata si incammina verso l’imponente Millenium Stadium; io-Francesca ho una particolare passione per i cappellini a forma di pecora, drago e giunchiglia!

In pochi minuti siamo dentro; raggiungiamo i nostri posti nel settore più alto dello stadio. All’interno l’atmosfera è incredibile: tutti applaudono e cantano gli inni nazionali, la squadra gallese fa il suo ingresso tra fiammate di fuoco. Oggi, per noi, è un’occasione speciale: fa il suo esordio come capitano della nazionale italiana un nostro amico e concittadino: Luca Bigi.

L’esito della partita non ci è per nulla favorevole (42 a 0 per il Galles), ma le due ore di gioco passano veloci tra un coro e una pinta!

Al termine del match, più di 70.000 persone si riversano nelle vie (e nei locali) del centro e inizia il “terzo tempo”. Noi raggiungiamo gli amici inglesi al Cafè Jazz per commentare insieme la partita.

Verso le 20.00, decidiamo di cenare in un locale nuovo, che raggiungiamo a piedi attraversando il Bute Park: si tratta del Brewhouse and Kitchen, che incarna il modello moderno di pub inglese, con ristorante e microbirrificio. Tuttavia, essendo il frutto della ristrutturazione dell’antico pub The Black Pig, anche oggi mantiene un’atmosfera tipicamente British.

Nonostante il ristorante sia molto affollato, il gestore ci trova un tavolo per cinque e possiamo gustarci una cena ottima a base di fish&chips e birre autoprodotte. In particolare, ci sono piaciute la Y Mochyn Du (la traduzione in gallese del nome del vecchio pub) e la Haka ‘Ed Off, che richiama le sfide tra il Galles e gli All Blacks.

Rientriamo percorrendo l’alberata Cathedral Road e costeggiando lo stravagante Animal Wall, il muro di cinta del Bute Park, ornato da statue di animali di ogni tipo.

Recuperiamo il resto del gruppo per il bicchiere della staffa (non solo uno, per la verità…) e torniamo al Glassworks pub che, in occasione del Sei Nazioni, è arredato a tema rugby, spine comprese.

Un’ultima passeggiata per la via principale prima di andare a letto ci mostra uno scenario apocalittico: la strada è lastricata di cartacce, bicchieri vuoti e lattine: il sabato sera ha colpito ancora!

Domenica 2 febbraio 2020

Incredibilmente, dopo poche ore, Cardiff è completamente ripulita e tirata a lucido.

Dedichiamo la mattina allo shopping nelle vie del centro, piene di negozi di souvenirs, catene di abbigliamento e meravigliose Arcades, i passaggi coperti che collegano le varie strade. Una menzione particolare va fatta al negozio di prodotti alimentari locali Wally’s, in Royal Arcade, dove acquistiamo un paio di bottiglie di birra gallese per la nostra collezione e un mignon di whisky Penderin.

Io-Francesca cerco e trovo una decorazione di ardesia fatta a cuore da appendere in casa con la mia parola gallese preferita: Cwtch, che significa “abbraccio coccoloso” (thanks Nick for the explication!).

All’ora di pranzo, una parte del gruppo va allo stadio Arms Park, proprio accanto all’enorme Millenium Stadium, per vedere la partita della Nazionale femminile di rugby, allenata da un altro nostro amico, Andrea di Giandomenico; alcuni irriducibili presidiano il Queens Vaults pub, mentre noi due prendiamo un taxi (visto che la domenica le corse dei bus sono molto rare!) e andiamo a visitare la Llandaff Cathedral.

La grande cattedrale, che sorge su uno dei più antichi siti cristiani della Gran Bretagna, ha subito diversi restauri, sia perché lasciata in abbandono per un paio di secoli dopo la Riforma, sia perché pesantemente danneggiata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. L’interno, infatti, è abbastanza moderno e caratterizzato da un enorme arco in cemento armato sormontato dalla statua di Cristo Re. Sono in corso le prove del Coro e noi restiamo un po’ ad ascoltare.

Rientriamo in centro, dove il gruppo si ricompatta al Queens Vaults pub. Il locale è caratterizzato dal rivestimento esterno in mattonelle di terracotta gialle e verdi; all’interno, oltre alla zona ristorante, offre un angolo destinato al bigliardo e alle freccette (very british!). Al bancone, servono numerosi sidri e birre locali, tra cui spiccano quelle del più antico birrificio gallese, Felinfoel of LLanelli, nonché la stagionale Fly Half rugby beer del birrificio Evan Evans.

Trascorriamo qui il resto del pomeriggio, a chiacchierare e a guardare le partite sul maxischermo.

Volevamo anche cenare, al pub, ma ci avvertono che la cucina è chiusa per un non meglio precisato malessere del cuoco. Poco male, Cardiff offre un’infinità di soluzioni culinarie! Noi, insieme al Merlo, giochiamo sul sicuro e mangiamo un hamburger da Five Guys, mentre Angelo e Berga si trattano bene in una steak house molto chic. Il resto del gruppo, capitanato dagli inglesi, decide di farsi “rapinare” in una pizzeria “italiana” (pizza margherita più birra, £ 30.00).

La serata si conclude nella lounge dell’hotel, dove possiamo assaggiare il limoncello home made di Jed.

Lunedì 3 febbraio 2020

Ultima colazione in hotel, ultimi acquisti a Cardiff, poi, verso le 11.00, salutiamo il gruppo inglese e recuperiamo il van dal parcheggio della stazione.

Il volo di ritorno partirà stasera alle ore 19.55 da Heathrow, quindi possiamo approfittare del viaggio da Cardiff a Londra per un paio di soste turistiche.

Facciamo rotta sulla Abbazia di Tintern, al confine tra Galles e Inghilterra, nella valle del fiume Wye. Avevamo già visitato queste maestose rovine nel 2015 e ne eravamo rimasti affascinati.

L’ingresso costa £ 7,30, ma è gratuito con la nostra English Heritage Membership. Del grande complesso monastico, fondato nel 1131, rimangono le fondamenta e la chiesa abbaziale senza tetto. E’ un luogo suggestivo; tra le rovine siamo praticamente soli e possiamo girare liberamente. Grazie alla miniguida acquistata allo shop, approfondiamo la storia del luogo e scopriamo dettagli che ci sarebbe sfuggiti, come la scala notturna che conduceva i monaci dal dormitorio direttamente all’interno della chiesa.

Terminata la visita, passiamo dal sacro al profano e ci gustiamo una birra all’Anchor Inn, proprio davanti all’entrata dell’Abbazia.

Ripartiamo, con l’intenzione di fare un’altra sosta per pranzare in un pub tradizionale nelle campagne del Wiltshire. Non abbiamo, però, considerato che al lunedì molti pubs di paese sono chiusi!

Ci siamo ormai rassegnati quando, vagando per le stradine intorno a Chippenham, finiamo nel villaggio di Stanton St. Quintin, un grappolo di casette in pietra dorata tipica delle Cotswold. Qui, seguiamo le indicazioni per lo Stanton Manor Hotel, una splendida villa di campagna dove pranziamo con sandwiches preparati al momento e patatine fritte.

Poco distante, si trova la piccola chiesa parrocchiale di St. Giles, dove entriamo per accendere una candela.

E’ ormai ora di andare in aeroporto, non senza una breve fermata ai services per un caffè e il rifornimento.

La riconsegna del van all’autonoleggio è veloce e senza intoppi; il volo di rientro parte e atterra puntuale a Bologna.

Il nostro weekend tra i dragoni gallesi e le birre locali è terminato: see you in two years!

Per finire, ecco l’elenco dei locali dove siamo stati:

– Wadworth Brewery, Northgate Brewery, Devizes (www.wadworth.co.uk)

– The Geroge & Dragon Pub, High Street, Rowde (www.thegeorgeanddragonrowde.co.uk)

– The Lansdowne Arms Pub, Derry Hill, Calne (www.lansdownearms.co.uk)

– Sandringham Hotel, 21 St. Mary Street, Cardiff (www.sandringham-hotel.com)

– Cafè Jazz, 21 St. Mary Street, Cardiff (www.cafejazzcardiff.com)

– Glassworks Pub, 4 Wharton Street, Cardiff (www.greeneking-pubs.co.uk)

– Queens Vaults Pub, 29 Westgate Street, Cardiff (www.jwbpubs.com)

– Brewhouse & Kitchen, Sophia Close, Cardiff (www.brewhouseandkitchen.com)

– Stanton Manor Hotel, Stanton St. Quintin (www.stantonmanor.com)

Guarda la gallery
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The George & Dragon

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Comitiva al Cafè Jazz

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Wadworth Brewery

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Llandaff Cathedral

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Selfie alla Tintern Abbey

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The Match

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Queens Vaults pub



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