Belle Canarie: Fuerteventura e Lanzarote

Relax nelle isole dove è sempre primavera
Scritto da: ldx
belle canarie: fuerteventura e lanzarote
Partenza il: 23/08/2011
Ritorno il: 03/09/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
La nostra prenotazione non è stata propriamente tempestiva, perché abbiamo cambiato meta diverse volte, ma ai primi di agosto ci siamo finalmente decisi: vacanza rilassante a Fuerteventura con eventuale visita a Lanzarote.

Premetto che meta e tipologia di vacanza non sono, come dire, tanto “aderenti” alle nostre ferie tipo. In genere visitiamo qualche paese europeo macinando un sacco di chilometri per visitare città d’arte e siti naturalistici senza pianificare granché, ma quest’anno le fatiche invernali ci hanno orientato verso un tipo di viaggio e una destinazione più rilassante… scelta che alla fine non rimpiangiamo.

Abbiamo prenotato volo e auto con Ryanair che ha voli diretti dall’aeroporto di Orio al Serio (BG) con alcune isole delle Canarie. Per il pernottamento abbiamo preferito, a differenza del solito, scegliere un’unica base per tutto il soggiorno. La prenotazione (consigliata da alcuni racconti di viaggio di TPC) è stata fatta tramite booking.com. Abbiamo trovato una buona sistemazione; un complesso di basse casette in zona tranquilla vicino al centro di Corralejo, in un piccolo appartamento composto di camera, soggiorno, cucina, bagno e terrazzino all’interno di un complesso con piscina. Ecco la sintesi del nostro viaggio: procediamo con ordine….

…le spiagge

Affittare un auto è essenziale per visitare le diverse spiagge dell’isola. Noi abbiamo prenotato dall’Italia, ma comunque a Corralejo, come credo negli altri grossi centri dell’isola, sono presenti diverse compagnie che consentono di affittarla sul momento, anche solo per qualche giorno. Le spiagge sono tante, ma abbiamo preferito tornare più volte in quelle che più ci avevano soddisfatto. Abbiamo visitato le spiagge di El Cotillo (lagones e la Piedra), la spiaggia delle dune a sud di Corralejo, ed al sud dell’isola la Playa di Sotavento e quella di Butihondo, tutte molto belle. Con l’unica eccezione della spiaggia delle dune, in cui abbiamo sempre trovato mare mosso (ma due giorni come campione statistico sono un po’ pochino), le altre sono tutte tranquille, adatte anche a bambini e a nuotatori inesperti. Attenzione: lì siamo sull’oceano, quindi, le maree non sono come le nostre. In base al giorno e all’ora in cui si arriva in spiaggia il panorama può essere decisamente differente. A noi è capitato di tornare in un paio di graziose lagunette cristalline a distanza di pochi giorni, ad ore analoghe, e di non trovare più l’acqua. Insomma, conviene tenere in considerazione l’andamento delle maree perché, se la marea sale vi ritrovate tutti ‘reclusi’ in un fazzoletto di sabbia… Per il resto la densità di “carne al sole/metro quadro” si è sempre mantenuta medio/bassa, tranne che sulla lunga lingua di sabbia della playa di Sotavento. Il nudismo è diffuso e accettato. So che ci sono delle spiagge dedicate ma, appartenendo noi alla categoria dei “tessili”, non ce ne siamo interessati. Per quanto riguarda il clima io temevo acqua fredda e forte vento, invece i bagni sono sempre stati gradevoli e il vento, a eccezione di un giorno, è sempre stato moderato e molto piacevole… direi l’assoluto punto di forza del soggiorno. Tuttavia, conviene munirsi di ombrellone o simili per ripararsi perché quando si è sdraiati può essere fastidioso. Sulle spiagge esistono delle specie di bassi “nuraghe” in pietra lavica costruiti dai bagnanti, proprio per la protezione dal vento, ma non sono molti e vengono occupati in fretta.

…le alternative alla spiaggia

Per noi la vacanza “tutto spiaggia” protratta nel tempo risulta in genere un po’ monotona, quindi, ci siamo dedicati anche a mete alternative. Da questo punto di vista l’isola non è così varia (gli insediamenti urbani sono prevalentemente turistici o minuscoli), ma ci sono alcuni luoghi interessanti visitabili in giorni nuvolosi o dopo la siesta post spiaggia. Noi abbiamo visitato Betancuria, ex capitale posta nel centro dell’isola. Si tratta di un piccolo paesino con una graziosa chiesa, un piccolo museo archeologico e un centro ben conservato. In centro ci sono alcuni ristoranti in cui potete mangiare all’aperto in graziosi “cortili” non visibili dall’esterno, con tavolini sistemati tra piante e oggetti vari, decisamente accoglienti. La strada che da Corralejo conduce a Betancouria attraversa una zona montuosa molto suggestiva con bellissimi scorci fotografabili da alcune piazzole panoramiche. A La Oliva abbiamo, poi, visitato la casa dei colonelli, ex residenza dei rappresentanti del Governo Spagnolo, un bell’edificio recentemente restaurato e posto in ottima posizione, e la chiesa di Pajara, la cui facciata è decorata da disegni di ispirazione azteca. Di fronte a Corralejo si trova l’Islote de Lobos, collegata abbastanza frequentemente da traghetti. Si tratta di un isolotto il cui territorio è tutelato sia a livello nazionale che europeo. Noi abbiamo fatto un giro nell’unico giorno senza vento… gita decisamente caldina, ma sopportabile perché non umida. L’isolotto è percorribile a piedi attraverso una pista comoda e pianeggiante che gira attorno all’isola collegando El Puertito (l’unico insediamento) con le due spiagge, il faro posto a nord e alcune piccole lagune di interesse ornitologico. La passeggiata è gradevole e fattibile per tutti (appassionati naturalisti attrezzati o vacanzieri in costume e infradito); non dimenticate però il cappello (non ci sono piante ad alto fusto) e l’acqua. Per il cibo a El puertito c’è un ristorante e credo qualche altro genere di conforto, ma non ci siamo fermati ,quindi, non ho altre notizie. Un’altro giro a piedi è quello nel Parco Naturale di La Dunas a sud di Corralejo. Si tratta di una vasta distesa di sabbia con dune mobili di tutte le forme con scarsa vegetazione che si affacciano sul mare. Il luogo, assolutamente inconfondibile, è attraversato dalla strada che collega Puerto del Rosario a Corralejo; basta parcheggiare lungo la strada e cominciare a vagare, meglio nel tardo pomeriggio quando la luce crea paesaggi più suggestivi. Se la noia ancora vi attanaglia a Corralejo, come penso negli altri centri turistici dell’isola, se avete qualche soldo da spendere vi organizzano qualunque attività, dai corsi di kite surf e similari alle gite in quad, dune buggy e tour in pullman. Noi ci siamo avvalsi di un tour di una agenzia locale per visitare Lanzarote. La visita, volendo si può organizzare anche autonomamente. Dal porto di Corralejo partono traghetti per l’isola ogni ora (almeno ad agosto) che in circa mezzora raggiungono Playa Blanca (ultimo per tornare è alle 19) e consentono di traghettare anche l’auto (al porto c’è un ufficio con tutte le informazioni). L’isola, inoltre, è più piccola di Fuerteventura (ci sono poche strade, ma di buona qualità), quindi, in un giorno è possibile arrivare fino in cima all’isola e vedere alcuni dei punti di maggior interesse. Noi abbiamo poi scelto un tour guidato perché eravamo poco documentati e, a parte il parco Timanfaya, di Lanzarote non conoscevamo molto altro.

Bene, l’isola è a mio parere bellissima. Vi risparmio i dettagli che troverete su tutte le guide ma, in breve, gli insediamenti urbani sono meno invasivi grazie alle “linee guida” di Cesar Manrique, artista locale, fortunatamente ascoltato in patria, che hanno consentito lo sviluppo di insediamenti urbani paesaggisticamente sostenibili (piani bassi, colori uniformi, poche insegne). Il paesaggio più spiccatamente vulcanico dell’isola (anche Fuerteventura come tutte la Canarie è di origine vulcanica, ma si tratta di eruzioni più antiche, mentre a Lanzarote l’ultima risale al 1700 circa) la rende molto suggestiva e forse più varia paesaggisticamente.

Il parco Timanfaya è molto frequentato e conviene arrivare al mattino presto. La visita in bus lungo la strada dei vulcani è bellissima. Tenete presente che questa strada non si può percorrere con la propria auto; pagato il biglietto vi fanno parcheggiare e salire sui bus del parco che percorrono strette strade lungo i campi di lava lungo un circuito di vari chilometri (mi sembra 10). Dal bus non si scende, ma sono previste fermate nei punti più panoramici. In questo caso esserci affidati al tour organizzato ha sveltito decisamente i tempi di attesa. Comunque organizzarsi autonomamente è possibile, ma tenete presente che il parco è una grande attrattiva dell’isola e quindi si formano in fretta lunghe code di auto all’ingresso. Oltre al parco abbiamo visitato Los Jameos del Agua e ci hanno portato in alcuni punti panoramici (a nord dell’isola con vista sulle isole di La Grasiosa, Allegranza, ecc… e in un paio di altri posti). La guida era simpatica, i posti molto belli, i ritmi umani e il tour, nel complesso, si è rivelato una buona scelta. Organizzandosi autonomamente bisogna considerare tempi un po’ più lunghi soprattutto per la visita del parco; gli altri posti sono facilmente gestibili. Tenete presente inoltre che l’isola offre diverse mete interessanti e quindi meriterebbe una visita non solo giornaliera.

…il senno di poi

Se non siete dei fedelissimi della spiaggia, 12 giorni a Fuerteventura possono risultare lunghetti. Intendiamoci, il posto è bellissimo. Il paesaggio è molto suggestivo e le spiagge fantastiche, ma le mete alternative non sono molte. Con il proverbiale senno di poi avrei dedicato più tempo a Lanzarote, forse non equivalente come spiagge, ma con un entroterra più vario sia paesaggisticamente che per le alternative alla spiaggia (Jameos de Agua, l’isola La Grasiosa, il parco Timanfaya, la Cueva de los Verdes, il giardino dei cactus, ecc…). Bisognerà tornare.



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