Tour nella Francia meridionale: Auvergne, Provenza, Camargue, Costa Azzurra

Un viaggio tra montagne, vulcani, laghi, fiumi, spiagge, scogliere, mare, pesci...
Scritto da: La Tacchia
tour nella francia meridionale: auvergne, provenza, camargue, costa azzurra
Partenza il: 01/08/2019
Ritorno il: 21/08/2019
Viaggiatori: 2

Uno dei più bei tour nel Sud della Francia

turistipercaso

L’intento della vacanza è quello di vivere la montagna e il mare e, già che ci siamo, conoscere un po’ la Provenza.

Nonostante il poco tempo a disposizione per organizzare “seriamente” il nostro viaggio, definiamo un itinerario che, a posteriori, si è rivelato davvero molto interessante. Nella nostra pianificazione iniziamo a valutare l’arrivo e la partenza, poi dopo pensiamo alle tappe intermedie. Dopo una breve navigazione sui siti delle compagnie aeree e delle auto a noleggio, decidiamo di partire da Fiumicino per Lione e tornare dall’aeroporto di Marsiglia, noleggiando l’auto per tutto il periodo. Biglietti aerei acquistati 7 giorni prima della partenza ad un prezzo convenientissimo (170 euro andata e ritorno per 2 persone + 1 bagaglio aggiuntivo).

Lione

1 Agosto: Atterriamo in aeroporto, noleggiamo l’auto e arriviamo a Lione all’ora pranzo. Dopo aver mangiato, con somma soddisfazione, il nostro primo panino con i formaggi e i salumi francesi affrontiamo la città. Ci dirigiamo verso la città vecchia ma per arrivarci attraversiamo il Rodano e scopriamo che a poche centinaia di metri di distanza c’è un altro fiume enorme, il Saona. I due lungofiume belli ed eleganti, degni di una città del nord Europa, Lione mi ricorda mille città diverse il lungofiume, in particolare mi ricorda San Sebastian. Sono bastati pochi minuti per capire che la città è invasa dai monopattini, infatti si trovano monopattini a noleggio distribuiti in ogni angolo e utilizzabili molto semplicemente con il supporto di una App. Ma d’altra parte con quello che costano i parcheggi non si può fare altrimenti!!!

Curioso, è la prima volta che vedo questa scena: gente di qualsiasi età sfrecciare su questi mezzi silenziosissimi… Poi nei giorni seguenti scopro che a Parigi sono diventati un vero problema perché il mezzo non è regolamentato dal codice della strada e gli incidenti aumentano. Mannaggia, sembrava proprio la soluzione ideale alla mobilità!

Arriviamo nei vicoletti della città vecchia, la chiesa di Saint Jean, tanti ristoranti, pub, una città vivace, ci prendiamo una birra per osservare la vita del posto e renderci conto che la meritata vacanza è iniziata. Passeggiamo, passeggiamo e poi ci fermiamo in un ristorante della città vecchia dove abbiamo preso un menu turistico per onorare i piatti tipici del posto: zuppa di cipolle e salsiccion, sembra apprezzabile… il primo giorno è tutto buono.

Musée des Confluences (e il costo dei parcheggi!)

2 Agosto: lasciamo l’albergo e ci dirigiamo al Musée des Confluences, lì iniziamo a scontrarci con il costo del parcheggio… un’esagerazione, tipo 60 centesimi ogni quarto d’ora. Vediamo la struttura architettonica del museo ma non entriamo a visitarlo, bello molto moderno progettato da uno studio di architetti austriaci (Coop Himmelb(l)au) anche se ricorda lo stile del MAXXI di Zaha Hadid. Ma lo spettacolo più bello è percorrere la piccola penisola alla fine della quale si incontrano i due immensi fiumi, che formano praticamente un mare. Lasciamo la confluenza e ci dirigiamo al quartiere della Croix Rousse, lo storico quartiere dei lavoratori addetti alla lavorazione della seta. Un quartiere tutto in salita, percorso da una lunga scalinata dove si trovano i pochi negozi (rigorosamente chiusi). Ci da la sensazione di un quartiere abbandonato e desolato, pranziamo in uno dei pochi locali aperti, si tratta di un ristorante libanese dove mangiamo le “mezze” (sembrano dei panzerotti di pizza ripieni) assortite al formaggio, agli spinaci, alla carne…tutto buono. Finito di pranzare, mentre uscivamo dal quartiere, nei vicoletti sono apparsi molti uomini (adulti e ragazzi) tutti con la lunga tunica bianca (dishdasha), chi di fretta, chi con calma ognuno prende la sua strada. Abbiamo ipotizzato che fosse appena finita una cerimonia religiosa musulmana, non sembra di stare in Europa!

Lasciamo Lione ci dirigiamo a Mont-Dore (circa 200 Km), arriviamo verso le 18:00, ci sistemiamo velocemente nella stanza d’albergo per andare al Turist Information ma scopriamo che a Mont-Dore alle 18:30 chiude tutto: negozi, supermercati e anche il Turist Information. Facciamo una breve passeggiata nel paesino che si presenta molto carino, è attraversato da un piccolo fiume (il Dordogne), strade abbellite con tante fioriere, circondato da montagne, tanta vegetazione, le case in stile nord europeo.

Fortunatamente i ristoranti accolgono i clienti almeno fino alle 21:00, così scegliamo uno dei ristoranti consigliati dall’albergatrice dove prendiamo una “interminabile” fonduta di formaggio ai funghi, molto attraente alla vista, ma i funghi conferivano un sapore amaro che alla lunga stanca.

Un’escursione al Puy de Sancy

3 Agosto: dopo una breve visita al Turist Information partiamo per un’escursione al Puy de Sancy, il percorso inizia dal posteggio ai piedi del monte (tariffe disponibili: 5€x5ore/10€x10ore) a pochi Km di distanza da Mont-Dore. Facciamo un gran bel percorso senza alberi ma con prati e rocce aguzze, il monte è alto circa 1.880 metri. Purtroppo il percorso di ritorno non è niente di imperdibile, praticamente una pista da sci senza neve. Tornati al paese per la cena scegliamo un altro ristorante della lista, prendiamo un menu fisso e mangiamo escargot, filetto, aragosta… tutto rigorosamente senza sapore.

4 Agosto: escursione a Puy de Dome, assurda: 7 km di una mulattiera con 500 metri di ascesa, senza alcuna panoramica ne ambientazione apprezzabile. Una gran fatica, arrivati in cima troviamo una cementata piena di negozi e ristoranti senza una panoramica degna. Fortunatamente il percorso di ritorno è stato più carino: tutto in mezzo al bosco. Visto che siamo di passaggio, decidiamo di fare un deviazione per vedere il lago di Chambot, che però ha l’acqua marrone e una piccola spiaggia affollata e impraticabile. Ci fermiamo in un bar del lungolago per assaggiare una birra artigianale. Torniamo a cena a Mont-Dore e questa volta assaggiamo la Truffade, il tipico piatto rurale fatto con patate, grasso d’oca o di maiale e ricoperto di formaggio fuso (io ho scelto il Saint Nectaire, un formaggio buonissimo), per dessert assaggiamo il Pan perdut, che è un dolce molto semplice fatto con una fetta di pane raffermo passata nell’uovo latte e zucchero e cotta in padella con il burro.

5 Agosto: escursione al Puy Pariud, il cratere del vulcano con 300 metri di diametro. Il percorso sia all’andata che al ritorno è in mezzo ad un folto bosco di faggi ceduati, perciò ogni albero ha tanti piccoli tronchi che formano gallerie di rami e foglie. Il cratere davvero molto bello, scenario non facile da trovare, un tronco di cono rivolto verso il basso e rivestito da un praticello basso e folto. Pranzo giù nella piana del cratere, che stranamente è anche ventilata. Un miracolo! Finiamo presto la nostra escursione, così andiamo a visitare Saint Nectaire, che consiste in una piazza con una chiesa e un negozio di souvenir e formaggi. Io mi aspettavo un villaggio rurale, pieno di fattorie e caseifici, ma mi sbagliavo. Per onorare anche i laghi oltre ai vulcani, entrambi protagonisti della Chain de Puy, andiamo a visitare il lago di Aydat, molto carino anche se la spiaggia è un po’ piccola. Qui ci fermiamo per un consueto aperitivo a base di birra Pelforth (poco artigianale). L’acqua sembra approcciabile, è trasparente non marrone come quella del lago di Chambot.

Torniamo a Mont-Dore andiamo a mangiare una pizza in un posto che ha un nome italiano, ma della pizza c’è solo la forma. E’ dolce! Sembra di mangiare un grande Ritz con pomodoro, mozzarella e origano. Alle 21:00 c’è un evento mondano: il concerto di Jason Mist al Teatro della Verdura, l’auditorium che si trova sotto il nostro albergo. Il ragazzo è bravo, suona canta fa tutto da solo, suona la chitarra tenendola in orizzontale sulle gambe…molto curioso. Peccato che ulula troppo, insomma sembra l’Eddi Wedder di Mont-Dore! Dopo mezz’ora di concerto metà della gente è andata via, tutti corrono a dormire ormai siamo fuori tempo massimo, sono le 22:00!

6 Agosto: si torna nella catena dei vulcani Chain de Puy. Oggi l’escursione prevede la visita di due vulcani: Puy de Jumes e Puy de Coquille. Bel percorso in mezzo al bosco ma pessimamente segnato, non si capisce dove andare. Arrivati sui picchi siamo rimasti un po’ perplessi, c’era una vista molto poco interessante: si vede l’orribile antenna sul Puy de Dome e poco altro. L’escursione è semplice e breve, così decidiamo di andare a fare un bel bagno gelido al lago di Aydat, un riposino in spiaggia e una birretta artigianale (Surfurik) in un bar con terrazza sul lago e poi rientro nella fantastica Mont-Dore. Cena nei soliti ristoranti, questa volta prendiamo il Lou boinchou, una ciotola con patate, funghi e formaggio ‘Blue’, niente di ché il solito pasticcio di formaggio e patate, cambia solo il nome.

7 Agosto: mattinata piovosa, il Puy de Sancy è oscurato dalle nuvole, cosa fare? Andiamo alla Grande Cascata il cui percorso è di circa 1,5 ore complessivamente (andata e ritorno) e inizia dalla scalinata che si trova al centro del paese e continua su un sentiero semplice e rilassante. Arriviamo alla cascata che ha un salto di circa 30 metri e alcuni esagitati in costume si bagnano sotto il getto gelido dall’acqua della cascata, non c’è neanche il sole… chissà che freddo che sentono ora! Proseguiamo il sentiero oltre la cascata poi arriviamo in una piana completamente scoperta, non c’è neanche un albero. Decidiamo di mangiare, ma come prendiamo in mano la busta del cibo inizia a venire giù la pioggia battente così scendiamo dal monte in tutta velocità. Nel pomeriggio andiamo al centro acquatico di Bourboule dove in una piscina con forma irregolare si attivano dei soffioni idromassaggianti. Divertente, ma c’è troppa gente e troppo cloro, non so cosa mi fa soffrire di più. Ritorniamo a Mont-Dore dove ci aspetta l’aperitivo con birra locale (Doriane) e poi la cena: escargot rigorosamente insapori, zuppa di legumi (sapeva di carote e patate) la solita truffade e arrosticini di manzo.

8 Agosto: giorno di partenza da Mont-Dore, ultima passeggiata tra i negozi e il mercatino dove vendono prodotti alimentari della zona, salumi formaggi e l’Aligot, una “malloppa” di patate schiacciate e formaggio che tengono in caldo dentro un pentolone e che mescolano continuamente. Dopo la visita al mercatino, partiamo con destinazione le Puy en Velay, paesino dell’alta Loira molto carino, noto per la statua di Notre Dame posta a 130 metri di altezza sopra la roccia che domina il paese e perché (si dice che) è il punto di partenza per il cammino di Santiago. Dopo un bel panino con salumi e formaggi acquistati a Mont-Dore, facciamo una breve visita nel centro storico e poi partiamo per Avignone. Dopo svariate ore di viaggio arriviamo, l’host della casa non si fa vedere…tra una telefonata e un’altra e un’ora di attesa, riusciamo ad accedere alla casa, grazie alla vicina, la signora Elisabette che per tutta la nostra permanenza si rivela amabile. La casa molto carina ma… si vedrà meglio domani mattina perché l’illuminazione interna è davvero molto scarsa. Dopo un doccia frugale, usciamo per la cena verso le 22 e Avignone sembra essere già andata a dormire. Troviamo un ristorante, vicino casa, sulla strada dei Tintori che è ancora aperto e prendiamo una seppia arrostita e un filetto di pesce con contorno di ratatouille. Scopriamo che Avignone non ha piatti tipici, ma solo qualche pietanza di Marsiglia e dintorni. I menù sono poveri ma i prezzi molto alti… domani capiremo meglio!

9 Agosto: andiamo alla scoperta di Avignone, partiamo da piazza dell’orologio, visitiamo il Palazzo dei Papi (teatro dello scisma d’occidente), la chiesa della Vergine (cattedrale), il giardino di Drom, il ponte di Saint Benetz (San Benedetto) ma fa un gran caldo e l’entusiasmo va un po’ a scemare. Per la cena scegliamo la piazza dell’orologio che è molto più vivace rispetto alla via dei Tintori. La sfiducia nella cucina provenzale ci porta a scegliere una pizza, infatti l’apparenza non è male e in effetti sono un po’ bruciacchiate ma “commestibili”.

10 Agosto: partenza per i dintorni di Avignone. Prima tappa Isle-sur-la-Sorgue, un paesino con canali e mulini pieni di muschio, viuzze strette del centro, bar, ristoranti e tanta gente in giro. Poi proseguiamo per Rousillion, località famosa per l’estrazione del colore ocra e suggerita dalla nostra splendida vicina Elisabette. Siamo arrivati al posteggio (3 euro per tre ore minime), poi si sale passando dentro il villaggio molto carino e si arriva al sentiero dell’ocra. Molto bello, sembra di aggirarsi nella “Monument Valley in miniatura”. Breve sosta nel centro abitato paesino per mangiare la nostra quiche che abbiamo comprato a Isle-sur-la-Sorgue e poi partenza per Carpentras, un paese in cui le viuzze del centro storico viste dalla mappa formano un cuore, ma il paese è desolato, fa un caldo atroce e non riusciamo a trovare nessuno stimolo, così decidiamo di andare via. Destinazione Châteauneuf du Pape, famosa per la produzione del vino. Giriamo un po’ il paese e troviamo tante cantine, molte chiuse. Andiamo a vedere quel che rimane del castello, ovvero solo una facciata, poi scendiamo con l’intento di bere un buon bicchiere di vino, ma le cantine iniziano a chiudere così ci fermiamo in un bar sulla piazza desolata (un incrocio) e prendiamo il peggior vino del paese. Visto che nel pomeriggio avevamo rinunciato ad Orange per questioni di tempo, decidiamo di andarci per la cena. Purtroppo il teatro romano, che dalle foto sembra conservato benissimo è chiuso! Ci rimane di girare nel paese per cercare un ristorante. Troviamo i soliti menù patetici fatti di tre piatti, filetto di manzo, tartare all’italiana, merluzzo e poco di più. Scegliamo un ristorante che sembra più assortito, prendiamo una pizza che è peggio di quella congelata e un’omelette bruciatissima! ‘Sti francesi proprio non hanno voglia di cucinare, non riescono a fare neanche una crepe come si deve! Ma come avranno fatto ad ottenere la fama di grandi chef?!

11 Agosto: direzione Pont du Gard, parcheggio gratuito ma 9,5€ a persona per entrare nell’area del ponte. Il Ponte è molto bello e scopriamo che si può accedere al fiume Gardon. E infatti molta gente è attrezzata per andare in spiaggia. Ci bagnamo le gambe, facciamo le foto e ce ne andiamo, destinazione le Beaux en Provence. Paesino arroccato, tutto turistico, non c’è traccia di vita vissuta, il posteggio con prezzi esponenziali (6,50x3ore). Decidiamo di mangiare qualcosa e optiamo per un’insalata, la famosa Nicoise. Ben 16€ per un piatto di fagiolini, patate, pomodoro, uovo e alici! Tutto rigorosamente scondito! Vale la pena andare a Le Beaux per godere del panorama nell’area del castello…la visita al castello costa 10€, noi decidiamo di risparmiarcele. Ci spostiamo a Saint Remy, dove troviamo un paesino decisamente più interessante e anche un pochino più vero anche se sempre molto turistico. Ci sono molte tracce di van Gogh, è infatti questo paesino che ha ispirato il capolavoro “Starring night” e non solo. Il costo del posteggio è di circa 2 o 3 euro l’ora, perciò rimaniamo il minimo indispensabile per avere un’idea del paesino e torniamo ad Avignone. Per la cena prendiamo le famose “moules frites” (cozze con panna accompagnate da patate fritte) un’orata alla griglia e dei filetti di pesce misti (salmone, orata e qualcos’altro). Niente di particolarmente soddisfacente ma ci siamo nutriti… solo nei giorni successivi scopriremo che ci siamo anche intossicati.

12 Agosto: lasciamo Avignone e andiamo a visitare Nimes che è di passaggio nel nostro trasferimento a Montpellier. Nimes è una città con delle opere romane molto ben conservate, in particolare l’arena è molto bella… sembra il Colosseo restaurato!!! Facciamo la visita con audio guida che ci racconta la storia della arena e gli eventi che si svolgevano al suo interno (lotte con animali, gladiatori, ecc.) C’è anche la casa quadrata, che è un tempio romano molto ben conservato, lo abbiamo evitato perché consisteva nella mera visione di un video in 3D per la durata di 30 minuti. Ma il caldo terrificante…e i dolori muscolari (dovuti alla nostra intossicazione da cozze) che aumentano ci fanno abbandonare velocemente Nimes. I dolori muscolari, purtroppo, ci accompagneranno per i successivi tre giorni e li riusciremo a sopportare solo grazie alla Tachipirina.

Arrivo a Montpellier, recuperiamo la chiave della casa, anche qui posteggi a prezzi esponenziali si parte da 2 euro nella prima ora e di arriva a 30 euro per 7 ore, non voglio immaginare cosa succede dopo la settima ora…forse ti fanno brillare l’auto come una mina! Dopo esserci sistemati andiamo a scoprire il centro storico… Tutta la zona intorno a Place de la Comedie. Tanta vita, tanti vicoli, tanti ristoranti e tanti rider che sfrecciano in bicicletta nei vicoli in salita e in discesa continuamente, la domanda è lecita: ma perché gli abitanti di Montpellier non fanno la spesa e non cucinano? Ceniamo in una piazzetta molto tranquilla, un’altra tartare e una porzione di canard (anatra) ai funghi e vegetali. Passeggiatina in centro, spettacolino di un acrobata fantastico…e di corsa a casa a prendere la Tachipirina!

13 Agosto: primo giorno di mare francese. Si va nella spiaggia più blasonata dalle recensioni online, e cioè Plage de l’Espiguette, arriviamo in un ampio posteggio gratuito, subito dopo c’è una distesa di sabbia battuta che sembra una vecchia salina e, attraversati questi due grandi spazi, si arriva alle dune, belle ma soprattutto infinite, una spiaggia profondissima: lunga camminata per arrivare sulla riva del mare. Dato il grande spazio anche la popolazione si disperde, è indescrivibile! Tutto molto bello, purtroppo c’è un forte vento e il cielo un po’ velato, ma il nostro entusiasmo è tale che ci proiettiamo in mare per fare il bagno: acqua freddissima e nessuna visibilità!!! Insomma, vento e acqua gelida non è il massimo! Però il paesaggio è davvero tanto bello da vedere. Cena ancora nei vicoli della bella Montpellier, questa volta si va in Place della Comedie dove Manlio ha individuato un ristorante che propone un piatto a base di agnello. Così lui prende l’agnello stufato molto buono e io prendo l’aligot con il salsiccion, l’aligot è la “malloppa” che abbiamo visto al mercato di Mont-Dore, è un composto elastico e filante fatto con patate schiacciate e formaggio fuso. Torniamo presto in casa perché i nostri dolori muscolari non ci danno tregua.

14 Agosto: decidiamo di andare in quella lunga lingua di sabbia del Camargue, la Plage de Maguelone, arriviamo al posteggio gratuito, da lì si può andare a piedi o prendere un trenino per arrivare alle spiagge, scegliamo la seconda opzione per arrivare alla cattedrale. Dopo la visita della cattedrale, riprendiamo il trenino per andare nella spiaggia delle famiglie (le alternative sono spiagge di surfisti o di naturisti). Anche qui ampia spiaggia, piena di conchiglie enormi, pochissime persone, tanto vento, acqua gelida e fondale non visibile. Quasi quasi ‘st’acqua gelida inizia a piacermi! Brucia sulla pelle, ti rinvigorisce e soprattutto allevia temporaneamente il dolore dei muscoli. Però, non è facile rimanere in spiaggia a lungo, allora propongo di andare a visitare un po’ meglio Montepellier. E così facciamo, e scopriamo che Montpellier che sembrava carina invece è proprio bella. Troviamo l’Arco di Trionfo e subito dopo un grande spazio definito Promenade de Peyrou, un bel giardino con un’ampia panoramica sulla città, bellissimo! Rimaniamo a girare nei vicoli della nuova zona scoperta. Mangiamo in un ristorante della zona, io prendo mezzo galletto e Manlio dei filetti di pesce. Tutto abbastanza buono, se solo scoprissero anche il sale e l’olio!

15 Agosto: è ferragosto temiamo di trovare la folla al mare, ma non vogliamo fare tanta strada perciò decidiamo di andare in una spiaggia vicina, avevamo scelto la Carnon-Plage, ma il navigatore ci guida a Palavas les Flots e ci accorgiamo solo quando è ora di andare via che abbiamo sbagliato spiaggia e che abbiamo scelto quella che viene definita molto affollata. Decisamente più popolata, ma per essere ferragosto ci si può stare, rimane sempre il problema che tira vento e che l’acqua è gelata, ma per la prima volta troviamo l’acqua limpida che ci fa vedere il fondale…non c’è niente da vedere ma questo freddo mi piace sempre di più. Lasciamo presto la spiaggia e andiamo a vedere ancora la nostra sempre sorprendente Montpellier, scopriamo altri mille angoli bellissimi, piazze, vicoli, palazzi… In più c’è anche una sfilata con sbandieratori in Place de la Comedie oltre ad un gruppo straordinario di artisti di strada, grandi atleti, soprattutto la “pantera nera” che riesce a saltare 7 persone accovacciate facendo sopra di loro una mezza capriola. Cena sulla stessa piazza, prendiamo un menù composto da antipasto, piatto principale e dessert. Come antipasti un formaggio di capra e un camembert fuso, poi io prendo le seppie alla griglia e Manlio un quarto di pollo, crema catalana per entrambi. Ultima passeggiata nella splendida Montpellier.

16 Agosto: partenza da Montpellier con destinazione Martigues, una cittadina vicino Marsiglia considerata una piccola Venezia. In realtà la piccola Venezia si esplicita in un piccolo canale all’interno del paese, dove sono ancorate alcune barchette di pescatori colorate e le case tutto intorno hanno le persiane colorate. Carino, ma Venezia è tutta lì. Il centro del paese comunque è molto carino, è tagliato in due da un grande canale dove c’è il ponte levatoio che si apre per fare passare le barche a vela con l’albero alto. Un silenzio e una tranquillità impressionante, che già immagino di rimpiangere tra qualche giorno quando finirà la vacanza. Lasciamo Martigues per andare a scoprire il mare della Costa Blu, ci dirigiamo verso la spiaggia di Saint-Croix vicino Carry le Roy, ma quando arriviamo scopriamo che non si può vedere la spiaggia da lontano perché è occupata da due campeggi. Così torniamo un po’ indietro e ci fermiamo ad Anse des Tamaris. Una caletta con una piccola spiaggia e una parte rocciosa molto più ampia. Scegliamo gli scogli, meno gente, mare bellissimo. Mentre mi preparo per fare il bagno, vedo una bambina che si bagna nel mare e fa delle espressioni di sofferenza che mi preoccupano un po’. Basta entrare in acqua per avere conferma che l’acqua è ghiaccio fuso. Ecco perché in un paradiso come questo non c’è folla, ora me lo spiego. Decido si affrontare lo shock termico e anche questa volta soffro ma con piacere, sono diventata masochista! Purtroppo con quella temperatura non si può stare molto in acqua così decidiamo di andare via presto per affrontare Marsiglia per la nostra seconda volta nella vita. Arriviamo in albergo, ci prepariamo e andiamo con l’autobus in centro. Arriviamo al porto, ci facciamo la stessa foto che avevamo fatto con Massimiliano e Antonella nel 2014, sotto alla tettoia di specchio. Poi cerchiamo di ricordare con l’aiuto da casa (chiamiamo Massimiliano), la zona dove mangiammo a suo tempo la famosa Bouillabaisse (la famosa zuppa di pesce marsigliese). Ci dirigiamo in quella zona e ci infiliamo nel primo ristorante che incontriamo, Manlio dice “ma sì, tanto la faranno buona!”. Quando siamo seduti in attesa del cameriere, scopro che il ristorante ha una pessima valutazione su TripAdvisor e comincio a temere di stare di nuovo male. Arriva il piatto che all’apparenza non ha niente di invitante, una brodaglia con dentro degli elementi solidi non riconoscibili, ma scopro che il sapore è anche peggio. Mangio per nutrirmi con la speranza che non abbia brutte ripercussioni sul mio organismo e scappiamo. Andiamo poi a mangiare una buona crepe, accompagnata dal Pastis. Ora mi sento più soddisfatta. Aspettiamo pochi minuti il tram ed eccoci in albergo.

17 Agosto: la mattina andiamo nel Parc des Calanques… esattamente nel Calanque de Sormiou come ci ha consigliato una coppia di italiani conosciuti ad Espiguette. Dal navigatore ci siamo fatti portare all’entrata del parco dei Calanques di Marsiglia, si posteggia e poi c’è da camminare per 3 km a piedi su un percorso roccioso (scarpe da ginnastica necessarie) che fa salire su una montagna e scendere in una caletta. Mentre saliamo il panorama si vede poco perché la montagna è avvolta da una nuvola, ma quando arriviamo nella caletta si apre il cielo e vediamo uno spettacolo bellissimo: spiaggia affollatissima ma bianca, mare turchese. Entriamo nell’acqua sempre gelida, ma ormai siamo preparati… andiamo dove c’è la roccia e la posidonia e scopriamo un mondo di pesci. Tanti, tantissimi: quelli panciuti con le righette gialle, quelli più lunghi, quelli piccolini. Che spettacolo!!! Purtroppo insieme ai pesci notiamo anche delle meduse, prima una ogni tanto e poi l’invasione, usciamo dall’acqua. Tutto il giorno è andato così… un po’ di mare, un po’ di meduse e un po’ di sole. In mare più di tanto non si riesce a resistere per il freddo, ma in spiaggia non si può stare per la folla. Per esattezza, noi siamo stati tutto il tempo seduti su un muretto all’inizio della spiaggia rimanendo così sul corridoio del carnaio. Così alle 17 ce ne andiamo, 3 km di montagna e poi destinazione Tolone, dove arriviamo alle 19:30. Troviamo ad accoglierci Joelle, Patrik e Nina una dolce cagnetta, sulla testa della quale si proietta violentemente il manico della mia valigia. Cominciamo bene! Casa con giardino bellissimo, anche dentro è molto carina. Ci sistemiamo e andiamo fiduciosi in città… Il deserto dei tartari, non c’è anima viva. Riusciamo a trovare un ristorante ancora aperto e ordiniamo la Cassoulet, piatto che contiene un insieme di pesci: orata, salmone, cozze, gamberi, e… besciamella, orrore!!!!

18 Agosto: andiamo in una delle spiagge consigliate dalla proprietaria della casa: Ansa Maguaud. Con aspettative non molto alte, ma ci basta una giornata di mare rilassante. Arriviamo nella spiaggia e scopriamo che invece è proprio roba seria, degna di essere classificata tra le più belle spiagge mai viste. Sabbia e ghiaia, rocce e acqua turchese. Bellissima! Ci prepariamo per il solito shock termico ma quando ci avviciniamo alla riva scopriamo che è una temperatura apprezzabile, quella a cui siamo abituati in Italia. Che bello!!! Questo significa che passeremo tutta la giornata in acqua…e così è stato. Anche qui qualche medusa, molte meno del giorno prima, pesci… anche quelli meno del giorno prima e tante cose belle da vedere…tra queste dei bellissimi alberi di vario tipo che sovrastano l’ansa. La cena il solito incubo… questa sera però parto fiduciosa, destinazione Plage de Mourillon, ho letto che ci sono ristoranti di pesce… È fatta!!! Posteggiamo davanti al porto della Marina, ci guardiamo intorno: un gran mortorio, c’è un ristorante davanti a noi che non prendiamo in considerazione perché noi ci aspettavamo un lungomare con tanti ristoranti. Così ci dirigiamo a piedi verso la spiaggia di Mourillon, percorriamo un vialetto pedonale che si affaccia sopra le calette della spiaggia, molto bello. Alla fine del vialetto di circa 700 metri ci accorgiamo che in zona non ci sono ristoranti. Questi infatti stanno nella zona dove abbiamo posteggiato, così torniamo indietro e ne troviamo qualcuno ma sono economicamente inavvicinabili: un’orata 28 euro, il pesce a 10 euro l’etto. Piatti principali: tartare di manzo, burger, insomma non era quello che ci aspettavamo. Così decidiamo di andare al porto di Tolone, male che va in città avevamo visto McDonald’s (disperazione totale). Andiamo al porto, ci sono i ristoranti, nei primi tre vedo che ci sono le sardine alla griglia e penso: finalmente un pasto mangiabile, le prendo! Arrivano le sardine ed erano cosparse di pesto (al basilico e aglio), accompagnate da un riso alla cannella e anche nel piatto per decorazione hanno spolverato la cannella. Inoltre la parte esterna delle sardine era amara, forse la griglia non è mai stata pulita… insomma dei veri creativi! Sono riusciti a fare male anche le sardine. Per mandare via quei cattivi sapori ci prendiamo una crepe dolce e un pastis in un locale accanto…la crepe al caramello è buona.

19 Agosto: seguiamo ancora i suggerimenti della proprietaria di casa e andiamo nella Plage du Monaco, pensavamo fosse meno bella di Magoud…e invece è bellissima anche questa, forse il fondale anche di più. Altra giornata di sole, sale, scogli, pesci e posidonia bellissima tanto tanto verde. Torniamo a casa rigidi di sale e ci prepariamo per la cena… questa sera non abbiamo dubbi: si va a mangiare la galletta (così è chiamata la crepe salata). Io ne prendo una con il mio amato formaggio Saint Nectair, ma era troppo essenziale praticamente vuota. Manlio invece prende la Montagnard che invece è porchissima: prosciutto, formaggio Cantal e un uovo fritto al centro. Abbiamo preso un’insalata da mangiare rigorosamente scondita, perché sale e olio neanche a parlarne. Per concludere, anche questa sera una crepe dolce, questa volta nel mio caso serve per compensare la fame.

20 Agosto: dopo due giorni di studio per la scelta della terza spiaggia da visitare e con il timore di rimanere delusi rispetto alle prime due esperienze, decidiamo di tornare all’Anse Magaud. Sempre bella…ma ci accorgiamo che effettivamente il fondale più bello è quello di Plage du Monaco, così dopo pranzo decidiamo di trascorrere l’ultimo nostro pomeriggio proprio a Plage du Monaco!

Anche la sera per la cena giochiamo in difesa, si torna alla Creperie del porto, stavolta io prendo la Montagnard e Manlio la vegetariana, fatta con formaggio di capra e ratatuille.

21 Agosto: stasera si torna a casa, ma l’aereo parte alle 21:45 (alla fine è partito alle 23:45!!!), così abbiamo la gran parte della giornata a disposizione. Lasciamo la bellissima casa di Tolone e ci dirigiamo ad Aix en Provence. Una cittadina molto graziosa, con tanti vicoli e fontane, le solite case con finestre senza balconi…ma troviamo il centro invaso dall’esercito americano!

Si festeggia il 75° anno dallo sbarco in Normandia, simpatico. Una sfilata di carri armati e macchine d’epoca guidati e scortati da persone vestite con abito militare dell’epoca, crocerossine e partigiani. Una gran bella sfilata che ci accompagna sul Course Mirabeau, il grande viale che separa la città vecchia da quella nuova, breve giro nella città nuova che è uguale a quella vecchia ma non ha negozi e ristoranti. Esaurita la curiosità prendiamo l’auto che avevamo lasciata al solito posteggio costosissimo (13 € per 5 ore) e andiamo in aeroporto a Marsiglia, con la mente e il cuore piena di bei ricordi… solo la pancia non è dello stesso parere!

 

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